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Interpelli 2024, Credito transizione, Garante, Digitalizzazione

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Prevenzione incendi, Whistleblowing, Credito d’imposta, registro di carico e scarico.

Whistleblowing, aperta consultazione sulle Linee guida

Whistleblowing, aperta consultazione sulle Linee guida.  Invio osservazioni fino al 9 dicembre.

È aperta da oggi la consultazione pubblica online sullo schema di nuove Linee Guida in materia di whistleblowing adottato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione. I pareri vanno forniti attraverso i canali interni di segnalazione. Lo scopo è di garantire al riguardo un’applicazione uniforme ed efficace della normativa e supportare i soggetti tenuti a darne attuazione.
Lo schema integra e completa le Linee Guida approvate con la delibera n. 311 del 12 luglio 2023 sulla protezione dei whistleblower, con cui l’Autorità ha fornito indicazioni sulla presentazione ad Anac e sulla relativa gestione delle segnalazioni esterne, come previsto dal decreto legislativo n. 24/2023 che ha recepito in Italia la direttiva (UE) 2019/1937 sulla protezione delle persone che segnalano violazioni.

Le nuove Linee guida sono volte in particolare a fornire indicazioni sulle modalità di gestione dei canali interni, che – ha previsto lo stesso decreto legislativo – debbono essere approntati all’interno degli enti del settore pubblico e privato cui si applica la normativa whistleblowing per ricevere e gestire le segnalazioni, garantendo la riservatezza dell’identità del segnalante, della persona coinvolta e della persona menzionata nella segnalazione, nonché del contenuto della segnalazione e della relativa documentazione.

Modalità di partecipazione

Da oggi fino al 9 dicembre 2024, gli stakeholder interessati possono fornire i propri contributi attraverso un apposito questionario online, accedendo alla pagina dedicata alla consultazione sul sito istituzionale dell’Anac, dove sono disponibili informazioni di maggiore dettaglio sulla compilazione che si svolge tenendo conto delle diverse sezioni in cui sono articolate le nuove Linee Guida. L’obiettivo è di raccogliere indicazioni, commenti e osservazioni sul documento approvato da Anac.

Gli ambiti affrontati dalle Linee Guida sono: canale interno di segnalazione, modalità di effettuazione della segnalazione e ipotesi sanzionatorie; gestore e sua attività; doveri di comportamento del personale dei soggetti sia del settore pubblico sia del settore privato; formazione del personale; ruolo di sostegno svolto dagli enti del Terzo settore.
La predisposizione del documento posto in consultazione ha tenuto conto dei risultati del monitoraggio sullo stato di attuazione della normativa sul whistleblowing che Anac ha svolto nel corso del 2023, con la somministrazione di un questionario ai soggetti del settore pubblico e del settore privato chiamati ad attivare i canali interni di segnalazione.

Il coinvolgimento degli stakeholder

Dal rilevamento sono emerse alcune necessità legate al miglioramento della comunicazione interna, della formazione del personale e della gestione dei canali di segnalazione, e quindi al chiarimento di alcuni aspetti normativi e operativi, attraverso indicazioni chiare e indirizzi interpretativi nel rispetto dell’autonomia organizzativa di ciascun ente pubblico e privato.
In tale ottica, l’Autorità ha ritenuto opportuno svolgere, durante l’elaborazione dello schema di Linee Guida, consultazioni mirate con soggetti istituzionali, organizzazioni della società civile e del Terzo settore, associazioni di rappresentanza delle imprese coinvolte nell’attuazione della normativa sul whistleblowing, ottenendone un fruttuoso contributo per affrontarne gli aspetti più complessi, con particolare riferimento al settore privato.

Linee guida in materia di whistleblowing sui canali interni di segnalazione.

Whistleblowing, aperta consultazione sulle Linee guida. Linee guida in materia di whistleblowing sui canali interni di segnalazione.
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Il Fenomeno dei Whistleblower in Italia

Il Fenomeno dei Whistleblower in Italia: Una Panoramica.

Negli ultimi anni, il termine “whistleblower” è entrato a far parte del linguaggio comune, soprattutto in ambito giuridico e politico. Con esso si fa riferimento a quelle persone che, spesso a rischio della propria carriera o sicurezza personale, decidono di denunciare comportamenti illeciti all’interno delle organizzazioni in cui lavorano, pubbliche o private. In Italia, il fenomeno del whistleblowing ha acquisito sempre maggiore rilevanza grazie all’adozione di normative specifiche e all’attenzione mediatica riservata a diversi casi di cronaca. In questo articolo esamineremo il contesto normativo, l’impatto sociale e i principali esempi di whistleblowing nel nostro Paese.

Il Quadro Normativo del Whistleblowing in Italia

In Italia, il whistleblowing ha trovato una cornice legislativa relativamente recente. La legge di riferimento è la Legge 179/2017, approvata il 30 novembre 2017, che ha introdotto una serie di tutele per i dipendenti pubblici e privati che segnalano illeciti. Questa normativa rappresenta un importante passo avanti, poiché prima di essa, chi denunciava irregolarità rischiava ritorsioni senza adeguate protezioni legali. La legge si ispira a modelli internazionali, in particolare alla normativa americana (il Whistleblower Protection Act), e ha il merito di introdurre un sistema di garanzie per i lavoratori.

Le principali caratteristiche della legge italiana sono:

  • Protezione contro le ritorsioni: Il whistleblower non può essere licenziato, demansionato o trasferito a causa della sua denuncia.
  • Anonimato: Viene garantita la riservatezza dell’identità del segnalante.
  • Strutture dedicate per le segnalazioni: All’interno delle aziende e delle amministrazioni pubbliche devono essere istituiti canali sicuri per le segnalazioni.

Tuttavia, nonostante questi sviluppi, la legge non è priva di lacune. Alcuni esperti sostengono che le procedure per la protezione del whistleblower siano ancora troppo complesse e che l’efficacia dipenda fortemente dall’applicazione pratica della normativa.

L’Impatto Sociale e Culturale del Whistleblowing

Dal punto di vista culturale, l’Italia non ha una lunga tradizione di protezione dei whistleblower, e la figura del “delatore” è spesso vista in modo negativo. Nel contesto lavorativo, chi denuncia irregolarità può essere percepito come un traditore o qualcuno che mette a rischio la stabilità dell’azienda o dell’istituzione. Questa cultura di sfiducia ha reso difficile, fino a tempi recenti, la diffusione di una pratica virtuosa del whistleblowing.

Negli ultimi anni, tuttavia, grazie anche all’attenzione dei media e ad alcuni scandali di vasta portata, l’opinione pubblica italiana ha iniziato a vedere il whistleblower come una figura chiave per la lotta alla corruzione e per la difesa della legalità. Secondo un rapporto di Transparency International, l’Italia ha fatto significativi passi avanti nel riconoscere l’importanza del whistleblowing come strumento di prevenzione e contrasto alla corruzione, ma resta ancora molto lavoro da fare per cambiare la percezione sociale.

Casi Famosi di Whistleblowing in Italia

Alcuni casi di whistleblowing hanno avuto grande risalto in Italia, contribuendo a far emergere la necessità di proteggere chi denuncia illeciti.

  • Il caso di Andrea Franzoso: Forse uno dei più noti casi recenti di whistleblowing in Italia, Franzoso era un dipendente delle Ferrovie Nord Milano che nel 2015 ha denunciato gli abusi commessi dall’allora presidente dell’azienda, Norberto Achille. Quest’ultimo utilizzava fondi aziendali per spese personali, tra cui viaggi e beni di lusso. La denuncia di Franzoso ha portato al licenziamento di Achille e ha aperto una discussione sulla necessità di tutelare maggiormente i whistleblower. Franzoso, tuttavia, ha dovuto affrontare numerosi problemi professionali e personali dopo la sua denuncia, evidenziando quanto ancora sia difficile per un whistleblower trovare protezione in Italia.
  • Il caso di Fausto Pozzobon: Pozzobon, un funzionario del Ministero della Difesa, ha denunciato una serie di illeciti riguardanti l’uso improprio di fondi pubblici. Anche in questo caso, la vicenda ha portato a inchieste e condanne, ma Pozzobon ha subito pesanti ritorsioni professionali, finendo per essere isolato e demansionato.

Questi e altri esempi mostrano quanto possa essere rischioso il ruolo del whistleblower in Italia, nonostante le normative di protezione.

Le Sfide e le Prospettive Future

Il fenomeno del whistleblowing in Italia si trova ancora in una fase evolutiva. Le principali sfide riguardano la necessità di:

  • Migliorare la cultura aziendale: È fondamentale promuovere una cultura del lavoro in cui i dipendenti si sentano sicuri nel segnalare irregolarità, senza il timore di ritorsioni.
  • Rafforzare le tutele legali: Sebbene la legge del 2017 rappresenti un passo importante, è necessario continuare a rafforzare il quadro normativo, soprattutto per quanto riguarda le aziende private.
  • Sensibilizzare l’opinione pubblica: Perché il whistleblowing diventi un mezzo efficace nella lotta alla corruzione, è essenziale un cambiamento di mentalità a livello sociale, affinché chi denuncia venga considerato un “difensore della legalità” e non un delatore.

Un altro aspetto cruciale è la gestione delle tecnologie digitali per le segnalazioni. Con l’aumento delle piattaforme digitali sicure, come le app di segnalazione anonima, sarà possibile semplificare il processo di denuncia e aumentare la fiducia nei confronti del sistema di protezione.

Il whistleblowing è uno strumento fondamentale per contrastare la corruzione e garantire la trasparenza all’interno delle organizzazioni. In Italia, sebbene siano stati fatti passi avanti significativi con l’introduzione di normative ad hoc e una crescente attenzione mediatica, rimangono diverse sfide da affrontare. Solo attraverso un rafforzamento delle tutele, una maggiore sensibilizzazione sociale e una cultura aziendale più aperta sarà possibile proteggere davvero chi decide di denunciare illeciti e far sì che il whistleblowing diventi uno strumento di giustizia e legalità a tutti gli effetti.

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Whistleblowing COSA SI PUÒ SEGNALARE

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Whistleblowing COSA SI PUÒ SEGNALARE

Whistleblowing COSA SI PUÒ SEGNALARE. illeciti amministrativi, contabili, civili o penali.

Comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato e che consistono in:

illeciti amministrativi, contabili, civili o penali;

condotte illecite rilevanti ai sensi del decreto legislativo 231/2001, o violazioni dei modelli di organizzazione e gestione ivi previsti;

illeciti che rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione europea o nazionali relativi ai seguenti settori: appalti pubblici; servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo; sicurezza e conformità dei prodotti; sicurezza dei trasporti; tutela dell’ambiente; radioprotezione e sicurezza nucleare; sicurezza degli alimenti e dei mangimi e salute e benessere degli animali; salute pubblica; protezione dei consumatori; tutela della vita privata e protezione dei dati personali e sicurezza delle reti e dei sistemi informativi;

atti od omissioni che ledono gli interessi finanziari dell’Unione;

atti od omissioni riguardanti il mercato interno;

CANALI DI SEGNALAZIONE

interno (nell’ambito del contesto lavorativo);

esterno (ANAC);

divulgazione pubblica (tramite la stampa, mezzi elettronici o mezzi di diffusione in grado di raggiungere un numero elevato di persone);

denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile.

SCELTA DEL CANALE DI SEGNALAZIONE

I segnalanti possono utilizzare il canale esterno (ANAC) quando:

non è prevista, nell’ambito del contesto lavorativo, l’attivazione obbligatoria del canale di segnalazione interna ovvero questo, anche se obbligatorio, non è attivo o, anche se attivato, non è conforme a quanto richiesto dalla legge;

la persona segnalante ha già effettuato una segnalazione interna e la stessa non ha avuto seguito;

la persona segnalante ha fondati motivi di ritenere che, se effettuasse una segnalazione interna, alla stessa non sarebbe dato efficace seguito ovvero che la stessa segnalazione potrebbe determinare un rischio di ritorsione;

la persona segnalante ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse;

I segnalanti possono effettuare direttamente una divulgazione pubblica quando:

la persona segnalante ha previamente effettuato una segnalazione interna ed esterna ovvero ha effettuato direttamente una segnalazione esterna e non è stato dato riscontro entro i termini stabiliti in merito alle misure previste o adottate per dare seguito alle segnalazioni;

la persona segnalante ha fondato motivo di ritenere che la violazione possa costituire un pericolo imminente o palese per il pubblico interesse;

la persona segnalante ha fondato motivo di ritenere che la segnalazione esterna possa comportare il rischio di ritorsioni o possa non avere efficace seguito in ragione delle specifiche circostanze del caso concreto, come quelle in cui possano essere occultate o distrutte prove oppure in cui vi sia fondato timore che chi ha ricevuto la segnalazione possa essere colluso con l’autore della violazione o coinvolto nella violazione stessa.

atti o comportamenti che vanificano l’oggetto o la finalità delle disposizioni di cui agli atti dell’Unione.

Whistleblowing COSA SI PUÒ SEGNALARE Comportamenti, atti od omissioni che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione
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Whistleblowing, RENTRI, Progetti formazione, Sicurezza

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News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 1 del 4 Gennaio 2024

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Whistleblowing chi deve rispettare disciplina

Gli enti tenuti a rispettare la disciplina. Whistleblowing: significato, normativa e nuovi obblighi per le aziende. Whistleblowing chi deve rispettare disciplina?

SETTORE PRIVATO

La protezione dei segnalanti operanti nel settore privato, prevista dal D.lgs. n. 24/2023, impone l’obbligo di predisporre canali di segnalazione a carico di quegli enti del medesimo settore che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:

  • hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
  • si occupano di alcuni specifici settori (servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente), anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
  • adottano i modelli di organizzazione e gestione di cui al decreto legislativo 231/2001, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato.

SETTORE PUBBLICO

L’obbligo di predisporre i canali di segnalazione interna grava altresì sui seguenti soggetti del settore pubblico:


Gli enti tenuti a rispettare la disciplina. Whistleblowing: significato, normativa e nuovi obblighi per le aziende. Whistleblowing chi deve rispettare disciplina
Whistleblowing chi deve rispettare disciplina

Il termine whistleblowing indica la rivelazione spontanea di un soggetto che segnala una violazione di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.

In altre parole, il whistleblowing è un meccanismo di segnalazione di comportamenti illeciti o scorretti all’interno di un’organizzazione, che può essere effettuato da un dipendente o da un collaboratore esterno. L’obiettivo del whistleblowing è quello di prevenire o limitare eventuali danni all’organizzazione e alla società in generale, promuovendo la trasparenza e la legalità.

Il decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 individua all’interno dell’articolo 1 l’ambito di applicazione oggettivo nella protezione della persona che abbia segnalato, denunciato o divulgato violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea tali da ledere il bene interesse pubblico ovvero l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui sia venuta a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.


Amministrazioni pubbliche

  • Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunita’ montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.

  • Esempio autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione

Consorzi per le opere idrauliche,
Università statali, gli istituti universitari statali, i consorzi per i lavori interessanti le università,
Istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza,
Istituti superiori scientifici e culturali, osservatori astronomici, astrofisici, geofisici o vulcanologici,
Enti di ricerca e sperimentazione,
Enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e di assistenza,
Consorzi di bonifica,
Enti di sviluppo e di irrigazione,
Consorzi per le aree industriali,
Comunità montane,
Enti preposti a servizi di pubblico interesse,
Enti pubblici preposti ad attività di spettacolo, sportive, turistiche e del tempo libero,
Enti culturali e di promozione artistica.


  • «società a controllo pubblico», «società in house»

le società sulle quali un’amministrazione esercita il controllo analogo o più amministrazioni esercitano il controllo analogo congiunto