L’importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro

La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e la prevenzione degli infortuni in azienda. Tra le misure di sicurezza più efficaci e obbligatorie rientra l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Questi strumenti giocano un ruolo essenziale nella protezione dei lavoratori dai rischi presenti in diversi ambienti di lavoro, soprattutto quelli che non possono essere eliminati attraverso altre misure tecniche o organizzative. L’importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro.

L'importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro. Cosa sono i DPI? Formazione e controllo dell’utilizzo dei DPI. PORTALECONSULENTI
DPI

Cosa sono i DPI per la sicurezza lavoro?

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono strumenti o attrezzature destinate a essere indossate o tenute dal lavoratore con l’obiettivo di proteggerlo dai rischi specifici per la salute e la sicurezza. Questi dispositivi devono essere conformi alle normative vigenti e adeguati ai pericoli presenti nel luogo di lavoro.

Tra i DPI più comuni troviamo:

Elmetti per la protezione della testa;
Occhiali e visiere per la protezione degli occhi;
Maschere e respiratori per la protezione delle vie respiratorie;
Guanti per la protezione delle mani;
Calzature antinfortunistiche per la protezione dei piedi;
Imbracature per la prevenzione delle cadute dall’alto.

La necessità dell’utilizzo dei DPI

In molti settori, dai cantieri edili agli impianti industriali, esistono rischi significativi legati a cadute, urti, esposizioni a sostanze nocive, rumore eccessivo, radiazioni e altri pericoli. I DPI si rendono indispensabili in contesti dove l’eliminazione completa del rischio non è possibile o dove altre misure di sicurezza non possono garantire una protezione adeguata.

La normativa italiana prevede l’obbligatorietà di fornire e utilizzare DPI in azienda secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro). Questo decreto obbliga il datore di lavoro a valutare i rischi presenti, fornire i DPI idonei e formare adeguatamente i lavoratori al loro corretto utilizzo.

Prevenzione degli infortuni

Uno dei principali obiettivi nell’uso dei DPI è la prevenzione degli infortuni. Incidenti come cadute, ustioni, tagli o esposizioni a sostanze chimiche possono avere conseguenze gravi o addirittura fatali. Utilizzare dispositivi di protezione adeguati riduce significativamente il rischio di tali eventi.

Per esempio, l’uso di guanti protettivi può prevenire lesioni alle mani causate da agenti chimici, tagli o abrasioni. Allo stesso modo, gli occhiali di protezione evitano danni agli occhi in caso di contatto con polveri, schegge o sostanze pericolose.

Formazione e controllo dell’utilizzo dei DPI

L’efficacia dei DPI dipende non solo dalla loro qualità, ma anche dall’uso corretto. È essenziale che i lavoratori siano formati sull’importanza dei DPI, su come utilizzarli correttamente e su quando è necessario indossarli. Il datore di lavoro ha la responsabilità di organizzare corsi di formazione e di assicurarsi che i dispositivi siano sempre in buone condizioni e adeguatamente conservati.

Il controllo periodico dell’efficienza dei DPI è un altro aspetto cruciale. I dispositivi danneggiati o non più idonei devono essere immediatamente sostituiti, poiché un DPI difettoso può creare un falso senso di sicurezza, esponendo i lavoratori a rischi maggiori.

L’uso dei DPI rappresenta un pilastro fondamentale nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. È compito del datore di lavoro assicurarsi che i dispositivi siano forniti, utilizzati correttamente e mantenuti in buono stato. D’altra parte, i lavoratori devono essere consapevoli della loro importanza e utilizzarli ogni volta che necessario. Solo attraverso un impegno congiunto si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro e ridurre al minimo il numero di incidenti.

REDAZIONE PORTALECONSULENTI

Attuazione della direttiva (UE) 2022/431

Attuazione della direttiva (UE) 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2022, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro (decreto legislativo – esame definitivo). Protezione dei lavoratori contro i rischi da esposizione ad agenti cancerogeni.

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 92 del 30 agosto 2024, ha approvato in esame definitivo un Decreto legislativo relativo all’attuazione della direttiva (UE) 2022/431 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 marzo 2022, che modifica la direttiva 2004/37/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.

Il decreto legislativo è volto al recepimento della direttiva UE 2022/431 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro, al fine di ricomprendervi anche le sostanze tossiche la riproduzione tra quelli a rischio per la salute dei lavoratori.

Tale ampliamento si basa su recenti dati scientifici secondo cui le sostanze tossiche per la riproduzione possono avere effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità di uomini e donne in età adulta, nonché sullo sviluppo della progenie.

Dunque anche tali sostanze dovrebbero essere disciplinate al fine, tra l’altro, di garantire un analogo livello di protezione minima su scala dell’Unione.

Il provvedimento tiene conto dei pareri espressi dalle competenti Commissioni delle Camere e dalla Conferenza Stato-Regioni.

Fonte Governo


Attuazione della direttiva (UE) 2022/431. Protezione dei lavoratori contro i rischi da esposizione ad agenti cancerogeni.
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Esempi di M.o.g. semplificati settore terziario

Esempi di M.o.g. semplificati prodotti da aziende afferenti al settore terziario: analisi di punti qualificanti e criticità. Attraverso lo studio attuale, oggetto della presente pubblicazione, si conclude il percorso avviato sui M.o.g. per le P.M.I., il cui primo passo è stato quello di fornire alle stesse uno strumento di assistenza per l’applicazione dei M.o.g. semplificati mentre il passo successivo è stato quello di verificare che le aziende avessero percepito e trovato applicabile lo strumento. INAIL 2024

Con questo ultimo documento si è voluta verificare la reale funzionalità applicativa dello strumento fornito, analizzando i M.o.g. prodotti dalle aziende che lo avevano utilizzato (in confronto a quelle che non lo avevano utilizzato), investigandone le criticità e i punti qualificanti.

Pubblicazione realizzata da: Inail. Consulenza Tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss). Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila).

Le sinergie e il lavoro in rete finalizzati alla diffusione dell’adozione di M.O.G.
semplificati nelle P.M.I. del settore terziario.

L’Inail, coerentemente con quanto previsto dal d.lgs. 81/2008, agli artt.10 e 30 c.5, ha stipulato accordi e protocolli di intesa con la Confederazione Sistema Impresa per costruire un percorso di supporto alle aziende ai fini dell’applicazione di modelli organizzativo gestionali ai sensi del d.m. 13/02/2014.

I benefici dell’implementazione e utilizzo di sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro (Sgsl) e i relativi M.o.g., sono molteplici e ormai riconosciuti: il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro; la riduzione dei costi derivanti da incidenti, infortuni e malattie professionali; l’aumento dell’efficienza e della prestazione d’impresa, una maggiore facilità nel produrre la documentazione cogente, il miglioramento dell’immagine aziendale.

Come primo passo, la sinergia attuata tra Inail e Sistema Impresa, in stretto raccordo con l’organizzazione sindacale Confsal e per il tramite del Fondo Formazienda e di Ebiten, ha condotto alla pubblicazione di un “Esempio di compilazione della modulistica per una agenzia di viaggi ai sensi del d.m. 13/02/2014.”, il cui valore aggiunto è rappresentato, tra l’altro, dal suo target di riferimento, ovvero le piccole e medie imprese (PMI) di specifici settori del terziario, per le quali è ancora molto critica l’applicazione dei modelli organizzativi.


Esempi di M.o.g. semplificati settore terziario. prodotti da aziende afferenti al settore terziario: analisi di punti qualificanti criticità
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Infortuni sul lavoro in orario notturno

Gli infortuni sul lavoro in orario notturno in italia. La Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha condotto uno studio che descrive il lavoro notturno in Italia in termini di normativa vigente, di lavoratori occupati e soprattutto di infortuni sul lavoro. INAIL 2024

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza statistico attuariale. Autori
Adelina Brusco, Giuseppe Bucci, Stefano Campea, Alessandra Filottrano, Francesca Marracino, Gina Romualdi. Inail – Direzione generale, Consulenza statistico attuariale.


Il presente lavoro aggiorna e approfondisce a distanza di anni una precedente pubblicazione (Brusco et al. 2011), che ha rappresentato il primo studio sul fenomeno infortunistico dei lavoratori in orario notturno.

A distanza di tempo si è voluta riesaminare la tematica con l’intento di aggiornare le statistiche degli infortuni sul lavoro, ampliando le analisi con ulteriori variabili, per evidenziare peculiarità e cogliere aspetti nuovi. L’arco temporale preso in esame per lo studio del fenomeno infortunistico è il quinquennio 2018-2022; le statistiche presentate analizzano sia le denunce, con l’evidenza dei casi mortali, sia le definizioni positive e le conseguenze degli eventi.

A completamento una panoramica aggiornata della normativa di riferimento.

Il ricorso al lavoro notturno risponde a bisogni sociali ed essenziali, perché garantisce servizi primari come: la salute con la sanità e i servizi assistenziali, la sicurezza con le forze dell’ordine e la vigilanza, il trasferimento e il reperimento di beni di base col trasporto. Negli anni si sono aggiunte a queste esigenze, anche altre di tipo strettamente economico, legate ai processi industriali a ciclo continuo e alla massimizzazione dell’utilizzo di macchinari che non possono restare fermi perché il riavvio comporterebbe tempo e perdita di materiali o perché il loro costo è molto elevato e per essere ammortizzato è necessario farne un uso ininterrotto.

Il tempo del lavoro si è di conseguenza esteso, dilatandosi nell’arco delle 24 ore, con effetti anche sulla salute e sull’integrità psico-fisica del lavoratore.

In via generale, il lavoratore notturno è colui che svolge normalmente almeno tre ore del suo turno di lavoro in periodo notturno (intervallo di tempo di almeno sette ore che comprende la fascia che va dalla mezzanotte alle 5 del mattino).

È lavoratore notturno, anche colui che svolge nel periodo notturno parte del suo lavoro secondo quanto stabilito dai contratti collettivi (in questo caso le ore minime giornaliere e le giornate annue sono definite dalla contrattazione).

In mancanza di una disciplina collettiva, l’attività nel periodo notturno deve essere svolta per almeno tre ore del tempo giornaliero di lavoro e per un minimo di 80 giorni nell’arco dell’anno (riproporzionato nel caso di lavoro part-time).

Infortuni sul lavoro in orario notturno. La Consulenza statistico attuariale dell’Inail ha condotto uno studio che descrive il lavoro notturno
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Patente a crediti schema decreto attuativo

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha messo a punto lo schema della patente a crediti in vista dell’entrata in vigore dello strumento a partire dal 1°ottobre 2024.

La patente a crediti, obbligatoria per il settore edile, è stata introdotta dall’articolo 29, del decreto-legge 19/2024convertito, con modificazioni, dalla Legge 56/2024, al fine di rafforzare l’attività di contrasto al lavoro sommerso e di vigilanza in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

In attesa del perfezionamento dell’iter di approvazione, il Ministero fornisce le slide esplicative delle nuove misure.


Strumento di qualificazione delle imprese per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Obbligatoria per il settore Edile dal 1 Ottobre.

Per Imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili. Anche se con sede Ue o extra Ue.

Cosa serve

iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura
adempimento degli obblighi formativi
possesso di DURC valido
possesso di DUVRI valido
possesso della certificazione di regolarità fiscale, se previsto
designazione del responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP), se previsto


Funzionamento

Strumento di qualificazione delle imprese per la salute e la sicurezza sul lavoro.


Patente a crediti schema decreto attuativo. lo schema della patente a crediti in vista dell’entrata in vigore dello strumento 1 ottobre 2024.
download slide operative ministero

Sono attribuito massimo 100 punti in 40 anni. In particolare, sono attribuiti:

fino a 10 crediti, al momento del rilascio

fino a 20 crediti, dopo il rilascio della patente

fino a 30 crediti, per azioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro

fino a 10 crediti, per altre azioni/condizioni

ulteriori 30 crediti legati alla storicità dell’azienda

ulteriori 40 crediti attribuibili nel tempo per attività, investimenti o formazione.

La patente è sospesa in caso di infortuni mortali per colpa grave del datore di lavoro o suo delegato o dirigente per massimo 12 mesi ovvero può essere sospesa nel caso di infortunio che causi inabilità permanente o menomazione irreversibile per colpa grave del datore di lavoro o suo delegato o dirigente.

I crediti possono essere recuperati attraverso percorsi di formazione verificando l’effettivo assolvimento, dopo le violazioni accertate, degli obblighi formativi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro da parte dei responsabili e dei lavoratori del cantiere ed eventuali investimenti in materia di salute e sicurezza.

Metallurgia infortuni denunciati in calo

Metallurgia, tra il 2018 e il 2022 gli infortuni denunciati in calo del 12,2%. Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, è dedicato a questo comparto strategico per le economie industrializzate, che vede l’Italia al secondo posto in Europa per volume di produzione. Fonte INAIL.


Nel quinquennio 2018-2022 gli infortuni denunciati nel settore della metallurgia mostrano un andamento in calo nel primo triennio, con una fortissima diminuzione del 25,9% tra il 2019 e il 2020 per effetto della pandemia, un incremento del 21,4% nel 2021 e un dato costante l’anno successivo. Dal confronto sul quinquennio emerge comunque un calo del 12,2%, dai 5.555 casi del 2018 ai 4.880 del 2022. Andamento replicato anche dagli infortuni mortali, per i quali si registrano 60 denunce totali nel periodo preso in considerazione.

Gli addetti sono più di 700mila distribuiti in oltre 73mila aziende. 

A rilevarlo è il periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che dedica il suo nuovo numero all’analisi di questo comparto strategico per le economie industrializzate, che vede l’Italia al secondo posto in Europa per volume di produzione dopo la Germania. In base ai dati Istat relativi al 2022, la metallurgia nel nostro Paese dà lavoro a oltre 700mila addetti impiegati soprattutto nella fabbricazione di prodotti in metallo (82,6%), con il restante 17,4% occupato nella produzione di metalli e leghe. Le imprese sono più di 73mila, dislocate per la stragrande maggioranza al Nord (97,2%). Si tratta principalmente di microaziende: il 77,6%, infatti, ha meno di 10 addetti e il 19,5% tra 10 e 49.

In itinere quasi un decesso su quattro. 

Concentrando l’attenzione sugli infortuni riconosciuti dall’Istituto, il calo tra il 2018 e il 2022 è del 14,1%, essendo passati da 4.523 a 3.883, con un totale di 45 casi mortali. Il 92,4% è avvenuto in occasione di lavoro e solo il 7,6% in itinere. La quota degli incidenti occorsi nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro sale però al 24,4% se si prendono in considerazione solo i decessi. La quasi totalità degli infortuni (97%) riguarda lavoratori di sesso maschile, a conferma di un settore con una forte prevalenza di lavoratori rispetto alle lavoratrici. Le fasce di età più colpite sono quelle tra i 45 e i 49 anni (17,0%), tra i 50 e i 54 anni (15,0%), tra i 40 e i 44 anni (14,9%) e tra i 55-59 anni (11,4%). Per il triennio 2019-2021 l’incidenza infortunistica è di 23,27 infortuni indennizzati ogni mille addetti e il rapporto di gravità pari a 2,14 giornate perse per addetto, indici che mostrano una rischiosità molto più alta rispetto all’intero settore dell’industria manifatturiera, che registra rispettivamente 12,74 infortuni indennizzati e 1,26 giornate perse.

Dorsopatie e disturbi dei tessuti molli le patologie più diffuse.

Il 40,5% delle 775 malattie professionali accertate nel quinquennio sono patologie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo, di cui la quasi totalità dorsopatie e disturbi dei tessuti molli, il 25,8% malattie dell’orecchio, il 15,2% tumori, il 9,4% patologie del sistema nervoso e l’8,0% malattie del sistema respiratorio. Le professioni più colpite sono quelle degli operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli (21,7%), dei fabbri ferrai costruttori di utensili (17,8%) e dei fonditori, saldatori e professioni assimilate (17,5%).

Il focus sulla fabbricazione dei prodotti in metallo. 

Dal focus dedicato agli infortuni in occasione di lavoro nella fabbricazione dei prodotti in metallo, che comprende la lavorazione dei metalli ferrosi e non ferrosi e delle loro leghe, particolarmente importanti per via del vasto impiego nella produzione di beni di consumo come elettrodomestici e veicoli o beni di investimento come costruzioni e macchinari, emerge che nel quinquennio 2018-2022 poco più della metà degli infortuni in occasione di lavoro accertati e codificati accade mentre il lavoratore sta manipolando o lavorando utensili e oggetti, mentre li afferra o li depone. Poco più del 40% di questi infortuni deriva dalla perdita totale o parziale del controllo e oltre un quarto da movimenti scoordinati del corpo senza sforzo fisico, gesti intempestivi o inopportuni. Per quanto riguarda i casi mortali, invece, meno di un decesso su quattro si verifica a seguito della perdita di controllo di una macchina o di un’attrezzatura di movimentazione e più di uno su sette per scivolamento o caduta del lavoratore.

L’evoluzione della tecnologia verso Dpi sempre più specifici.

Analizzando la situazione dal punto di vista della salute e sicurezza sul lavoro, Dati Inail sottolinea l’evoluzione della tecnologia verso dispositivi di protezione individuale (Dpi) sempre più specifici e adattati alle esigenze di utilizzo, come testimonia il gran numero di norme tecniche relative a Dpi per la tutela dei lavoratori dai rischi presenti nelle lavorazioni dei metalli. Esistono, infatti, norme relative a Dpi per uso professionale da utilizzare in determinati processi, come le calzature per i rischi presenti nelle fonderie e nelle operazioni di saldatura, gli indumenti e gli equipaggiamenti di protezione degli occhi e del viso da impiegare durante fasi di saldatura e procedimenti connessi, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie per le fasi di sabbiatura e gli indumenti per le operazioni di sabbiatura con abrasivi in grani.

fonte INAIL


Metallurgia, tra il 2018 e il 2022 gli infortuni denunciati in calo del 12,2%. Il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, è dedicato a questo comparto strategico per le economie industrializzate, che vede l’Italia al secondo posto in Europa per volume di produzione. Fonte INAIL.
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La valutazione dei rischi in ottica di genere

Questa monografia è la prima di una serie dedicata all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere.  INAIL 2024. La pubblicazione è organizzata in una parte generale per inquadrare e contestualizzare il tema della valutazione dei rischi in ottica di genere, una parte applicativa riportante delle schede di rischio finalizzate all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere e un’appendice statistica che delinea il quadro occupazionale, infortunistico e tecnopatico.

Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza tecnica per la salute e la sicurezza (Ctss) Consulenza statistico attuariale (Csa).

Il d.lgs. 81/2008 e s.m.i. ribadisce la necessità di garantire l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e di provenienza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Con questa indicazione il legislatore ha voluto superare l’idea di lavoratore neutro che emergeva dal corpo normativo precedente, e promuovere lo studio delle differenze che l’appartenenza a un genere può sviluppare nell’ambito dell’adibizione a un’identica mansione in una stessa attività lavorativa, nonché lo studio delle particolari criticità che possono verificarsi in ambienti occupati prevalentemente da uomini o da donne con caratteristiche diverse per età, provenienza e genere.

La letteratura scientifica prodotta dal crescente interesse sui temi della medicina di genere e dal progresso delle conoscenze di tossicologia, infettivologia ed epidemiologia sugli effetti differenziati per sesso di agenti chimici e microrganismi è corposa.

Essa necessita però di studi approfonditi e di una revisione sistematica per poter essere utilizzata nel processo di valutazione dei rischi, anche se non è ancora possibile disporre di veri e propri limiti di esposizione differenziati per la mancanza di studi e di dati epidemiologici disaggregati per sesso, o di approfondimenti sulle differenze di risposta nei due sessi.

Con riferimento alla valutazione dei rischi in ottica di genere, tuttavia, ad oggi si rilevano difficoltà attuative e, più in generale, carenza di metodologie standardizzate.

Infatti, occorre tenere conto che non solo uomini e donne possono essere esposti a rischi diversi nei vari comparti di lavoro, ma possono rispondere in maniera diversa alla stessa esposizione a un determinato rischio.

A ciò va aggiunto, inoltre, che alcuni rischi necessitano di essere ulteriormente indagati, proprio al fine di raggiungere una tutela delle persone esposte più efficace e specifica.


Questa monografia è la prima di una serie dedicata all’integrazione della valutazione dei rischi in ottica di genere. Scarica documento
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