DISABILITÀ E LAVORO

DISABILITÀ E LAVORO: IL PARADIGMA DELLA SCLEROSI MULTIPLA. INAIL 2023

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale.


Piani di attività di ricerca

L’ambito dell’inserimento/reinserimento lavorativo ed il mantenimento dell’occupazione per i lavoratori con malattie croniche anche disabilitanti è una delle tematiche di interesse degli ultimi Piani di attività di ricerca (PAR) del Dimeila, confermato anche nell’attuale PAR 2021 – 2024, in linea con gli specifici richiami della Strategia europea 2021 – 2027 per la SSL, con la Strategia europea 2021 – 2030 sui diritti delle persone con disabilità e con l’Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile.

Anche in ragione di ciò, il Dimeila ha aderito al programma 2019 del CCM – Area Azioni centrali – con la proposta ‘Lavoro: politiche e interventi di prevenzione mirati e strategie di work life balance tra differenze di genere, reinserimento lavorativo e invecchiamento della popolazione’ presentando, tra gli obiettivi, l’ambito della ‘disabilità e lavoro’ e, in particolare, la sclerosi multipla.

Proprio la tematica ‘sclerosi multipla e lavoro’ è stata oggetto di attività di ricerca a partire dal PAR 2019 – 2021, nello specifico attraverso il progetto BRIC 2019 denominato ‘PRISMA’; tra le diverse malattie disabilitanti, la sclerosi multipla (SM), è ‘modello di studio’ per patologie croniche ad alta complessità, colpisce soggetti di giovane età (20 – 40 anni), prevalentemente donne (rapporto 2:1 – 3:1), rivelandosi quale principale causa non traumatica di disabilità neurologica, con un’ampia gamma di manifestazioni cliniche e sintomatologiche e quindi anche con potenziali problematiche di inserimento/reinserimento e mantenimento dell’occupazione.

Pertanto, il presente lavoro – frutto dell’integrazione – seppur sintetica – dei risultati della ricerca sulla tematica ‘disabilità e lavoro’ e in particolare ‘sclerosi multipla e lavoro’ – a partire da un excursus su norme antidiscriminatorie e di tutela di diritti esigibili e dalle caratteristiche epidemiologiche, cliniche, terapeutiche e riabilitative della SM, nonché bisogni sanitari e di inclusione sociale – vuole contribuire anche ad evidenziare specifici aspetti di tutela della SSL, fornendo diversi spunti di riflessione utili per auspicabili future implementazioni normative.

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Prevenzione incendi nei luoghi di lavoro

Tale documento è stato sviluppato al fine di tenere il passo con l’evoluzione normativa che negli ultimi anni ha caratterizzato tutto il settore della prevenzione incendi, soprattutto a seguito dell’emanazione del d.m. 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. 8 marzo 2006, n. 139”, meglio noto come “Codice di prevenzione incendi”. INAIL 2023. Accrescere la consapevolezza in merito ai contenuti dei nuovi Decreti Antincendio ed alla loro messa in pratica. Prevenzione incendi luoghi di lavoro.

Inoltre, sono stati sviluppati alcuni contenuti per facilitare il recepimento delle modifiche legislative che hanno riguardato il d.m. 10 marzo 1998; revisione che, fondamentalmente, ha riguardato l’adozione di una metodologia di progettazione della sicurezza antincendio basata sull’approccio prestazionale.

Introduzione generale e finalità, prevenzione incendi luoghi di lavoro.

Questo lavoro, redatto con il contributo di FINCO (ACMI, FISA, ZENITAL), aderenti a CONFIMI INDUSTRIA, nasce in seno all’accordo tra INAIL e CONFIMI INDUSTRIA che mira alla realizzazione di iniziative informative e formative, finalizzate alla promozione dei valori della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro su specifiche tematiche che accrescano le conoscenze e le competenze dei professionisti, delle imprese e dei lavoratori che operano all’interno delle diverse realtà produttive.

D.M. 10 marzo 1998

Negli ultimi vent’anni, il d.m. 10 marzo 1998 ha rappresentato lo strumento principe per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro, continuandosi ad applicare nelle more dell’attuazione dell’art. 46, comma 3, del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i..

Tuttavia, dopo oltre due decenni, anche in conseguenza dell’importante evoluzione normativa che negli ultimi anni ha caratterizzato tutto il settore della prevenzione incendi, soprattutto a seguito dell’emanazione del d.m. 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’art. 15 del d.lgs. 8 marzo 2006, n. 139”, meglio noto come “Codice di prevenzione incendi”, si è reso necessario allineare anche i contenuti del d.m. 10 marzo 1998 al nuovo corso dettato, fondamentalmente, dall’adozione di una metodologia di progettazione della sicurezza antincendio basata sull’approccio prestazionale, procedendo così ad una sua considerevole revisione, al fine di tenere il passo con l’evoluzione normativa.

D lgs 81

Il d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i., richiama tra le misure generali per la salute e sicurezza di tutti i lavoratori la formazione e l’informazione degli stessi, la creazione di squadre per la lotta antincendio e la gestione delle emergenze, la manutenzione di tutte le attrezzature antincendio, comprese la scelta delle persone che possiedono caratteristiche idonee per ricoprire i ruoli della sicurezza.

La creazione di una struttura con diverse figure che dialogano tra di loro su quanto è da svolgere per elevare i livelli di sicurezza, e mantenere adeguati gli standard stessi di sicurezza sui luoghi di lavoro si basa sul fatto che la formazione continua del lavoratore, lungo tutta la sua vita professionale, sia essenziale per poter mantenere vive e aggiornate le conoscenze nella persona e portare a un corretto comportamento da parte dello stesso al fine di valutare i rischi che potrebbe correre in questo contesto.

Decreti 2021

Le novità apportate dai tre decreti del Ministero dell’Interno di concerto con il Ministero del Lavoro di settembre del 2021 non sono altro che un ampliamento ed un logico sviluppo di quanto nato negli anni ’50, evoluto negli anni ‘90 e chiarito nel 2008: gli obiettivi posti dal decreto del Ministero dell’Interno 10 marzo ‘98 sono diventati molto più puntuali e chiari nella loro esplicazione pratica.

Il documento si presenta come una guida pratica e di facile consultazione che di fatto svolge la funzione di manuale formativo e informativo con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei datori di lavoro in merito alla valutazione e gestione del rischio incendio nei luoghi di lavoro.

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Terre e rocce da scavo con amianto naturale

Linea guida per lo scavo, la movimentazione e il trasporto delle terre e rocce da scavo con amianto naturale e per i relativi criteri di monitoraggio. Linee Guida SNPA n. 44/2023.

Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.

La presente Linea guida è stata predisposta dal Sottogruppo operativo “SO VI/03-01 – Amianto”, che opera come articolazione del Gruppo di lavoro “GdL VI/03 – Contaminazione ambientale” del “TIC VI – Omogeneizzazione tecnica” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (nel seguito SNPA).

Il tema dell’amianto naturale

Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.

Pietre verdi

La presente Linea guida, nell’ottica di assicurare l’armonizzazione, l’efficacia, l’efficienza e l’omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento, in coerenza con il quadro normativo nazionale e sovranazionale, delle modalità operative dello stesso SNPA e degli altri soggetti tecnici operanti nella materia ambientale, si prefigge di fornire indicazioni tecniche per la gestione degli interventi in zone interessate dalla presenza di formazioni ofiolitiche (c.d. “Pietre verdi”) o comunque interessate dalla presenza di materiali fibrosi naturali. Tali indicazioni derivano dalle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale e dalle esperienze delle agenzie di protezione ambientale più impegnate in tale ambito.

La vastità, la complessità e l’intersettorialità del tema dell’amianto, che ricade altresì tra le prerogative e i compiti istituzionali di diversi ministeri, organi tecnici ed istituti, ha reso indispensabile circoscrivere e limitare gli argomenti da trattare. Peraltro, l’oggettiva prevalenza degli aspetti sanitari dell’amianto su quelli strettamente ambientali ha inevitabilmente comportato un relativo debordamento verso tematiche di salute pubblica che ricadono propriamente sotto diverse competenze istituzionali.

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Lista di controllo nel settore metalmeccanico

Protezione delle mani nel settore metalmeccanico Lista di controllo. Suva 2023

Com’è la situazione nella vostra azienda per quanto riguarda la protezione delle mani?

Nel settore metalmeccanico le lesioni alle mani e le malattie cutanee sono frequenti. L’uso di guanti appropriati e una protezione ottimale possono fare molto per contrastare questi problemi.

Ecco i pericoli principali:

pericoli di natura meccanica (lesioni dovute a spigoli vivi, oggetti ruvidi e appuntiti, trucioli, lame di coltelli e altri utensili da taglio)

pericoli di natura termica

pericoli di natura chimica (irritazioni cutanee, allergie, ustioni dovute a contatto con prodotti chimici o vapori ecc.)

mancato uso dei guanti protettivi

inadeguatezza dei guanti protettivi

Con la presente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.

1. Compilate la lista di controllo.

Se rispondete a una domanda con «no» o «in parte», occorre adottare una contromisura che poi annoterete sul retro. Tralasciate le domande che non interessano la vostra azienda.

2. Apportate i necessari miglioramenti.

download Scarica Protezione delle mani nel settore metalmeccanico Lista di controllo. Suva 2023. le lesioni alle mani e le malattiecutanee.
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Importante

In caso di lievi alterazioni cutanee si deve proteggere meglio la pelle. In caso di guarigione ritardata o forti eruzioni cutanee, consultare un medico.

È possibile che nella vostra azienda esistano altre fonti di pericolo su questo argomento. In tal caso, occorre adottare i necessari provvedimenti.

Il taglio, la saldatura o il trattamento del metallo

Il taglio, la saldatura o il trattamento del metallo con prodotti chimici sono attività quotidiane per i collaboratori del settore metalmeccanico.

Tutti sanno che di solito è il metallo ad avere la meglio sulla mano. Ma i pericoli non sono solo di tipo meccanico: anche quelli di natura termica, come le ustioni, possono provocare lesioni permanenti.

La galvanizzazione e la cromatura rappresentano rischi di natura chimica che possono provocare irritazioni cutanee e causticazioni.

In questa lista di controllo trovate tutte le misure di protezione delle mani necessarie per la vostra azienda di lavorazione del metallo. Per esempio sono indicati i diversi valori di resistenza allo strappo e al taglio dei guanti di protezione, così come la loro resistenza al calore. Questo valore è rilevante, per esempio, se i guanti sono esposti a spruzzi di metallo fuso.

La lista di controllo contiene anche consigli pratici per la pulizia e la cura della pelle.

Lista di controllo Fresatrice

Fresatrice per incastri e scanalature Lista di controllo. Suva 2023

Potete affermare di lavorare in modo sicuro con la fresatrice per incastri e scanalature?

Il rischio di infortunio può essere ridotto sensibilmente utilizzando macchine in perfetto stato e istruendo il personale in modo corretto.

Ecco i pericoli principali:

ferite da taglio causate dalla lama circolare o dalla fresa per scanalature
lesioni agli occhi causate dalla proiezione di trucioli
elettrocuzione

Con la presente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.

1. Compilate la lista di controllo.

Se rispondete a una domanda con «no» o «in parte», occorre adottare una contromisura che poi annoterete sull’ultima pagina. Tralasciate le domande che non interessano la vostra azienda.

2. Apportate i necessari miglioramenti.

download Scarica Lista controllo. Fresatrice per incastri e scanalature Lista di controllo. Suva 2023. Ecco i pericoli principali. Documento.
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Per poter lavorare in condizioni di sicurezza è fondamentale determinare e applicare regole chiare, le quali devono essere formulate tenendo conto delle caratteristiche specifiche della macchina e dell’azienda.

Esempi di regole di sicurezza e comportamento per l’uso di fresatrici per incastri e scanalature:

Durante la lavorazione fissiamo sempre i pezzi piccoli e leggeri (non li teniamo con le
mani!).

Indossiamo sempre i dispositivi di protezione dell’udito. Utilizziamo gli occhiali di protezione durante la fresatura di scanalature nascoste e la troncatura. Se si prevede la
proiezione di schegge, usiamo gli occhiali anche durante la fresatura di scanalature
normali.

Facciamo in modo che i cavi non siano di intralcio al passaggio.

Cambiamenti D lgs 81 con il DL 48/2023

Assocam Scuola Camerana dedicherà alcune ore di formazione, in modalità seminario, all’approfondimento sui cambiamenti del Testo Unico sulla Salute e Sicurezza con il DL 48/2023, il giorno 06 Giugno 2023 dalle ore 14:30 alle ore 17:30.

In particolare il focus del seminario verterà su le novità introdotte dal Decreto Lavoro 2023 e le modifiche al Testo Unico di Salute e Sicurezza, fornendo una panoramica completa e dettagliata delle norme e delle disposizioni contenute nel documento. Analizzeremo inoltre gli impatti delle modifiche sulle imprese, i lavoratori e gli enti preposti alla vigilanza e alla sicurezza sul lavoro, con particolare attenzione alle conseguenze positive e negative delle nuove regole.

Interverranno:

  • Dott. Dogliotti Mauro – Docente esperto in materia di Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro e ISO, Formatore INL iscritto all’albo dei Formatori Esterni specializzati in Sicurezza sui Luoghi Lavoro
  • Dott. Bertino Antonino – Segretario Regionale UNPISI Comitato del Piemonte (Associazione professionale nazionale per il profilo sanitario del Tecnico della Prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro)
  • Dott. Smania Paolo – Presidente Commissione d’Albo dei Tecnici della Prevenzione presso Ordine delle Professioni Sanitarie di Torino, Alessandria, Asti e Aosta

La partecipazione all’evento è gratuita e rilascerà dei crediti formativi per l’aggiornamento quinquennale RSPP e ASPP.

DL 48/2023 e D lgs 81. Cambiamenti D lgs 81 con il DL 48/2023  06 Giugno 2023 dalle ore 14:30 alle ore 17:30. Assocam Scuola Camerana.


DL 48/2023 RAFFORZAMENTO DELLE REGOLE DI SICUREZZA SUL LAVORO ( CAPO III )

L’ intero capo terzo è dedicato al rafforzamento delle regole in materia di sicurezza sul lavoro, tutela contro gli infortuni e controlli ispettivi.:

• IL Decreto prevede l’istituzione di un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione di attività formative ( art. 17 ). Viene estesa la tutela assicurativa agli studenti in formazione e alternananza scuola-lavoro ( art. 18 );

• Modificando le disposizioni del D.Lgs. 81/2008 viene previsto l’obbligo per i datori di lavoro di nominare il medico competente se richiesto dalla valutazione rischi [ art. 14, lett. a) ] ;

• Viene introdotto l’obbligo di formazione specifica in capo al datore di lavoro nel caso di utilizzo di attrezzature di lavoro per attività professionali e conseguenti sanzioni in caso di inosservanza [ art. 14, lett. g) ].

Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche

Il testo è la traduzione in lingua inglese di una precedente pubblicazione dal titolo “Rischio biologico nelle attività agro-zootecniche” (anno 2022) sulle misure di prevenzione e protezione correlate al rischio biologico per la tutela della salute degli operatori del settore agro-zootecnico. INAIL 2023


Nel settore agricolo, l’esposizione ad agenti biologici ha scarsa considerazione, con l’eccezione del settore zootecnico.

Nei settori agro-zootecnico e forestale, infatti, diversi fattori possono favorire la crescita e la diffusione di agenti biologici: il tipo di attività, il processo o il lavoro fase, le materie prime impiegate, il malfunzionamento e la manutenzione dei sistemi di ventilazione, il microclima, le cattive condizioni igienico-ambientali, il contatto diretto e/o indiretto con l’animale fluidi biologici, presenza e numero di lavoratori. Questi ultimi fattori di rischio sono quelli che maggiormente favorire la trasmissione di microrganismi al lavoratore.

Oltre all’oggettiva difficoltà nell’individuare la specifica modalità di infezione da parte biologica agenti, il monitoraggio ambientale dei microrganismi e la stima della carica microbica contaminazione legata a diversi ambienti di lavoro, spesso manca un adeguato rischio lavorativo prevenzione.

Inoltre, i dati relativi alle malattie professionali non sono facilmente riconducibili all’esposizione a rischio biologico per varie cause. Il lungo periodo che può intercorrere tra l’esposizione al agente biologico e la manifestazione della malattia, nonché la difficoltà nell’identificare la causale collegamento tra esposizione e malattia con certezza.

Il tempo che intercorre tra l’esposizione e la manifestazione della malattia può interferire, non solo con il identificazione della modalità di esposizione ma nel caso di lavoratori a contratto, con l’identificazione dell’azienda o del settore produttivo in cui si è verificata l’esposizione. Oltre a questo, ci sono fattori individuali come lo stile di vita, le patologie pregresse o presenti, l’età e il sesso che possono fare il soggetto particolarmente suscettibile a determinate infezioni.

Questo è il background del progetto congiunto sviluppato dal Dipartimento di Tecnologie Innovazioni e Sicurezza degli Impianti, dei Prodotti e degli Insediamenti Umani, Dipartimento di Medicina del Lavoro e dell’Ambiente, Epidemiologia e Igiene e Inail Ascoli Piceno a redigere schede informative sul rischio biologico in agricoltura al fine di promuovere la tutela della salute in ottemperanza alla specifica normativa vigente (Direttiva 2000/54/CE e successive modifiche ed integrato)

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