Sicurezza nei porti

Salute e sicurezza nei porti. Documento di indirizzo alla gestione tecnica e procedurale delle operazioni che si svolgono nei porti che aggiorna l’edizione ILO del 2005. INAIL 2025.

Sicurezza e Salute nei Porti: il Codice ILO come guida per un lavoro portuale più sicuro

Nel cuore del sistema logistico globale i porti rappresentano non solo snodi strategici per il commercio internazionale ma anche luoghi di intensa attività lavorativa dove la sicurezza e la salute dei lavoratori sono priorità assolute il Codice ILO di buone pratiche si propone come una bussola essenziale per orientare governi autorità portuali datori di lavoro e lavoratori verso standard più elevati di prevenzione e protezione in ogni fase dell’attività portuale

La complessità delle operazioni nei porti contemporanei impone una gestione attenta e integrata dei rischi dalle movimentazioni dei container all’accesso alle navi dalle infrastrutture alle attrezzature fino alla regolamentazione dei flussi di merci e persone ogni aspetto deve essere considerato nella sua interazione con l’ambiente operativo per garantire sicurezza efficienza e benessere dei lavoratori

Questo codice non ha valore vincolante ma offre linee guida solide e aggiornate che riflettono le migliori pratiche internazionali ed è il risultato di una revisione partecipata e globale che include esperti provenienti da tutti i continenti rappresentanti di governi datori di lavoro e sindacati è una visione comune che supera i confini e si adatta alle specificità nazionali

La protezione contro i rischi professionali si articola in numerosi ambiti dalle misure strutturali come l’illuminazione e la segnaletica alla formazione continua dei lavoratori passando per la corretta gestione dei DPI e la promozione di una cultura della sicurezza condivisa e partecipata il documento pone inoltre attenzione particolare alle innovazioni tecnologiche ai rischi emergenti e alla necessità di aggiornare costantemente i protocolli operativi

Grande rilievo viene dato al ruolo delle donne nei porti con l’invito a costruire politiche sensibili al genere capaci di garantire equità di trattamento accesso alla formazione e piena partecipazione a tutte le decisioni in materia di SSL viene altresì evidenziata la necessità di affrontare con serietà il tema delle malattie professionali comprese quelle trasmissibili sottolineando l’importanza dei servizi di medicina del lavoro e di un sistema di sorveglianza sanitaria efficace

Il Codice ILO rappresenta quindi una piattaforma concreta per la promozione del lavoro dignitoso nei porti un riferimento chiaro per affrontare le sfide attuali e future nel rispetto delle normative internazionali e nell’ottica di un miglioramento continuo delle condizioni lavorative uno strumento da adottare consultare e aggiornare per proteggere le persone che ogni giorno rendono possibile il funzionamento di una delle infrastrutture più dinamiche del mondo moderno.


Salute e sicurezza nei porti. Documento di indirizzo alla gestione tecnica e procedurale delle operazioni che si svolgono nei porti
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Rischio stress lavoro-correlato

La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato. Il monografico intende fornire una descrizione degli strumenti integrativi offerti per la valutazione dei rischi psicosociali emergenti connessi al lavoro. INAIL 2025.

I cambiamenti in corso nel mondo del lavoro stanno determinando trasformazioni sostanziali nelle modalità di organizzazione e gestione dei processi lavorativi, fornendo opportunità di sviluppo e di innovazione per le aziende e, nel contempo, determinando l’emersione di nuovi rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori.

La necessità di anticipare tali aspetti emergenti è riconosciuta come prioritaria dal Quadro strategico dell’Unione europea in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro 2021-2027.

La risoluzione del Parlamento europeo del 5 luglio 2022 sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale, pone inoltre l’attenzione sugli impatti della tecnologia negli ambienti di lavoro, con l’obiettivo di individuare ed implementare misure per migliorare le condizioni del lavoro da remoto e per affrontare i possibili disagi legati all’uso della tecnologia.

In un contesto in così rapido mutamento, risulta pertanto fondamentale il ruolo della ricerca nel fornire alle aziende strumenti e strategie efficaci per affrontare le nuove sfide che accompagnano tali cambiamenti sociali e tecnologici.

Se le nuove forme flessibili di lavoro e l’adozione di tecnologie innovative nei contesti organizzativi costituiscono senza dubbio degli elementi positivi da incentivare per le ricadute sul benessere dei lavoratori e sulla competitività delle organizzazioni, al tempo stesso, tali aspetti possono comportare rischi psicosociali significativi per la salute, derivanti ad esempio dall’eccessiva connessione, dalla confusione dei confini tra lavoro e vita privata, dalla maggiore intensità di lavoro o dal cosiddetto tecnostress.


La metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro-correlato. Il monografico intende fornire una descrizione.
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Infortuni in agricoltura

Nonostante i progressi tecnologici e le norme di sicurezza, i campi e le aziende agricole continuano a essere luoghi ad alto rischio. L’analisi del periodo compreso tra il 2019 e il 2023, ultimo quinquennio consolidato disponibile rilevato alla data dello scorso 31 ottobre, mostra però un contenimento del fenomeno, anche per quanto riguarda i casi mortali. I 26.546 infortuni denunciati all’Inail nel 2023 per la gestione assicurativa Agricoltura, infatti, sono in linea con il dato registrato l’anno precedente ma in calo del 19,7% rispetto alle 33.070 denunce del 2019. Allo stesso modo i 138 decessi denunciati nel 2023 rappresentano il valore più basso del quinquennio, in calo di soli quattro casi rispetto al 2022 ma di ben 33 rispetto ai 171 del 2019 (-19,3%). A sottolinearlo è il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che approfondisce rischi e caratteristiche di questo settore vitale per l’economia del Paese.

L’incidenza degli incidenti in itinere è solo del 6%. La riduzione del 19,7% degli infortuni denunciati è sintesi di una diminuzione ancora più sensibile (-20,3%) tra i casi in occasione di lavoro, direttamente correlati all’attività lavorativa svolta, e di quella più contenuta (-8,1%) delle denunce di infortuni in itinere, avvenuti nel percorso di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro e causati principalmente da incidenti stradali. In un settore come quello agricolo, dove spesso il lavoratore vive sul luogo di lavoro, con esigenze di spostamento ridotte al minimo, l’incidenza degli infortuni in itinere sul totale dei casi denunciati è pari al 6%, molto meno significativa rispetto al 19% dell’Industria e servizi e al 32% del Conto Stato.

L’incrocio con i dati Istat sull’occupazione. Leggendo i numeri assoluti degli infortuni alla luce dei dati Istat sull’occupazione, che nel quinquennio analizzato hanno fatto registrare un andamento altalenante in agricoltura, tra la riduzione del 2020 causata dalla pandemia, una parziale ripresa nel 2021, una stabilizzazione nel 2022 e un nuovo decremento nel 2023 rispetto all’anno precedente (-2,8%), si passa dai 22,5 infortuni riconosciuti sul lavoro del 2019 ogni mille unità lavorative annue (ula) ai 18,5 del 2023. I casi mortali, invece, sono passati da 0,097 ogni mille ula nel 2019 a 0,070 nel 2023. Sebbene questi cali siano ricollegabili anche a una diminuzione degli esposti al rischio, la contrazione percentuale degli incidenti in occasione di lavoro riconosciuti positivamente dall’Inail è superiore a quella del numero degli occupati.

Al Nord quasi la metà dei casi accertati. A livello territoriale gli infortuni del 2023 accertati positivamente in occasione di lavoro sono concentrati al Nord, con circa il 46% dei casi sia in complesso che mortali, mentre l’incidenza del Meridione aumenta dal 33% di infortuni in complesso fino al 40% tra quelli mortali. Il Centro, viceversa, pesa rispettivamente il 20% sul totale degli infortuni e il 14% tra i decessi. La presenza femminile è circoscritta al 18% tra i casi in complesso e al 3% tra quelli mortali (2 su 72). Gli infortunati nati all’estero rappresentano invece circa il 19%, sia sul totale degli infortuni che tra i decessi.

L’età media degli infortunati è di 49 anni contro i 43 dell’Industria e servizi. A differenziare il fenomeno infortunistico in Agricoltura rispetto alle altre attività sono l’alta presenza di lavoratori autonomi (la metà degli infortunati contro il 7% riscontrato nell’Industria e servizi) e l’età all’infortunio mediamente più alta (49 anni contro i 43 dell’Industria e servizi). L’incidenza degli ultra 64enni infortunati, in particolare, è del 14% in generale e del 40% tra i decessi, valori che nell’Industria e servizi si fermano rispettivamente al 2% e 8%. La maggior attitudine a continuare a lavorare oltre l’età pensionabile contribuisce a innalzare l’esposizione al rischio di infortunio, senza considerare altre criticità del settore agricolo come il lavoro stagionale e quello in nero.

I finanziamenti Isi per la sostituzione dei trattori. Molti infortuni gravi e mortali sono provocati dal rovesciamento laterale o dal capovolgimento del trattore, che può avvenire per un errore di manovra da parte del conducente, un errato accoppiamento con l’attrezzatura trainata o portata, un carico eccessivo o non bilanciato, la conduzione su terreni cedevoli o con pendenza troppo elevata. In questi casi l’operatore a bordo può essere sbalzato fuori dal trattore o, più frequentemente, rimanere schiacciato al di sotto di esso. Per la prevenzione di questi infortuni, i trattori devono essere dotati di particolari dispositivi di sicurezza come le strutture di protezione in caso di ribaltamento (Rops) e le cinture di sicurezza. Di qui la scelta dell’Inail di dedicare all’ammodernamento del parco macchine agricolo un asse di finanziamento del bando Isi, che mette a disposizione delle micro e piccole imprese del settore incentivi a fondo perduto per l’acquisto di mezzi dotati di tutti i dispositivi di sicurezza necessari, contribuendo alla definitiva uscita di scena di trattori obsoleti che possono determinare infortuni gravi e mortali.

Il rischio incendio. Un altro elemento di criticità, per la gravità degli infortuni che ne possono derivare, è rappresentato dal rischio incendio. Nelle aziende agricole, infatti, vi sono diversi ambienti, come depositi, fienili e capannoni, in cui possono attivarsi sorgenti di innesco per la presenza di materiali combustibili e infiammabili, tra cui rientrano i prodotti agricoli secchi, specie se di pezzatura minuta, ma anche quelli non propriamente secchi come la paglia e il fieno che, in condizioni di scarsa ventilazione, sono soggetti a processi di fermentazione che possono evolvere in pericolosi fenomeni di autocombustione. Nei capannoni adibiti a rimesse di trattori e macchine agricole, inoltre, è usuale anche il magazzinaggio di carburante e fitofarmaci che possono costituire un’altra fonte di pericolo. È fondamentale, quindi, adottare misure specifiche e proporzionate ai fattori di rischio presenti in azienda, prevedendo sistemi di protezione attiva per la rilevazione degli incendi e misure di protezione passiva per limitare la loro propagazione.

Le patologie denunciate in crescita del 14,7% rispetto al 2022.

Per quanto riguarda le malattie professionali, dall’analisi di Dati Inail emerge che nel 2023 le denunce presentate in Agricoltura sono state 11.483, in aumento del 14,7% rispetto al 2022 e dell’1,7% rispetto al 2019. La maggioranza delle patologie riguarda il sistema osteomuscolare e il tessuto connettivo (78,1%), per lo più disturbi dei tessuti molli (46,0%) e dorsopatie (44,0%). A distanza le malattie del sistema nervoso (13,2%), quasi esclusivamente sindromi del tunnel carpale, e quelle dell’orecchio (5,4%), di cui oltre nove casi su 10 ipoacusie da rumore. Circa la metà delle patologie denunciate è concentrata nel Mezzogiorno (49% nel 2023), una su quattro nel Nord e il resto nel Centro (26%). A livello regionale la Puglia è prima in valore assoluto col 17% dei casi, seguita da Toscana (11%), Emilia Romagna (10%) e Sardegna (8%).

fonte INAIL.IT

Linee guida per la misura dei campi elettromagnetici

Linee guida per la misura dei campi elettromagnetici generati da sistemi di telecomunicazione in tecnologia 5G. Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA). 2025. Campi elettromagnetici, 5G, Antenne massive-MIMO, Analizzatore di spettro.

La legge 22 febbraio 2001, n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” attribuisce alle Agenzie per l’ambiente la competenza in materia di controllo delle emissioni di campo elettromagnetico emesso dagli impianti di telefonia mobile.

In questo settore, il recente avvento della tecnologia 5G, la quinta generazione di telefonia mobile, e delle antenne attive massive-MIMO ha migliorato le prestazioni delle reti di telecomunicazione in termini di velocità di connessione, favorendo l’efficienza dello scambio di dati e di informazioni tra un numero elevato di utenti e le smart things e consentendo l’implementazione di servizi a bassa latenza, quali ad esempio la guida autonoma e la telemedicina. L’utilizzo sempre più diffuso dei nuovi servizi porterà, nel futuro prossimo, a una rivoluzione tecnologica in molteplici settori.

Questa evoluzione della tecnologia delle telecomunicazioni, che prevede un utilizzo più esteso dello spettro elettromagnetico rispetto al passato, richiede alle Agenzie un aggiornamento della strumentazione, delle metodologie di misura e delle modalità di valutazione dell’esposizione umana ai campi elettromagnetici generati dai nuovi sistemi. Pertanto, è sorta nel sistema l’esigenza di elaborare apposite Linee Guida, allo scopo di integrare il quadro della normativa tecnica di settore con elementi specifici e utili allo svolgimento dei compiti istituzionali svolti dalle Agenzie.

Le presenti Linee Guida, rivolte al personale delle Agenzie che effettuano i controlli sulle emissioni elettromagnetiche degli impianti in tecnologia 5G, riportano lo stato dell’arte sulle metodologie e tecniche di misura da utilizzare per una corretta valutazione del campo elettromagnetico generato da questa tipologia di sorgenti. Le modalità di misura descritte, relative ai più recenti sistemi di telecomunicazione mobile, forniscono gli strumenti necessari per valutare l’esposizione ai campi elettromagnetici e la conformità ai limiti previsti dalla normativa italiana.

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Download Linee guida per la misura dei campi elettromagnetici generati da sistemi di telecomunicazione in tecnologia 5G

A conclusione del documento, è riportato uno schema riepilogativo di tutte le casistiche di misura, organizzate per le diverse tipologie di strumentazione utilizzate e per le finalità di indagine. Questo schema rappresenta una sintesi operativa completa, in grado di guidare i tecnici delle Agenzie nello svolgimento delle attività di misura in campo.

Operatori dei depositi di sostanze pericolose e impianti di processo

Rischi correlati ad eccesso di confidenza da parte degli operatori dei depositi di sostanze pericolose e degli impianti di processo. Il presente fact sheet prosegue la serie dal titolo STABILIMENTI PIR – Note di sicurezza. La serie tratta diverse tematiche di sicurezza individuabili negli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante (PIR). INAIL 2025


Negli stabilimenti con pericolo di incidente rilevante (PIR) soggetti alla Direttiva Seveso talora si verificano eventi incidentali o quasi-incidentali dovuti, parzialmente o completamente, ad errore umano. Ciò accade nonostante il fatto che i lavoratori siano sottoposti a regolare formazione periodica. In diversi casi sono lavoratori esperti a cadere in errore, tipicamente per eccesso di confidenza nelle attività svolte abitualmente. Capita anche che essi effettuino, in buona fede, errate valutazioni sulle modalità di uso delle attrezzature o di applicazione delle procedure operative previste. Si tratta di tipologie di errore particolarmente insidiose, perché inaspettate.

Nei riquadri si riporta la descrizione di alcuni eventi particolarmente esemplificativi in tal senso, tratti da schede di esperienze operative di stabilimenti Seveso, al fine di fornire spunti di riflessione ed indicazioni pratiche a garanzia della sicurezza in tali contesti lavorativi. Le schede con codifica [ESOPIA_id] sono presenti nel Repository incidentale Inail “ESOPIA” (https://www.inail.it/app/rcqi-fe), quelle con codifica [E0i] sono in fase di inserimento.

EVENTI LEGATI ALL’USO DI MEZZI DI MOVIMENTAZIONE

Un buon numero degli eventi considerati riguarda l’errata valutazione degli spazi di manovra ed eccesso di confidenza nell’uso di carrelli elevatori [EO1], così come nell’uso di altre macchine mobili.

Un carrellista durante il prelevamento di un pallet di fusti di isocianato posizionati in una fila all’esterno, non si accorgeva che, mentre stava sollevando il pallet, con lo stesso sollevava un fusto del pallet posizionato dietro, causandone la caduta e danneggiandolo. Possibilità di sversamento nel caso in cui il fusto si fosse rotto. Sensibilizzare tutti i carrellisti […]: – in fase di prelevamento del pallet siano rispettate le condizioni di sicurezza e sia verificato il posizionamento dei fusti sullo stesso; – sia usata consapevolezza nell’attività che si sta svolgendo.

Rischi correlati ad eccesso di confidenza da parte degli operatori dei depositi di sostanze pericolose e degli impianti di processo
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Antifungino-resistenza in agricoltura: un allarme globale

L’uso improprio di antibiotici, i cambiamenti climatici e la globalizzazione possono favorire l’insorgenza di micosi secondarie, contribuire al fenomeno delle resistenze e rendere le infezioni fungine difficilmente controllabili. INAIL 2025

Nell’ultimo decennio si è registrato un aumento preoccupante dell’incidenza delle micosi, associato ad alti tassi di morbilità e mortalità, dovuto alla circolazione di specie fungine resistenti ai trattamenti antimicotici.

Tale problematica è resa ancora più complessa dal fatto che attualmente le opzioni terapeutiche sono limitate a 4 classi di farmaci (azoli, polieni, echinocandine e pirimidine) alcuni dei quali risultano tossici o non disponibili in molti Paesi. L’uso improprio di antibiotici può favorire l’insorgenza di infezioni micotiche secondarie e, quindi,  contribuire al fenomeno. Il cambiamento climatico e la globalizzazione rappresentano ulteriori fattori che possono favorire l’insorgenza delle resistenze e rendere le infezioni fungine difficilmente controllabili.

A fronte di tale emergenza sanitaria, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sviluppato la prima lista di patogeni fungini prioritari (FPPL, Fungal priority pathogens list) comprendente 19 microrganismi che oggi rappresentano la maggiore minaccia per la salute pubblica.

Tale elenco vuole focalizzare e guidare future ricerche e interventi istituzionali per rafforzare la risposta globale alle infezioni fungine e alla resistenza antimicotica. Suddetti patogeni sono stati suddivisi in tre categorie, a priorità critica, alta e media in base alla loro capacità di causare infezioni sistemiche acute e subacute invasive e/o al rischio di sviluppare resistenze.

Antifungino-resistenza in agricoltura: un allarme globale
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Il Ruolo del QHSE nelle Aziende

Il Ruolo del QHSE nelle Aziende: Un Pilastro per la Sicurezza, la Salute e la Sostenibilità

Nel mondo moderno, le aziende si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse in termini di sicurezza, salute, ambiente e qualità. In questo contesto, il sistema QHSE (Quality, Health, Safety, and Environment) riveste un ruolo fondamentale, diventando non solo un elemento strategico per garantire il benessere dei dipendenti e la protezione dell’ambiente, ma anche un fattore competitivo che migliora la reputazione aziendale e favorisce la sostenibilità nel lungo termine.

Cos’è il QHSE?

QHSE è un acronimo che comprende quattro aree cruciali: Qualità, Salute, Sicurezza e Ambiente. Ogni azienda, a seconda del settore in cui opera, ha l’obbligo di adottare misure che tutelino non solo la qualità dei prodotti o dei servizi, ma anche il benessere dei propri dipendenti, la sicurezza dei luoghi di lavoro e la protezione dell’ambiente. La gestione QHSE si occupa di integrare tutte queste componenti per creare un sistema coerente che migliori l’efficienza operativa e riduca i rischi.

La Qualità: Un Asset Strategico

La gestione della qualità è il cuore del QHSE. Un sistema di gestione della qualità permette alle aziende di ottimizzare i processi, ridurre gli sprechi, migliorare i prodotti e soddisfare le aspettative dei clienti. In un contesto globale altamente competitivo, la qualità è spesso un fattore distintivo che può fare la differenza sul mercato. Un controllo rigoroso della qualità riduce anche i costi derivanti da difetti di produzione o reclami, contribuendo alla sostenibilità economica dell’azienda.

La Salute e la Sicurezza: Priorità in ogni Settore

Le normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro sono sempre più stringenti, e per le aziende è fondamentale rispettarle. Un ambiente di lavoro sicuro e salubre non solo protegge la salute dei dipendenti, ma migliora anche la produttività e il morale dei lavoratori. Le aziende che investono in sistemi di gestione della salute e della sicurezza riducono significativamente i rischi di incidenti e malattie professionali, e quindi i costi legati a infortuni o assenze.

Inoltre, la promozione di una cultura della sicurezza contribuisce a rafforzare il legame di fiducia tra l’azienda e i suoi dipendenti. In tal senso, la formazione continua e l’adozione di pratiche preventive sono essenziali per mantenere alti standard di sicurezza.

La Sostenibilità Ambientale: Un Impegno Concreto

Le aziende di oggi sono sempre più consapevoli dell’importanza di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Le normative ambientali, insieme a una crescente sensibilità dei consumatori e degli investitori riguardo alle questioni ecologiche, hanno spinto molte aziende ad adottare politiche green e a investire in tecnologie sostenibili.

Il QHSE, quindi, aiuta le aziende a implementare pratiche che riducano il consumo di risorse naturali, riducano le emissioni di CO2 e promuovano un uso più responsabile delle materie prime. Inoltre, molte certificazioni ambientali, come la ISO 14001, rappresentano un punto di partenza per creare un sistema integrato che rispetti gli standard internazionali e promuova la responsabilità sociale d’impresa.

L’Integrazione di QHSE nel Sistema Aziendale

L’efficacia di un sistema QHSE dipende dalla sua integrazione nelle operazioni quotidiane dell’azienda. Non si tratta solo di applicare norme e regolamenti, ma di creare una cultura che coinvolga tutti i livelli aziendali. La leadership deve essere coinvolta attivamente e garantire che i valori di qualità, salute, sicurezza e ambiente siano al centro della missione aziendale.

Un sistema di gestione QHSE ben strutturato richiede anche una continua revisione e miglioramento dei processi aziendali. La raccolta dei dati, l’analisi dei rischi, la formazione continua e il coinvolgimento dei dipendenti sono tutti elementi essenziali per garantire il successo del sistema. L’adozione di tecnologie avanzate, come l’automazione e la digitalizzazione, può ulteriormente ottimizzare i processi e migliorare la gestione del rischio.

Vantaggi del QHSE per le Aziende

Adottare un approccio QHSE integrato offre numerosi vantaggi alle aziende:

  1. Maggiore Competitività: Le aziende che rispettano gli standard di qualità e sostenibilità ottengono una reputazione positiva, che può tradursi in un vantaggio competitivo nel mercato.

  2. Riduzione dei Costi: La prevenzione degli incidenti sul lavoro e delle problematiche ambientali riduce significativamente i costi legali, assicurativi e legati ai danni alle persone e all’ambiente.

  3. Miglioramento della Produttività: La promozione della sicurezza e della salute sul lavoro porta a un ambiente di lavoro più sereno e produttivo.

  4. Conformità alle Normative: Rispettare le normative locali e internazionali evita sanzioni e danni reputazionali, facilitando l’ingresso in nuovi mercati.

  5. Sostenibilità a Lungo Periodo: Le pratiche ecologiche migliorano la sostenibilità ambientale, riducendo l’impatto delle operazioni aziendali sul pianeta.

Il QHSE è ormai un elemento imprescindibile per ogni azienda che voglia crescere e prosperare in un contesto competitivo e sostenibile. Integrando la qualità, la salute, la sicurezza e l’ambiente in un unico sistema, le aziende possono non solo ridurre i rischi e migliorare l’efficienza, ma anche costruire un futuro più sicuro, sano e rispettoso dell’ambiente. In un mondo che premia sempre di più la responsabilità sociale e ambientale, il QHSE rappresenta un investimento fondamentale per il successo a lungo termine.

REDAZIONE PORTALECONSULENTI