Pubblicato il regolamento per la patente a crediti

Nella Gazzetta Ufficiale del 20 settembre 2024 n. 221 è stato pubblicato il decreto ministeriale 18 settembre 2024 n. 132 con cui si regolamentano le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi operanti nei cantieri temporanei o mobili.

Il provvedimento entra in vigore il primo ottobre 2024.

Il Regolamento è stato richiesto dalla previsione contenuta nell’articolo 27 del decreto legislativo n. 81/2008, istitutivo del sistema della «patente a crediti», volto a garantire, nei confronti dei lavoratori, una sicurezza costante e continua, soprattutto in un settore, come quello edile, dove si registra un elevato numero di infortuni sul lavoro.

I cantieri temporanei e mobili sono quelli individuati nell’Allegato X del decreto legislativo n. 81/2008. Si tratta di qualunque luogo in cui si effettuano i seguenti lavori edili o di ingegneria civile:

«I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterroSono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, ed il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile

La patente a crediti è obbligatoria dal 1° ottobre 2024 ed è rilasciata in formato digitale con un punteggio iniziale di 30 crediti. Il nuovo strumento è stato introdotto dal decreto legge Pnrr che ha stabilito l’obbligo del possesso di almeno 15 crediti per operare in un cantiere edile. Sono esclusi coloro che effettuano solo forniture o prestazioni intellettuali.

Presentazione della domanda

La domanda va presentata dal 1 ottobre sul portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro dal legale rappresentante dell’impresa e dal lavoratore autonomo, autocertificando il possesso di una serie di requisiti, tra cui l’iscrizione alla Camera di commercio, l’adempimento degli obblighi formativi, il possesso del Durc.

La patente è obbligatoria per imprese e lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili, anche se con sede Ue o extra Ue. Le imprese e i lavoratori autonomi stabiliti fuori dalla Ue devono presentare sul portale Inl l’autocertificazione dell’avvenuto riconoscimento secondo la legge italiana del documento equivalente rilasciato dal Paese d’origine.

Il rilascio è automatico e, comunque, tra la domanda e il rilascio della patente è possibile lavorare. Alcuni requisiti richiesti possono essere autocertificati (iscrizione alla Camera di commercio, possesso del Durc valido, della certificazione di regolarità fiscale, se previsto), altri certificati con la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (adempimento degli obblighi formativi, possesso di Duvri valido, designazione Rspp se previsto). Servirà un provvedimento dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dopo il parere del Garante per la protezione dei dati personali, per l’estensione delle informazioni anche alle pubbliche amministrazioni e ai rappresentati del lavoratori per la sicurezza.

Pubblicato il regolamento per la patente a crediti. entra in vigore il primo ottobre 2024. decreto ministeriale 18 settembre 2024 n. 132
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E’ stata pubblicata la circolare n. 4 del 23 settembre 2024 con le prime indicazioni sul “Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti” ex. art. 27 del D. Lgs. 81/2008 e s.m.i. e le modalità di rilascio e gestione della patente a crediti.

circolare n. 4 del 23 settembre 2024 con le prime indicazioni sul "Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi tramite crediti
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Sicurezza sul lavoro: i punti fondamentali

La sicurezza sul lavoro è uno degli aspetti più importanti nella gestione di qualsiasi organizzazione. Garantire un ambiente di lavoro sicuro non solo protegge i dipendenti da infortuni e malattie professionali, ma è anche un requisito legale, normato in Italia dal Decreto Legislativo 81/08 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro). Questo articolo esplora i punti fondamentali della sicurezza sul lavoro, con l’obiettivo di fornire un quadro chiaro delle misure da adottare.

1. Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi è il punto di partenza per qualsiasi politica di sicurezza sul lavoro. Consiste nell’analisi dei potenziali pericoli presenti nell’ambiente lavorativo e delle attività svolte. Il datore di lavoro, con l’ausilio di un responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP), deve identificare, classificare e valutare i rischi presenti, pianificando misure adeguate per eliminarli o ridurli.

Punti principali:
– Identificazione dei pericoli fisici, chimici, biologici e psicosociali.
– Valutazione della probabilità e della gravità dei rischi.
– Creazione di un piano di intervento per la prevenzione.

2. Formazione e informazione dei lavoratori

La formazione è un elemento chiave per garantire che i dipendenti siano consapevoli dei rischi e sappiano come comportarsi in caso di pericolo. Ogni lavoratore deve ricevere una formazione adeguata e periodica su come prevenire gli incidenti e rispondere alle emergenze.

Punti principali:
– Corsi obbligatori di formazione sulla sicurezza per tutti i lavoratori.
– Informazioni chiare e dettagliate sui rischi specifici del luogo di lavoro.
– Aggiornamenti periodici delle conoscenze.

3. Utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI)

I dispositivi di protezione individuale (DPI) sono strumenti indispensabili per garantire la sicurezza dei lavoratori esposti a rischi non completamente eliminabili. È responsabilità del datore di lavoro fornire DPI adeguati e assicurarsi che vengano utilizzati correttamente.

Punti principali:
– Fornitura e mantenimento dei DPI, come elmetti, guanti, mascherine, scarpe antinfortunistiche, ecc.
– Formazione sull’uso corretto dei DPI.
– Verifica periodica della funzionalità e dell’efficacia dei dispositivi.

4. Gestione delle emergenze

Ogni luogo di lavoro deve essere dotato di un piano di emergenza chiaro e ben strutturato per far fronte a eventuali situazioni critiche, come incendi, incidenti gravi o calamità naturali. È essenziale che i lavoratori siano addestrati per rispondere in maniera efficace e coordinata in tali situazioni.

Punti principali:
– Redazione del piano di emergenza con indicazioni precise su cosa fare in caso di emergenza.
– Addestramento periodico alle procedure di evacuazione.
– Designazione di personale addetto alla gestione delle emergenze, come i responsabili antincendio e primo soccorso.

5. Sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria è fondamentale per monitorare la salute dei lavoratori, specialmente di coloro che sono esposti a rischi particolari (come sostanze chimiche o condizioni fisiche gravose). Il medico competente ha il compito di eseguire controlli periodici e garantire che i dipendenti siano idonei al lavoro.

Punti principali:
– Visite mediche periodiche.
– Monitoraggio continuo della salute dei lavoratori esposti a rischi specifici.
– Rilascio del certificato di idoneità lavorativa.

6. Coinvolgimento dei lavoratori nella sicurezza

Un ambiente di lavoro sicuro si costruisce anche grazie al coinvolgimento attivo dei dipendenti nelle politiche di sicurezza. È essenziale che i lavoratori siano incentivati a segnalare eventuali problemi o situazioni di pericolo e che partecipino alle iniziative di prevenzione.

Punti principali:
– Creazione di una cultura della sicurezza condivisa da tutto il personale.
– Consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
– Incentivi per la partecipazione attiva ai programmi di sicurezza.

7. Monitoraggio e aggiornamento continuo

La sicurezza sul lavoro è un processo in continuo aggiornamento. È necessario monitorare costantemente l’efficacia delle misure di prevenzione adottate e aggiornarle in base all’evoluzione delle normative o delle condizioni lavorative. Anche l’introduzione di nuove tecnologie e attrezzature richiede una revisione dei rischi connessi.

Punti principali:
– Revisione periodica del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
– Aggiornamento delle misure di prevenzione in base ai cambiamenti lavorativi.
– Monitoraggio degli incidenti e “near misses” per migliorare le procedure.

La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale per garantire il benessere dei lavoratori. Implementare una politica di prevenzione efficace richiede impegno da parte di tutti i soggetti coinvolti: datori di lavoro, dipendenti e istituzioni. Solo attraverso una collaborazione attiva è possibile creare ambienti lavorativi sicuri, riducendo il numero di incidenti e migliorando la qualità della vita lavorativa.

Redazione Portaleconsulenti.it

CERTIFICAZIONI ACCREDITATE SISTEMI DI GESTIONE

Dal documento INAIL Accredia: L’EFFICACIA DELLE CERTIFICAZIONI ACCREDITATE PER I SISTEMI DI GESTIONE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO. Norme tecniche, regolamenti, sostegno e rilevazione dei risultati: dall’attualità alle prospettive.

La prevenzione è certamente il filone di intervento principale sul quale continuare a investire per ridurre frequenza e gravità degli infortuni e delle malattie professionali. L’operato governativo e istituzionale complessivo, in particolare quello dell’Inail, è votato a questa strategia di azione verso la quale si intende ulteriormente rafforzare l’impegno, sia attraverso la diffusione della cultura della sicurezza, sia attraverso il sostegno economico alle aziende.

Per conseguire tale obiettivo risulta indispensabile attivare azioni conoscitive e di monitoraggio volte a definire l’efficacia delle iniziative messe in atto e degli investimenti posti in essere. Per questo, l’analisi oggetto di questo lavoro, frutto della intensa collaborazione tra l’Istituto e Accredia per confrontare i dati infortunistici delle aziende con Sistemi di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) certificati con quelli delle altre aziende, non appare solo opportuna ma utile e necessaria.

Peraltro, è di assoluto rilievo il fatto che essa si ripeta periodicamente in modo che si possano monitorare i risultati di tale confronto al mutare delle condizioni al contorno, come ad esempio la revisione delle norme tecniche di riferimento, dei regolamenti di certificazione ed accreditamento, dei sistemi produttivi nonché della
platea delle aziende certificate.

Questo studio, che replica il precedente pubblicato nel 2018, rinnova l’evidenza di una significativa riduzione della frequenza e della gravità degli infortuni nelle aziende con SGSL certificato.

Gli infortuni sul lavoro continuano a essere tragico argomento di cronaca.

La normativa sui “sistemi di gestione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro” (gli SGSL) e sui “modelli organizzativi” (i MOG) va giudicata – oggettivamente – di alta
qualità. Gli interventi per mitigare i livelli del rischio lavorativo difficilmente possono perciò ricavare effetto da una revisione delle norme. Diverse debbono essere le leve
operative di azione.

I risultati della ricerca – realizzata utilizzando un insieme di circa 26.000 imprese certificate, un “corrispondente” insieme di non-certificate, e la serie storica degli infortuni accaduti nel periodo 2017-2021 (adeguatamente depurata di outlier) – indicano linee strategiche, utili da considerare e generalizzare.

Il ruolo della certificazione sotto accreditamento dei SGSL e dei MOG risalta come fattore rilevante per mitigare il rischio.

L’“indice di frequenza” degli infortuni si riduce per le imprese certificate rispetto alle non-certificate da un minimo del 14% a un massimo del 41% (differenziando per “tipo di attività economica”); sempre in riduzione è l’“indice di gravità” dell’infortunio: da un minimo del 13% a un massimo del 39%.

Oltreché per l’indiscutibile valenza etica, il risultato ha peso anche economico: per quelli che nella ricerca sono definiti «costi indiretti scaturiti dal manifestarsi dell’evento lesivo».
E suggerisce importante una indicazione di metodo: la certificazione – se ben realizzata – può avere il ruolo di prezioso sostegno, per dare concreta efficacia alla ottemperanza delle norme.

Sarebbe opportuno arricchire il metodo inventando – attuando – strumenti di “spinta gentile” (il nudge) per l’indurre a certificarsi.

AI ACT

Nella ricerca si trova – emblematicamente – il riferimento al «nuovo Regolamento europeo sulla sicurezza delle macchine» e all’«AI ACT». Si va definendo importante il ruolo della valutazione di conformità dei sistemi di Artificial Intelligence (l’AI). Sull’AI, ACCREDIA ha avviato un progetto di ricerca (in collaborazione col Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, il CINI), per dare procedimenti concreti – operazionali – all’azione di accreditamento.

L’esigenza di concretezza è indotta dalle forme differenziate che l’AI assume nei diversi ambiti di applicazione, coinvolgendo non soltanto il giudizio sul “macchinario”, ma anche sul processo che vede implicati i dati (portatori di informazione al macchinario) e richiede il giudizio di data selection e data quality. Nelle attività di prospettiva (in ispecie sull’AI) torna con rinnovata rilevanza l’impegno a una certificazione che sia anche “di sostegno” verso l’impresa, e perciò sostenuta da efficaci piani di formazione.

CERTIFICAZIONI ACCREDITATE SISTEMI DI GESTIONE. L’EFFICACIA SISTEMI DI GESTIONE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO.
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Ministero del Lavoro circolare 12 settembre 2024 PLE

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.  Circolare 12 settembre 2024 PLE. Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Oggetto: Problematiche di sicurezza legate all’uso delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE)- circolare esplicativa.

Recenti e frequenti eventi infortunistici occorsi nell’utilizzo delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE), in molti casi determinati da cedimenti strutturali, hanno indotto questo Ministero a farsi promotore di un’iniziativa volta ad acquisire informazioni circa gli elementi che potrebbero aver concorso al verificarsi degli eventi in questione, per fornire indicazioni di carattere generale afferenti agli aspetti connessi alla progettazione, alla costruzione, alla verifica e all’utilizzo in sicurezza di questa tipologia di macchine.

A tale scopo, questa Amministrazione ha raccolto, per il tramite del Coordinamento Tecnico Interregionale e dell’INAIL, dati sugli eventi infortunistici avvenuti negli ultimi dieci anni connessi all’utilizzo delle PLE, al fine di individuare elementi utili a comprendere gli aspetti preminenti correlati ai cedimenti in questione.

L’analisi dei dati ha evidenziato che, in molti casi, gli eventi infortunistici sono riferibili a cedimenti strutturali che si sono presentati su macchine installate su veicolo con meno di 10 anni di vita ovvero con meno di 10 anni di vita dalla loro prima messa in servizio, per cui gli aspetti connessi alla progettazione e fabbricazione sembrano risultare rilevanti nella determinazione dell’evento incidentale.

In particolare, un primo esame dei dati raccolti su PLE oggetto di attività di vigilanza del mercato a seguito di infortunio (attività che sono condotte da un apposito Gruppo di lavoro istituito presso il Ministero delle imprese e del made in Italy), ha evidenziato che i cedimenti strutturali delle piattaforme medesime sono riconducibili a fenomeni di fatica, imbozzamento e non corretta esecuzione delle saldature.

Tanto premesso, sentito l’Ufficio legislativo, fermo restando l’obbligo di osservare quanto già previsto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulla necessità di mantenere costantemente sotto osservazione e documentare l’effettivo stato di conservazione della macchina mediante le attività, sia ordinarie che straordinarie, di controllo e manutenzione, effettuate da personale delle ditte utilizzatrici e di verifica periodica di tali attrezzature, effettuate sia da Soggetti Pubblici (ASL/ARPA, INAIL) sia da Soggetti pubblici e privati abilitati; attività che sono parte essenziale di un processo finalizzato a mantenere le condizioni di sicurezza durante l’intero ciclo di vita delle macchine.

Ministero del Lavoro circolare 12 settembre 2024 PLE. Problematiche di sicurezza legate all’uso delle piattaforme di lavoro elevabili (PLE)
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L’importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro

La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale per garantire la tutela dei lavoratori e la prevenzione degli infortuni in azienda. Tra le misure di sicurezza più efficaci e obbligatorie rientra l’uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Questi strumenti giocano un ruolo essenziale nella protezione dei lavoratori dai rischi presenti in diversi ambienti di lavoro, soprattutto quelli che non possono essere eliminati attraverso altre misure tecniche o organizzative. L’importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro.

L'importanza dei DPI per la Sicurezza sul Lavoro. Cosa sono i DPI? Formazione e controllo dell’utilizzo dei DPI. PORTALECONSULENTI
DPI

Cosa sono i DPI per la sicurezza lavoro?

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) sono strumenti o attrezzature destinate a essere indossate o tenute dal lavoratore con l’obiettivo di proteggerlo dai rischi specifici per la salute e la sicurezza. Questi dispositivi devono essere conformi alle normative vigenti e adeguati ai pericoli presenti nel luogo di lavoro.

Tra i DPI più comuni troviamo:

Elmetti per la protezione della testa;
Occhiali e visiere per la protezione degli occhi;
Maschere e respiratori per la protezione delle vie respiratorie;
Guanti per la protezione delle mani;
Calzature antinfortunistiche per la protezione dei piedi;
Imbracature per la prevenzione delle cadute dall’alto.

La necessità dell’utilizzo dei DPI

In molti settori, dai cantieri edili agli impianti industriali, esistono rischi significativi legati a cadute, urti, esposizioni a sostanze nocive, rumore eccessivo, radiazioni e altri pericoli. I DPI si rendono indispensabili in contesti dove l’eliminazione completa del rischio non è possibile o dove altre misure di sicurezza non possono garantire una protezione adeguata.

La normativa italiana prevede l’obbligatorietà di fornire e utilizzare DPI in azienda secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro). Questo decreto obbliga il datore di lavoro a valutare i rischi presenti, fornire i DPI idonei e formare adeguatamente i lavoratori al loro corretto utilizzo.

Prevenzione degli infortuni

Uno dei principali obiettivi nell’uso dei DPI è la prevenzione degli infortuni. Incidenti come cadute, ustioni, tagli o esposizioni a sostanze chimiche possono avere conseguenze gravi o addirittura fatali. Utilizzare dispositivi di protezione adeguati riduce significativamente il rischio di tali eventi.

Per esempio, l’uso di guanti protettivi può prevenire lesioni alle mani causate da agenti chimici, tagli o abrasioni. Allo stesso modo, gli occhiali di protezione evitano danni agli occhi in caso di contatto con polveri, schegge o sostanze pericolose.

Formazione e controllo dell’utilizzo dei DPI

L’efficacia dei DPI dipende non solo dalla loro qualità, ma anche dall’uso corretto. È essenziale che i lavoratori siano formati sull’importanza dei DPI, su come utilizzarli correttamente e su quando è necessario indossarli. Il datore di lavoro ha la responsabilità di organizzare corsi di formazione e di assicurarsi che i dispositivi siano sempre in buone condizioni e adeguatamente conservati.

Il controllo periodico dell’efficienza dei DPI è un altro aspetto cruciale. I dispositivi danneggiati o non più idonei devono essere immediatamente sostituiti, poiché un DPI difettoso può creare un falso senso di sicurezza, esponendo i lavoratori a rischi maggiori.

L’uso dei DPI rappresenta un pilastro fondamentale nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. È compito del datore di lavoro assicurarsi che i dispositivi siano forniti, utilizzati correttamente e mantenuti in buono stato. D’altra parte, i lavoratori devono essere consapevoli della loro importanza e utilizzarli ogni volta che necessario. Solo attraverso un impegno congiunto si potrà garantire un ambiente di lavoro sicuro e ridurre al minimo il numero di incidenti.

REDAZIONE PORTALECONSULENTI

Scale fisse a pioli

Scale fisse a pioli. Lista di controllo. SUVA 2024.

Le cadute dalle scale possono provocare conseguenze gravissime. Assicuratevi pertanto che vengano utilizzate in sicurezza. Le cause e i pericoli principali in caso di caduta da una scala fissa a pioli sono:

gli utenti perdono l’equilibrio

gli utenti lasciano la scala

una fatalità durante la salita o la discesa dalla pedana più in alto.

Controllate regolarmente le scale a pioli fisse. Per farlo seguite le domande e le istruzioni della lista di controllo «Scale fisse a pioli», punto per punto.

La lista di controllo affronta le tematiche seguenti, spiegate mediante illustrazioni e fotografie:

Uso di scale

Costruzione e disposizione

Organizzazione, formazione

Errori umani

Inoltre nella lista di sicurezza sono riportate le principali regole di sicurezza per salire e scendere da scale fisse a pioli.

Nella vostra azienda le scale fisse a pioli esistenti vengono usate in condizioni di sicurezza?

Il più delle volte una caduta da una scala a pioli ha conseguenze gravi. Vale quindi la pena verificarne regolarmente la sicurezza.

Ecco i pericoli principali:

caduta in seguito allo scivolamento del piede sui pioli

caduta dopo essersi staccati dalla scala a pioli

caduta dall’ultimo pianerottolo in alto (durante la salita o la discesa)

Con la presente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.

Uso delle scale fisse a pioli
Costruzione e collocazione
Organizzazione, formazione, comportamento

Le scale fisse a pioli vengono frequentemente impiegate per l’accesso ai luoghi di lavoro sopraelevati o in profondità quali: gru, serbatoi, tralicci ciminiere, silos, pozzi; tali strutture sono solitamente verticali o con una inclinazione non inferiore ai 75°.
Strutturalmente tali scale sono costituite da una serie di pioli fissati a due montanti o direttamente murati sulla parete.

Principali rischi

L’uso di tali scale comporta per gli utilizzatori un rischio di caduta che può essere determinata da fattori legati all’utilizzatore stesso (malore, stanchezza, manovra errata) oppure alla scala e alle sue condizioni (cattiva installazione o manutenzione, presenza di sostanze che rendono scivolosi i pioli come grasso o ghiaccio); in questi casi un parapetto normale, come protezione risulterebbe inefficace per cui devono essere installate gabbie metalliche di protezione.


Scale fisse a pioli. Lista di controllo. SUVA 2024. Le cadute dalle scale possono provocare conseguenze gravissime. Principali rischi.
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Data center linee guida per sostenibilità

LINEE GUIDA PER LE PROCEDURE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE DEI DATA CENTER. MASE 2024. Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha recentemente adottato le nuove Linee Guida per la realizzazione e la gestione sostenibile dei Data Center.

L’obiettivo del presente documento è quello di definire i principali aspetti in ordine di Progetti di Data Center soggetti a valutazione ambientale, descrivendo le metodologie applicabili e chiarendo le modalità di adempimento degli obblighi previsti dalla normativa di settore. Il documento deve essere letto in combinato disposto con quanto previsto dalle disposizioni contenute nella Parte II del D.lgs. 152/2006 e ss.mm.ii. e dei relativi Allegati, nonché con il documento di Impatto Ambientale, Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto (LLGG SNPA 28/2020), in rapporto ai quali si pone come approfondimento a supporto del proponente, volto a facilitare della esaustività sin dalla prima presentazione delle istanze relative alla particolare tipologia di opere consistenti nei Data Center assistiti da gruppi elettrogeni di emergenza con potenza superiore complessivamente a 50 MWt.

I Data Center sono il cuore pulsante dell’era digitale, gestendo enormi quantità di dati per aziende, governi e privati. Tuttavia, il loro impatto ambientale è tutt’altro che trascurabile. Attualmente, rappresentano quasi il 3% della domanda di elettricità dell’Unione Europea, una percentuale che, secondo le stime, è destinata a crescere rapidamente nei prossimi anni a causa della continua espansione dei servizi digitali e del cloud computing.

Questo aumento della domanda energetica non solo rappresenta una sfida per la rete elettrica, ma pone anche questioni critiche riguardo alla sostenibilità ambientale. La necessità di raffreddare queste strutture, spesso molto energivore, contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra, aggravando il problema del cambiamento climatico.

Le nuove Linee Guida del MASE sono il risultato di un intenso dialogo tra la Commissione VIA-VAS e i principali operatori del settore, sia nazionali che internazionali. Questo documento fornisce un quadro normativo dettagliato che spinge i gestori dei Data Center a migliorare l’efficienza energetica delle loro strutture e ad adottare pratiche più sostenibili. Tra le misure proposte, spiccano l’adozione di sistemi di raffreddamento innovativi, l’utilizzo di energie rinnovabili, e l’implementazione di tecnologie che minimizzano gli sprechi energetici. Inoltre, le Linee Guida incoraggiano l’integrazione dei Data Center con le reti energetiche locali per sfruttare al massimo le risorse disponibili e ridurre l’impatto ambientale complessivo.

L’introduzione di queste Linee Guida pone l’Italia all’avanguardia in Europa nella regolamentazione dei Data Center, offrendo un modello che potrebbe essere seguito da altri paesi membri dell’UE. Il successo di questa iniziativa potrebbe contribuire significativamente al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE, in linea con il Green Deal europeo e l’impegno a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030.Secondo le dichiarazioni del viceministro Vannia Gava, queste Linee Guida non solo rappresentano un passo avanti nella lotta contro il cambiamento climatico, ma anche un’opportunità per il settore tecnologico di evolversi verso un futuro più sostenibile. “I Data Center,” ha sottolineato Gava, “devono diventare parte della soluzione, non del problema.


Data center linee guida per sostenibilità. LINEE GUIDA PER LE PROCEDURE DI VALUTAZIONE AMBIENTALE DEI DATA CENTER
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