Patente Sicurezza, radon, Whistleblowing, PostePay

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Patente Sicurezza, radon, Whistleblowing, PostePay

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Truffe PostePay

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Vivere il cantiere”, prevenire gli infortuni tra i banchi di scuola Il progetto mira alla prevenzione e alla riduzione degli infortuni sul lavoro a partire da interventi formativi negli Istituti …LEGGI TUTTO


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Digitalizzazione Software Web

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News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 8 del 21 Febbraio 2024 SOA, Bilancio, Agid, APL, Anpal In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti a inviare una …LEGGI TUTTO


 

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Truffe PostePay

Truffe PostePay: quali sono e come difendersi

Cos’è il codice bb1

A lamentarsi sull’assistenza clienti dei social del servizio di Poste, i clienti PostePay riferivano di uno strano codice con conseguente impossibilità di procedere alle transazioni. In particolare il messaggio recitava:

Transazione non andata a buon fine codice bb1

Il codice bb1 di Postepay funge da allarme informatico per prevenire transazioni indesiderate o potenzialmente dannose. Quando questo codice appare, la transazione viene immediatamente annullata per garantire la sicurezza dell’account e dei fondi dell’utente. Ciò può essere dovuto a diversi motivi, tra cui:

Accesso non autorizzato: Un malintenzionato potrebbe aver ottenuto accesso all’account dell’utente e sta cercando di effettuare una transazione fraudolenta. Il codice bb1 serve da meccanismo di protezione per evitare che tali transazioni vengano eseguite.

Errore nel codice di conferma: Potrebbe esserci stato un errore nella digitazione del codice di conferma richiesto durante la transazione. Questo potrebbe essere causato da una distrazione o un errore di battitura, ma in ogni caso, il codice bb1 impedisce l’esecuzione della transazione fino a quando il codice di conferma corretto non viene fornito.

Problemi funzionali dell’applicazione: In alcuni casi, potrebbe essere generato a causa di un errore o un malfunzionamento dell’applicazione PostePay stessa. Ciò potrebbe essere dovuto a problemi tecnici o di manutenzione temporanei, che impediscono l’esecuzione della transazione.

Ecco come comportarsi nel caso in cui la propria carta Postepay sia finita nel mirino dei malintenzionati.

Truffe PostePay: quali sono e come difendersi Ecco come comportarsi nel caso in cui la propria carta Postepay sia finita nel mirino

E-mail ingannevole

La posta elettronica può rivelarsi uno strumento d’inganno perfetto. I truffatori inviano e-mail ingannevoli che sembrano provenire da Poste Italiane e che invitano i destinatari a cliccare su un link. L’indirizzo in questione però non conduce al sito ufficiale delle Poste, bensì ad una perfetta imitazione costruita per ingannare.

Lo scopo è quello di carpire credenziali di accesso, numero della carta PostePay, codice PIN e CVV per poter poi letteralmente svuotare il credito della carta. Per riconoscere l’inganno prestate occhio a questi dettagli:

i messaggi ingannevoli contengono un avviso di blocco della carta Postepay, seguito da istruzioni per lo sblocco includenti l’inserimento di dati sensibili ad un link specifico;
questi messaggi sono pieni di errori grammaticali evidenti.

SMS ingannevole

In questa tipologia di truffa, un SMS avverte che la carta Postepay è stata bloccata, spingendo la vittima a visitare un sito web per ripristinare il tutto. Accedendo e inserendo dati personali, questi vengono immediatamente prelevati dai truffatori.

Mai accedere a link forniti da SMS similari e mai inserire informazioni personali, se accidentalmente si dovesse accedere a siti del genere.

Call center fasulli

Un’altra tecnica di frode viene perpetrata attraverso telefonate da parte di call center finti. Il modus operandi è sempre il medesimo: ottenere il numero della carta prepagata, il codice PIN o altri dati di accesso. Mai rivelare al telefono i dati della propria carta o le credenziali d’accesso all’home banking.

Se ricevete telefonate sospette concludete la conversazione e contattate l’istituto che ha emesso la carta per accertarvi della legittimità delle richieste.

Pagare un bene che non esiste

Sull’onda della compravendita online fra privati di oggetti usati, alcuni furfanti hanno pensato bene di mettere in vendita beni inesistenti a prezzi appetibili. Quando la vittima “abbocca”, viene richiesto il pagamento in anticipo tramite una ricarica Postepay.

Acquisti fantasmi

Altro tipo di truffa colpisce persone che mettono in vendita oggetti, sempre su siti per compravendita tra privati. Una volta pubblicato un annuncio si viene contattati da un probabile acquirente, che “stranamente” risiede in Costa d’Avorio.

Per procedere all’acquisto del bene vengono richieste le copie della carta di identità e della PostePay. Subentra poi in gioco una misteriosa banca, che a causa di una legge della Costa d’Avorio esorta il venditore a pagare una tassa per sbloccare la trattativa.

Phishing

La truffa phishing si manifesta in modi simili alle truffe tramite e-mail o SMS. Verificate sempre con cautela l’autenticità dei siti web prima di inserire dati personali.

Cosa fare in caso di truffa

È essenziale agire tempestivamente. Il primo passo è bloccare la carta Postepay, chiamando il numero verde apposito. Una volta fatto, occorre recarsi presso Carabinieri o Polizia per denunciare l’accaduto.

Truffe PostePay