Politica agricola, ISO14001:2015, Sovraccarico biomeccanico, parità di genere

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Andamento infortuni Gennaio 2023

 

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Certificazione della parità di genere

 

Avviso rivolto agli organismi di certificazione accreditati ai sensi del regolamento CE 765/2008 e abilitati al rilascio della certificazione della parità di genere in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR …LEGGI TUTTO


Lavoratori migranti

 

Proteggere i diritti dei lavoratori migranti in situazioni d’irregolarità e gestire le migrazioni irregolari per motivi di lavoro: Un compendio ILO Organizzazione Internazionale del Lavoro. La Convenzione OIL La Convenzione …LEGGI TUTTO


Politica agricola comune 2023-2027

 

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Sovraccarico biomeccanico arti superiori

 

SCHEDE DI RISCHIO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI NEI COMPARTI DELLA PICCOLA INDUSTRIA, DELL’ARTIGIANATO E DELL’AGRICOLTURA. INAIL 2023 Gestire il rischio: il terzo volume delle schede di rischio elaborate …LEGGI TUTTO


ISO14001:2015 Lista di controllo

 

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SICUREZZA E SALUTE NELLE ATTIVITA’ ESTRATTIVE

 

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Milleproroghe, trasformazione digitale, Parità di genere, Vigilanza 2023

 

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Newsletter 8 del 22 Febbraio 2023

Politica agricola, ISO14001:2015, Sovraccarico biomeccanico, parità di genere

Certificazione della parità di genere

Avviso rivolto agli organismi di certificazione accreditati ai sensi del regolamento CE 765/2008 e abilitati al rilascio della certificazione della parità di genere in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

Le finalità

La finalità dell’Avviso è quella di formare un elenco di organismi che aderiranno alla misura di agevolazione per il processo di certificazione delle PMI prevista dal PNRR, per un totale di 5.5 milioni di euro, a valere sulle risorse del Next Generation EU, e di definire le modalità di rendicontazione ai fini dell’erogazione dei contributi per i servizi di certificazione della parità di genere.

Per il rilascio della certificazione della parità di genere alle PMI sarà riconosciuto agli Organismi di certificazione, a titolo di rimborso, un importo fino ad un massimo di 12.500 euro IVA inclusa per ogni impresa, determinato sulla base dei tempi di audit previsti dal documento internazionale IAF MD 05.

Le domande d’iscrizione all’elenco potranno essere trasmesse a decorrere dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito dedicato alla certificazione della parità di genere fino al 30 giugno 2026. La domanda dovrà essere presentata, sia dagli OdC aventi sede legale o operativa in Italia sia dagli OdC stabiliti in altri Paesi dell’Unione Europea, esclusivamente all’indirizzo PEC paritadigenere@legalmail.it.

A cosa serve

La finalità del Sistema di certificazione della parità di genere alle imprese è quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale e quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.

Il “Sistema di certificazione della parità di genere” è un intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri: apre una nuova finestra, volto ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne

Come ottenere la certificazione

La certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa. Al rilascio della certificazione provvedono gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022.

La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022: apre una nuova finestra, pubblicata in data 16 marzo 2022 da UNI – Ente italiano di normazione, è stata elaborata al fine di definire criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione della parità di genere nelle imprese.

La prassi UNI/PdR 125:2022 prevede l’adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
Cultura e strategia
Governance
Processi Human Resources
Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
Equità remunerativa per genere
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

La certificazione ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.

E’ stato pubblicato un primo Avviso per la formazione di un elenco degli organismi di certificazione accreditati per lo schema di certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022, interessati a aderire alla misura di agevolazione delle piccole e medie imprese e microimprese (PMI). È in via di definizione un secondo Avviso per la gestione ed erogazione dei contributi per i servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione e dei contributi per i costi di certificazione della parità di genere alle PMI, che saranno pagati direttamente agli OdC che hanno aderito al primo Avviso.

Avviso

Allegato 1

Allegato 1 bis

Allegato 2


Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere

Milleproroghe, trasformazione digitale, Parità di genere, Vigilanza 2023

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Parità di genere, le FAQ

 

Pubblicato, da UNI ed ACCREDIA, un documento contenente delle FAQ sulla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione …LEGGI TUTTO


Attività di vigilanza 2023

 

Sicurezza sul Lavoro: l’impegno di INL e Ministero Lavoro Ispezioni in 100 mila aziende Oltre un miliardo i contributi e i premi recuperati a seguito delle ispezioni in circa 100mila aziende,LEGGI TUTTO


Milleproroghe estende l’operatività del Fondo Nuove Competenze

 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che è passato un emendamento al Milleproroghe che prevede l’estensione a tutto il 2023 dell’operatività del Fondo Nuove Competenze. Fondo Nuove …LEGGI TUTTO


REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2023/330

 

Regolamento delegato (UE) 2023/330 della Commissione del 22 novembre 2022 che modifica e rettifica il regolamento delegato (UE) 2022/126 che integra il regolamento (UE) 2021/2115 del Parlamento europeo e del …LEGGI TUTTO


Certificazione delle produzioni agroalimentari

 

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La trasformazione digitale e i lavoratori

 

SISTEMI DI PREVENZIONE, PARTECIPAZIONE E RAPPRESENTANZA DEI LAVORATORI NEL TEMPO DELLA TRASFORMAZIONE DIGITALE – METODOLOGIA E PRIME EVIDENZE. INAIL 2023. I cambiamenti legati alla digitalizzazione hanno avuto un impatto crescente …LEGGI TUTTO


Norme UNI, AMIANTO, Medico competente Interpello.

 

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Parità di genere, le FAQ

Pubblicato, da UNI ed ACCREDIA, un documento contenente delle FAQ sulla prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 “Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere che prevede l’adozione di specifici KPI (Key Performances Indicator – Indicatori chiave di prestazione) inerenti alle Politiche di parità di genere nelle organizzazioni” mentre nell’ambito del Programma Regionale Lombardia FSE+ 2021-2027 è stato pubblicato il bando “Verso la certificazione della parità di genere”.

UNI/PdR 125:2022

È trascorso quasi un anno dalla pubblicazione della prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 sul sistema di gestione per la parità di genere: la prassi suscita un crescente interesse tra le aziende e gli operatori che si occupano delle attività di certificazione di parte terza.
Per una corretta applicazione del documento, negli scorsi mesi UNI ed ACCREDIA hanno sviluppato un primo documento contenente delle FAQ (Frequently Asked Questions) che forniscono delle chiavi di lettura sui suoi punti chiave.
Le FAQ rispondono da un lato alle esigenze di una migliore applicazione della UNI/PdR 125 da parte di tutte le organizzazioni e dall’altro garantiscono un approccio uniforme ed omogeneo da parte degli organismi di valutazione della conformità che certificheranno, sotto accreditamento, in base alla UNI/PdR 125.

Regione Lombardia Bando

Regione Lombardia ha recentemente avviato un progetto dedicato alla certificazione della parità di genere a sostegno delle imprese lombarde per un valore di 10 milioni di euro.
La pubblicazione del bando pubblico “Verso la certificazione della parità di genere” ha dato il via alla fase operativa. L’obiettivo è quello di sostenere le micro, piccole e medie imprese lombarde nel percorso orientato al conseguimento della certificazione della parità di genere con l’erogazione di contributi per servizi di consulenza specialistica finalizzata all’impostazione di un sistema di gestione per la parità di genere e a copertura dei costi sostenuti dalle imprese per ottenere la certificazione.

La certificazione UNI/PdR 125:2022

La certificazione rappresenta un’innovazione nel campo delle politiche di genere, in quanto incentiva l’attivazione di percorsi aziendali orientati all’adozione di politiche e misure concrete per ridurre il divario di genere e promuove nei fatti una partecipazione equilibrata di donne e uomini al mercato del lavoro a parità di condizioni.
Il bando rimarrà aperto fino ad esaurimento della dotazione finanziaria e comunque non oltre il 13 dicembre 2024.

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Per una più facile comprensione, le FAQ sono state raggruppate in funzione dei seguenti argomenti:

1. Aspetti generali;
2. Aspetti operativi (KPI, metodologie di calcolo ecc.);
3. Appendice A;
4. Appendice B.

Ministero Lavoro certificazione parità di genere

Il Ministero del Lavoro ha fissato i criteri e le modalità per l’esonero contributivo in favore delle aziende in possesso della Certificazione di parità di genere. Per presentare la domanda bisognerà aspettare le indicazioni dell’Inps ma nel decreto ministeriale del 20 ottobre sono contenute le indicazioni per ulteriori misure da mettere in pratica per promuovere la parità salariale e la partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

La misura è finanziata con 50 milioni di euro

Parità di genere – esonero contributivo per le aziende

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha emanato il Decreto 20 ottobre 2022, riguardante l’esonero contributivo per le aziende private che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere e ulteriori interventi per la promozione della parità salariale e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro (in attuazione dell’art. 5, comma 2, legge n. 162/2021, e dell’art. 1, comma 138, legge n. 234/2021).

In particolare, il decreto definisce:

a) i criteri e le modalità di concessione, a decorrere dall’anno 2022, dell’esonero contributivo introdotto dall’articolo 5 della legge n. 162/2021 e dall’articolo 1, comma 276, della legge n. 178/2020, come modificato dall’articolo 1, comma 138, della legge n. 234/2021, in favore delle aziende private che abbiano conseguito la certificazione di parità di genere, di cui all’articolo 46-bis del decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198 e successive modificazioni per il periodo di validità della medesima certificazione;

b) gli interventi finalizzati alla promozione della parità salariale di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro da realizzare, a decorrere dal 2022, mediante il Fondo per il sostegno della parità salariale di genere del Ministero del lavoro, in attuazione dell’articolo 1, comma 276, della legge n. 178/2020, come modificato dall’articolo 1, comma 138, della legge n. 234/2021.

PNRR parità di genere

Rilevanti differenze di genere caratterizzano in Italia molteplici ambiti del vivere quotidiano: mercato del lavoro, partecipazione a processi decisionali, istruzione e accesso alla salute; la crisi Covid-19 ha contribuito a esacerbare ancora di più queste diseguaglianze, colpendo in maniera negativa l’occupazione femminile e aumentando ancora le disparità già esistenti tra le Regioni di Nord e Sud dell’Italia.

Le disuguaglianze di genere hanno ripercussioni sulle opportunità degli individui e conseguentemente limitano la crescita economica del Paese.

Per questo, in discontinuità con il passato, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza affronta le diseguaglianze di genere in maniera trasversale.

In particolare, il PNRR affianca, ai tre assi strategici condivisi a livello europeo (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale), tre priorità trasversali, tra cui proprio quella di promuovere la parità di genere, oltre a quella di ridurre le disparità generazionali e a quella di favorire il riequilibrio dei divari territoriali. Si tratta di priorità che non sono affidate a singoli interventi circoscritti, ma perseguite direttamente o indirettamente in tutte e sei le missioni del Piano.

Il piano nazionale di ripresa e resilienza ha, tra le sue priorità strategiche, il contrasto alle disuguaglianze di genere. Un obiettivo su cui dovrebbero impattare diverse misure appartenenti a tutte e sei le missioni.

La parità di genere è in relazione diretta con il PNRR: il suo rispetto è elemento indispensabile affinchè le aziende (dai 15 a 50 dipendenti, e oltre i 50) possano partecipare alle gare pubbliche e ai bandi, con una serie di adempimenti da eseguire. Le norme previste dal PNRR sono state quasi tutte varate. Ma, contemporaneamente, occorre investire sul cambio culturale ed educativo e sul riconoscimento e la valorizzazione della diversità di genere nel mercato del lavoro.

Infatti, solo quando le nostre organizzazioni aziendali saranno costituite da persone che si realizzano nel lavoro attraverso lo sviluppo delle loro diversità e competenze avremo raggiunto la vera “pari opportunità”.

Le aziende da 15 a 50 dipendenti che, qualora non abbiano presentato il rapporto, debbono presentare una relazione (entro sei mesi dalla conclusione del contratto di appalto) nella quale, sostanzialmente, devono essere inclusi gli stessi dati che interessano il rapporto biennale.

Questo documento, inoltre, deve essere trasmesso alle RSA (rappresentanze sindacali aziendali) e alla consigliera di parità. Per le aziende sopra i 50 dipendenti, invece, è previsto che nelle gare vada consegnato il rapporto biennale (che deve essere stato inviato nei termini), unitamente ad un’attestazione che specifichi come l’invio sia stato effettuato anche alle RSA e alla consigliera di parità.