ISO / PAS 45005

Salute sul lavoro e gestione della sicurezza.

Linee guida generali per lavorare in sicurezza durante la pandemia COVID-19.

A cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uilm Nazionale Versione Febbraio 2021

ISO (l’Organizzazione internazionale per la standardizzazione) è una federazione mondiale di organismi nazionali di normalizzazione (organismi membri dell’ISO).

Il lavoro di preparazione degli standard internazionali viene normalmente svolto tramite comitati tecnici ISO.

Ogni organo membro interessato a un argomento per il quale è stato istituito un comitato tecnico ha il diritto di essere rappresentato in quel comitato.

Ai lavori prendono parte anche organizzazioni internazionali, governative e non governative, in collegamento con l’ISO.

L’ISO collabora strettamente con la Commissione elettrotecnica internazionale (IEC) su tutte le questioni di standardizzazione elettrotecnica.

Le procedure utilizzate per sviluppare questo documento e quelle destinate alla sua ulteriore manutenzione sono descritte nelle Direttive ISO / IEC, Parte 1.

In particolare, devono essere annotati i diversi criteri di approvazione necessari per i diversi tipi di documenti ISO.

Questo documento è stato redatto in conformità con le regole editoriali delle Direttive ISO / IEC, Parte 2 (vedere www.iso.org/directives).

Si richiama l’attenzione sulla possibilità che alcuni degli elementi di questo documento possano essere oggetto di diritti di brevetto.

L’ISO non è responsabile dell’identificazione di alcuni o di tutti questi diritti di brevetto.

I dettagli di eventuali diritti di brevetto identificati durante lo sviluppo del documento saranno nell’Introduzione e/o nell’elenco ISO delle dichiarazioni di brevetto ricevute (vedere www.iso.org/patents ).

Qualsiasi nome commerciale utilizzato in questo documento è un’informazione fornita per comodità degli utenti e non costituisce un’approvazione.

Per una spiegazione della natura volontaria degli standard, il significato dei termini e delle espressioni specifici dell’ISO relativi alla valutazione della conformità, nonché informazioni sull’adesione dell’ISO ai principi dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) negli ostacoli tecnici al commercio (TBT), vedere www.iso.org/iso/forew

Questo documento è stato preparato dal Comitato Tecnico ISO / TC 283, Gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Eventuali commenti o domande su questo documento devono essere indirizzati all’ente di normazione nazionale dell’utente.

Un elenco completo di questi corpi può essere trovato su www.iso.org/members.html

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Radiazioni, formazione, attestati, bandi.

News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 5 del 9 Febbraio 2021, Radiazioni, formazione, attestati, bandi.

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Radiazioni ionizzanti di origine naturale

Radiazioni ionizzanti di origine naturale: la sezione del PAF i recenti aggiornamenti normativi. RADIAZIONI IONIZZANTI DA SORGENTI NATURALI Per sostenere l’adozione della normativa di radioprotezione (D.Lgs 101/2020), all’interno del PAF

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pORTALECONSULENTI Formazione, attestati, erogatori.

Formazione, attestati, erogatori. Gli accordi Stato Regioni, hanno contribuito in modo notevole a qualificare la formazione in ambito sicurezza D. lgs. 81, inserendo nuove metodologie e concetti innovativi. Allo stesso …

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pORTALECONSULENTI SARS-CoV-2 lavoratori agricoli

La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli Nell’attuale fase di emergenza sanitaria, il rischio biologico in agricoltura causato da esposizione al virus SARS-CoV-2 può derivare dal mancato rispetto della …

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pORTALECONSULENTI Incendio esplosione in agricoltura

Rischio incendio ed esplosione in agricoltura Prevenzione e procedure di emergenza Pubblicazione realizzata da Inail Consulenza tecnica accertamento rischi e prevenzione Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e …

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Prodotto: Opuscolo Edizioni:Inail – 2021 Casseforme Formwork Coffrage Forma për derdhje betoni Cofraje Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti ed insediamenti antropici Direzione centrale …

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Bonifica da amianto: iter procedurali e figure professionali coinvolte Prodotto: Volume Edizioni: Inail – 2020 Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici …

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Covid Piano strategico

Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul documento «Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)». (Rep. Atti n. 11/CSR del 25 gennaio 2021).

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Newsletter 4 del 4 Febbraio 2021, Direttiva Macchine, certificazione delle competenze, incendio ed esplosione. Leggi

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Newsletter 5 del 9 Febbraio 2021

Formazione, attestati, erogatori.

Formazione, attestati, erogatori.

Gli accordi Stato Regioni, hanno contribuito in modo notevole a qualificare la formazione in ambito sicurezza D. lgs. 81, inserendo nuove metodologie e concetti innovativi.

Allo stesso tempo hanno complicato eccessivamente, sia i percorsi formativi, che le modalità di erogazione.

Sicuramente è stata trattata la materia della formazione a distanza, in modo superficiale sia lato e-learning e non menzionando in nessun modo la videoconferenza per quando riguarda la formazione dei discendi.

Oltremodo, gli enti di formazione hanno idee poco chiare di come rilasciare un attestato, pochissimi enti adottano un progetto formativo e quasi nessuno ha le idee chiare, di cos’è un documento progettuale.

Poi le Regioni, hanno legiferato in modo irrazionale, in ordine sparso e senza un criterio univoco, inventandosi attestati personalizzati, diciture fantasiose e addirittura in alcuni casi inventando istituti di controllo in stile KGB.

La domanda è perché si rilasciano attestati esorbitanti di loghi e diciture non necessarie?

Perché è difficile capire chi è il soggetto che può rilasciare l’attestato?

ACCORDO 22 febbraio 2012

ACCORDO 21 dicembre 2011 Lavoratori

ACCORDO 21 dicembre 2011 Datore di lavoro

ACCORDO Stato Regioni del 7/7/16 RSPP/ASPP

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di Ing. Mario di Carlo

SARS-CoV-2 lavoratori agricoli

La protezione da SARS-CoV-2 per i lavoratori agricoli

Nell’attuale fase di emergenza sanitaria, il rischio biologico in agricoltura causato da esposizione al virus SARS-CoV-2 può derivare dal mancato rispetto della distanza minima interpersonale tra i lavoratori e tra i lavoratori e l’utenza.

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) Dipartimento di medicina, epidemiologia e igiene del lavoro e ambientale (Dimeila).

I dati Istat del 2018 indicano che sono oltre 415.000 le imprese che svolgono attività principale nel settore agro-zootecnico, delle quali l’84% è costituito da piccole aziende a gestione familiare con in media circa 2 componenti e solo il 39,5% hanno dipendenti. Le regioni con il numero maggiore di imprese agricole sono la Puglia (12%), il Veneto (10,6%) e la Sicilia (10,2%).

Dall’inizio della pandemia le attività agro-zootecniche non hanno subito significative interruzioni nonostante le difficoltà di reclutamento della manodopera e la perdita di posti di lavoro in alcuni ambiti specifici (settore florovivaistico).

Anche se i dati rilevano una percentuale molto bassa di contagi in tale contesto lavorativo, tuttavia, si tratta di un ambito in cui troppo spesso le norme sulla sicurezza vengono eluse.

Spesso, infatti, la disponibilità, il corretto utilizzo e la manutenzione dei DPI non sono sempre di facile controllo e gestione; inoltre, i lavoratori non hanno sempre accesso a servizi igienici adeguati e nei luoghi di lavoro si possono creare situazioni di affollamento, tutti elementi che nell’attuale scenario pandemico aumentano il rischio di infezione e rappresentano un problema di salute pubblica per la diffusione del contagio.

In questo contesto si inserisce il presente opuscolo, che ha l’obiettivo di dare risposte ad alcuni quesiti riguardanti la prevenzione da SARS-CoV-2 e fornire indicazioni operative per i lavoratori del settore agro-zootecnico.

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Covid Piano strategico

Covid Piano strategico

Accordo, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul documento «Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)». (Rep. Atti n. 11/CSR del 25 gennaio 2021).

Sia i virus di tipo A che, in minor misura, quelli di tipo B, riproducendosi tendono a mutare e ogni anno accumulano piccole mutazioni (cosiddetti drift), che rendono conto della ricorrenza delle epidemie stagionali (nella stagione fredda, l’influenza ritorna e trova una popolazione suscettibile più o meno ampia) e della necessità di aggiornare il vaccino in base al ceppo mutato.

Quando un virus influenzale di tipo A va incontro a una mutazione maggiore (cosiddetto shift), allora, trattandosi di un virus totalmente nuovo, trova una popolazione umana del tutto suscettibile e quindi è in grado di provocare una pandemia di rilevanti dimensioni. È quanto è accaduto con la pandemia spagnola (dovuta a un virus di tipo A, sottotipo H1N1) nel 1918, con l’asiatica (sottotipo H2N2) nel 1957, e con la Hong Kong (sottotipo H3N2) nel 1968.

Nel 2009, poi, un virus A di sottotipo H1N1 ma di origine suina è passato all’uomo, cominciandosi a diffondere in maniera efficiente, e causando una pandemia non particolarmente grave. In genere, i virus influenzali pandemici originano a seguito di un passaggio di specie dall’animale all’uomo, o direttamente dai volatili o tramite i suini, che hanno recettori sia per i virus aviari che umani.

A seguito della diffusione iniziata sul finire del 2003 di un virus aviario di tipo A sottotipo H5N1 (un ceppo virale che ha causato alcune centinaia di casi umani sporadici senza però riuscire a trasmettersi efficientemente da persona a persona), nel 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato agli Stati Membri di mettere a punto e aggiornare costantemente un Piano Pandemico per i virus influenzali.

Nasce così il Piano Pandemico italiano del 2006 (Accordo Conferenza permanente Stato Regioni e Province Autonome Rep.n.2479 del 9 Febbraio 2006), che va sostanzialmente a sostituire il “Piano italiano multifase d’emergenza per una pandemia influenzale” del 2002 (Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 72 del 26 marzo 2002).

Il concreto rischio di comparsa di nuovi ceppi pandemici di virus influenzali ha indotto l’OMS a stimolare i Paesi membri a preparare piani di risposta a possibili pandemie influenzali dalla fine degli anni Novanta. Il nostro Paese ha prodotto un piano pandemico anti influenza nel 2002 e uno successivo nel 2006.

Nel corso del 2020, è accaduto un evento molto raro. Se è vero, infatti, che le pandemie influenzali prima o poi si verificano anche se in termini temporali del tutto imprevedibili, sul finire del 2019 è emerso in Cina un virus diverso da quello influenzale, un nuovo coronavirus.

Sebbene altri coronavirus, di origine animale, SARS-CoV e MERS-CoV avessero causato epidemie umane, per la prima volta un coronavirus è stato in grado di determinare un evento pandemico protratto con milioni di casi e di decessi.

Il virus SARS-CoV, causa della malattia SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave – Severe Acute Respiratory Syndrome), aveva già fatto la sua comparsa nel 2002-2003 in Cina, causando focolai epidemici in Paesi dell’Estremo Oriente e a Toronto, ma era stato contenuto ed eradicato grazie a pronte misure quarantenarie.

Rispetto al virus SARS-CoV, il contenimento dell’attuale SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19, si è dimostrato di difficile attuazione per due motivi diversi: 1) i casi di SARS erano in gran parte gravi e quindi facilmente identificabili, mentre SARS-CoV-2 è più frequente causa di casi asintomatici o paucisintomatici; 2) il picco di contagiosità della SARS avveniva circa una settimana dopo la comparsa dei sintomi (quindi si faceva in tempo a isolare i pazienti prima che diventassero contagiosi), mentre per SARS-CoV-2 coincide con la comparsa dei sintomi o addirittura li anticipa.

Inoltre, SARS-CoV-2 è un virus completamente diverso da quello dell’influenza, anche se il suo comportamento in termini di dinamica epidemica, potenzialità pandemiche, e conseguenze cliniche nei casi gravi ricorda quello delle influenze pandemiche, condividendo il tropismo per l’apparato respiratorio, anche se con una tendenza ad un maggior interessamento delle basse vie respiratorie (sul piano clinico, poi, il coronavirus ha delle specificità che non affrontiamo in questa sede).

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Direttiva Macchine, certificazione delle competenze, incendio ed esplosione

News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 4 del 4 Febbraio 2021, Direttiva Macchine, certificazione delle competenze, incendio ed esplosione.

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Finanziamenti alla ricerca Lo scorso marzo la Commissione europea ha adottato un nuovo piano d’azione per l’economia circolare, uno dei principali elementi del Green Deal europeo, il nuovo programma
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Newsletter 3 del 26 Gennaio 2021, Licenziamenti, Lavoro Notturno, malattie professionali, interpello. Leggi

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Newsletter 4 del 4 Febbraio 2021

Linee guida certificazione delle competenze

Linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari nell’ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze

Il Ministero del Lavoro informa circa la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n.13 del 18 gennaio 2021 del Decreto 5 gennaio 2021 Disposizioni per l’adozione delle linee guida per l’interoperatività degli enti pubblici titolari del sistema nazionale di certificazione delle competenze.

Si tratta del provvedimento che rende operativo il Sistema previsto dall’articolo 4, comma 58, della Legge 28 giugno 2012, n. 92 e dal Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13.

Le Linee guida hanno una valenza strategica in quanto rappresentano il provvedimento che rende operativo il Sistema nazionale di certificazione delle competenze, di cui all’articolo 4, comma 58, della Legge 28 giugno 2012, n. 92 e al citato Decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13, inserendosi nell’ambito del più ampio processo nazionale per il diritto individuale all’apprendimento permanente.

In tale contesto il riconoscimento e la certificazione delle competenze, acquisite dall’individuo in contesti formali, non formali e informali, insieme alla realizzazione di reti territoriali e alla realizzazione della dorsale informativa unica mediante l’interoperabilità delle banche dati centrali e territoriali esistenti, sono determinanti per favorire e sostenere un concreto incremento della partecipazione delle persone alla formazione, nonché una spendibilità delle competenze acquisite anche in contesti informali e non formali all’interno del mercato del lavoro.

La messa a regime dei servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze, negli ordinamenti e nelle politiche, costituisce una leva strategica essenziale per l’innalzamento dei livelli di qualificazione e occupabilità, per la competitività e produttività delle imprese e delle professioni e per l’ammodernamento e l’efficacia dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro.

I servizi di individuazione e validazione e certificazione delle competenze saranno anche un importante fattore di innovazione dei sistemi educativi e formativi, favorendo la personalizzazione degli apprendimenti in contrasto all’insuccesso e alla dispersione e facilitando le transizioni dallo studio al lavoro attraverso una progettazione dell’offerta educativa e formativa arricchita e integrata dall’apporto di una più vasta compagine di soggetti, quali ad esempio le imprese e le associazioni professionali, gli enti espressione della bilateralità o le organizzazioni del volontariato e del terzo settore.