Trasporti e sicurezza: linee guida

Linee guida per l’informazione agli utenti e le modalità organizzative per il contenimento della diffusione del COVID-19 nel trasporto pubblico con Ordinanza del 30 agosto 2021 del Ministero della Salute.

Pubblicate le nuove linee guida predisposte dal Governo e concordate con le Regioni e le Province autonome, l’Anci e l’Upi per l’organizzazione dei servizi nelle diverse modalità di trasporto in vista della ripresa delle attività lavorative e della riapertura delle scuole.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, le nuove linee guida costituiscono la base di riferimento per la predisposizione dei piani di potenziamento dei servizi che Regioni e Province autonome dovranno inviare al Mims entro il 2 settembre.

Il documento prevede “misure di sistema” valide per ogni tipologia di trasporto, mentre nell’allegato tecnico sono esplicitate le misure di settore per il trasporto aereo, per il settore marittimo e portuale, per il trasporto ferroviario, per il trasporto pubblico locale (automobilistico, metropolitano, tranviario, filoviario, funicolari, lacuale, lacunare), di competenza delle Regioni e delle Province Autonome, e per il trasporto commerciale e non di linea.

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L’articolazione dell’orario di lavoro, differenziato con ampie finestre di inizio e fine di attività lavorativa, è importante per modulare la mobilità dei lavoratori e prevenire conseguentemente i rischi di aggregazione connessi alla mobilità generale.

Ugualmente, importante è anche la differenziazione e il prolungamento degli orari di apertura degli uffici, degli esercizi commerciali, dei servizi pubblici e delle scuole di ogni ordine e grado.

Rider. Quale Lavoro

Rider. Quale Lavoro? a cura di L. Zappalà e M. Tiraboschi

Professionalità studi Trimestrale on-line di studi su formazione, lavoro, transizioni occupazionali

PROFESSIONALITÀ STUDI
Rivista trimestrale, edita da STUDIUM in collaborazione con ADAPT University Press, per l’analisi e lo studio delle transizioni occupazionali nella nuova geografia del lavoro. Contatto: professionalitastudi@edizionistudium.it

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– regolazione del lavoro e nuove esigenze di tutela: il caso dei rider
– rider e mercato del food delivery a Catania
– crisi sanitaria e lavoro su piattaforma in Francia e nel Regno Unito
– la regolamentazione del lavoro su piattaforma in Spagna

Il tema dei lavoratori delle piattaforme ha suscitato un ampio interesse nel dibattito italiano che, soprattutto per opera della giurisprudenza, rincorsa dal legislatore, sta progressivamente intervenendo ad affrontare alcuni degli snodi più problematici connessi all’utilizzo del cosiddetto lavoro “alla spina”.

Il dibattitto sul punto, tuttavia, quale punta dell’iceberg di un più complesso mondo che cambia travolto dalla quarta rivoluzione digitale, travalica i confini nazionali per interessare, già da qualche anno, le istituzioni e le parti sociali europee che sembrano in procinto di, o comunque stanno provando a, varare una regolamentazione, non si sa ancora quanto soft o hard, in materia.

Editoriale
MICHELE TIRABOSCHI, La figura dei rider tra regole e contenuti professionali
Ricerche: Rider. Quale lavoro?
LOREDANA ZAPPALÀ, Le condizioni di lavoro nelle piattaforme: quale strategia europea di tutela del lavoro digitale?
LUIGI DI CATALDO, Il mercato del food delivery nella città di Catania. Un caso di studio interdisciplinare: dalla composizione della categoria al rapporto di lavoro.
GIOVANNI PIGLIALARMI, Il nodo (giuridico) del sistema di determinazione del compenso nell’accordo Assodelivery-UGL Rider
CLAIRE MARZO, Crisi sanitaria e lavoratori su piattaforma: un confronto tra Francia e Regno Unito
NANCY SIRVENT HERNÀNDEZ, Actividad de plataformas y Derecho del Trabajo: avances y asignaturas pendientes

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Lingua: Italiano
Numero pagine: 36
Dim. file: 1.24 MB
Rischio: infortuni, psico-sociale
Comparto: commercio e servizi
Parole chiave: discriminazioni, lavori atipici – precari – temporanei

Reddito di cittadinanza ultimi dati

Al 30 giugno 2021 i percettori di reddito di cittadinanza tenuti alla sottoscrizione del patto per il lavoro sono 1.150.152.

Di questi, il 34,1% è stato preso in carico in quanto ha sottoscritto con il centro per l’impiego un patto per il lavoro o dispone di un patto di servizio in corso di validità.

Si tratta di un valore assoluto pari a 392.292 persone, a cui se ne aggiungono 3.727 impegnate in tirocinio.

La maggiore presenza di beneficiari si rileva nel sud e nelle isole, dove risiede il 70,5% del totale delle persone soggette al patto per il lavoro.

Per quel che concerne l’età, si conferma la riduzione dell’età della popolazione di beneficiari soggetti al patto per il lavoro: in particolare, la classe di età degli under 29 a livello nazionale costituisce il 38,6% di tutti i beneficiari.

La Nota di luglio riporta un approfondimento sulla storia lavorativa pregressa delle persone beneficiarie del reddito di cittadinanza tenute al patto per il lavoro: quasi 435mila beneficiari (il 37,8% del totale) hanno avuto un contratto alle dipendenze o parasubordinato negli ultimi 24 mesi.

Tale quota risulta particolarmente differenziata in base al territorio di residenza e al genere. Le beneficiarie donne (che rappresentano il 52,7% del totale) fanno rilevare una quota di persone con esperienze occupazionali pregresse inferiore di 15 punti percentuali rispetto ai beneficiari uomini.

Tra gli under 30, solo poco più di un terzo fa registrare un periodo di occupazione nei due anni precedenti.

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Leggi la nota n. 5/2021

L’Anpal – Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro – è stata istituita dal d.lgs. 150/2015 con lo scopo di coordinare la rete dei servizi per le politiche del lavoro, la gestione delle politiche attive del lavoro, di promuovere l’effettività dei diritti al lavoro, alla formazione e all’elevazione professionale, mediante interventi e servizi che migliorino l’efficienza del mercato del lavoro.

Tramite le proprie strutture di ricerca, l’Agenzia svolge anche analisi, monitoraggio e valutazione delle politiche attive e dei servizi per il lavoro.

La nota mensile è a cura della Struttura di ricerca e consulenza tecnico-scientifica IV Analisi del contesto occupazionale (responsabile Alessandro Chiozza) nell’ambito delle Azioni di sistema per il rafforzamento dei servizi per l’impiego e le politiche attive – Asse occupazione – Priorità 8vii – Monitoraggio e valutazione dei servizi per l’impiego e delle politiche, cofinanziato dal Fse – Pon Spao 2014-20.

Sono autori del testo: Guido Baronio, Alessandro Chiozza, Luca Mattei, Benedetta Torchia.

Formazione nuovo credito di imposta

DL Sostegni-bis: tax credit formazione professionale di alto livello

Le imprese che sostengono direttamente la formazione del proprio personale nell’ambito delle nuove tecnologie o che pongono in essere iniziative finalizzate allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali dei neo-laureati possono beneficiare del credito di imposta in proporzione alle spese sostenute.

Sono due le misure dedicate alla formazione del personale e dei giovani contenute nel testo di conversione del Decreto Sostegni bis.

Si tratta, rispettivamente dell’art. 48 bis “Credito d’imposta sui costi sostenuti dalle imprese per la formazione professionale di alto livello dei propri dipendenti”, e dell’art. 60 bis.

Con la prima misura agevolativa, lo Stato riconosce a favore delle imprese che decidono di investire sulla formazione di alto livello dei propri dipendenti un credito di imposta pari al 25% delle spese sostenute e fino ad un importo massimo di 30.000 euro e può essere portato a credito direttamente nel modello F24.

Il credito di imposta è riconosciuto a tutte le imprese indipendentemente dalle dimensioni e dal settore che sostengono spese per l’attività di formazione professionale di alto livello nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 Dicembre 2020.

L’agevolazione fiscale si applica sui corsi di specializzazione e perfezionamento nell’ambito delle nuove tecnologie, di durata non inferiore a sei mesi, svolti in Italia o all’estero.

il credito è riconosciuto per la formazione spesa negli ambiti legati allo sviluppo di nuove tecnologie e all’approfondimento delle conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0, quali big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cybersecurity, digital twin, sistemi di visualizzazione e realtà au¬mentata, robotica avanzata e cobot, manifattura additiva, IOT e integrazione digitale dei processi aziendali.

Per quanto concerne la seconda misura (di cui all’art. 60 bis del decreto di conversione del Decreto Sostegni bis), alle imprese che sostengono finanziariamente l’ingresso dei giovani nel settore produttivo, lo Stato riconosce un credito d’imposta – utilizzabile esclusivamente in compensazione – fino al:

  • 100% delle spese sostenute, se si tratta di piccole e micro imprese;
  • 90% delle spese sostenute, se si tratta di medie imprese;
  • 80% per le grandi imprese. Il credito di imposta, così ripartito per percentuali, è da intendersi operante su un importo massimo di 100.000 euro.

Le imprese che intendono ottenere il credito di imposta, devono sostenere economicamente la formazione dei giovani tramite l’istituzione di borse di studio o attraverso il finanziamento di corsi di formazione finalizzati allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali, promossi da università pubbliche o da società di formazione avanzate e accreditate per la formazione continua professionale e manageriale.

SCARICA Gazzetta Ufficiale del 24 luglio 2021, n. 176

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Tante le misure in materia di sicurezza, ambiente ed energia:

art. 1-quinquies: tra i contributi a sostegno economico delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza anche quelli a compensazione dei costi sostenuti per la sanificazione dei locali e l’adozione di dispositivi di protezione individuale per gli ospiti e gli operatori;
art. 5: proroga della riduzione degli oneri delle bollette elettriche;
art. 5-bis: misure per il settore elettrico tra cui l’utilizzo a fini compensativi di parte dei proventi delle aste delle quote di emissione di anidride carbonica;
art. 6: agevolazioni per la Tari;
Art. 6-ter: misure di sostegno per l’installazione di tecnologie per il potenziamento della selezione e per l’avvio al riciclo dell’alluminio piccolo e leggero;
art. 7-ter: aree naturali protette;
art. 9-bis: differimento della Tari;
art. 10: tra le misure di sostegno al settore sportivo anche un contributo a fondo perduto a ristoro delle spese sanitarie di sanificazione e prevenzione;
art. 11-ter: semplificazione e rifinanziamento della misura «Nuova Sabatini»;
art. 28: iniziative internazionali per il finanziamento dei «beni pubblici globali» in materia di salute e clima;
art. 32: credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione;
art. 32-bis: autorizzazione alla vendita di dispositivi di protezione individuale presso le rivendite di generi di monopolio;
art. 41: tra le misure per i contratti di rioccupazione, anche l’esonero dei datori di lavoro dal versamento del 100 per cento dei complessivi contributi previdenziali;
art. 48-bis: credito d’imposta sui costi sostenuti dalle imprese per la formazione;
art. 50: interventi urgenti per la vigilanza e la sicurezza sui luoghi di lavoro;
art. 51: disposizioni urgenti in materia di trasporto pubblico locale;
art. 58: tra le misure urgenti per la scuola, risorse anche per: sicurezza nei luoghi di lavoro; smaltimento di rifiuti; acquisto di dispositivi di protezione; svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza e interventi di sanificazione;
art. 66: tra le disposizioni urgenti in tema di previdenza e assistenza nel settore dello spettacolo, l’estensione dell’obbligo di assicurazione Inail contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali ai lavoratori autonomi iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo e al personale orchestrale delle fondazioni lirico-sinfoniche;
art. 73-quinquies: disposizioni in materia di incentivi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti;
art. 74: tra le misure a favore delle forse dell’ordine, anche finanziamenti per la sanificazione e la disinfezione straordinaria degli uffici, degli ambienti e dei mezzi nonché per l’adeguata dotazione di Dpi;
art. 75-bis: tra le misure urgenti per la sicurezza degli uffici e del personale all’estero l’autorizzazione a stipulare polizze assicurative per prestazioni sanitarie in caso di infortunio;
art. 77: disposizioni finanziarie, tra le altre, a copertura dei danni agli immobili derivanti dall’esposizione prolungata all’inquinamento provocato dagli stabilimenti siderurgici di Taranto del gruppo Ilva.

Sentenza mascherina luoghi di lavoro

Tribunale di Trento, 08 luglio 2021 – Licenziamento disciplinare senza preavviso – Insegnante delle scuole dell’infanzia – Omessa adozione della mascherina protettiva durante il servizio scolastico

Con la sentenza del 08.07.2021, il Tribunale di Trento afferma la legittimità del licenziamento irrogato ad un dipendente che, anteponendo interessi personali a quelli generali, rifiuta di indossare la mascherina protettiva durante l’orario di servizio.

Il fatto

La lavoratrice, insegnante delle scuole dell’infanzia, impugna giudizialmente il licenziamento disciplinare irrogatole per essersi rifiutata di indossare, durante il servizio scolastico, la mascherina protettiva per le vie aeree prevista dalle vigenti linee di indirizzo per la tutela della salute e sicurezza di lavoratori ed utenti.

A fondamento della predetta domanda, la medesima deduce che il rifiuto ad indossare la mascherina è dettato dalle difficoltà respiratorie permanenti di cui soffre a seguito di un grave sinistro stradale.

La sentenza

Il Tribunale di Trento afferma, preliminarmente, che la condotta del lavoratore che – nel vigente contesto di emergenza epidemiologica – rifiuta di indossare la mascherina, risulta tanto grave da integrare una violazione del vincolo fiduciario.

Per la sentenza, infatti, detto comportamento è particolarmente grave, in primis, sotto il profilo oggettivo, dal momento che le mascherine sono considerate dal legislatore un dispositivo di protezione individuale (art. 16, comma 1, D.L. 18/2020) ed il persistente rifiuto del lavoratore al loro utilizzo integra una violazione delle previsioni di cui all’art. 20 del T.U. Sicurezza.

Secondo il Giudice, inoltre, detto rifiuto appare fortemente censurabile anche da un punto di vista soggettivo, in quanto il lavoratore antepone all’interesse generale (oltre che a quello di utenti e colleghi) proprie convinzioni personali che non trovano fondamento in conoscenze riconosciute dalla comunità scientifica perché sottoposte a severe verifiche.

Su tali presupposti, il Tribunale di Trento respinge il ricorso proposto dalla lavoratrice, a fronte della sussistenza della giusta causa sottesa al recesso irrogatole.

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La sindrome delle apnee ostruttive

Prodotto: Fact sheet Edizioni: Inail – 2021

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno: numeri, conseguenze, trattamento e prevenzione

I disturbi respiratori del sonno sono alterazioni di origine complessa che determinano alterazioni del sonno fisiologico.

La causa medica più comune di tali disturbi è la sindrome delle apnee ostruttive
del sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome -OSAS).

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno è una grave condizione, potenzialmente fatale, caratterizzata da episodi, brevi (>10 secondi) e ripetuti, di chiusura parziale o completa delle vie aeree superiori durante il sonno che portano a interruzione respiratoria del flusso aereo, parziale (ipopnea) o totale (apnea), intervallati dalla ripresa del respiro conseguente al risveglio.

Questo comporta la riduzione della concentrazione di ossigeno nel sangue, eccessivi sforzi dei muscoli toraco-addominali compiuti nel tentativo di superare l’ostruzione e microrisvegli cerebrali (arousal) (Figura 1).

L’OSAS è associata ad una serie di sintomi notturni e, soprattutto, diurni derivanti da alterazioni della struttura del sonno (frammentazione del sonno), alterazioni dello scambio dei gas (ossigeno/anidride carbonica) ed alterazioni emodinamiche e cardiovascolari (variazioni della frequenza cardiaca, aumento della pressione arteriosa, aritmie cardiache, ecc.) che possono perdurare anche nelle ore di veglia.

L’OSAS si verifica in tutte le fasce d’età e in entrambi i sessi, anche se è più comune negli uomini, in età compresa tra i 40 e gli 80 anni, con un picco intorno ai 50 – 55 anni. Dati recenti stimano in Italia una prevalenza pari a 12.329.614 persone affette da OSAS moderata-grave (27% della popolazione adulta) con un rapporto uomo/donna di 3:1, e una prevalenza complessiva di oltre 24 milioni di persone di età compresa tra 15 – 74 anni con OSAS lieve e medio-grave (54% della popolazione adulta).

Si stima che solo il 4% dei pazienti affetti da sindrome moderata-grave viene diagnosticata e solo il 2% trattata.

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Rivista numero 30 Portale

Rivista Portale 2021 ANNO 1 NUMERO 30

CHI FARÀ SCACCO MATTO?

C’è chi ha progettato le vacanze e chi, invece, ha trovato un’amara sorpresa. Non nella cassetta della posta, ma nella mail, o addirittura su whatsapp.

Adeguandosi ai tempi i licenziamenti giungono ormai così. Senza preavviso, senza avere il tempo di considerare con trepidazione se aprire o meno quella lettera raccomandata che ti giunge dall’azienda. Eravamo abituati a gestirci la suspence, a prepararci psicologicamente prima di vedere, scritto neo su bianco, naufragare tutta la nostra vita, i sogni, il futuro di famiglia e figli. Ma la digitalizzazione è anche questo. Il licenziamento arriva così. Peggio di una fucilata in pieno volto.

Non ti dà né tempo di “ingoiare il rospo” né di metabolizzare. Puoi forse far finta che l’allegato ti spaventa perché potrebbe essere un virus…Ma spesso il testo non è neppure in allegato bensì nel corpo della mail. Oppure, dicevamo, ti lampeggia nelle notifiche di whatsapp. Non c’è scampo.

Quello che sta accadendo, nonostante l’ottimismo ostentato poco prima che fosse eliminato il blocco dei licenziamenti, è aderente purtroppo alle più pessimistiche previsioni. Ed il timore che sia solo l’inizio serpeggia persino nel governo dei migliori.
Le multinazionali fuggono e lasciano macerie sul campo. Riusciranno Draghi, Orlando, Todde a fermarle? E i sindacati?

Di certo non staranno a guardare: lo avevano previsto. Dal canto nostro seguiremo con attenzione l’evoluzione di quella che in apertura abbiamo definito una “guerra”.

Ma qualche buona notizia c’è. Sul fronte delle risorse in arrivo e dei progetti si sta lavorando per non lasciare indietro né il Mezzogiorno né le amministrazioni locali.

Del resto proprio dal vituperato meridione nascono idee brillanti, come un’annunciata rivoluzione nel trasporto pubblico addirittura europeo. Spiragli interessanti ci sono poi per la formazione universitaria e per i nostri giovani.

Il green pass è ormai operativo. Limitazione alla libertà o salvezza? Per il momento ne spieghiamo solo il funzionamento. A voi il giudizio. E tanti altri spunti di riflessione in questo numero della nostra rivista.

Insomma, come al solito, buona lettura

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