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News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 14 del 3 Aprile 2024

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Comunicazioni medico competente

Comunicazioni medico competente: proroga termine di invio dati allegato 3B. Prorogato al 31 maggio 2024 il termine per l’invio delle informazioni relative ai dati collettivi aggregati e sanitari di rischio …LEGGI TUTTO


Macchine per cantiere e costruzioni

Macchine per cantiere e costruzioni – L’accertamento per la sicurezza delle macchine per cantiere e costruzione. INAIL 2024. Partendo dal patrimonio informativo che negli anni l’Istituto ha costituito e dalle …LEGGI TUTTO


Smart working fine periodo emergenziale

Fine definitiva al periodo emergenziale in materia di smart working. Smart working per legge addio, ecco cosa serve dal 1° aprile per continuare il lavoro agile. Lo smart working esce definitiva dal …LEGGI TUTTO


Amianto lavoratori rischi connessi all’esposizione

Amianto, in Gazzetta UE la Direttiva 2023/2668 sulla protezione dei lavoratori dai rischi connessi all’esposizione. Il testo della Direttiva (UE) 2023/2668, volta a fornire maggiore protezione ai lavoratori esposti all’amianto, …LEGGI TUTTO


Percolato da discarica

Quesito del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Indicazioni in merito a interpello ex art. 3-septies del D. Lgs 152/2006 relativo alla gestione del percolato prodotto dalle discariche. Quesito del …LEGGI TUTTO


Intelligenza artificiale, Garante privacy

Intelligenza artificiale: il Garante privacy scrive a Parlamento e Governo. Necessario individuare Autorità di vigilanza indipendenti e imparziali. Il Garante per la protezione dei dati personali possiede i requisiti di …LEGGI TUTTO


Aiuti imprese attive nei piccoli comuni

L’Agenzia sarda delle Entrate (ASE), per conto della Regione Autonoma della Sardegna, intende incentivare e sostenere le iniziatve imprenditoriali e professionali, mediante il riconoscimento di un’agevolazione “a sportello”, da fruire …LEGGI TUTTO


Protezione pelle, Sicurezza e Archeologia, formazione

News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 13 del 27 Marzo 2024 Protezione pelle, Sicurezza e Archeologia, formazione, Situazioni sui cantieri In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non …LEGGI TUTTO


Dinamiche infortunistiche, personale scolastico, Bando, privacy

News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 12 del 19 Marzo 2024 Dinamiche infortunistiche, personale scolastico, Bando, privacy In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti a inviare …LEGGI TUTTO


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Smart working fine periodo emergenziale

Fine definitiva al periodo emergenziale in materia di smart working. Smart working per legge addio, ecco cosa serve dal 1° aprile per continuare il lavoro agile.

Lo smart working esce definitiva dal regime emergenziale. A determinare un importante cambio di passo nel lavoro agile è stata la bocciatura dell’emendamento dal Decreto Milleproroghe, che avrebbe dovuto, almeno teoricamente, estendere la possibilità di usufruire dello smart working nel settore privato per i lavoratori con figli minori di 14 anni. E per i lavoratori fragili, per i quali deve esserci anche la certificazione medica.

Smart working fine periodo emergenziale. Fine definitiva al periodo emergenziale in materia di smart working. A determinare un importante.


Nel privato dal 1° aprile disciplina del lavoro agile affidata ai contratti aziendali.

Dal 1° aprile nel settore privato verrà meno qualsiasi criterio di priorità nell’accesso al lavoro agile, il cui svolgimento potrà essere negato o concesso dal datore di lavoro in funzione delle proprie esigenze. Torna a essere centrale insomma l’accordo tra datore di lavoro e dipendente. Ma il lavoro agile è considerato sempre più un fattore d’appeal per un’impresa, intenzionata ad attrarre e mantenere talenti. E sono molte le realtà produttive in cui la disciplina del lavoro agile è stata demandata ad accordi collettivi aziendali che definiscono i giorni in cui i dipendenti lavorano in presenza e quelli in cui lavorano da remoto.

Come si devono muovere aziende e lavoratori.

Dal 1° aprile 2024 per poter continuare a utilizzare lo smart working è necessario che venga sottoscritto un accordo individuale tra il datore di lavoro e il dipendente, così come è previsto dall’articolo 19 della Legge n. 81/2017. Nessuna categoria di lavoratori potrà accedere al regime semplificato: in altre parole non sono previste vie brevi e non è possibile passare al lavoro agile senza un accordo.

Da sottolineare che questo cambio di passo non comporta la perdita delle tutele per i lavoratori fragili. Volendo sintetizzare al massimo, si può affermare che vengono semplicemente uniformate le regole. Devono essere effettuate, quindi, tutte le comunicazioni di attivazione: l’operazione deve essere effettuata in via telematica, utilizzando il canale ordinario. In caso contrario scattano delle sanzioni.

Smart working, Formatori, Cantieri, Checklist.

News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 8 del 1 Marzo 2022, Smart working, Formatori, Cantieri, Checklist.

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Cantieri edili la sicurezza

 

La sicurezza nei luoghi di lavoro al centro di una edizione volutamente tematica. Questa la caratteristica del prossimo numero di “Lavori in corso e prospettive”, la newsletter del Consiglio Nazionale …LEGGI TUTTO


Decreto 17 Febbraio 2022

 

Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali 17 febbraio 2022, n. 28 “Direttiva generale per l’azione amministrativa e la gestione per l’anno 2022”. La Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro di nuova istituzione, con il compito specifico di vigilare e monitorare l’attuazione, nei luoghi di lavoro, della disciplina sulla sicurezza e salute dei lavoratori, coadiuverà il Segretariato generale nella vigilanza sull’Ispettorato nazionale del lavoro, nonché nella promozione e diffusione degli strumenti di prevenzione e le buone prassi in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. …LEGGI TUTTO


Smart working quale fenomeno di riorganizzazione del lavoro

 

Il Gruppo di studio, con la Relazione di cui si tratta, prende spunto dalle indagini predisposte a riguardo a livello nazionale, nonché dalle esperienze di altri Paesi dell’Unione europea. Ciò …LEGGI TUTTO


ACCESSO ALL’ALBO DEI FORMATORI

 

DECRETO DI APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO SULLE MODALITA’ DI ACCESSO ALL’ALBO DEI FORMATORI PER L’ATTUAZIONE DEL PIANO STRAORDINARIO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA DELL’INL Il presente Regolamento è volto a disciplinare le modalità …LEGGI TUTTO


Lavori su tetti e facciate

 

Nove regole vitali per chi lavora su tetti e facciate Vademecum Il datore di lavoro è responsabile della sicurezza sul lavoro, quindi deve fare in modo che tutto il personale …LEGGI TUTTO


Cantieri di montagna

 

Lista di controllo SUVA Potete affermare di lavorare in condizioni di sicurezza sui cantieri di montagna? I cantieri di montagna sono esposti a particolari condizioni topografiche e meteorologiche. Pertanto, i …LEGGI TUTTO


Macchine con operatore a terra

 

Lista di controllo SUVA L’utilizzo di macchine dotate di un sistema di guida a terra è spesso causa di infortunio. Il personale impiega queste macchine in condizioni di sicurezza? Molti …LEGGI TUTTO


Reddito di cittadinanza nel triennio 2019-2021

 

È debole l’attaccamento al mercato del lavoro dei beneficiati del reddito di cittadinanza. L’analisi dell’Inps condotta sui percettori nel trimestre aprile-giugno 2019 ha evidenziato che, su 100 soggetti beneficiari del Rdc, quelli “teoricamente … LEGGI TUTTO


applicativo certificato di infortunio

 

Dal 28 aprile 2022 è operativo il nuovo applicativo per l’invio dei certificati di infortunio nelle tre modalità di trasmissione online, offline e cooperazione applicativa/interoperabilità. Le novità riguardano i contenuti…LEGGI TUTTO


investimenti 4.0, Modifica d lgs 81, Telelavoro, Trabattelli

 

News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 7 del 23 Febbraio 2022, investimenti 4.0, Modifica d lgs 81, Telelavoro, Trabattelli. In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti LEGGI TUTTO


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Newsletter 8 del 1 Marzo 2022

Smart working quale fenomeno di riorganizzazione del lavoro

Il Gruppo di studio, con la Relazione di cui si tratta, prende spunto dalle indagini predisposte a riguardo a livello nazionale, nonché dalle esperienze di altri Paesi dell’Unione europea.

Ciò ha consentito di predisporre un questionario diretto ad acquisire informazioni sulle principali criticità sorte relativamente allo smart working, soprattutto durante la regolamentazione emergenziale del biennio 2020-2021.

Se tale modalità di svolgimento del lavoro, prima della pandemia, ha riguardato soprattutto professioni e mansioni particolari, successivamente con la legislazione emergenziale viene imposta la modalità agile in gran parte dei settori pubblici e privati.

Emerge quindi come il lavoro agile della post-pandemia possa diventare uno dei temi prioritari nella contrattazione collettiva, sia a livello aziendale, che a livello nazionale di categoria.

Un primo dato emerso dall’indagine è che il grado di adozione del lavoro agile aumentato in misura considerevole rispetto al periodo pre-pandemico. Durante la pandemia, infatti, ha interessato una quota tra il 28% e il 35% della forza lavoro, a fronte delle modeste percentuali rilevate alla vigilia del lockdown.

La consultazione delle parti sociali e l’analisi dei contratti collettivi che hanno regolato lo svolgimento del lavoro in modalità agile, sia nella fase pre-pandemica sia nella fase emergenziale, ha poi confermato che il lavoro agile, dopo una prima fase di adattamento, sembra essere oramai diventato un importante tassello dell’organizzazione del lavoro, specie in quei settori produttivi e dei servizi che meglio si prestano all’esecuzione della prestazione anche da remoto.

Non può affermarsi con certezza se e in che misura questa tendenza si consoliderà nel prossimo futuro, ma, senza dubbio, l’indagine ha accertato una importante diffusione dei contratti collettivi diretti a disciplinare il lavoro agile.

A ciò si aggiunga che nella fase storica attuale stiamo assistendo a grandi trasformazioni che stanno innescando mutamenti molto veloci. Il processo globale di digitalizzazione sta creando le condizioni per un’importante trasformazione dell’organizzazione del lavoro e delle modalità di prestazione dell’attività.

Sempre più alta è l’attenzione alle esigenze di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, di impiego di risorse rispettose della sostenibilità ambientale e del benessere collettivo, attraverso la riduzione degli spostamenti casa-lavoro e, conseguentemente, dell’utilizzo dei mezzi pubblici e di quelli personali, favorendo, allo stesso tempo, il contenimento delle emissioni di agenti inquinanti.

In tale scenario, è emersa, con tutta evidenza, l’esigenza di procedere a una ridefinizione della disciplina del lavoro agile. Non è un caso che già a partire da novembre 2019 siano state depositate diverse proposte di disegno di legge (due al Senato e otto alla Camera dei Deputati), proprio per il riordino della disciplina in materia di lavoro agile.

Tuttavia, nel corso dei lavori del Gruppo di studio è emerso, altrettanto chiaramente, come la ridefinizione di nuove regole non possa avvenire senza tener presente che i processi di trasformazione non sono ancora del tutto delineati. Dunque, le ipotesi da mettere in campo ben possono trovare il loro terreno ideale nel dialogo sociale e, cioè, nel confronto con le parti sociali.

Di tutto questo si è riferito al Ministro Orlando che ha dato mandato al Gruppo di studio di esaminare le possibili azioni condivise da mettere in pratica con le parti sociali per verificare la possibilità di definire, in via negoziale, una cornice di regole del lavoro agile post-pandemico, individuare, cioè, linee di indirizzo che possano rappresentare un efficace quadro di riferimento per la contrattazione collettiva, senza, al contempo, creare schemi troppo rigidi.

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Disturbi muscolo-scheletrici Telelavoro

Documento European Agency for Safety and Health at Work

La pandemia di COVID-19 ha accelerato la tendenza già emergente del telelavoro. Lavorare da casa presenta alcuni vantaggi, ad esempio si risparmia il tempo necessario per recarsi in ufficio. Tuttavia è altresì associato al mantenimento più prolungato della posizione seduta, all’isolamento sociale dai colleghi e alla difficoltà a disconnettersi.

Questa scheda informativa spiega i motivi per cui ciò può influire negativamente sulla salute dei telelavoratori e contribuire all’insorgenza o all’aggravamento di disturbi muscolo-scheletrici. Inoltre offre numerosi suggerimenti ai lavoratori e ai datori di lavoro per creare postazioni di lavoro da casa confortevoli e salutari e consigli su come restare attivi durante la giornata di telelavoro.


Il telelavoro è salito alle stelle nel 2020, quando una quota importante dell’UE i datori di lavoro telelavoravano a tempo pieno al culmine del COVID-19 pandemia. Ciò ha sostanzialmente rafforzato la già tendenza al rialzo del telelavoro negli ultimi anni.

Impatto del telelavoro sulla salute dei lavoratori

Sebbene il telelavoro da casa presenti potenziali vantaggi, come il tempo e lo stress risparmiati non facendo il pendolarismo, migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, maggiore produttività e migliore concentrazione, a questo è anche associato ad un aumento della sedentarietà, orari di lavoro più lunghi e isolamento sociale. Questo potrebbe avere un impatto negativo sulla salute dei telelavoratori e contribuiscono al sviluppo o esacerbazione dei DMS.

Poiché gli MSD sono di origine multidimensionale e correlati all’ergonomia, organizzazione del lavoro, fattori ambientali e psicosociali fondamentale per identificare i rischi di DMS dei telelavoratori da casa e all’indirizzo loro in modo preventivo e proattivo.

Valutazione del rischio sul posto di lavoro è il primo passo

Il telelavoro deve essere incluso nel rischio obbligatorio che il datore di lavoro dovrà valutare. La partecipazione dei lavoratori e del management alla il processo di valutazione del rischio è importante. Oltre a fornire una chiave informativa per compiere i passi successivi verso un piano d’azione per prevenire i rischi, crea consapevolezza tra i telelavoratori e la gestione.

Mappatura interattiva del corpo e mappatura dei pericoli i metodi, combinati con strumenti online o liste di controllo, sono a un buon modo per identificare e comprendere i telelavoratori e relativi rischi di MSD.


Il telelavoro è una scelta che il dipendente fa all’origine del rapporto di lavoro, lavorare da casa anziché in ufficio, con l’obbligo di essere online durante tutto l’orario di lavoro.

Lo smart working non è una scelta definitiva, bensì una modalità anche temporanea, per particolari esigenze. Lo smart working può essere considerato una evoluzione del telelavoro, con una maggiore flessibilità rispetto al telelavoro.

Il dipendente può scegliere il luogo in cui lavorare, il quale non deve coincidere con la propria abitazione e può essere cambiato anche, in corso di esecuzione.

A differenza del telelavoro, lavorare in smart working, per definizione, presuppone flessibilità e adattamento, a differenza del telelavoro, fondato sulla necessità di una postazione fissa per il dipendente, solitamente la casa.

Per lo svolgimento dell’attività lavorativa in smart working non è obbligatorio che sussista un luogo fisico fisso in cui lavorare.

L’applicazione dello “smart working” presenta dei “pro” e dei “contro”, che si caratterizza “a macchia di leopardo” nel momento in cui si manifesta irregolarmente da azienda a azienda, pubblica o privata, da Nord a Sud soprattutto per il numero delle imprese presenti sul territorio.

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A quanto  lo smart working porta un maggiore livello di engagement e una crescita nei livelli motivazionali nei dipendenti, con anche una migliore identità organizzativa e professionale. Questo potrebbe risultare quindi in un aumento del livello medio di produttività da parte dei dipendenti.

Procedura telematica comunicazione smart working

Pubblicata dal Ministero del Lavoro una nota del 14 luglio 2021 con chiarimenti sulla comunicazione da parte delle aziende delle istanze di lavoro agile, smart working.

Oggetto: Comunicazione smart working – Procedura telematica semplificata – Modalità di trasmissione Con riferimento all’attività e agli adempimenti connessi alla materia in oggetto, si rappresenta quanto segue.

Da parte di numerose aziende, continuano a pervenire a questa Direzione Generale comunicazioni di svolgimento della prestazione di lavoro in modalità agile a mezzo Posta Elettronica Certificata.

A tale proposito, si ribadisce che la trasmissione della comunicazione di smart working deve essere eseguita esclusivamente utilizzando l’applicativo informatico disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, secondo le istruzioni tecnico-procedurali fornite: non sono ammesse modalità di trasmissione equipollenti all’utilizzo della piattaforma informatica:
l’invio della comunicazione in oggetto a mezzo PEC non assolve l’adempimento prescritto dalla normativa vigente.

Giova rammentare, difatti, che, fino al 31 dicembre 2021 (art. 11 del D.L. n. 52/2021, convertito in legge 17 giugno 2021, n. 87), le modalità di comunicazione del lavoro agile restano quelle previste dall’art. 90, commi 3 e 4, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito in L. 17 luglio 2020, n.77, utilizzando la procedura semplificata già in uso (per la quale non è necessario allegare alcun accordo con il lavoratore), che prevede esclusivamente l’uso di modulistica e applicativo informatico resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Si chiede di dare la massima diffusione alla presente nota, informando fin d’ora che questa amministrazione pubblicherà un avviso nei portali istituzionali.

Cordiali saluti

Telefonini, nel mondo 5,9 miliardi di persone

La pandemia ha sconvolto molti aspetti delle nostre vite, forzando un’ammodernamento digitale a tutti i livelli della società.

In particolare, la centralità di un accesso ad internet è divenuta se possibile ancora più marcata, per via delle nuove esigenze di smart working e didattica a distanza.

L’avanzamento della tecnologia e la rivoluzione digitale hanno indubbiamente cambiato il mondo, apportando allo stesso sicuramente aspetti positivi, ma anche aspetti che non sono per nulla incoraggianti.

Basti pensare al fatto che in Italia il numero degli smartphone risulta essere superiore a quello degli abitanti: circa 80 milioni di devices mobile per 60 milioni di popolazione.

Non a caso, la popolazione italiana trascorre la maggior parte del proprio tempo online: per le notizie non esistono più i giornali, per gli acquisti non esistono più i negozi fisici.

Nel mondo 5,9 miliardi di persone ne hanno uno.

Dal rapporto di Ericsson emerge che nel quarto trimestre del 2019 il numero di abbonamenti alla rete mobile è incrementato di 49 milioni di unità (+3%).

Il maggior contributo trimestrale è arrivato dalla Cina (+7 milioni), seguita da Indonesia (+5 milioni) e Filippine (+4 milioni).

Il nostro Paese registra ancora un trend positivo per quanto riguarda l’aumento delle persone che accedono a Internet e ai social media, ma in questa fase di maturità quello che cambia è l’utilizzo, sempre più diversificato e consapevole.

Accanto a realtà come Facebook e Google, che mantengono la loro leadership, emergono nuovi canali che introducono nuove modalità di espressione e fruizione dei contenuti.