MALATTIE PROFESSIONALI NEL SETTORE DEL COMMERCIO
MALATTIE PROFESSIONALI NEL SETTORE DEL COMMERCIO AL DETTAGLIO. INAIL 2024
Secondo gli ultimi dati dell’Annuario statistico italiano (ISTAT 2022) nel 2020 il settore del commercio (Sezione Ateco G) annoverava 1.040.133 imprese con 3.324.205 addetti.
In particolare, il commercio al dettaglio (Divisione Ateco G47), con 547.264 imprese (168.187 operanti nel settore merceologico alimentare e 379.077 in quello non alimentare) e 1.783.818 addetti (rispettivamente 732.526 e 1.051.292), si caratterizza per la prevalenza di microimprese, con una media di 3,3 addetti ciascuna.
Sulla base dei dati dell’Osservatorio nazionale del commercio, al 31 dicembre 2021, risultano attivi sull’intero territorio nazionale 712.452 esercizi, il 21,2% dei quali localizzato nel Nord-Ovest, il 15,9% nel Nord-Est, il 20,2% nel Centro, il 29,9% nel Sud e il 12,7% nelle Isole.
Al 31 dicembre 2020 risultano attivi 10.956 supermercati, 3.613 grandi magazzini e 678 ipermercati; i supermercati si confermano come la forma di vendita della grande distribuzione più diffusa sul territorio nazionale e quella che impiega, in termini assoluti, il maggior numero di addetti: 209.893. Gli ipermercati, invece, sono caratterizzati dal più alto numero di addetti per esercizio: 114,4 addetti, contro 19,2 dei supermercati e 11,3 dei grandi magazzini. In Italia, per quanto riguarda l’andamento delle vendite al dettaglio, il 2019 aveva registrato, rispetto al 2018, un aumento dello 0,7% e, dopo un calo del 5,2% dovuto all’emergenza sanitaria nel 2020, l’andamento delle vendite nel 2021 è tornato a crescere registrando un aumento del 7,9%.
CONTESTO ITALIANO
Il numero di denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel 2022 è pari a circa 60.000 (dato aggiornato ad aprile 2023). Rispetto al 2021 (55.201 denunce) si registrano quasi 5.500 casi in più, pari al +9,9%. Un aumento atteso, rispetto alla forte flessione di denunce di malattia a causa dell’emergenza sanitaria (Covid-19) che ha caratterizzato, rispetto al 2018 e 2019, il 2020 (45.000 le denunce pervenute) e, in minor misura, il 2021; l’83% delle denunce del 2022 è concentrato nell’industria e servizi (più della metà provengono dal settore manifatturiero e dalle costruzioni, seguiti più a distanza dal commercio e dal trasporto-magazzinaggio) col 16% residuo in agricoltura e 1% nel conto Stato.