Semplificazioni Ue sul meccanismo di adeguamento del carbonio
Il Consiglio europeo modifica il regolamento con l’approvazione del pacchetto legislativo Omnibus 1.
Il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM), nel quadro del Green Deal europeo, è una normativa dell’Unione europea, proposta nel 2021 dalla Commissione europea e su cui è stato raggiunto un accordo provvisorio dai legislatori europei nel dicembre 2022[1], relativa ai dazi doganali ambientali sui prodotti con elevate emissioni di gas serra, importati nell’Unione europea. Riguarda le importazioni di cemento, ferro, acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno. Il «meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere» è entrato in vigore il 1º ottobre 2023
Semplificare il Cbam, il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, e renderne più agevole la conformità sotto il profilo dei costi. L’obiettivo dichiarato è «ridurre gli oneri normativi e amministrativi, oltre che i costi di conformità, in particolare per le piccole e medie imprese». Lo comunica il Consiglio europeo, annunciando l’approvazione del pacchetto legislativo «Omnibus I». Una nuova tappa nel percorso di alleggerimento degli adempimenti legati alla sostenibilità e al Green deal, in linea con la strategia che caratterizza il secondo mandato dell’esecutivo von der Leyen: sempre attento al verde, ma con un approccio più pragmatico rispetto al passato.
La linea è stata sintetizzata da Marie Bjerre, ministra danese per gli affari europei: «Se vogliamo che la transizione verde abbia successo e se vogliamo stimolare al tempo stesso la competitività dell’Europa, dobbiamo ridurre gli oneri superflui. E questo strumento permette di farlo, rendendo la vita più facile alle imprese europee pur mantenendo le nostre ambizioni in materia di clima». Un segnale politico che intercetta le critiche di alcuni Stati membri al Green deal.
Soglia de minimis per gli importatori più piccoli
La modifica più significativa è la sostituzione dell’attuale esenzione basata sulle importazioni di valore trascurabile con una nuova soglia basata sulla massa. In base alla nuova norma, le importazioni di merci coperte dal CBAM fino a 50 tonnellate all’anno per importatore non rientreranno nell’ambito di applicazione del regolamento.
Si prevede che la misura alleggerisca la pressione amministrativa sulle PMI e sui privati che importano piccoli volumi, garantendo al contempo che i flussi industriali su larga scala rimangano soggetti a tutti gli obblighi di rendicontazione e determinazione dei prezzi CBAM.
Prevenire le interruzioni nel lancio del 2026
Il regolamento modificato introduce anche disposizioni transitorie per evitare interruzioni all’inizio del 2026, quando il CBAM entrerà a pieno regime. Gli importatori in attesa di registrazione potranno importare merci soggette a specifiche condizioni, evitando così colli di bottiglia alle frontiere dell’UE.
Questo approccio riflette le preoccupazioni sollevate dalle autorità doganali e del settore in merito ai potenziali rallentamenti degli scambi commerciali durante il periodo di registrazione iniziale.
Procedure semplificate per la conformità
Il pacchetto introduce una serie di semplificazioni procedurali. Tra queste, revisioni del processo di autorizzazione per i dichiaranti CBAM, norme più chiare sulla raccolta dei dati e sul calcolo delle emissioni, adeguamenti ai requisiti di verifica e perfezionamenti nelle modalità di valutazione della responsabilità finanziaria.
Il regolamento ricalibra inoltre le sanzioni e modifica il quadro normativo che disciplina i rappresentanti doganali indiretti. Queste misure mirano a ridurre il rischio di incertezza giuridica e a ridurre i costi associati alla conformità, in particolare per le aziende che si avvicinano per la prima volta al sistema.
Redazione Portaleconsulenti










