SAFAP 2023. SICUREZZA E AFFIDABILITÀ DELLE ATTREZZATURE A PRESSIONE E DEGLI IMPIANTI DI PROCESSO. Atti di Convegno 2023.
Brescia – 22, 23 e 24 novembre 2023
La spinta all’utilizzo di tutte le fonti rinnovabili per alimentare anche gli impianti industriali ha accelerato la ricerca e l’utilizzo di nuove tecnologie destinate a capitalizzare al meglio le fonti naturali con il conseguente aumento dei rendimenti energetici.
In questo contesto molti impianti esistenti adibiti alla generazione e distribuzione del calore per i diversi processi industriali sono stati oggetto di operazioni di revamping e implementazione, con il conseguente miglioramento sia in termini di rese energetiche e sia in termini di abbattimento delle emissioni inquinanti.
Prendendo spunto da un caso reale di recente installazione, nella memoria si sono esaminati gli aspetti afferenti sia la sfera della costruzione e sia della gestione dell’esercizio di un impianto di acqua surriscaldata realizzato per implementare gli impianti di acqua calda e di vapore di uno stabilimento produttivo di bevande.
Un aspetto che sicuramente emerge dallo studio è un ritardo normativo, che in futuro ci si auspica di colmare. Tale ritardo porta da una parte ad una limitazione dello sfruttamento delle potenzialità tecnologiche-ambientali degli impianti e dall’altro a non poter utilizzare strumentazione atta ad innalzare i livelli di sicurezza degli stessi.
In definitiva è risultato quasi doveroso attenzionare le criticità emerse e rubricare una serie di proposte di carattere tecnico/normativo, senza tuttavia alterare lo status attuale dei riferimenti legislativi che seppur modificati ed integrati nel tempo, fanno chiaro riferimento a fonti energetiche di tipo fossile.
Concorso “Buone pratiche in edilizia” – seconda edizione. INAIL 2023. È indetta per l’anno 2023 la seconda edizione del concorso nazionale “Archivio delle buone pratiche per la salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri temporanei o mobili”, volto a creare e diffondere un archivio di buone pratiche di facile consultazione e semplice applicazione.
Finalità
Il concorso intende implementare l’archivio di buone pratiche e soluzioni per la sicurezza nei cantieri edili, che sia in grado di favorire la diffusione di soluzioni innovative volte a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Chi può partecipare
Possono presentare la propria candidatura tutte le imprese che operano nel settore delle costruzioni, i coordinatori per la progettazione ed esecuzione lavori e i professionisti, in forma singola o associata, iscritti agli albi professionali afferenti al settore delle costruzioni e gli Enti pubblici e Organismi Paritetici del settore delle costruzioni.
Iscrizione, modulistica e caricamento buona pratica
La presentazione delle domande può essere inoltrata tramite la procedura telematica, previa autenticazione con SPID, CIE, CNS, attraverso la compilazione di 3 step:
scheda di iscrizione
caricamento modulistica
scheda tecnica e caricamento progetto
Modalità di invio degli elaborati
La procedura telematica per l’inoltro delle domande di partecipazione è disponibile dalle ore 12:00 del 5 settembre 2023 fino alle ore18:00 del 5 dicembre 2023.
Ogni partecipante può presentare una sola proposta. Nel caso di pluralità di invii dello stesso modulo di iscrizione, è preso in considerazione esclusivamente l’ultimo inoltrato.
I premi
Sono premiate, per ogni categoria, le prime tre buone pratiche valutate migliori, scelte tra una rosa di finalisti, come da proposta del Comitato tecnico scientifico.
I premi, che consistono in € 5.000 per il primo classificato, € 2.000 per il secondo classificato e € 1.000 per il terzo classificato, sono assegnati in funzione del punteggio ottenuto sulla base dei criteri di valutazione indicati nell’allegato al bando.
Eventuali menzioni d’onore sono assegnate a discrezione della giuria (art. 5 del regolamento).
La giuria può riservarsi di non assegnare uno o più premi.
Le buone pratiche premiate sono presentate nel corso di un evento dedicato.
Lavorare sui tetti: come non cadere nel vuoto (protezione anticaduta). SUVA 2023
Che dobbiate eseguire lavori da copritetto, lattoniere o lavori edili in quota, la sicurezza è d’obbligo. Ma quando è necessaria una rete di sicurezza o un’imbracatura di sicurezza e quanto deve sporgere un ponteggio per facciate dal bordo del tetto?
La scheda informativa SUVA sulla protezione anticaduta per i lavori sui tetti vi informa sugli aspetti essenziali che devono essere presi in considerazione quando si pianificano e si eseguono lavori sul tetto.
Protezione collettiva
Le misure di protezione collettiva come i ponteggi sono sempre preferibili all’uso di misure individuali (imbracatura di sicurezza con i dispositivi di protezione individuale contro le cadute). La scheda informativa spiega come usare in modo sicuro le imbracature di sicurezza anche nei lavori di minor entità.
Priorità assoluta alla sicurezza.
Le cadute dall’alto hanno conseguenze gravi. Pertanto quando si lavora sui tetti è
importante adottare sempre le misure di sicurezza anticaduta richieste, anche quando si eseguono lavori di breve durata.
Sapete quali misure di protezione occorre adottare e quando?
Questo opuscolo contiene tutte le informazioni necessarie ed è rivolto ai copritetti, ai lattonieri e ad altre ditte che eseguono lavori sui tetti. Interessa però anche i progettisti che devono tenere in considerazione i requisiti di sicurezza già al momento della gara di appalto. Verificate puntualmente quali sono le misure da adottare per non cadere nel vuoto!
Pianificazione: predisporre sempre una protezione collettiva
Una «protezione collettiva» è un dispositivo di protezione che viene utilizzato da diverse persone (ad es. un ponteggio di facciata, una rete di sicurezza, una passerella ecc.).
Contro le cadute dall’alto bisogna preferire i dispositivi di protezione collettiva ai dispositivi di protezione individuale anticaduta (DPI anticaduta). In base alla situazione si possono attuare diverse misure. Qualunque sia la soluzione scelta, deve essere corretta
dal punto di vista tecnico e offrire la protezione anticaduta necessaria.
Dall’Istituto oltre 10 milioni di euro per la realizzazione di interventi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente, finalizzati alla promozione della consapevolezza dei rischi e all’adozione delle più corrette misure di prevenzione. Campagna nazionale di rafforzamento della formazione.
A beneficiarne saranno lavoratori e preposti impegnati nei cantieri del Pnrr.
Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti dei contesti produttivi coinvolti nella realizzazione delle opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, come la costruzione di edifici, l’ingegneria civile e i lavori di costruzione specializzati. A garanzia della qualità e dell’uniformità territoriale, la formazione sarà effettuata da soggetti accreditati e affidata a docenti qualificati e dovrà essere caratterizzata da standard comuni in termini di obiettivi, contenuti, durata e metodologie, come precisato nel Catalogo degli interventi formativi.
Gli avvisi pubblici di finanziamento dovranno essere emanati entro il primo semestre 2024.
Nell’ambito dell’intesa, l’Inail metterà a disposizione 10.462.000 euro da ripartire tra le Regioni e le Province autonome che nel triennio 2023-2025 si renderanno disponibili ad attuare interventi aggiuntivi rispetto a quanto previsto dagli accordi Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, finalizzati alla promozione della consapevolezza dei rischi e all’adozione delle misure di prevenzione più corrette.
A questo scopo, le Regioni dovranno emanare appositi avvisi pubblici di finanziamento entro il primo semestre del prossimo anno.Le risorse dell’Istituto, ripartite con criteri omogenei basati sul numero degli addetti e sul rapporto di gravità degli infortuni nelle imprese del comparto di riferimento operanti sul territorio, saranno trasferite alle Regioni che aderiranno alla campagna dopo l’emanazione dei rispettivi avvisi pubblici.
Dispositivo:
Il CdA delibera di approvare lo schema di Accordo quadro di collaborazione tra Inail e Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la realizzazione di interventi formativi in materia di salute e sicurezza sul lavoro nei contesti produttivi finanziati con le risorse del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che, allegato, costituisce parte integrante della presente deliberazione.
Gli Avvisi pubblici emanati dalle Regioni sulla base dei requisiti previsti dal presente Accordo di collaborazione saranno attuati secondo le modalità di gestione e controllo delle risorse utilizzate dalle Regioni nei bandi già in essere sulla formazione continua (soggetti proponenti, UCS, flussi finanziari, controlli e modalità di rendicontazione, rinvio alla normativa aiuti di Stato).
Gli interventi formativi saranno erogati dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano direttamente o attraverso soggetti accreditati secondo il vigente sistema di formazione professionale, in conformità al modello definito ai sensi dell’Accordo Stato-Regioni e Province Autonome del 20 marzo 2008 (Rep. Atti n. 84/CSR), e/o attraverso soggetti specificamente autorizzati in base alle disposizioni adottate da ciascuna Regione e Provincia Autonoma.
Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti coinvolti nella realizzazione delle opere oggetto dei diversi cantieri interessati nella realizzazione di alcune attività ricomprese nel PNRR, che fanno riferimento ai Codici ATECO C23, C33, E, F41, F42 e F43.
I programmi formativi dovranno prevedere corsi di formazione così come declinati nel Catalogo degli interventi formativi di cui all’allegato 1 al presente Accordo, composto da specifici moduli aventi standard comuni in termini di obiettivi, contenuti, durata e metodologie, a garanzia di qualità e uniformità territoriale, e attraverso il ricorso a docenti qualificati.
Nell’ambito del procedimento di valutazione dei progetti formativi oggetto di finanziamento potranno essere coinvolti esperti Inail per un contributo di carattere tecnico specialistico.
Linea guida per lo scavo, la movimentazione e il trasporto delle terre e rocce da scavo con amianto naturale e per i relativi criteri di monitoraggio. Linee Guida SNPA n. 44/2023.
Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.
La presente Linea guida è stata predisposta dal Sottogruppo operativo “SO VI/03-01 – Amianto”, che opera come articolazione del Gruppo di lavoro “GdL VI/03 – Contaminazione ambientale” del “TIC VI – Omogeneizzazione tecnica” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (nel seguito SNPA).
Il tema dell’amianto naturale
Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.
Pietre verdi
La presente Linea guida, nell’ottica di assicurare l’armonizzazione, l’efficacia, l’efficienza e l’omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento, in coerenza con il quadro normativo nazionale e sovranazionale, delle modalità operative dello stesso SNPA e degli altri soggetti tecnici operanti nella materia ambientale, si prefigge di fornire indicazioni tecniche per la gestione degli interventi in zone interessate dalla presenza di formazioni ofiolitiche (c.d. “Pietre verdi”) o comunque interessate dalla presenza di materiali fibrosi naturali. Tali indicazioni derivano dalle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale e dalle esperienze delle agenzie di protezione ambientale più impegnate in tale ambito.
La vastità, la complessità e l’intersettorialità del tema dell’amianto, che ricade altresì tra le prerogative e i compiti istituzionali di diversi ministeri, organi tecnici ed istituti, ha reso indispensabile circoscrivere e limitare gli argomenti da trattare. Peraltro, l’oggettiva prevalenza degli aspetti sanitari dell’amianto su quelli strettamente ambientali ha inevitabilmente comportato un relativo debordamento verso tematiche di salute pubblica che ricadono propriamente sotto diverse competenze istituzionali.
Giochi invernali del 2026, tra Inail e Società Infrastrutture Milano Cortina un protocollo per la sicurezza nei cantieri.
L’intesa di durata triennale prevede la realizzazione di iniziative congiunte per tutelare i lavoratori impegnati nella realizzazione delle opere funzionali allo svolgimento di Olimpiadi e Paralimpiadi, che fra tre anni accoglieranno in Italia i migliori atleti di tutto il mondo.
Nell’ambito della collaborazione sperimentate nuove soluzioni tecnologiche.
L’accordo avrà durata triennale e prevede la realizzazione di attività congiunte in diversi ambiti. Saranno attivati, in particolare, programmi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e iniziative di comunicazione per la promozione e la diffusione della cultura della prevenzione di infortuni e malattie professionali. Nell’ambito della collaborazione, saranno inoltre implementati modelli di organizzazione e gestione dei rischi lavoro-correlati e sperimentate soluzioni tecnologiche innovative per il miglioramento degli standard di sicurezza nelle attività cantieristiche.
Dalla ricerca dell’Istituto un contributo per l’innovazione
Il punto di partenza sono i numerosi progetti di ricerca promossi dall’Inail nel campo della robotica, della realtà aumentata attraverso la visione immersiva, della sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, dello studio di materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo e dei dispositivi per la prevenzione di infortuni e malattie professionali come gli esoscheletri collaborativi, che supportano le capacità fisiche dell’operatore riducendo notevolmente, o eliminando del tutto, gli effetti delle sollecitazioni muscoloscheletriche.
Previsti accordi attuativi specifici per indicare obiettivi, attività e cronoprogramma
I compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento e monitoraggio delle iniziative congiunte sono affidati a un Comitato paritetico. Gli ambiti della collaborazione saranno regolati attraverso la stipula di specifici accordi attuativi, in cui saranno indicati gli obiettivi da conseguire, le attività da svolgere e il relativo cronoprogramma. I risultati ottenuti saranno poi valutati anche nell’ottica della replicabilità degli interventi e del numero dei destinatari raggiunti.
Con il presente Protocollo d’intesa sono definiti gli ambiti e le modalità di realizzazione delle attività finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e alla diffusione della cultura della sicurezza che le parti intendono realizzare congiuntamente.
Laser sul cantiere Documento SUVA 2023 Lista di controllo Cantieri.
Nella vostra azienda è garantita la sicurezza durante l’impiego di laser per l’edilizia e di misurazione? Spesso i pericoli sono invisibili e sconosciuti al personale.
Ecco i pericoli principali:
Lesioni agli occhi provocate da radiazioni laser visibili e invisibili
Lesioni agli occhi dovute all’utilizzo di un’eccessiva potenza del laser
Infortuni dovuti alla reazione di spavento a seguito di un abbagliamento intenso
Con la presente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.
La presente lista di controllo può essere utilizzata per i laser con radiazione accessibile di classe 1, 1M, 2, 2M e 3R. A partire dalla classe 3B, è necessario un addetto alla sicurezza laser.
Sulla base di un’individuazione dei pericoli e un’analisi dei rischi è necessario definire misure specifiche per l’azienda, annotarle per iscritto e istruire appositamente il personale sull’utilizzo dei dispositivi interessati. In generale non è sicuro utilizzare i laser con radiazione accessibile di classe 3B e 4 sui cantieri.
I laser nascondono pericoli insidiosi e spesso invisibili. Per questo esiste un sistema di etichettatura obbligatorio che, assieme alla classificazione in diverse classi di laser, aiuta a capire meglio il potenziale pericolo e le regole di comportamento necessarie.
Regole per laser di classe 1M, 2 e 2M
Non guardare mai direttamente il raggio laser.
Non dirigere il raggio su altre persone.
Impedire l’accesso della zona di lavoro ai non addetti (con cartelli o catene).
Non far passare il raggio all’altezza degli occhi; sia di persone alzate che sedute.
Se il rischio di irradiazione agli occhi non può essere escluso, è necessario indossare degli occhiali di protezione laser.
Rimuovere o coprire eventuali oggetti riflettenti dalla zona di irradiazione.
Classe 1M e 2M: Avvisare specificatamente del pericolo le persone con strumenti ottici (binocoli, livelli, teodoliti ecc.).
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