Terre e rocce da scavo con amianto naturale

Linea guida per lo scavo, la movimentazione e il trasporto delle terre e rocce da scavo con amianto naturale e per i relativi criteri di monitoraggio. Linee Guida SNPA n. 44/2023.

Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.

La presente Linea guida è stata predisposta dal Sottogruppo operativo “SO VI/03-01 – Amianto”, che opera come articolazione del Gruppo di lavoro “GdL VI/03 – Contaminazione ambientale” del “TIC VI – Omogeneizzazione tecnica” del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (nel seguito SNPA).

Il tema dell’amianto naturale

Il tema dell’amianto, per l’ampiezza delle problematiche connesse, per le complesse implicazioni di natura sanitaria e per l’elevato impatto socio-economico, rappresenta per l’SNPA uno dei più rilevanti ambiti di interesse e di azione.

Pietre verdi

La presente Linea guida, nell’ottica di assicurare l’armonizzazione, l’efficacia, l’efficienza e l’omogeneità dei sistemi di controllo e della loro gestione nel territorio nazionale, nonché il continuo aggiornamento, in coerenza con il quadro normativo nazionale e sovranazionale, delle modalità operative dello stesso SNPA e degli altri soggetti tecnici operanti nella materia ambientale, si prefigge di fornire indicazioni tecniche per la gestione degli interventi in zone interessate dalla presenza di formazioni ofiolitiche (c.d. “Pietre verdi”) o comunque interessate dalla presenza di materiali fibrosi naturali. Tali indicazioni derivano dalle migliori pratiche a livello nazionale e internazionale e dalle esperienze delle agenzie di protezione ambientale più impegnate in tale ambito.

La vastità, la complessità e l’intersettorialità del tema dell’amianto, che ricade altresì tra le prerogative e i compiti istituzionali di diversi ministeri, organi tecnici ed istituti, ha reso indispensabile circoscrivere e limitare gli argomenti da trattare. Peraltro, l’oggettiva prevalenza degli aspetti sanitari dell’amianto su quelli strettamente ambientali ha inevitabilmente comportato un relativo debordamento verso tematiche di salute pubblica che ricadono propriamente sotto diverse competenze istituzionali.

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Giochi invernali 2026 protocollo intesa

Giochi invernali del 2026, tra Inail e Società Infrastrutture Milano Cortina un protocollo per la sicurezza nei cantieri.

L’intesa di durata triennale prevede la realizzazione di iniziative congiunte per tutelare i lavoratori impegnati nella realizzazione delle opere funzionali allo svolgimento di Olimpiadi e Paralimpiadi, che fra tre anni accoglieranno in Italia i migliori atleti di tutto il mondo.

Nell’ambito della collaborazione sperimentate nuove soluzioni tecnologiche.

L’accordo avrà durata triennale e prevede la realizzazione di attività congiunte in diversi ambiti. Saranno attivati, in particolare, programmi di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e iniziative di comunicazione per la promozione e la diffusione della cultura della prevenzione di infortuni e malattie professionali. Nell’ambito della collaborazione, saranno inoltre implementati modelli di organizzazione e gestione dei rischi lavoro-correlati e sperimentate soluzioni tecnologiche innovative per il miglioramento degli standard di sicurezza nelle attività cantieristiche.

Dalla ricerca dell’Istituto un contributo per l’innovazione

Il punto di partenza sono i numerosi progetti di ricerca promossi dall’Inail nel campo della robotica, della realtà aumentata attraverso la visione immersiva, della sensoristica per il monitoraggio degli ambienti di lavoro, dello studio di materiali innovativi per l’abbigliamento lavorativo e dei dispositivi per la prevenzione di infortuni e malattie professionali come gli esoscheletri collaborativi, che supportano le capacità fisiche dell’operatore riducendo notevolmente, o eliminando del tutto, gli effetti delle sollecitazioni muscoloscheletriche.

Previsti accordi attuativi specifici per indicare obiettivi, attività e cronoprogramma

I compiti di indirizzo, programmazione, coordinamento e monitoraggio delle iniziative congiunte sono affidati a un Comitato paritetico. Gli ambiti della collaborazione saranno regolati attraverso la stipula di specifici accordi attuativi, in cui saranno indicati gli obiettivi da conseguire, le attività da svolgere e il relativo cronoprogramma. I risultati ottenuti saranno poi valutati anche nell’ottica della replicabilità degli interventi e del numero dei destinatari raggiunti.

download Giochi invernali 2026 protocollo intesaGiochi invernali del 2026, tra Inail e Società Infrastrutture Milano Cortina sicurezza nei cantieri.
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Con il presente Protocollo d’intesa sono definiti gli ambiti e le modalità di realizzazione delle attività finalizzate alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e alla diffusione della cultura della sicurezza che le parti intendono realizzare congiuntamente.

Lista di controllo Cantieri

Laser sul cantiere Documento SUVA 2023 Lista di controllo Cantieri.

Nella vostra azienda è garantita la sicurezza durante l’impiego di laser per l’edilizia e di misurazione? Spesso i pericoli sono invisibili e sconosciuti al personale.

Ecco i pericoli principali:

Lesioni agli occhi provocate da radiazioni laser visibili e invisibili
Lesioni agli occhi dovute all’utilizzo di un’eccessiva potenza del laser
Infortuni dovuti alla reazione di spavento a seguito di un abbagliamento intenso

Con la presente lista di controllo potete individuare meglio queste fonti di pericolo.

La presente lista di controllo può essere utilizzata per i laser con radiazione accessibile di classe 1, 1M, 2, 2M e 3R. A partire dalla classe 3B, è necessario un addetto alla sicurezza laser.

Sulla base di un’individuazione dei pericoli e un’analisi dei rischi è necessario definire misure specifiche per l’azienda, annotarle per iscritto e istruire appositamente il personale sull’utilizzo dei dispositivi interessati. In generale non è sicuro utilizzare i laser con radiazione accessibile di classe 3B e 4 sui cantieri.

I laser nascondono pericoli insidiosi e spesso invisibili. Per questo esiste un sistema di etichettatura obbligatorio che, assieme alla classificazione in diverse classi di laser, aiuta a capire meglio il potenziale pericolo e le regole di comportamento necessarie.

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Regole per laser di classe 1M, 2 e 2M

Non guardare mai direttamente il raggio laser.
Non dirigere il raggio su altre persone.
Impedire l’accesso della zona di lavoro ai non addetti (con cartelli o catene).
Non far passare il raggio all’altezza degli occhi; sia di persone alzate che sedute.

Se il rischio di irradiazione agli occhi non può essere escluso, è necessario indossare degli occhiali di protezione laser.

Rimuovere o coprire eventuali oggetti riflettenti dalla zona di irradiazione.
Classe 1M e 2M: Avvisare specificatamente del pericolo le persone con strumenti ottici (binocoli, livelli, teodoliti ecc.).

Prevenzione incendi attività ufficio

Prevenzione incendi. La Regola Tecnica Verticale V.4 del Codice.

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento innovazioni tecnologiche
e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici

Prevenzione incendi

La progettazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette alle visite ed ai controlli dei Vigili del Fuoco, finalizzata alla riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio e alla limitazione delle relative conseguenze, è sancita dal d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151 e, se luoghi di lavoro, è assoggettata alle previsioni del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. (Testo Unico sulla salute e sicurezza). Tale progettazione si basa sulla preliminare valutazione del rischio d’incendio e può seguire un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale. La progettazione antincendio, nel rispetto della normativa vigente, può quindi essere effettuata elaborando soluzioni tecniche flessibili e aderenti alle specifiche caratteristiche ed esigenze delle attività esaminate (metodologia prestazionale).

Codice di prevenzione incendi

In questo contesto si inserisce il “Codice di prevenzione incendi” (d.m. 3 agosto 2015 e s.m.i.) che si propone, privilegiando l’approccio flessibile, come promotore del cambiamento e in grado di garantire standard di sicurezza antincendio elevati mediante un insieme di soluzioni progettuali, sia conformi che alternative. In sostanza, il Codice rappresenta uno strumento finalizzato al raggiungimento degli obiettivi di sicurezza antincendio, caratterizzato da un linguaggio allineato con gli standard internazionali. La strategia antincendio in esso descritta, in funzione dei livelli di prestazione scelti, garantisce i prefissati obiettivi di sicurezza, mediante l’adozione di diverse soluzioni progettuali, grazie all’apporto ed alla compresenza delle varie misure antincendio (approccio di tipo olistico).

Caso studio: Edificio adibito ad attività direzionale e uffici

Il presente caso studio riguarda un’opera da costruzione, oggetto di lavori di ristrutturazione con parziale cambio di destinazione d’uso, realizzato con struttura in CLS armato, costituita da un piano interrato e 7/89 piani fuori terra; l’edificio è suddiviso in tre blocchi, tutti da destinare ad attività direzionale e uffici aperti al pubblico.

Il piano terra dell’edificio sarà invece destinato ad attività commerciali, con superficie suddivisa in unità immobiliari indipendenti (superficie lorda < 400 mq), aventi l’accesso della clientela direttamente dall’esterno del corpo di fabbrica, mentre il piano interrato sarà destinato ad autorimessa privata.

Il corpo di fabbrica presenta un’altezza antincendio inferiore ai 24 m (punto 4 del par. G.1.7). Tutti i piani dell’attività saranno collegati mediante scale e ascensori ad uso esclusivo, tuttavia, i 3 blocchi non saranno tra loro comunicanti. La superficie complessiva degli uffici risulta pari a circa 5500 mq suddivisa in unità immobiliari, come di seguito descritto, ciascuna costituente singolo compartimento.

La progettazione della sicurezza antincendio nelle attività soggette alle visite ed ai controlli dei Vigili del Fuoco, finalizzata alla riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio e alla limitazione delle relative conseguenze, è sancita dal d.p.r. 1 agosto 2011 n. 151 e, se luoghi di lavoro, è assoggettata alle previsioni del d.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i. (Testo Unico sulla salute e sicurezza). Tale progettazione si basa sulla preliminare valutazione del rischio d’incendio e può seguire un approccio progettuale di tipo prescrittivo o di tipo prestazionale. La progettazione antincendio, nel rispetto della normativa vigente, può quindi essere effettuata elaborando soluzioni tecniche flessibili e aderenti alle specifiche caratteristiche ed esigenze delle attività esaminate (metodologia prestazionale).
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Ventilazione cantieri sotterranei

La ventilazione nei lavori in sotterraneo

Lista di controllo SUVA 2022 Ventilazione cantieri sotterranei

Avete previsto tutte le misure necessarie per garantire una corretta ventilazione nel vostro cantiere? La qualità dell’aria nei lavori in sotterraneo è fondamentale non solo per il benessere e la salute del personale, ma anche per prevenire malattie professionali e infortuni nonché per garantire la sopravvivenza in caso di incendio in galleria.

«La ventilazione nei cantieri sotterranei» è uno strumento di supporto ideale per individuare le carenze.


questionario

Il questionario tratta i temi seguenti: il concetto di ventilazione dei cantieri e la preparazione del lavoro, la costruzione, l’esercizio e il monitoraggio della ventilazione ma anche l’organizzazione e l’istruzione.

Al termine del controllo saprete dove i vostri collaboratori possono respirare aria pulita nei cantieri sotterranei e dove invece l’raia è rarefatta. Laddove necessario, cercate subito di migliorare la situazione. Perché persino il più grande pericolo di infortunio e malattia professionale nei cantieri sotterranei viene ulteriormente aggravato da una ventilazione inadeguata. Tra i pericoli principali vi sono:

  • polvere di quarzo e fuliggine, che possono causare silicosi e cancro del polmone
  • intossicazioni da sostanze nocive gassose
  • soffocamento dovuto a carenza di ossigeno o alla propagazione di fumi incendiari
  • incidenti e collisioni
  • esplosioni causate da fuoriuscite di gas naturale

Con una buona ventilazione nei cantieri sotterranei vi assicurate che i vostri specialisti rimangano in salute e aumentate al contempo la loro capacità di concentrazione ed efficienza.

La ventilazione nei lavori sotterranei
La ventilazione nei lavori sotterranei

Ecco i pericoli principali:

malattie professionali provocate da polveri di quarzo e fuliggine (silicosi e cancro dei polmoni)
avvelenamento da gas nocivi
asfissia per mancanza di ossigeno
infortuni causati da malesseri legati alla presenza di sostanze nocive in sotterraneo
esplosioni causate da emissioni di gas naturale
asfissia causata da fumi di incendi

vigilanza nei cantieri

i dati INL dell’attività di vigilanza nei cantieri


L’Ispettorato Nazionale del Lavoro rende noti i risultati dell’attività di vigilanza messa in campo dal 1 gennaio al 30 settembre 2022 su input della Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro.

12.522 le ispezioni effettuate in materia di salute e sicurezza (nell’intero arco del 2021 erano state 13.924), che hanno riguardato tutti i settori produttivi, con un focus particolare su quelli a maggiore rischio infortunistico, tra i quali l’edilizia.

Rilevante la percentuale di irregolarità riscontrata, pari ad oltre l’83%.

6.196 i provvedimenti di sospensione dell’attività di impresa complessivamente adottati: 4.085 per impiego di personale in nero e 2.111 per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza.

A seguito dell’adozione delle sospensioni, l’83% delle imprese ha provveduto alla regolarizzazione e, conseguentemente, i provvedimenti adottati dagli ispettori sono stati revocati.

“E’utile sottolineare il dato delle sospensioni – dichiara il direttore dell’Ispettorato, Bruno Giordano – sotto un duplice profilo: quello dell’incremento dei provvedimenti (basti pensare che nell’arco del 2021 erano stati adottati 3.971 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, mentre nei soli primi 9 mesi di quest’anno le sospensioni sono state 6.196) e quello della regolarizzazione conseguente ai provvedimenti. Una percentuale così elevata di revoche, pari all’83%, testimonia un forte impatto in materia di recupero della legalità come lavoro regolare e sicuro”.

Per Giordano c’è anche un’altra comparazione che merita di essere evidenziata: “Al 21 ottobre 2021, data di entrata in vigore del Decreto Legge 146, convertito nella Legge 215, nello stesso periodo preso in considerazione dall’ultimo report (1 gennaio-30 settembre) erano solo 9 le sospensioni determinate da motivi di sicurezza, a fronte delle 2111 registrate nel 2022.

Ciò dimostra che l’incremento dell’attività dell’Ispettorato del Lavoro porta a risultati immediati e positivi per i lavoratori e per le stesse imprese, che possono mettersi a norma senza interruzione dell’attività. La legalità del lavoro deve essere sentita come bene comune”.  

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SEGNALETICA TEMPORANEA CANTIERI STRADALI

La proposta rappresenta una panoramica sulla segnaletica temporanea per cantieri stradali.

Un’analisi di oltre 800 incidenti con almeno un pedone ferito che lavorava sulla carreggiata, ha evidenzato carenze nella segnaletica nel 60% dei casi.

La difficoltà del conducente del veicolo nel percepire l’anomalia nella carreggiata e adeguare la velocità allo stato dei luoghi, può essere ridotta grazie alla segnaletica temporanea, che si associa a minor tasso di incidenti, lesioni gravi e mortali.

Il focus intende evidenziare gli aspetti salienti del segnalamento temporaneo stradale, atto a informare, guidare e convincere gli utenti a tenere comportamenti adeguati alle anomalie stradali.

Premessa

La segnaletica temporanea e quella complementare come i coni e i delineatori fl essibili in prossimità di cantieri o anomalie stradali, può evitare incidenti, lesioni gravi e mortali derivanti dalla diffi coltà del conducente di un veicolo di percepire l’anomalia nella carreggiata e di adeguare la velocità allo stato dei luoghi. Nelle strade italiane, tra il 2013 e 2020 sono avvenuti oltre 800 incidenti con almeno un pedone ferito, al lavoro sulla carreggiata, protetto o non protetto da apposito segnale e almeno un veicolo coinvolto. Il segnalamento temporaneo, che risulta associato ad un minor tasso di incidenti, guida e convince gli utenti a tenere un comportamento adeguato a situazioni stradali anomale.

INTRODUZIONE

In Italia tra il 2013 e 2020 sono stati accertati 830 incidenti stradali [5] con coinvolgimento di pedoni al lavoro sulla carreggiata, protetti (40%) o non protetti (60%) da segnaletica stradale. Si tratta di casi avvenuti prevalentemente in strade urbane e meno frequentemente in strade extraurbane e le autostrade.

Il dato tiene conto unicamente degli incidenti stradali in cui risultava coinvolto un pedone che lavorava sulla carreggiata, protetto o non protetto da apposito segnale.

Pertanto da questa casistica risultano esclusi tutti i casi dove non era coinvolto un pedone al lavoro sulla carreggiata, per l’analisi dei quali si rimanda a ulteriori studi. I dati analizzati tuttavia, permettono di ottenere indicazioni sulla localizzazione dell’incidente, sul tipo di veicoli coinvolti e infine sulle circostanze in cui l’incidente è avvenuto.

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sicurezza stradale

Lo scopo del presente lavoro è quello di sensibilizzare tutti i soggetti potenzialmente coinvolti nella sicurezza stradale, in qualità di gestori, operatori, lavoratori o più in generale di utenti stradali, sull’importanza della segnaletica temporanea.

La proposta è una sintesi non esaustiva facilmente consultabile, sull’utilizzo della segnaletica temporanea mentre per maggiori approfondimenti si rimanda alla normativa applicabile di cui è fatto cenno nei riferimenti.

E’ inserita una breve premessa sulle specificità degli incidenti e infortuni
stradali con coinvolgimento di pedoni al lavoro sulla carreggiata e sono stati analizzati e rappresentati gli aspetti salienti di questo fenomeno.

Il lavoro intende evidenziare come anche la segnaletica temporanea non possa prescindere da un adeguamento all’evoluzione tecnologica in atto, che coinvolge tanto i veicoli quanto le infrastrutture.