Il sistema di sorveglianza Marel

Il sistema di sorveglianza Marel e il contributo alla rete della medicina del lavoro per il benessere globale del lavoratore. INAIL 2023

Il progetto Marel (MAlattie e Rischi Emergenti sul Lavoro) prevede la raccolta di informazioni sulle esposizioni delle malattie di possibile origine lavorativa.

Per raggiungere tale obiettivo è stata costituita una rete di centri al cui interno è attivo un ambulatorio specialistico di Medicina del Lavoro cui possono afferire i lavoratori.
I dati sulle esposizioni lavorative costituiscono l’informazione chiave del sistema Marel, con tutti i dettagli (livello e tipo di esposizione, utilizzo di eventuali dpi, nesso causale) che ne consentono l’analisi in relazione ai comparti di attività economica e alle qualifiche professionali della storia lavorativa.

INTRODUZIONE

In Italia negli ultimi anni sono aumentate le malattie professionali denunciate all’Inail
(Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro).

I dati più recenti relativi al 2022 indicano una crescita delle denunce di malattie professionali, rispetto agli anni precedenti, pur considerando che nel 2020 il fenomeno risultava ridotto a causa della pandemia da Covid-19. Le denunce nel 2022 hanno quasi raggiunto la quota di 61.000 casi, in aumento del 9,9% rispetto al 2021, riportandosi allo stesso livello pre-pandemia del 2019. La causa professionale risulta riconosciuta nel 36% delle denunce, tenuto conto però che il 9% del 2022 è ancora in istruttoria.

I dati assicurativi, dunque, consentono un esame del fenomeno su scala nazionale e per serie storiche di lungo periodo. Tale fonte informativa è integrata da oltre venti anni dal sistema di sorveglianza MalProf (MALattie PROFessionali), sviluppato in collaborazione tra le Regioni e l’Inail, basato sulle segnalazioni di malattie di sospetta origine professionale analizzate dai Servizi di prevenzione delle Asl, tenendo conto dei dati acquisiti dall’anamnesi lavorativa.

Il sistema di sorveglianza Marel e il contributo alla rete della medicina del lavoro per il benessere globale del lavoratore. INAIL 2023
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IL MONITORAGGIO DELLE MALATTIE PROFESSIONALI: ESPERIENZE EUROPEE

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha) ha condotto nel 2018 uno studio sulle banche dati e i sistemi di monitoraggio delle malattie professionali.

Sono stati identificati un totale di 75 sistemi di sorveglianza in 26 paesi diversi, e 50 di questi sistemi sono stati analizzati e descritti in tale rapporto.

Tra le esperienze europee di monitoraggio delle cause delle malattie lavoro-correlate, per l’Italia è stato approfondito il sistema Malprof che consente di calcolare stime dell’associazione tra una specifica patologia e settori di attività economica o qualifiche professionali.

VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA LUOGHI DI LAVORO

Benessere, performance. La valutazione della qualità dell’aria nei luoghi di lavoro. INAIL 2023.

La qualità dell’aria in un luogo di lavoro rappresenta spesso uno degli elementi cardine in grado di assicurare o al contrario compromettere il benessere di chi vi opera.

Inoltre, se non adeguatamente controllata, essa può determinare condizioni che possono interferire con la normale attività con conseguenti impatti sulla produttività.

Quest’ultimo aspetto si manifesta sia sotto forma di un maggior numero di errori compiuti nello svolgimento di una determinata attività, sia sotto forma di una minor velocità, e di conseguenza un maggior tempo richiesto, nell’esecuzione del compito.

La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.


La valutazione della qualità dell’aria negli ambienti di lavoro è resa complessa dalla simultanea presenza nell’aria di tali ambienti di molte sostanze di origine diversa, sia prodotte dal normale processo di respirazione antropica, sia emesse dai materiali ivi presenti, sia introdotte dall’esterno.

Benché il d.lgs. 81/2008 fornisca indicazioni riguardo alla qualità dell’aria nell’Allegato IV “Luoghi di lavoro”, l’assenza di elementi quantitativi implica che qualsiasi valutazione in merito va realizzata facendo riferimento alla normativa tecnica. Tuttavia, al contrario di ciò che avviene in altri ambiti dell’igiene occupazionale, la normativa, sia nazionale che internazionale, non fornisce un quadro univoco e facilmente applicabile nelle molteplici realtà dei luoghi di lavoro.

La Direzione Regionale Inail della Campania, avvalendosi degli esperti del settore Certificazione, Verifica e Ricerca, della Direzione Ricerca-DIT e dell’Università del Molise, ha voluto realizzare questo quaderno per fornire ai datori di lavoro, ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione e a tutti coloro che si occupano di prevenzione, un momento di sintesi sulle attuali conoscenze e permettere loro di valutare nel migliore dei modi l’accettabilità della qualità dell’aria presente nei luoghi di lavoro, mettendoli così in grado di realizzare, se necessario, le migliori azioni correttive.

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Interpello n. 5/ 2023 preposto

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Il cambiamento climatico

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Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti

Nel corso dell’evento “Il nuovo registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti” svoltosi il 9 Novembre a Ecomondo la Direzione Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’Unioncamere e l’Albo Nazionale Gestori Ambientali hanno illustrato il nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti e le relative modalità operative di funzionamento.

E’ possibile visualizzare le presentazioni dei relatori.

In data 7 novembre 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica n.143 del 6 novembre 2023 che definisce le modalità operative per la trasmissione dei dati al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI), le modalità di accesso e di iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, i requisiti informatici per garantire l’interoperabilità e le modalità di funzionamento degli strumenti di supporto messi a disposizione degli operatori.
download Dott. Carlo Zaghi
Per l’iscrizione al R.E.N.T.Ri. e per l’adeguamento al DM 4/4/2023 n. 59 è previsto un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle caratteristiche dei soggetti obbligati.
download Ing. Daniele Gizzi
Il 15 giugno 2023 è entrato in vigore il DM 4 aprile 2023, n. 59: “Regolamento recante disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, che detta le norme per l'organizzazione ed il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti.
download Marco Botteri
Ministero Ambiente e Sicurezza Energetica, l'Unioncamere Gestori Ambientali
download Unioncamere Marco Conte

La sigla R.E.N.T.Ri è l’acronimo di Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti, ovvero il nuovo registro digitale che in futuro permetterà la tracciabilità dei rifiuti attraverso documentazione digitale al 100%.

Questo strumento sarà realizzato e gestito direttamente dal Ministero della Transizione Ecologica, e al suo interno dovrebbe includere la gestione digitalizzata del Registro di carico/scarico, dei Formulari di identificazione dei rifiuti e del MUD.

Il 15 giugno 2023 è entrato in vigore il DM 4 aprile 2023, n. 59: “Regolamento recante disciplina del sistema di tracciabilità dei rifiuti e del registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti”, che detta le norme per l’organizzazione ed il funzionamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Per l’iscrizione al R.E.N.T.Ri. e per l’adeguamento al DM 4/4/2023 n. 59 è previsto un arco temporale che va dai 18 ai 30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle caratteristiche dei soggetti obbligati.

In data 7 novembre 2023 è stato pubblicato il Decreto Direttoriale del Ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica n.143 del 6 novembre 2023 che definisce le modalità operative per la trasmissione dei dati al Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti (RENTRI), le modalità di accesso e di iscrizione da parte degli operatori al RENTRI, i requisiti informatici per garantire l’interoperabilità e le modalità di funzionamento degli strumenti di supporto messi a disposizione degli operatori.

Lavori su isolamenti

Lavori su isolamenti in sughero, materiale di riporto e colle per parquet contenenti catrame. Documenti SUVA 2023

L’essenziale in breve

Negli edifici costruiti prima del 1990 è possibile la presenza di materiali contenenti catrame.

Il catrame contiene grandi quantità di IPA (idrocarburi policiclici aromatici).

Il catrame non deve essere confuso con il bitume, la cui quantità di IPA presenta un fattore ca. 1000 volte inferiore.

Respirare polvere contenente catrame o esporre la pelle non protetta a questo materiale può causare il cancro.

Se si riscontra anche la presenza di amianto, è necessario dare precedenza alle regole sull’amianto.

Preparazione dei lavori

Individuazione dei pericoli

Prima di iniziare i lavori è necessario individuare la presenza di sostanze nocive per la salute.

Istruzione

Prima di iniziare i lavori occorre fornire al personale le necessarie istruzioni sui pericoli legati agli IPA e sulle corrette procedure da adottare (tecniche di rimozione e smaltimento).

Inoltre è necessario definire e spiegare ai collaboratori come utilizzare correttamente i DPI (dispositivi di protezione individuale) e cosa fare quando si entra o esce nel / dal luogo di lavoro.

Lavori su isolamenti in sughero, materiale di riporto e colle per parquet contenenti catrame. Documenti SUVA 2023
Lavori su isolamenti in sughero, materiale di riporto e colle per parquet contenenti catrame.

Esecuzione dei lavori

Non si devono utilizzare attrezzature di lavoro che generano calore, come generatori di aria calda o fiamme libere. I rifiuti devono essere chiusi in modo tale che non rilascino
polveri durante il trasporto dal luogo di lavoro (ad es. big bag o container).

Regole di igiene

Quando si toglie la tuta monouso, continuare a tenere la maschera di protezione ed evitare di contaminare gli indumenti.

La pulizia della maschera di protezione deve essere organizzata ed eseguibile sul posto.

Predisporre dei lavabi. Lavare le mani prima delle pause.

Non conservare o consumare alimenti / bevande nella zona nera o sul luogo di lavoro.

Impianti Fotovoltaici

Impianti Fotovoltaici: ENEA consiglia come usarli bene anche in inverno.

ENEA spiega come usare gli impianti fotovoltaici in modo efficiente anche in inverno: depliant in 12 punti del 1 dicembre

Con una nota pubblicata il 1 dicembre sul proprio sito istituzionale l’ENEA fornisce consigli utili ai possessori di impianti fotovoltaici o a chi intende installarli.

Nel dettaglio, con un documento in 12 punti, vengono fornite pratiche istruzioni per l’utilizzo del fotovoltaico installato sul tetto delle abitazioni, ai fini di una maggiore efficienza anche nella stagione invernale.

Dai dati ENEA sono oltre 1 milione gli utenti domestici che utilizzano il fotovoltaico e secondo la nota esplicativa si evidenzia che: “Il fotovoltaico può essere una valida soluzione per risparmiare in bolletta e salvaguardare l’ambiente anche in inverno quando può fornire, in abbinamento alle pompe di calore elettriche, un contributo per riscaldare gli ambienti, ma è fondamentale che a progettare l’impianto sia un professionista del settore”. 

Viene inoltre evidenziato che i moduli fotovoltaici funzionano bene anche durante la stagione fredda, in quanto l’energia prodotta dipende dalla luce del Sole, non dall’intensità del suo calore.

Durante l’inverno, tuttavia, l’impianto produce in misura minore perché ci sono meno ore di luce solare e la frequenza di giornate nuvolose o piovose è maggiore.

Impianti Fotovoltaici: ENEA consiglia come usarli bene anche in inverno. Scarica qui il depliant informativo in 12 punti utili utilizzo.
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Bonus trasporti – il 1° dicembre riaperta la piattaforma

Bonus trasporti – il 1° dicembre riaperta la piattaforma. All’esaurimento della dotazione finanziaria non sarà più possibile inviare le istanze.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali informa che la piattaforma per il Bonus trasporti si riattiverà a partire dalle ore 8.00 del primo dicembre 2023 per consentire ai cittadini, con un reddito complessivo nel 2022 non superiore a 20mila euro, di procedere alla richiesta del bonus, utilizzando i fondi residui generati dal mancato utilizzo di quelli richiesti nel mese di novembre.

All’esaurimento della dotazione finanziaria non sarà più possibile inviare le istanze.

Si ricorda che per la richiesta del beneficio per sé stessi o per un minore del quale si ha la potestà o la rappresentanza è necessario accedere – tramite SPID o Carta di Identità Elettronica – sulla piattaforma bonustrasporti.lavoro.gov.it.


Come mi devo comportare se mi accorgo di aver usufruito del bonus senza averne diritto?

L’utente dovrà provvedere alla restituzione della somma usufruita tramite la Tesoreria Centrale della Banca d’Italia, sul Capitolo 3670/03, Capo 27 del Ministero dell’economia e delle finanze “Entrate eventuali e diverse concernenti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali” sul conto IBAN IT 71I 01000 03245 350 0 27 3670 03, specificando la seguente causale del versamento “restituzione importo bonus trasporti 2023 nome utente e codice fiscale”.

La relativa quietanza dovrà essere trasmessa alla Direzione generale Ammortizzatori Sociali, al seguente indirizzo di posta elettronica dgammortizzatorisociali@lavoro.gov.it.

Chi può richiedere il bonus trasporti?

Il buono è riconosciuto alle persone fisiche che, nell’anno 2022, hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000,00 euro.
Il bonus si può chiedere per sé stessi o per un beneficiario minorenne a carico.
Il richiedente accede con SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE) e indica il codice fiscale del beneficiario, ad esempio il genitore può richiedere il bonus per il figlio minorenne.

È prevista una modalità di accesso alla piattaforma per chi non ha SPID o CIE?

No. L’accesso è consentito esclusivamente tramite credenziali SPID di 2° livello o Carta d’Identità Elettronica (CIE), in attuazione del decreto-legge 76/2020, art. 24, comma 4.