MIMIT manager qualificati e società di consulenza

Con decreto direttoriale 13 giugno 2023 sono disciplinati i termini e le modalità per la presentazione delle domande di iscrizione all’elenco MIMIT dei manager qualificati e delle società di consulenza abilitati allo svolgimento degli incarichi manageriali oggetto delle agevolazioni.

Le domande potranno essere inviate, accedendo alla procedura informatica,  a partire dalle ore 10.00 del 22 giugno 2023 ed entro le ore 17.00 del 5 settembre 2023.

Cos’è

La misura Voucher per consulenza in innovazione è l’intervento che, in coerenza con il Piano nazionale “Impresa 4.0”, sostiene i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e delle reti di impresa di tutto il territorio nazionale attraverso l’introduzione in azienda di figure manageriali in grado di implementare le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0, nonché di ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

La dotazione finanziaria stanziata per l’attuazione dell’intervento è pari a 75 milioni di euro.

A chi si rivolge

Possono beneficiare delle agevolazioni di cui al Voucher per consulenza in innovazione le imprese operanti su tutto il territorio nazionale che risultino possedere, alla data di presentazione della domanda nonché al momento della concessione del contributo, i requisiti di seguito indicati:

  1. qualificarsi come micro, piccola o media impresa ai sensi della normativa vigente;
  2. non rientrare tra le imprese attive nei settori esclusi dall’articolo 1 del Regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013 “De Minimis”;
  3. avere sede legale e/o unità locale attiva sul territorio nazionale e risultare iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
  4. non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231 e risultare in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
  5. non essere sottoposte a procedura concorsuale e non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;
  6. non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione Europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.

decreto direttoriale 13 giugno 2023

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ChatGPT e scuola

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare della ChatGPT e anche in ambito scolastico è viva la discussione sugli impatti sulla didattica di questa nuova tecnologia. Se le paure condividibili di questa prima fase venissero sostituite da nuove opportunità per la didattica?

Cosa è ChatGPT?

La Chat Generative Pre-trained Transformer, è in sostanza un modello innovativo di chatbot basato sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico sviluppato con la logica delll’OpenAI, software specializzato nella conversazione con un utente umano. In particolare, parliamo di un linguaggio sviluppato con tecniche di apprendimento automatico di tipo non supervisionato e con rinforzo. Lanciato per la prima volta nel novembre del 2022 ha destato subito scalpore per l’accuratezza delle sue risposte.

Sia per l’apprendimento supervisionato che per l’apprendimento per rinforzo sono stati utilizzati istruttori umani per migliorare le prestazioni del modello.  Il 14 marzo 2023 è stata annunciata l’introduzione della versione GPT-4, un modello multimodale su larga scala che può accettare input di immagini, video, audio e testo e produrre output di testo. Occorre anche dire che la precisione di quanto pubblicato dall’intelligenza artificiale non è certificata ad oggi al 100%, sia dal punto di vista della sintassi che dei contenuti. Inoltre, ChatGPT ha un limite cronologico che ferma la conoscenza temporale dell’intelligenza artificiale al 2021.

ChatGPT, le buone pratiche a scuola

ChatGPT può fornire suggerimenti per la grammatica, il vocabolario e la struttura delle frasi. Si può chiedere al chatbot una versione migliorativa di un dato testo, per esempio correggendolo o migliorando lo stile, e gli studenti poi possono usare il testo prodotto dall’AI e confrontare la loro scrittura con quella di ChatGPT, utilizzando i suggerimenti come opzione per la revisione.

Poiché i testi generati tendono a seguire certi schemi strutturali, un esercizio utile può essere quello di mettere alla prova le proprie competenze stilistiche e sperimentare, modificando la risposta di ChatGPT, in modo che il testo risulti più autentico autentici per la loro voce di scrittura. Inoltre, questa attività può rinforzare la meta cognizione: gli studenti infatti potranno ragionare e condividere le loro scelte rispetto alle modifiche apportate.

Sempre nell’ambito della produzione scritta, si può chiedere a ChatGPT di dare un riscontro su un dato saggio (che si potrà incollare nel box della pagina iniziale); a questo punto la risposta dell’AI sarà il punto di partenza per condividere in classe altre possibili opinioni e feedback sul saggio in questione. Si possono anche generare spunti di scrittura: gli studenti possono usare ChatGPT per creare spunti su argomenti di loro interesse, aumentando quindi la motivazione e la partecipazione.

Un altro esempio, questa volta di scrittura creativa, è quello che è stato sviluppato in una scuola primaria statunitense, in una classe quinta: i bambini in gruppi, usando tradizionali carta e matite, hanno immaginato una pièce teatrale, con tre scene da svolgere in una trama che comprendeva un problema da risolvere. Poi l’insegnante ha inserito i prodotti di bambine e bambine nel sito di ChaGPT, chiedendo di sviluppare un finale a sorpresa. Ecco che, come dice la loro insegnante Piercey, riga per riga, ha generato copioni completamente formati, che gli studenti hanno modificato, provato brevemente e poi recitato.

Supporto linguistico

ChatGPT può essere utilizzato per aiutare gli studenti nel processo di apprendimento di una nuova lingua, generando traduzioni e correggendo la grammatica e l’ortografia. È un buon traduttore e corregge molto bene le espressioni in molte lingue.

Generazione di dibattiti/discussioni

Si può chiedere all’AI di confutare un’idea e di usare la confutazione come un modo per rafforzare l’argomentazione originale. Si tratta di un mezzo di feedback focalizzato sul contenuto, che potrebbe essere utile durante il processo di scrittura e di revisione.

Assistenza all’apprendimento/tutoraggio

ChatGPT può aiutare gli studenti a comprendere meglio i concetti e a rispondere alle domande generando spiegazioni ed esempi; per esempio, se un insegnante spiega un argomento e uno studente non lo capisce, si possono porre domande in diversi modi a ChatGPT e a risolvere i dubbi il giorno successivo. ChatGPT può funzionare come un tutor privato, infatti può essere utilizzato per fornire un tutoraggio personalizzato agli studenti, rispondendo alle loro domande e offrendo consigli e suggerimenti. Se uno studente pone domande di ChatGPT su un argomento specifico, si può poi avviare una discussione partecipata in classe.

Valutazione/autovalutazione

Gli studenti possono assegnare un punteggio ai campioni generati da ChatGPT; questo potrebbe essere fatto come un processo durante il quale gli studenti che discutono i loro punteggi e i loro ragionamenti. Non solo, ChatGPT può offrire un’autoverifica personalizzata della comprensione che può rafforzare la fiducia o servire come segnale per gli studenti per cercare aiuto se hanno problemi, ma anche grazie alla possibilità di generare i propri quiz, gli studenti possono leggere al proprio ritmo.

DISABILITÀ E LAVORO

DISABILITÀ E LAVORO: IL PARADIGMA DELLA SCLEROSI MULTIPLA. INAIL 2023

Pubblicazione realizzata da Inail Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale.


Piani di attività di ricerca

L’ambito dell’inserimento/reinserimento lavorativo ed il mantenimento dell’occupazione per i lavoratori con malattie croniche anche disabilitanti è una delle tematiche di interesse degli ultimi Piani di attività di ricerca (PAR) del Dimeila, confermato anche nell’attuale PAR 2021 – 2024, in linea con gli specifici richiami della Strategia europea 2021 – 2027 per la SSL, con la Strategia europea 2021 – 2030 sui diritti delle persone con disabilità e con l’Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile.

Anche in ragione di ciò, il Dimeila ha aderito al programma 2019 del CCM – Area Azioni centrali – con la proposta ‘Lavoro: politiche e interventi di prevenzione mirati e strategie di work life balance tra differenze di genere, reinserimento lavorativo e invecchiamento della popolazione’ presentando, tra gli obiettivi, l’ambito della ‘disabilità e lavoro’ e, in particolare, la sclerosi multipla.

Proprio la tematica ‘sclerosi multipla e lavoro’ è stata oggetto di attività di ricerca a partire dal PAR 2019 – 2021, nello specifico attraverso il progetto BRIC 2019 denominato ‘PRISMA’; tra le diverse malattie disabilitanti, la sclerosi multipla (SM), è ‘modello di studio’ per patologie croniche ad alta complessità, colpisce soggetti di giovane età (20 – 40 anni), prevalentemente donne (rapporto 2:1 – 3:1), rivelandosi quale principale causa non traumatica di disabilità neurologica, con un’ampia gamma di manifestazioni cliniche e sintomatologiche e quindi anche con potenziali problematiche di inserimento/reinserimento e mantenimento dell’occupazione.

Pertanto, il presente lavoro – frutto dell’integrazione – seppur sintetica – dei risultati della ricerca sulla tematica ‘disabilità e lavoro’ e in particolare ‘sclerosi multipla e lavoro’ – a partire da un excursus su norme antidiscriminatorie e di tutela di diritti esigibili e dalle caratteristiche epidemiologiche, cliniche, terapeutiche e riabilitative della SM, nonché bisogni sanitari e di inclusione sociale – vuole contribuire anche ad evidenziare specifici aspetti di tutela della SSL, fornendo diversi spunti di riflessione utili per auspicabili future implementazioni normative.

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Regolamento CLP Reg. 2023/707 interferenti endocrini

Pubblicato il regolamento delegato (Ue) della Commissione 19 dicembre 2022, n. 2023/707 sulla G.U.C.E. L del 31 marzo 2023, n. 93

CLP:

nuove classi di pericolo sono state introdotte dal regolamento delegato (Ue) della Commissione 19 dicembre 2022, n. 2023/707 (in G.U.C.E. L del 31 marzo 2023, n. 93). Il provvedimento modifica il regolamento (Ce) n. 1272/2008 – CLP – relativo, come noto, alla classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Come recita il V considerando, la necessità di aggiornare il regolamento (Ce) n. 1272/2008 è emersa «alla luce dell’esperienza e delle maggiori conoscenze scientifiche acquisite nell’identificazione delle sostanze estremamente preoccupanti a causa delle loro proprietà di interferenza con il sistema endocrino nonché nell’identificazione delle sostanze PBT (persistenti, bioaccumulabili e tossiche), vPvB (molto persistenti e molto bioaccumulabili), PMT (persistenti, mobili e tossiche) e vPvM (molto persistenti e molto mobili), ai sensi del regolamento (CE) n. 1907/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio» (Reach).

Le sostanze in evidenza causano interferenza con il sistema endocrino:

per la salute umana;
per l’ambiente

Modifiche al Regolamento CLP – Regolamento 2023/707 su interferenti endocrini
Con REGOLAMENTO DELEGATO (UE) 2023/707 DELLA COMMISSIONE del 19 dicembre 2022 (GU L 93/7 del 31/3/2023) nuova modifica regolamento (CE) n. 1272/2008, per quanto riguarda i criteri e le classi di pericolo per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze e delle miscele.

Obiettivo del Decreto è stabilire un’identificazione giuridicamente vincolante dei pericoli legati agli interferenti endocrini .

Interferenti endocrini e rischi per la salute

Le sostanze e le miscele con proprietà di interferenza con il sistema endocrino rappresentano un rischio per la salute pubblica e per l’ambiente. È stato dimostrato che l’interferenza con il sistema endocrino può causare determinati disturbi negli esseri umani, tra cui malformazioni congenite, disturbi dello sviluppo, della riproduzione o dello sviluppo neurologico, tumori, diabete e obesità, con un’incidenza elevata e in aumento sia nei bambini che negli adulti. È stato anche dimostrato che le proprietà di interferenza con il sistema endocrino possono influire negativamente sulle popolazioni animali.

Interferenti endocrini: modifiche al regolamento CLP

Il Regolamento 2023 apporta modifiche e sostituisce

Allegato I: inserito il punto 3.11. Interferenza con il sistema endocrino per la salute umana
Allegato II: modifiche testuali parte 2, punto 2.10
Allegato III: aggiunte le lettere c) e d)
Allegato VI: modifica nella parte 1, punto 1.1.2.1.1, la tabella 1.1: aggiunta

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CELEX_32023R0707_IT_TXT

Ambiente e fonti rinnovabili

DECRETO-LEGGE 24 febbraio 2023, n. 13. Ambiente e fonti rinnovabili

Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonche’ per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune. (23G00022) (GU Serie Generale n.47 del 24-02-2023)

note: Entrata in vigore del provvedimento: 25/02/2023


Entrato in vigore il decreto PNRR ter che reca disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.

Il decreto si compone di tre parti: Governance per il PNRR e il PNC; Disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure e di rafforzamento della capacità amministrativa; Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e di politica agricola comune. Previste semplificazioni amministrative per gli impianti a fonti rinnovabili e disposizioni in materia di terre e rocce di scavo.

Parte I – Governance per il PNRR e il PNC

Titolo I – Sistema di coordinamento, gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del PNRR e del PNC

Parte II – Disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure e di rafforzamento della capacità amministrativa

Titolo I – Rafforzamento della capacità amministrativa
Titolo II – Disposizioni di accelerazione e snellimento delle procedure e misure abilitanti per la riforma 1.9
Capo I – Riforma della pubblica amministrazione – Milestone M1C1-60
Capo II – Disposizioni urgenti in materia di istruzione e merito
Capo III – Disposizioni urgenti in materia di università e ricerca
Capo IV – Disposizioni urgenti in materia di protezione civile
Capo V – Disposizioni urgenti in materia di resilienza, valorizzazione del territorio e efficienza energetica dei Comuni
Capo VI – Disposizioni urgenti in materia di infrastrutture e trasporti
Capo VII – Disposizioni urgenti in materia di giustizia
Capo VIII – Disposizioni urgenti in materia di ambiente e della sicurezza energetica
Capo IX – Disposizioni urgenti in materia di beni culturali
Capo X – Misure di semplificazione per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili

Parte III – Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e di politica agricola comune

Titolo I – Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione
Titolo II – Disposizioni urgenti in materia di politica agricola comune
Titolo III – Disposizioni urgenti in materia di politiche giovanili

Vai al Decreto-Legge n.13 del 24 febbraio 2023 G.U. n. 47 del 24/02/2023

Certificazione della parità di genere

Avviso rivolto agli organismi di certificazione accreditati ai sensi del regolamento CE 765/2008 e abilitati al rilascio della certificazione della parità di genere in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.

Le finalità

La finalità dell’Avviso è quella di formare un elenco di organismi che aderiranno alla misura di agevolazione per il processo di certificazione delle PMI prevista dal PNRR, per un totale di 5.5 milioni di euro, a valere sulle risorse del Next Generation EU, e di definire le modalità di rendicontazione ai fini dell’erogazione dei contributi per i servizi di certificazione della parità di genere.

Per il rilascio della certificazione della parità di genere alle PMI sarà riconosciuto agli Organismi di certificazione, a titolo di rimborso, un importo fino ad un massimo di 12.500 euro IVA inclusa per ogni impresa, determinato sulla base dei tempi di audit previsti dal documento internazionale IAF MD 05.

Le domande d’iscrizione all’elenco potranno essere trasmesse a decorrere dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito dedicato alla certificazione della parità di genere fino al 30 giugno 2026. La domanda dovrà essere presentata, sia dagli OdC aventi sede legale o operativa in Italia sia dagli OdC stabiliti in altri Paesi dell’Unione Europea, esclusivamente all’indirizzo PEC paritadigenere@legalmail.it.

A cosa serve

La finalità del Sistema di certificazione della parità di genere alle imprese è quella di favorire l’adozione di politiche per la parità di genere e per l’empowerment femminile a livello aziendale e quindi di migliorare la possibilità per le donne di accedere al mercato del lavoro, di leadership e di armonizzazione dei tempi vita.

Il “Sistema di certificazione della parità di genere” è un intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a titolarità del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri: apre una nuova finestra, volto ad accompagnare ed incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche per la crescita professionale delle donne

Come ottenere la certificazione

La certificazione avviene su base volontaria e su richiesta dell’impresa. Al rilascio della certificazione provvedono gli organismi di certificazione accreditati presso Accredia (ai sensi del regolamento CE 765/2008) che operano sulla base della prassi UNI/PdR 125:2022.

La prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022: apre una nuova finestra, pubblicata in data 16 marzo 2022 da UNI – Ente italiano di normazione, è stata elaborata al fine di definire criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione della parità di genere nelle imprese.

La prassi UNI/PdR 125:2022 prevede l’adozione di specifici indicatori, Key Performance Indicator (KPI), in relazione a 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
Cultura e strategia
Governance
Processi Human Resources
Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda
Equità remunerativa per genere
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

Ogni area è contraddistinta da un peso percentuale, per un totale pari a 100, che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

La certificazione ha validità triennale ed è soggetta a monitoraggio annuale.

E’ stato pubblicato un primo Avviso per la formazione di un elenco degli organismi di certificazione accreditati per lo schema di certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022, interessati a aderire alla misura di agevolazione delle piccole e medie imprese e microimprese (PMI). È in via di definizione un secondo Avviso per la gestione ed erogazione dei contributi per i servizi di assistenza tecnica e accompagnamento alla certificazione e dei contributi per i costi di certificazione della parità di genere alle PMI, che saranno pagati direttamente agli OdC che hanno aderito al primo Avviso.

Avviso

Allegato 1

Allegato 1 bis

Allegato 2


Linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere

Politica agricola comune 2023-2027

La nuova politica agricola comune (PAC) rende l’agricoltura nell’UE più equa, più verde e maggiormente orientata ai risultati.

Il 2 dicembre 2021 è stato formalmente adottato l’accordo sulla riforma della politica agricola comune (PAC). La nuova legislazione, che dovrebbe iniziare nel 2023, apre la strada a una PAC più equa, più verde e maggiormente basata sui risultati.

Cercherà di garantire un futuro sostenibile per gli agricoltori europei, fornirà un sostegno più mirato alle aziende agricole più piccole e offrirà maggiore flessibilità ai paesi dell’UE per adattare le misure alle condizioni locali.

L’agricoltura e le zone rurali sono al centro del Green Deal europeo e la nuova PAC sarà uno strumento fondamentale per conseguire le ambizioni della strategia “Dal produttore al consumatore” e della strategia sulla biodiversità.

Dal 1° gennaio 2023 si applica la nuova PAC

La PAC riformata per il periodo 2023-2027 diventa pienamente operativa il 1º gennaio 2023, in seguito all’approvazione, da parte della Commissione, dei piani strategici presentati dai paesi dell’UE.

La nuova PAC punta a:

– fornire un sostegno più mirato alle aziende agricole di piccole dimensioni
– rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’UE
– consentire agli Stati membri una maggiore flessibilità nell’adattamento delle misure alle condizioni locali

Obiettivi a livello dell’UE

La nuova politica include i seguenti elementi a livello dell’UE:

  • un insieme comune di obiettivi fissati a livello dell’UE per la PAC nel suo insieme, in cui sono illustrati i traguardi per gli agricoltori, i cittadini e il clima che la politica vuole raggiungere
  • un ampio strumentario di vari tipi di interventi convenuti a livello dell’UE, in cui sono definiti i possibili contributi degli Stati membri per conseguire gli obiettivi della PAC
  • un insieme comune di indicatori concordato a livello dell’UE per garantire parità di condizioni nella valutazione dell’efficacia delle misure adottate

Ogni paese è libero di scegliere gli interventi specifici che ritiene più efficaci per conseguire i propri obiettivi specifici, sulla base di una chiara valutazione delle proprie esigenze.

SCARICA INFOGRAFICA

Una politica agricola dell’UE più equa, verde e basata sull’efficacia


Distribuzione più equa dei pagamenti

Per garantire stabilità e prevedibilità, il sostegno al reddito resta un elemento centrale della PAC, con alcune modifiche, ovvero:

  • entro il 2027 i paesi dell’UE dovranno fare in modo che il valore di tutti i diritti all’aiuto si elevi almeno all’85% dell’importo medio nazionale nell’UE
  • tutti i paesi con un livello di sostegno diretto per ettaro inferiore al 90% della media dell’UE dovranno ridurre il divario del 50% entro il 2027
  • gli Stati membri saranno autorizzati a ridurre di una percentuale che può arrivare all’85% i pagamenti diretti (di importo pari o superiore a 60 000 EUR all’anno) per agricoltore, e a introdurre un tetto di 100 000 EUR l’anno
  • gli Stati membri dovranno ridistribuire almeno il 10% delle loro dotazioni di pagamenti diretti dalle aziende più grandi a quelle di piccole e medie dimensioni, a meno che non preferiscano far fronte alla necessità di ridistribuzione con altri mezzi e possano dimostrare che tale necessità è sufficientemente soddisfatta