Nuova versione di DOCET

Software per la certificazione energetica degli edifici residenziali. DISPONIBILE LA NUOVA VERSIONE DI DOCET: APPLICATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI RESIDENZIALI ESISTENTI CON SUPERFICIE UTILE INFERIORE O UGUALE A 200 M2. ENEA.


Software per la certificazione energetica degli edifici residenziali. DISPONIBILE LA NUOVA VERSIONE DI DOCET: APPLICATIVO PER LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA EDIFICI RESIDENZIALI ESISTENTI CON SUPERFICIE UTILE INFERIORE O UGUALE A 200 M2. ENEA.DOCET v.3.23.06.53

In occasione del superamento della Procedura di Verifica di Sorveglianza Periodica prevista per gli strumenti di calcolo e software commerciali ai fini del rilascio della dichiarazione CTI (ai sensi art 7 DM 26.06.2015) l’ENEA, in collaborazione con l’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del CNR, ha reso disponibile una nuova versione di DOCET scaricabile unicamente attraverso il sito ENEA.

L’applicativo, utilizzabile esclusivamente per la certificazione energetica di immobili residenziali esistenti con superficie fino a 200 m2 che non siano stati sottoposti a ristrutturazioni importanti, consente la redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), il documento che certifica la prestazione e la classe energetica di un immobile indicando gli interventi migliorativi ed economicamente più convenienti.

Cos’è DOCET?

DOCET è un software che consente di redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), il documento che certifica la prestazione energetica di un edificio e indica la classe energetica dell’edificio.

DOCET v.3.23.06.53 è un software semplificato che consente di redigere l’APE di edifici residenziali con superficie utile inferiore o uguale a 200 m2. Il software è basato su un metodo semplificato per eseguire valutazioni standard degli edifici con condizioni climatiche e comportamento dell’utenza standard.


DOCET v.3.23.06.53 l’ultima versione del software gratuito mantiene le caratteristiche originarie dell’applicativo che utilizza un metodo semplificato secondo quanto previsto dal D.M. 26/06/2015 (Allegato 1, paragrafo 4.2.2) ed esegue una valutazione standard dell’immobile, vale a dire A2 (asset rating), con condizioni climatiche e comportamento dell’utenza standard.

Il calcolo della prestazione energetica del sistema edificio-impianti viene effettuato nel pieno rispetto delle norme tecniche previste dai DM 26.06.2015: UNI/TS 11300-1:2014, UNI/TS 11300-2:2019, UNI/TS 11300-3:2010, UNI/TS 11300-4:2016 e delle norme tecniche di supporto nelle ultime versioni aggiornate.

Le verifiche effettuate rispondono ai Requisiti Minimi di legge previsti per la specifica categoria di interventi.

DOCET v.3.23.06.53 prevede un utilizzo da parte di utenti con specifica preparazione che siano a conoscenza delle limitazioni dichiarate per l’utilizzo e che siano in grado di gestire la fase di reperimento dati ed il loro corretto inserimento sia nel caso optassero per input predeterminati dal software sia nel caso di inserimento manuale.

Alcune novità introdotte nella nuova versione riguardano la richiesta di input aggiuntivi in grado di dettagliare in maniera più puntuale la descrizione dell’immobile (es: una migliore caratterizzazione delle superfici trasparenti per il calcolo degli apporti solari).

Data la forte variabilità dei prezzi energetici sono stati aggiornati i costi unitari dei combustibili: si raccomanda in ogni caso sempre un’attenta verifica da parte del tecnico certificatore.

Qualora gli interventi di riqualificazione proposti evidenzino tempi di ritorno non congrui (ad es: rientro dell’investimento superiore alla vita utile degli elementi sostituiti), sia nel caso di interventi sull’involucro edilizio che sui sistemi impiantistici, l’ultima versione di DOCET evidenzia un messaggio che invita a modificare l’intervento ipotizzato perché economicamente non conveniente.

DOCET v.3.23.06.53 consente di generare ed esportare un file di interscambio (sia nella versione standard-ridotta v.12 che in formato esteso v.5) necessario per il trasferimento degli APE ai sistemi informativi regionali che a loro volta alimentano il SIAPE (Sistema Informativo sugli Attestati di Prestazione Energetica a livello nazionale gestito da ENEA in attuazione del DM 26.06.2015). Per l’esportazione degli APE occorre verificare il formato dati *.xml richiesto dalla Regione presso la quale ricade l’immobile da certificare.

Per maggiori informazioni sull’applicabilità, sulle specifiche tecniche, sulle metodologie di calcolo e sulla compilazione del software si raccomanda la consultazione del Manuale Utente disponibile in download insieme all’ultima versione di DOCET.

DOWNLOAD SOFTWARE ENEA DOCET v.3.23.06.53

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Fonte ENEA https://www.efficienzaenergetica.enea.it/

Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile

Rapporto Rifiuti Speciali 2023

Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2023. Dati di sintesi. Il Rapporto Rifiuti Speciali, che presenta i dati relativi all’anno 2021, è giunto alla sua ventiduesima edizione ed è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte del Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare dell’ISPRA, con il contributo delle Agenzie regionali e provinciali per la Protezione dell’Ambiente, in attuazione di uno specifico compito istituzionale previsto dall’art.189 del d.lgs. n. 152/2006.

Attraverso un efficace e completo sistema conoscitivo sui rifiuti, si intende fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale e sempre aggiornato di supporto al legislatore per orientare politiche e interventi adeguati, per monitorarne l’efficacia, introducendo, se necessario, eventuali misure correttive.
Il Rapporto Rifiuti Speciali – Edizione 2023 fornisce i dati, all’anno 2021, sulla produzione e gestione dei rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi, a livello nazionale e regionale, e per la gestione anche a livello provinciale; e sull’import/export.
Il presente Rapporto è stato elaborato dal Centro Nazionale dei Rifiuti e dell’Economia Circolare, dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Il Rapporto conferma l’impegno dell’ISPRA affinché le informazioni e le conoscenze relative ad un importante settore, quale quello dei rifiuti, siano a disposizione di tutti.

La produzione di rifiuti

La produzione di rifiuti speciali si attesta a 165 milioni di tonnellate mostrando, rispetto al 2020, un aumento del 12,2%, corrispondente a quasi 18 milioni di tonnellate.
Va ad ogni modo segnalato che il confronto con il 2020 non può essere ritenuto rappresentativo di una situazione ordinaria, tenuto conto dell’emergenza sanitaria che ha segnato l’intero contesto socioeconomico nazionale, con conseguenti ripercussioni sul sistema produttivo nazionale e sui consumi. Rispetto al 2019, anno pre-pandemia, l’incremento rilevato risulta più moderato, pari al 7,1% (+11 milioni di tonnellate).
Nel 2021 si assiste ad una generale ripresa delle attività economiche. La produzione industriale e manifatturiera risulta, infatti, caratterizzata dal graduale ripristino degli scambi commerciali, fondamentali nelle catene di approvvigionamento delle materie prime e dei prodotti semilavorati, nonostante per alcuni settori persistano ancora ripercussioni negative legate al periodo emergenziale.
I rifiuti non pericolosi, che rappresentano il 93,5% del totale dei rifiuti prodotti, aumentano di 17,1 milioni di tonnellate (+12,5%), quelli pericolosi di circa 820 mila tonnellate (+8,3%).
Rapporto Rifiuti Speciali 2023
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Propano e butano: misure di protezione

Propano e butano: misure di protezione in caso di fuga di gas all’aperto. SUVA 2023

Anche all’aperto le perdite di gas da impianti a gas liquefatto (propano e butano) costituiscono un grande pericolo. Propano e butano sono invisibili, facilmente infiammabili, esplosivi e più pesanti dell’aria. Se si nota una fuga di gas, occorre adottare immediatamente misure per proteggere la propria vita e quella degli altri.

Quindi, in caso di fuga di gas senza incendio, procedete come segue:

Se possibile, chiudere i dispositivi di chiusura per arrestare la fuoriuscita di gas.
Tenere le altre persone lontane dalla nuvola di gas e transennare ampiamente la zona di pericolo.
Tenere le fonti di innesco lontane dalla zona di pericolo: Non accendere il fuoco, non fumare, non mettere in moto veicoli a motore.
Evacuare edifici o locali a rischio e staccare i relativi interruttori magnetotermici differenziali.
In caso di incendio in un’area con impianti a gas liquefatto è necessario adottare le seguenti misure:

Arrestare un’eventuale fuoriuscita di gas chiudendo i dispositivi di chiusura.
Raffreddare i serbatoi di gas e gli impianti a gas fissi e gli altri oggetti a rischio di incendio (per esempio con un dispositivo di irrorazione fisso).
Se possibile, allontanare dalla zona di pericolo le bombole di gas mobili.
Dopodiché anche all’aperto vale la regola: lasciare le ulteriori misure di spegnimento dell’incendio agli specialisti.

misure di protezione. Propano e butano: misure di protezione in caso di fuga di gas all'aperto. SUVA 2023. Scarica documento PDF
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Propano e butano (gas liquefatti) sono gas invisibili, dall’odore caratteristico e più pesanti dell’aria. Inoltre, sono facilmente infiammabili ed esplosivi.

I recipienti di gas possono scoppiare se sottoposti a temperature molto elevate.
In caso di incendio di gas liquefatti, in linea di principio bisogna interrompere dapprima la fuga di gas e solo in seguito spegnere l’incendio.
Spegnere il gas liquefatto in fiamme solo se questo è necessario per motivi ben precisi (ad es. per evitare che l’incendio si estenda).

Per lo spegnimento impiegare un estintore a polvere ABC.
In questo caso, adottare le misure di protezione indicate per i casi di fuga di gas senza incendio.

Propano e butano. Misure di protezione in caso di fuga di gas in un locale

Propano e butano: misure di protezione in caso di fuga di gas in un locale
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Linee guida per le pari opportunità di genere

Il Dipartimento per le Politiche della Famiglia ha pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 26 luglio 2023, il Decreto 20 giugno 2023, con le Linee guida volte a favorire le pari opportunità generazionali e di genere, nonché l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità nei contratti riservati.


PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA DECRETO 20 giugno 2023

Linee guida volte a favorire le pari opportunita’ generazionali e di genere, nonche’ l’inclusione lavorativa delle persone con disabilita’ nei contratti riservati. (23A04253).

 (GU Serie Generale n.173 del 26-07-2023)

L’art. 61 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 recante codice dei contratti pubblici, contiene disposizioni volte a favorire le pari opportunita’ generazionali e di genere e per promuovere l’inclusione lavorativa delle persone con disabilita’ in relazione alle procedure afferenti ai contratti riservati.

Ai sensi dell’art.61, comma 1, del decreto legislativo sopracitato, in tali contratti «Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e quelle di concessione o possono riservarne l’esecuzione a operatori economici e a cooperative sociali e loro consorzi il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilita’ o svantaggiate, o possono riservarne l’esecuzione nel contesto di programmi di lavoro protetti quando almeno il 30 per cento dei lavoratori dei suddetti operatori economici sia composto da lavoratori con disabilita’ o da lavoratori svantaggiati».

pari opportunità di genere Linee guida. Decreto 20 giugno 2023, con le Linee guida volte a favorire le pari opportunità generazionali.

Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti prevedono nei bandi di gara, negli avvisi e negli inviti, come requisiti necessari o come ulteriori requisiti premiali dell’offerta, meccanismi e strumenti idonei a realizzare le pari opportunita’ generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilita’ o svantaggiate.

Gli obiettivi di miglioramento dei tassi di occupazione femminile e giovanile che si intendono perseguire determineranno infatti modifiche significative nell’esercizio della funzione di committenza pubblica e adeguamenti nell’organizzazione del lavoro delle aziende fornitrici di beni e servizi e di quelle aggiudicatarie di lavori pubblici.

No al controllo a distanza dei lavoratori

Il Garante per la protezione dei dati personali, nella Newsletter del 26 luglio 2023, informa di aver sanzionato una azienda per aver installato un sistema di allarme la cui attivazione e disattivazione si basava sull’uso delle impronte digitali, un impianto di videosorveglianza e un applicativo per la geolocalizzazione di alcuni lavoratori. Controllo a distanza dei lavoratori

Il rispetto della procedura di garanzia prevista dallo Statuto dei lavoratori e dal Codice privacy costituisce un requisito essenziale per la correttezza dei trattamenti dei dati personali dei lavoratori in azienda.

Non sono bastate le motivazioni presentate da un’azienda per evitare una sanzione di 20mila euro dal Garante per la protezione dei dati personali per aver installato un sistema di allarme la cui attivazione e disattivazione si basava sull’uso delle impronte digitali, un impianto di videosorveglianza e un applicativo per la geolocalizzazione di alcuni lavoratori.

Le violazioni sono emerse dall’ispezione avviata dall’Autorità in collaborazione con il Nucleo speciale tutela privacy della Guardia di finanza, a seguito di una segnalazione.

In particolare, con riferimento al sistema di videosorveglianza, è stato accertato che lo stesso, oltre alle riprese delle immagini in diretta, era in grado di captare anche i suoni ed effettuare registrazioni; avevano accesso attraverso uno smartphone il legale rappresentante della società e la sua famiglia. L’applicativo permetteva all’utente di ammonire verbalmente gli interessati, attraverso le casse dell’impianto.

Dall’ispezione è emerso inoltre che l’azienda utilizzava un applicativo che, quand’era in uso, tracciava, tramite GPS, in modo continuativo, la posizione del dipendente nel corso della propria attività, nonché data e ora del rilevamento, determinando così un controllo del lavoratore non consentito.

Il trattamento dei dati effettuato attraverso il sistema di videosorveglianza e quello di localizzazione erano effettuati senza che i lavoratori avessero ricevuto un’adeguata informativa e fossero state attivate le procedure di garanzia previste dallo Statuto dei lavoratori (accordo sindacale o, in alternativa, autorizzazione dell’Ispettorato del lavoro). Per quanto riguarda la videosorveglianza è stata rilevata anche l’assenza di cartelli informativi in loco.

Allo scopo di rinforzare ulteriormente le misure di sicurezza ai locali aziendali, la Società aveva installato anche un sistema di allarme la cui attivazione e disattivazione si basava sul trattamento dei dati biometrici (impronte digitali) di 21 soggetti, tra cui i dipendenti.

Al riguardo nel provvedimento è stato rilevato che il trattamento dei dati biometrici, di regola vietato in quanto dati rientranti nelle cc.dd. categorie particolari di dati (art. 9 GDPR), è consentito solo al ricorrere di una delle condizioni tassativamente previste dal paragrafo 2 dell’art. 9 GDPR e, per quanto riguarda i trattamenti effettuati nell’ambito del rapporto di lavoro, solo quando il trattamento sia necessario per assolvere gli obblighi ed esercitare i diritti del titolare del trattamento o dell’interessato e sia previsto da una disposizione normativa, circostanze non rinvenibili nel caso di specie.

Oltre al pagamento della sanzione, il Garante ha disposto il divieto del trattamento dei dati raccolti mediante il sistema di videosorveglianza e il monitoraggio continuo della posizione del lavoratore.

Linee guida dipendenza da tabacco e da nicotina

Linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina. L’Istituto Superiore di Sanità pubblica le “Linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina” che tengono conto degli scenari generati dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni e valutano l’efficacia di tutti i trattamenti al momento disponibili. 2023

Le nuove Linee guida aggiornano le precedenti del 2008, le prime che tengono conto degli scenari generati dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni. Attraverso le risposte a nove quesiti, il documento valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili, dal counselling alla farmacoterapia agli interventi digitali, ad esempio attraverso app, formulando le relative raccomandazioni per gli operatori.


Pubblicate le “Linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina” edizione 2023, a cura dell’Istituto Superiore di Sanità, che aggiornano le precedenti del 2008 e sono le prime a tener conto degli scenari generati dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni.

Attraverso le risposte a nove quesiti, il documento valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili: dal counselling, alla farmacoterapia, agli interventi digitali (ad esempio attraverso app) formulando le relative raccomandazioni per gli operatori.

Le raccomandazioni contenute in questa Linea Guida rappresentano il punto di vista del Panel di esperti nel trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina, espresso dopo un’attenta lettura e interpretazione critica delle evidenze disponibili.

Le raccomandazioni sono dirette a tutti i professionisti sanitari e socio-sanitari coinvolti nel trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina.

Nell’esercizio della pratica clinica, i professionisti dovrebbero attenersi alle raccomandazioni tenendo conto anche dei bisogni, delle preferenze e valori individuali delle persone dipendenza da tabacco e da nicotina, laddove possibile. Le suddette raccomandazioni non sostituiscono il giudizio dei professionisti nella decisione riguardo agli interventi terapeutici più appropriati, rispetto alle peculiarità del caso clinico e al setting organizzativo-assistenziale.

Decisori politici, amministratori e dirigenti sanitari hanno la responsabilità di valorizzare le risorse e rimuovere gli ostacoli (di natura strutturale, tecnologica, organizzativa e professionale) all’implementazione delle raccomandazioni di questa linea guida, nel contesto delle priorità strategiche dell’SSN e dei SSR e nel rispetto dei principi di uguaglianza ed equità di accesso delle persone nello spettro autistico alle prestazioni sanitarie.

Nulla di quanto contenuto in questa linea guida deve essere interpretato e applicato in modo da risultare incompatibile con il rispetto di tali doveri.

Linee guida dipendenza da tabacco e da nicotina. Linee guida per il trattamento della dipendenza da tabacco e da nicotina. Scarica

Bando Voucher Digitali I4.0

Contributi a fondo perduto per l’introduzione di tecnologie di innovazione digitale I4.0. Domande dal 9 al 13 ottobre 2023. Per la compilazione in Telemaco scegliere il codice bando 23PD. Camera di Commercio di Modena.

Il Bando prevede contributi a fondo perduto, rivolti alle MPMI di tutti i settori economici, attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented volti a sostenere la transizione ecologica del tessuto produttivo. Il Bando fa parte delle iniziative previste dal Piano Transizione 4.0.

Le risorse camerali a disposizione dell’intervento sono pari a 100.000,00 euro.

L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis”, non è cumulabile con altri interventi agevolativi per gli stessi costi ammissibili e consiste in un contributo a fondo perduto pari al 70% delle spese ammissibili con un massimale di 7.500,00 euro.

Alle imprese in possesso del rating di legalità verrà riconosciuta una premialità di 250,00 euro nel rispetto dei massimali “de minimis”.

È previsto un importo minimo di investimento di 5.000,00 euro.

Sono ammissibili le spese per servizi di consulenza e/o formazione e di acquisto di beni strumentali materiali e immateriali relativi a una o più tecnologie fra quelle previste all’art. 2 del bando. Le spese relative ai servizi di consulenza e/o formazione devono rappresentare almeno il 40% dei costi ammissibili.

Le spese devono essere sostenute a partire dal 01/01/2023 fino al 120° giorno successivo alla data della Determinazione di approvazione delle graduatorie delle domande ammesse.

Destinatari

Beneficiari dei contributi sono le imprese che rientrino nella definizione di micro, piccola e media impresa data dalla normativa comunitaria recepita a livello nazionale.
I soggetti beneficiari devono possedere tutti i requisiti previsti dal bando al momento della presentazione della domanda e fino alla liquidazione dell’aiuto.

Prima dell’invio della domanda si invita a condurre le opportune verifiche:

  • di regolarità del pagamento del diritto annuale presso il competente ufficio Diritto Annuale: diritto.annuale@mo.camcom.it;
  • di regolarità del DURC – Documento di Regolarità contributiva.

Bando Voucher Digitali I4.0. Contributi a fondo perduto per l'introduzione di tecnologie di innovazione digitale I4.0. Camera di Commercio

ALLEGATI