Insegnare a scuola la sicurezza nei luoghi di lavoro

Ok del Senato al Ddl per insegnare a scuola la sicurezza nei luoghi di lavoro. L’insegnamento rientrerà nell’ambito dell’Educazione civica. L’Aula del Senato ha approvato il disegno di legge con 76 voti favorevoli, nessun voto contrario e 54 astensioni. Il testo, che aveva già ottenuto l’approvazione della Camera, dovrà tuttavia tornare a Montecitorio per alcune correzioni apportate a Palazzo Madama.

Una delle novità principali è l’inclusione di testimonianze di vittime di infortuni sul lavoro, che forniranno un collegamento diretto tra la teoria e le esperienze vissute. Questo approccio pratico e coinvolgente intende sensibilizzare i giovani sulla sicurezza nei luoghi di lavoro fin dalla scuola, rendendoli consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalla mancata applicazione delle misure di prevenzione.

Il testo, precedentemente approvato dalla Camera, dovrà ritornarvi a causa di alcune correzioni tecniche apportate durante l’esame a Palazzo Madama​. Nonostante le perplessità sollevate riguardo ai finanziamenti limitati e all’orario ridotto per l’insegnamento dell’educazione civica, il disegno di legge rappresenta un passo avanti significativo verso la creazione di una cultura della sicurezza sul lavoro tra le nuove generazioni.


 Ai nastri di partenza, nelle giornate del 7 ed 8 ottobre 2024, le prime due edizioni del corso generale di formazione di otto ore, rivolte ai docenti delle scuole che rivestono anche il ruolo di formatori in materia di salute e sicurezza sul lavoro (Ssl). Le due edizioni si svolgeranno in parallelo, tramite videoconferenza sincrona, e coinvolgeranno i primi 50 docenti di Abruzzo e Basilicata, individuati dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (Mim). Alle edizioni di ottobre ne seguiranno altre nel 2025, che formeranno i circa 1900 docenti delle scuole distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Il percorso formativo di aggiornamento. Il corso di formazione rientra in un percorso formativo più ampio, un aggiornamento triennale obbligatorio per i docenti in possesso dei requisiti richiesti dal decreto interministeriale del 6 marzo 2013, che disciplina i criteri per la qualifica di formatore docente in materia di Ssl. Il percorso fa parte delle attività previste dal protocollo d’intesa firmato nel 2022 dal Mim, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali (Mlps), dall’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e dall’Inail. La finalità del percorso è quella di accrescere le competenze dei docenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro per metterle a loro volta a disposizione della comunità scolastica. A completamento del corso di otto ore sono previsti seminari specifici, della durata di quattro ore ciascuno per un totale di sedici ore, che si svolgeranno nel 2025.

Obiettivi e contenuti della formazione. Il corso di formazione, che fa seguito all’edizione pilota svoltasi a maggio, ha l’obiettivo di trasmettere nozioni e approcci metodologici finalizzati ad approfondire, in particolare, la conoscenza di contenuti normativi di Ssl, i ruoli e le responsabilità delle figure del sistema prevenzionale anche alla luce delle novità legislative intervenute, i rischi per la salute e la sicurezza con particolare riferimento al mondo scolastico e aziendale.

sicurezza nei luoghi di lavoro, Senato mozione

Il Senato approva una mozione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il recente incidente ferroviario presso la stazione di Brandizzo (Torino), costato la vita a cinque operai, allunga l’incessante scia di decessi e infortuni sul lavoro.
Secondo i dati Inail, da gennaio a luglio 2023 le vittime sono già 559, con un sensibile aumento delle morti tra i lavoratori più giovani; tutti i settori produttivi sono coinvolti.

Il Senato ha approvato una mozione che impegna il Governo a trovare soluzioni normative e prospettive di indirizzo politico ed amministrativo per azzerare infortuni mortali e malattie professionali, indicando alcune priorità operative.


Atto n. 1-00071

Pubblicato il 12 settembre 2023, nella seduta n. 99
Esame concluso il 13 settembre 2023 nella seduta n. 100 dell’Assemblea

MAGNI, DREOSTO, CAMUSSO, MANCINI, NATURALE, LOMBARDO, MAFFONI, MAZZELLA, MINASI, MURELLI, NOCCO, OCCHIUTO, PETRENGA, RAPANI, SATTA, SILVESTRO, SPAGNOLLI, TAJANI, ZAMBITO, ZULLO

Il Senato,

considerato l’incidente occorso alle ore 23 del giorno 30 agosto 2023 presso la stazione ferroviaria di Brandizzo (Torino) e la conseguente, tragica, morte di cinque lavoratori impiegati da un’impresa appaltatrice per la manutenzione del tratto ferroviario Milano-Torino;

rilevato che l’incidente verificatosi a Brandizzo costituisce solo un episodio, pur particolarmente grave, di una serie sanguinosa di decessi e infortuni che si verificano con cadenza giornaliera in danno dei lavoratori sul territorio nazionale. Al riguardo, i dati 2021-2022 sugli infortuni pubblicati dall’INAIL ed elaborati dall’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente evidenziano che, da gennaio a luglio 2023, il bilancio delle morti sul lavoro ammonta a 559 vittime di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese;

considerato il dato, ricavabile dai rilievi INAIL, del sensibile aumento degli infortuni mortali fra i lavoratori più giovani, che ammontano a 196 sinistri con esito fatale tra i 25 e i 39 anni e 22 tra i minori di vent’anni;

osservato che gli infortuni e i decessi sul luogo di lavoro o nel percorso per giungervi o allontanarsene riguardano la quasi totalità dei settori produttivi, ciascun tassello delle singole filiere volte alla commercializzazione e produzione di beni e servizi, e coinvolgono prestatori d’opera impiegati a vario titolo presso piccole e medie imprese, imprese familiari, cooperative, ma anche grandi sedi di distribuzione e produzione multinazionale;

considerato come prioritario l’obiettivo dell’azzeramento del numero degli infortuni, in particolar modo di quelli mortali, nonché delle malattie professionali, da conseguire attraverso attività sinergiche e virtuose che attivino tutti gli strumenti disponibili (prevenzione, vigilanza, assistenza, repressione, incentivazione delle stesse buone pratiche preventive) fino all’emarginazione delle aziende che reiteratamente violino le norme di tutela della salute e sicurezza e, al contrario, alla valorizzazione delle imprese che assicurino una tutela rafforzata della sicurezza sul lavoro;

considerata la necessità di individuare un nuovo approccio strategico alla prevenzione degli infortuni sul lavoro che si traduca in azioni sul piano normativo, organizzativo, disciplinare e culturale e che tenga conto, tra l’altro, da un lato, del principio di differenziazione delle attività economiche, e, dall’altro, dell’evoluzione del mondo del lavoro;

rilevata la necessità che in sede parlamentare sia svolta una valutazione analitica sull’organicità, esaustività e attualità della normativa di cui al testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla presenza di eventuali lacune normative da colmare in relazione a specifici settori produttivi;

rilevata l’esigenza che il Senato della Repubblica possa trarre soluzioni normative e prospettive di indirizzo politico ed amministrativo, fondate sulla valorizzazione delle acquisizioni, anche provvisorie, a cui perverrà la Commissione d’inchiesta, istituita ai sensi dell’articolo 82 della Costituzione, competente sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro,

impegna il Governo:

1) a favorire il potenziamento degli organici e delle professionalità degli enti preposti ai controlli in tema di rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro;

2) a valutare l’opportunità di inserire il settore della manutenzione ferroviaria nella categoria dei lavori usuranti di cui al decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;

3) ad introdurre disposizioni di carattere premiale in favore delle imprese che assicurino ulteriori e più salde tutele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e a rafforzare le misure sanzionatorie per le imprese che si rendono responsabili di violazioni in tema di sicurezza;

4) a procedere alla celere implementazione del fascicolo elettronico di ogni singolo lavoratore per la sicurezza sui luoghi di lavoro, nonché a prevedere percorsi formativi premiali in punto di sicurezza del lavoro, tarati sulle caratteristiche peculiari dei singoli lavoratori;

5) ad individuare, per quanto concerne le condizioni di fragilità che aumentano il rischio infortunistico e la morbilità professionale, le best practice in materia di sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai principi di differenziazione ed adeguatezza rispetto alla dimensione aziendale e al tipo di attività produttiva;

6) a favorire l’avvio di un’attività conoscitiva sulla transizione digitale e sulle nuove tecnologie e il loro potenziale utilizzo ai fini di prevenzione generale e speciale degli infortuni sul lavoro;

7) ad individuare nuove tecniche di monitoraggio e aggiornamento, in sinergia con l’INAIL, sui dati di rilievo per gli infortuni sui luoghi di lavoro, con l’obiettivo di raggiungere un rafforzamento delle tecniche e degli istituti di prevenzione e migliorare l’adeguatezza degli interventi correttivi rispetto alla tipologia di infortunio;

8) a valutare l’opportunità di favorire l’interoperabilità e la piena condivisione, tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’INAIL, delle banche dati rilevanti ai fini delle attività di controllo, nel rispetto della disciplina relativa alla protezione dei dati personali;

9) ad effettuare una valutazione analitica della possibile relazione causale tra gli istituti del decentramento produttivo, tra cui la subfornitura, il subappalto, e il distacco, da una parte, e l’eventuale abbassamento della soglia delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, dall’altra;

10) a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro in riferimento ad ogni livello di istruzione e formazione, prevedendo altresì il coinvolgimento, con apposite attività formative, delle classi docenti e l’eventuale l’introduzione di un insegnamento ad hoc.


Il Senato approva una mozione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. favorire il potenziamento degli organici e professionalità enti preposti

Regione Lombardia sicurezza nei luoghi di lavoro

Regione Lombardia, con delibera n. XI/6869 del 02/08/2022, il Piano Regionale 2022-2025 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il nuovo Piano consolida la più ampia Strategia per la protezione di ambiente, salute, clima, indicata dal Piano Nazionale Complementare al PNNR, nel contesto dell’approccio One Health.


Regione Lombardia ha approvato, su iniziativa della vicepresidente e assessore al Welfare e di concerto con l’assessore allo Sviluppo economico e con quello alla Sicurezza, il Piano Regionale 2022-2025 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Finanziamenti

Per attuare il Piano, i finanziamenti messi in campo dalla Giunta regionale superano i 23 milioni di euro. Nel dettaglio, 21.464.849 euro derivano dagli introiti delle sanzioni, mentre ammonta a 1.678.000 euro lo stanziamento aggiuntivo per il reclutamento straordinario di dirigenti medici e tecnici della prevenzione.

All’interno dei 23 milioni di euro complessivi, 5 milioni sono dedicati all’assunzione di 100 figure professionali in grado di potenziare le attività di sorveglianza, prevenzione e formazione. Si tratta di medici del lavoro, tecnici della prevenzione, assistenti sanitarie, chimici, fisici, ingegneri, statistici, psicologi.

Le risorse Piano Regionale 2022-2025 per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro sono finalizzate a sostenere iniziative nei seguenti ambiti:
– sorveglianza epidemiologica di rischi e danni associati ad esposizioni professionali;
– supporto delle attività degli SPSAL (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro) mediante acquisizione di personale aggiuntivo e investimenti;
– attività di promozione della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro;
– attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro;
– miglioramento dell’operatività e della riconoscibilità dei Servizi SPSAL mediante l’acquisizione di dotazioni, capi di abbigliamento e segni di riconoscimento del personale;
– stipula di accordo con i patronati per implementare le sinergie nella emersione delle malattie professionali;
– conferma dell’intervento di controllo nelle aziende mediante Piani Mirati di Prevenzione che consentono di consolidare il supporto alle aziende che, seppure virtuose, hanno un gap di conoscenza nell’adozione di talune misure di tutela.

One Health

Il nuovo Piano consolida la più ampia Strategia per la Protezione di ambiente, salute, clima, indicata dal Piano Nazionale Complementare al PNNR, nel contesto dell’approccio One Health.

Questa la ripartizione territoriale dello stanziamento straordinario di 1.678.000 euro per implementare le assunzioni del personale specializzato:
– ATS CITTÀ METROPOLITANA: 606.652 euro;
– ATS INSUBRIA: 233.204 euro;
– ATS MONTAGNA: 52.110 euro;
– ATS BRIANZA: 197.624 euro;
– ATS BERGAMO: 188.250 euro;
– ATS BRESCIA: 198.111 euro;
– ATS VAL PADANA: 120.536 euro;
– ATS PAVIA: 81.513 euro.

“Il Piano – sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare – certifica il forte impegno di Regione Lombardia su un tema cruciale come la sicurezza nei luoghi di lavoro. Abbiamo stanziato risorse aggiuntive e straordinarie per incrementare le assunzioni e adeguare quindi l’organico del personale specializzato. Stiamo mettendo in atto ogni azione possibile per la prevenzione di infortuni, incidenti sul lavoro e malattie professionali”.

“I contenuti del Piano Regionale – prosegue la vicepresidente e assessore al Welfare – sono stati condivisi con le istituzioni e le parti sociali rappresentate in Cabina di regia e nel Comitato Regionale di Coordinamento: un percorso articolato e sinergico attraverso il quale abbiamo strutturato un modello proattivo di intervento che coniuga assistenza e vigilanza”.

Regione Lombardia
DELIBERAZIONE n. XI/6869 seduta del 02/08/2022

PIANO REGIONALE 2022-2025 PER LA TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
Premessa
Strategia e relativi principali documenti di riferimento
Dati di attività e di andamento infortunistico relativi al periodo 2014-2019 di vigenza del precedente Piano regionale 2014-2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (Dgr 20 dicembre 2013 – n.X/1104)
Obiettivi e indicatori
Strumenti:
– Conoscenza
– Controllo
– Collaborazioni
Semplificazione
Organizzazione
Efficacia
Formazione
Risorse

DGR_6869_del-02_08_2022

Bando Isi 2021, 274 milioni di euro

274 milioni di euro di incentivi per la sicurezza nei luoghi di lavoro

La nuova edizione dell’iniziativa, che porta oltre quota 2,7 miliardi l’importo complessivo stanziato dal 2010, è stata presentata presso la direzione generale di Roma con una conferenza stampa alla quale ha preso parte, insieme ai vertici dell’Istituto, anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.

I cinque assi di finanziamento. Al primo asse (Isi Generalista) sono destinati 112,2 milioni di euro, suddivisi in 107,2 milioni per progetti di investimento (asse 1.1) e cinque milioni per progetti di adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (asse 1.2). Il secondo (Isi Tematica) prevede 40 milioni di euro per sostenere la realizzazione di progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi. Lo stanziamento del terzo asse (Isi Amianto) è di 74 milioni di euro, per progetti di bonifica da materiali contenenti amianto, mentre il quarto (Isi Micro e Piccole Imprese) mette a disposizione 10 milioni di euro per progetti per micro e piccole imprese operanti nel settore della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti e del recupero e preparazione per il riciclaggio dei materiali (codice Ateco E38) e in quello del risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti (codice Ateco E39). L’importo del quinto e ultimo asse (Isi Agricoltura) è invece di 37,5 milioni di euro, 20 dei quali finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, suddivisi in 27,5 milioni per la generalità delle imprese agricole (asse 5.1) e 10 milioni per i giovani agricoltori (under 40), organizzati anche in forma societaria (asse 5.2).

Introdotte tre nuove tipologie di progetti di investimento.

Rispetto ai bandi Isi precedenti, una delle novità principali è rappresentata dall’introduzione di tre nuove tipologie di progetti di investimento finanziabili con l’asse 1.1, che riguardano la riduzione del rischio incendio, mediante l’adozione di sistemi di prevenzione e/o protezione, la riduzione del rischio infortunistico, attraverso l’acquisto e l’installazione di dispositivi di protezione per il rilevamento automatico delle persone e di barriere per protezione da macchine fisse e semoventi, e la riduzione del rischio radon, grazie alla realizzazione di opere edili e di sistemi di ventilazione per piani terra, seminterrati e interrati nei quali sia presente questo gas.

L’accesso ai fondi per la bonifica dell’amianto esteso alle micro e piccole imprese agricole.

Altre novità riguardano il consistente incremento dei fondi destinati all’adozione dei Mog (asse 1.2), l’introduzione di due nuove tipologie di intervento per la riduzione del rischio da movimentazione manuale di carichi (asse 2), mediante interventi di automazione e nelle attività di pulizia delle spiagge, e l’aumento dei fondi destinati alla bonifica dell’amianto (asse 3), ai quali potranno accedere per la prima volta anche le micro e piccole imprese agricole.

Con il cambiamento delle tipologie di aziende destinatarie dei fondi stanziati per il quarto asse, che nella nuova edizione del bando Isi comprendono le micro e piccole imprese che si occupano di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, del recupero e della preparazione per il riciclaggio dei materiali e di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti, anche l’elenco degli interventi ammissibili è stato adeguato alle specificità dei rischi professionali presenti in questi settori di attività, fermi restando i parametri generali già adottati a partire dal bando 2016 per questo asse di finanziamento.

Confermato l’applicativo per la compilazione online della perizia asseverata.

In linea con i correttivi apportati negli ultimi anni per aumentare la partecipazione delle aziende, rendere più celere l’erogazione dei finanziamenti e ottimizzare l’utilizzo dei fondi, il nuovo bando prosegue inoltre sulla strada della semplificazione dell’iter tecnico-amministrativo per la concessione e la successiva erogazione del finanziamento. Dopo la sperimentazione avviata con l’avviso Isi Agricoltura 2019-2020, è stata confermata, in particolare, la disponibilità dell’applicativo di compilazione online del modulo di perizia asseverata, specializzato per tipologia di intervento.

Il contributo a fondo perduto può coprire fino al 65% delle spese sostenute.

Per ogni progetto ammesso al finanziamento, il contributo Inail erogato in conto capitale può coprire fino al 65% delle spese sostenute fino a un massimo di 130mila euro, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi specificati dal bando per ciascun asse di intervento. La platea dei destinatari degli incentivi comprende le imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura. L’accesso ai fondi del secondo asse, dedicato ai progetti per la riduzione del rischio da movimentazione dei carichi, è consentito inoltre anche agli enti del terzo settore.

Dal prossimo 26 febbraio 2022 saranno pubblicate le date delle diverse fasi della procedura.

La presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti avverrà, come per i bandi precedenti, attraverso una procedura informatica articolata in diverse fasi, le cui date di apertura e chiusura saranno pubblicate dal 26 febbraio 2022 nella sezione del portale dell’Istituto dedicata al nuovo bando Isi. Per informazioni e assistenza è possibile rivolgersi al contact center Inail al numero 06.6001 o utilizzare i servizi online dedicati.

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