Tutela del Lavoratore Fragile Covid – 19

A cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uilm Nazionale  Versione Gennaio 2021 – revisione 4

Tutela del Lavoratore Fragile Covid – 19

Tutela del Lavoratore Fragile Covid - 19Spetta al medico competente segnalare all’azienda situazioni di particolare fragilità  e patologie attuali pregresse dei dipendenti e l’azienda provvede alla loro tutela nel rispetto della privacy.

Come ormai ampiamente noto, la nuova – e inedita – definizione di “lavoratore fragile” discende da quanto indicato nel protocollo condiviso tra le parti sociali, aggiornato il 24 aprile scorso e inserito nel DPCM del successivo 26 aprile e si ricollega al disposto del precedente DPCM dell’8/03/2020, che raccomandava “a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità  ovvero con  stati di immunodepressione congenita o  acquisita,  di  evitare  di  uscire dalla  propria  abitazione  o  dimora  fuori  dai  casi  di   stretta necessità  e di evitare comunque luoghi affollati nei quali  non  sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale” (art. 3 co 1 lett. b).

I dati epidemiologici mostrano chiaramente una maggiore fragilità  nelle fasce di età  più elevate della popolazione nonché in presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad es. patologie cardiovascolari, respiratorie e dismetaboliche) che in caso di comorbilità  con l’infezione possono influenzare negativamente la severità  e l’esito della patologia. 

In tale ottica potrebbe essere introdotta la “sorveglianza sanitaria eccezionale” che verrebbe effettuata sui lavoratori con età  >55 anni o su lavoratori al di sotto di tale età  ma che ritengano di rientrare, per condizioni patologiche, in questa condizione anche attraverso una visita a richiesta. In assenza di copertura immunitaria adeguata (utilizzando test sierologici di accertata validità ), si dovrà  valutare con attenzione la possibilità  di esprimere un giudizio di “inidoneità  temporanea” o limitazioni dell’idoneità  per un periodo adeguato, con attenta rivalutazione alla scadenza dello stesso.

Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da SARS-CoV-2, il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità  previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettuala “visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità  alla mansione” (D. Lgs 81/08 e s.m.i, art. 41 c. 2 lett. e-ter), anche per valutare profili specifici di rischiosità  e comunque indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia, in deroga alla norma.

In merito a tale tipologia di soggetti, la letteratura scientifica evidenzia che le persone che si sono ammalate e che hanno manifestato una polmonite o una infezione respiratoria acuta grave, potrebbero presentare una ridotta capacità  polmonare a seguito della malattia (anche fino al 20-30% della funzione polmonare) con possibile necessità  di sottoporsi a cicli di fisioterapia respiratoria.

Situazione ancora più complessa è quella dei soggetti che sono stati ricoverati in terapia intensiva, in quanto possono continuare ad accusare disturbi rilevanti descritti in letteratura, la cui presenza necessita di particolare attenzione ai fini dell’emissione del giudizio di idoneità .

Vanno sviluppati in questa fase percorsi ad hoc di aggiornamento professionale e raccomandazioni operative per i medici competenti a cura di società  scientifiche del settore di riferimento e delle Istituzioni sul tema specifico.

Tutela del Lavoratore Fragile Covid - 19Tutela del Lavoratore Fragile Covid – 19

Andrea Farinazzo
Responsabile Ufficio
Ambiente Salute & Sicurezza Uilm Nazionale

Smart Working Informativa Lavoratori

ABC della Sicurezza ad uso dei lavoratori

Smart Working Informativa Lavoratori

Smart Working Informativa LavoratoriA cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uilm Nazionale Versione Gennaio 2021 Rev. 1
 
In relazione all’emergenza COVID-19 i decreti che contengono le misure di contrasto e contenimento del diffondersi del virus Sars-CoV-2  incentivano i datori di lavoro ad applicare il lavoro agile, lo smart working, per tutta la durata dello stato di emergenza, a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza di accordi individuali.
 
COMPORTAMENTI DI PREVENZIONE GENERALE RICHIESTI ALLO SMART WORKER 
 
– Cooperare con diligenza all’attuazione delle misure di prevenzione e protezione predisposte dal datore di lavoro (DL) per fronteggiare i rischi connessi all’esecuzione della prestazione in ambienti indoor e outdoor diversi da quelli di lavoro abituali. 
 
– Non adottare condotte che possano generare rischi per la propria salute e sicurezza o per quella di terzi. 
 
– Individuare, secondo le esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità  del lavoratore di conciliare le esigenze di vita con quelle lavorative e adottando principi di ragionevolezza, i luoghi di lavoro per l’esecuzione della prestazione lavorativa in smart working rispettando le indicazioni previste dalla presente informativa. 
 
– In ogni caso, evitare luoghi, ambienti, situazioni e circostanze da cui possa derivare un pericolo per la propria salute e sicurezza o per quella dei terzi. Di seguito, le indicazioni che il lavoratore è tenuto ad osservare per prevenire i rischi per la salute e sicurezza legati allo svolgimento della prestazione in modalità  di lavoro agile.
 
Nello svolgere l’attività  all’aperto si richiama il lavoratore ad adottare un comportamento coscienzioso e prudente, escludendo luoghi che lo esporrebbero a rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici della propria attività  svolta in luoghi chiusi. àˆ opportuno non lavorare con dispositivi elettronici come tablet e smartphone o similari all’aperto, soprattutto se si nota una diminuzione di visibilità  dei caratteri sullo schermo rispetto all’uso in locali al chiuso dovuta alla maggiore luminosità  ambientale.
 
Andrea Farinazzo
Responsabile Ufficio
Ambiente Salute & Sicurezza
Uilm Nazionale

Solo il vaccino obbligatorio impedirà  il contagio in azienda

E’ necessaria una norma che renda obbligatorio il vaccino per i lavoratori

Solo il vaccino obbligatorio impedirà  il contagio in azienda

vaccinoSolo il vaccino obbligatorio impedirà  il contagio in azienda Per creare le migliori condizioni di contrasto preventivo alla diffusione del virus nei luoghi di lavoro, è necessaria una norma che renda obbligatorio il vaccino per i lavoratori, alla stregua dell’utilizzo di mascherine, detergenti e distanziamento.
 
L’articolo 42 del decreto legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge 24 aprile 2020, n. 27, ha stabilito, con una tecnica legislativa non proprio cristallina, che l’infezione da COVID-19 può essere considerata alla stregua di un infortunio sul lavoro di cui all’articolo 2 del D.P.R. 30 giugno 1965, n. 1124. 
 
Per il Legislatore la causa virulenta alla base del COVID-19 è equiparabile a quella violenta tipica dell’incidente occorso in occasione di lavoro; peraltro, non si tratta della prima “malattia infettiva” ad essere assimilata a infortunio sul lavoro, visto che lo stesso articolo 2 del D.P.R. 1124/65, al comma 2, già  ricomprende in questa categoria l’infezione carbonchiosa (antrace) e che l’infezione malarica è stata equiparata ad infortunio sul lavoro per effetto della sentenza della Corte costituzionale 4 giugno 1987, n. 226.
 
Se, dunque, l’infezione dal COVID-19 può dare luogo ad un infortunio sul lavoro, ci si deve domandare quali azioni devono essere assunte dal datore di lavoro per mettere in sicurezza i luoghi di lavoro e quali obblighi incombono sul lavoratore. 
 
Con riguardo al primo aspetto, il datore di lavoro dovrà  ottemperare a quanto stabilito dall’articolo 2087 c.c., adottando “le misure che, secondo la particolarità  del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità  fisica” dei propri lavoratori.
 
Dal campo scientifico nei mesi scorsi sono giunte prima alcune indicazioni in tema diprevenzione del contagio, confluite nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto il 24 aprile 2020, e ora finalmente i primi vaccini.

Covid-19, Bandi, Ventilazione e aria condizionata, Allergie

News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 38 del 16 Dicembre 2020, Covid-19, Bandi, Ventilazione e aria condizionata, Allergie. In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti a inviare una mail a mail@portaleconsulenti.it. Ricordiamo che l'accesso al Portale è Gratuito per l'utilizzo dell'intera Banca Dati.

FAQ Garante Privacy. A CURA DEL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI Videosorveglianza e protezione dei dati personali
FAQ Garante Privacy. A CURA DEL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l'obiettivo principale. Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici al di fuori delle strutture sanitarie in relazione alla pandemia COVID-19. Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l'obiettivo principale. Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici
Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l'obiettivo principale. Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici al di fuori delle strutture sanitarie in relazione alla pandemia COVID-19. Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l'obiettivo principale.
le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto. Nel video di circa 4 minuti le informazioni per comprenderne le principali caratteristiche, le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto per prevenire e contenere il contagio da Sars-Cov-2 Covid-19, nuovo tutorial Inail sui test diagnostici
le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto. Nel video di circa 4 minuti le informazioni per comprenderne le principali caratteristiche, le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto per prevenire e contenere il contagio da Sars-Cov-2
approccio integrato per la tutela della salute pubblica e occupazionale. Le allergie rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisio-patologiche Allergie da pollini
approccio integrato per la tutela della salute pubblica e occupazionale. Le allergie rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisio-patologiche
NON SFIDARE GLI IMPREVISTI DEL LAVORO DOMESTICO. Nella nuova edizione dell'opuscolo tutte le informazioni utili per l'iscrizione e il rinnovo della polizza in modalità  telematica, entro la scadenza del 31 gennaio, e un focus sulla prevenzione degli infortuni in casa Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici – 2021
NON SFIDARE GLI IMPREVISTI DEL LAVORO DOMESTICO. Nella nuova edizione dell'opuscolo tutte le informazioni utili per l'iscrizione e il rinnovo della polizza in modalità  telematica, entro la scadenza del 31 gennaio, e un focus sulla prevenzione degli infortuni in casa
Bando, la Camera di Commercio di Roma mette a disposizione delle imprese un plafond complessivo. La Camera di Commercio di Roma per consentire la ripartenza post pandemia sostiene ed incentiva gli investimenti effettuati dalle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici per l'adozione di tecnologie e strumenti digitali. Il Bando Innovazione digitale – Anno 2020 prevede contributi a fondo perduto per consulenza e/o formazione, acquisto di beni e servizi strumentali finalizzati all'introduzione di tecnologie in ambito Impresa 4.0. Bando Innovazione digitale Anno 2020
Bando, la Camera di Commercio di Roma mette a disposizione delle imprese un plafond complessivo. La Camera di Commercio di Roma per consentire la ripartenza post pandemia sostiene ed incentiva gli investimenti effettuati dalle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici per l'adozione di tecnologie e strumenti digitali. Il Bando Innovazione digitale – Anno 2020 prevede contributi a fondo perduto per consulenza e/o formazione, acquisto di beni e servizi strumentali finalizzati all'introduzione di tecnologie in ambito Impresa 4.0.
La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro. La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro e questo non è cambiato durante la pandemia. Ventilazione e aria condizionata durante la pandemia di coronavirus
La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro. La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro e questo non è cambiato durante la pandemia.
AMIANTO, Scuola e trasporto, Lavoro Notturno, CONTRIBUTI AMIANTO, Scuola e trasporto, Lavoro Notturno, CONTRIBUTI
Banca dati Newsletter 37 del 10 Dicembre 2020
E-learning_1.png ANALISI E GESTIONE DEI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTO
Documento INAIL 2020
SUPERFICI CONTENENTI AMIANTO SUPERFICI CONTENENTI AMIANTO
Documento INAIL 2020
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Covid-19, nel nuovo documento tecnico INAIL
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Videosorveglianza e protezione dei dati personali

FAQ Garante Privacy

Videosorveglianza e protezione dei dati personali

FAQ Garante PrivacyA CURA DEL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
 
1) Quali sono le regole da rispettare per installare sistemi di videosorveglianza?
2) Occorre avere una autorizzazione da parte del Garante per installare le telecamere?
3) Le persone che transitano nelle aree videosorvegliate devono essere informate della presenza delle telecamere?
4) In che modo si fornisce l’informativa agli interessati?
5) Quali sono i tempi dell’eventuale conservazione delle immagini registrate?
6) àˆ possibile prolungare i tempi di conservazione delle immagini?
7) Quali sistemi di videosorveglianza necessitano di valutazione d’impatto preventiva?
8) Si possono installare telecamere all’interno degli istituti scolastici?
9) Il datore di lavoro pubblico o privato può installare un sistema di videosorveglianza nelle sedi di lavoro?
10) L’installazione di sistemi di videosorveglianza può essere effettuata da persone fisiche per fini esclusivamente personali, atti a monitorare la proprietà  privata?
11) Quali sono le regole per installare un sistema di videosorveglianza condominiale?
12) Si possono utilizzare telecamere di sorveglianza casalinghe c.d. smart cam?
13) I Comuni possono utilizzare telecamere per controllare discariche di sostanze pericolose ed “eco piazzole” per monitorare le modalità  del loro uso, la tipologia dei rifiuti scaricati e l’orario di deposito?
14) Si può utilizzare un sistema di videosorveglianza per trattare categorie particolari di dati?
15) I sistemi elettronici di rilevamento delle infrazioni inerenti violazioni del codice della strada vanno segnalate da cartello/informativa?
16) Ci sono casi di videosorveglianza in cui non si applica la normativa in materia di protezione dati?
 
L’installazione di sistemi di rilevazione delle immagini deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, anche delle altre disposizioni dell’ordinamento applicabili: ad esempio, le vigenti norme dell’ordinamento civile e penale in materia di interferenze illecite nella vita privata, o in materia di controllo a distanza dei lavoratori. Va sottolineato, in particolare, che l’attività  di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto principio di minimizzazione dei dati riguardo alla scelta delle modalità  di ripresa e dislocazione e alla gestione delle varie fasi del trattamento. 
 
I dati trattati devono comunque essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità  perseguite. E’ bene ricordare inoltre che il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha adottato le “Linee guida 3/2019 sul trattamento dei dati personali attraverso dispositivi video” allo scopo di fornire indicazioni sull’applicazione del Regolamento in relazione al trattamento di dati personali attraverso dispositivi video, inclusa la videosorveglianza.

Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici

Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l’obiettivo principale.

Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici

covid19Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici al di fuori delle strutture sanitarie in relazione alla pandemia COVID-19
Nelle aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia è l’obiettivo principale.
 
In generale, l’infettività  dei coronavirus sulle superfici inanimate diminuisce a seconda del materiale e delle condizioni ambientali come temperatura e umidità . Per SARS-CoV-1 è stato possibile dimostrare che il virus rimane infettivo fino a 6 giorni su determinate superfici [Rabenau 2005], ma ad es.La carta e altri materiali porosi vengono inattivati dopo un tempo molto più breve [Lai 2005]. Gli studi iniziali mostrano che SARS-CoV-2 mostra proprietà  simili [Doremalen 2020]. 
 
In generale, si può presumere che il virus rimarrà  contagioso per lungo tempo a basse temperature. Si può anche presumere che il virus rimarrà  stabile per un periodo più lungo nelle secrezioni biologiche (se contaminato). Non si può escludere una contaminazione delle superfici nelle immediate vicinanze di persone infette. Tuttavia, finora non ci sono prove di trasmissione attraverso superfici nelle aree pubbliche.
In questo contesto, si sottolinea anche che l’attuazione coerente dell’igiene delle mani è la misura più efficace contro la trasmissione di agenti patogeni su o attraverso le superfici.
 
In aree esterne o in aree pubbliche, la pulizia delle superfici è in primo piano. Ciò vale anche per le superfici alle quali vengono attribuite proprietà  antimicrobiche, poiché anche qui le secrezioni e lo sporco devono essere rimossi meccanicamente.
Se la disinfezione di alcune aree al di fuori delle strutture sanitarie sia necessaria dovrebbe essere decisa caso per caso sulla base dell’effettiva contaminazione dell’area. In questo caso, l’attenzione dovrebbe essere posta sulla contaminazione da secrezioni respiratorie e possibilmente superfici che hanno avuto frequenti contatti con le mani di una persona malata.
 
La disinfezione di routine delle superfici nelle aree domestiche e pubbliche, comprese quelle delle aree di contatto frequente, non è raccomandata nell’attuale pandemia COVID.
 
Se la disinfezione è considerata necessaria in singoli casi , dovrebbe generalmente essere eseguita come una disinfezione con un panno. La disinfezione a spruzzo, ovvero la bagnatura della superficie senza azione meccanica, è meno efficace e anche discutibile per motivi di salute e sicurezza, poiché i disinfettanti possono essere inalati.
 
Ciò non influisce sulla disinfezione nell’area clinica, ovvero nella cura di pazienti con malattia COVID-19 confermata.

Raccomandazioni sulle misure igieniche nel contesto del trattamento e della cura di pazienti con infezione da SARS-CoV-2
Le informazioni fino ad oggi disponibili sull’epidemiologia della SARS-CoV-2 mostrano che le trasmissioni avvengono in particolare in caso di contatto ravvicinato ( ad es. Cure domestiche o mediche) non protetto tra le persone. 
 
Secondo lo stato attuale delle conoscenze, la trasmissione avviene principalmente tramite secrezioni respiratorie, principalmente goccioline, in parteanche nuclei di goccioline (aerosol) che vengono rilasciati, ad esempio, quando si tossisce, starnutisce o si parla ad alta voce, nonché con determinate misure mediche o dentistiche associate alla formazione di aerosol (ad esempio broncoscopia o intubazione). 
 
Dovrebbe essere presa in considerazione anche la trasmissione indiretta, ad esempio attraverso le mani o superfici contaminate in un ambiente clinico. Dai dati precedentemente noti e dall’esperienza con altri coronavirus, sono derivate le misure igieniche basate sulla procedura per SARS e MERS. 
 
Tuttavia, i dati sull’eziologia del virus e le vie di trasmissione note fino ad oggi per SARS-CoV-2 / COVID-19 suggeriscono un coinvolgimento più pronunciato delle vie respiratorie superiori nella fase iniziale dell’infezione. L’obiettivo è evitare il più possibile la diffusione nelle strutture sanitarie.
Una protezione medica multistrato per bocca e naso è adatta per prevenire il rilascio di goccioline contenenti agenti patogeni dal rinofaringe di chi lo indossa e serve principalmente a proteggere l’altra persona (protezione esterna). Allo stesso tempo, può proteggere chi lo indossa dall’ingestione di goccioline o schizzi attraverso la bocca o il naso, ad esempio dal rinofaringe dell’altra persona (autoprotezione).
 
Per queste caratteristiche, l’uso generale è raccomandato da tutto il personale con contatto diretto a gruppi di persone particolarmente vulnerabili, anche al di fuori della cura diretta dei pazienti COVID-19, per motivi di protezione del paziente durante la pandemia (igiene di base estesa). L’uso corretto all’interno delle strutture mediche può ridurre il rischio di trasmissione ai pazienti e ad altro personale medico se il contatto è inferiore a 1,5 m.
 
I respiratori con valvola di espirazione non sono adatti per la protezione di terzi. In generale deve essere garantito un adeguato ricambio d’aria con l’immissione di aria fresca (es. Tramite ventilazione regolare) o aria filtrata all’interno.
 
Sistemazione spaziale
  • Sistemazione individuale in camera di isolamento con proprio bagno.
  • In genere è preferibile l’ uso di una stanza di isolamento con serratura / vestibolo.
  • Un isolamento congiunto di più pazienti è possibile in determinate condizioni.
  • I rischi derivanti dai sistemi di ventilazione e condizionamento dell’aria, che possono diffondere l’agente patogeno negli aerosol in altre stanze, devono essere valutati e ridotti al minimo in loco. Deve essere garantito un sufficiente ricambio d’aria nella stanza del paziente.

Consigli sulla pulizia e disinfezione delle superficiConsigli sulla pulizia e disinfezione delle superfici

Covid-19, nuovo tutorial Inail sui test diagnostici

le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto 

Covid-19, nuovo tutorial Inail sui test diagnostici

testNel video di circa 4 minuti le informazioni per comprenderne le principali caratteristiche, le differenze e le funzioni e utilizzarli in modo corretto per prevenire e contenere il contagio da Sars-Cov-2

TIPOLOGIE DI TEST DIAGNOSTICI: MOLECOLARI, SIEROLOGICI, ANTIGENICI

Il tutorial illustra in circa 4 minuti la natura dei test diagnostici utilizzati per individuare l'infezione da SARS-CoV-2. 

Lo stile narrativo fonda su un linguaggio semplice, l'impiego di grafica e animazioni accompagnate da testo per dare rilievo ai contenuti audio. 

Viene chiarita la distinzione tra strumenti di tipo diretto, come il tampone molecolare e il tampone antigenico rapido, che valutano la presenza del virus nel campione clinico, e strumenti di tipo indiretto, che rilevano la presenza di anticorpi specifici, indicatori di un'infezione pregressa o in atto, condizione che richiede ulteriore verifica. 

Viene anche specificato che i test antigenici rapidi, a cui si sta facendo molto ricorso in questa seconda fase dell'emergenza pandemica, sono utilizzati con finalità  di screening di massa e prevenzione.

II video si apre con la suddivisione in tre gruppi dei test diagnostici e la classificazione in test di tipo diretto e indiretto, utile a mostrarne la diversa natura e il campo di applicazione. Il tampone molecolare e il tampone antigenico rapido sono di tipo diretto, cioè valutano direttamente la presenza del virus nel campione clinico, mentre il test sierologicico è di tipo indiretto, perché rileva solo la presenza di anticorpi specifici, IgM e IgG prodotti dal nostro sistema immunitario, indicatori di un'infezione pregressa o in atto che necessita, in questo caso, di una conferma tramite tampone molecolare.