Allergie da pollini

approccio integrato per la tutela della salute pubblica e occupazionale

Allergie da pollini. INAIL 2020

approccio integrato per la tutela della salute pubblica e occupazionaleLe allergie rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisio-patologiche
 
Il fact sheet rappresenta un prodotto realizzato nell’ambito delle collaborazioni in un progetto di ricerca sulle esposizioni a inquinanti aerodispersi di varia natura tra cui i pollini. La realizzazione di materiale informativo da indirizzare ai lavoratori e ad altri gruppi a rischio ha rappresentato uno degli obiettivi del progetto.
 
In ambito occupazionale lo studio delle allergie di origine biologica è stato indirizzato alle esposizioni al lattice in ambito sanitario, ai (bio)contaminanti negli uffici e, negli ultimi anni, agli allergeni animali negli stabulari. 
 
Le patologie allergiche occupazionali sono problemi importanti di salute pubblica e l’asma occupazionale contribuisce in modo significativo al carico globale dell’asma, poiché rappresenta circa il 15% di asma tra gli adulti. Le allergie da pollini rappresentano condizioni multifattoriali che necessitano di un approccio integrato, multidisciplinare e condiviso prendendo in considerazione i fattori di esposizione ambientali di origine fisica, chimica, biologica, nonché i co-fattori in grado di modulare gli effetti, le condizioni fisio-patologiche di ciascun individuo e la capacità  di risposta individuale. 
 
Nell’ambito dei Piani di attività  della ricerca del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) il Laboratorio Rischio agenti biologici ha ampliato gli studi e le ricerche alle allergie da pollini e, negli anni 2017 – 2018, ha partecipato al Progetto Ccm (Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) 2016 del Ministero della salute ‘Cambiamenti climatici, inquinamento atmosferico e pollini: modello integrato di monitoraggio dell’esposizione ambientale, allerta, sorveglianza rapida sanitaria e promozione di misure di prevenzione per ridurre l’impatto sulla salute’ insieme a Ispra col coordinamento scientifico del Dep Lazio (Dipartimento di epidemiologia Ssr Regione Lazio – Asl Roma 1). 
In tale progetto è stata affrontata la tematica ‘pollini’ in ambito occupazionale anche in relazione ad altre esposizioni ambientali e alle specifiche mansioni dei lavoratori. 
 
Obiettivo generale del progetto è stato la costruzione di un modello integrato di monitoraggio delle esposizioni ambientali legate ai cambiamenti climatici e di sorveglianza sanitaria degli effetti sulla salute. Un obiettivo specifico era inoltre quello di sviluppare materiali informativi per ogni gruppo a rischio, tra cui i lavoratori, delineando sia i rischi di salute ad ogni fattore ambientale che le raccomandazioni per la prevenzione, basati sulle evidenze di letteratura e sulle ‘best practices’ in ambito internazionale.
 

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici – 2021

NON SFIDARE GLI IMPREVISTI DEL LAVORO DOMESTICO

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici – 2021

inail 2021Nella nuova edizione dell’opuscolo tutte le informazioni utili per l’iscrizione e il rinnovo della polizza in modalità  telematica, entro la scadenza del 31 gennaio, e un focus sulla prevenzione degli infortuni in casa

La legge 3 dicembre 1999, n. 493 ha istituito una polizza assicurativa contro gli infortuni domestici che riconosce e valorizza chiunque impieghi le proprie energie in maniera abituale, esclusiva e gratuita, nell’ambito domestico. Scopo di questo opuscolo è fornire informazioni di carattere generale sull’assicurazione, gestita dall’Inail, e alcune indicazioni sulle misure da adottare per prevenire gli infortuni.

L’ordinamento italiano, con la legge n. 493 del 3 dicembre 1999, riconosce sotto il profilo professionale l’impegno di coloro che svolgono attività  di grande utilità  per la cura della casa e del nucleo familiare in modo abituale esclusivo e gratuito, proponendo un adeguamento delle tutele dai peculiari rischi di infortunio cui è esposta questa tipologia di lavoratori. Si tratta di una legge a elevato impatto etico e sociale che valorizza la dedizione e il senso di responsabilità  di chi svolge quotidianamente e a tempo pieno il proprio lavoro tra le mura domestiche, equiparandolo, dal punto di vista della tutela dei rischi da infortunio, a quello svolto fuori casa. Per lavoro domestico si intende l’insieme di attività  svolte da uno o più soggetti nell’abitazione dove dimora il nucleo familiare, senza vincolo di subordinazione e gratuitamente.

Il nucleo familiare è l’insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità , adozione e tutela, o da legami affettivi, coabitanti e aventi la medesima dimora abituale. Il nucleo familiare può essere composto anche dalle coppie di fatto o da una sola persona. Le persone che svolgono attività  di lavoro domestico rappresentano una categoria di lavoratori particolarmente esposti a condizioni di rischio, tipiche dell’ambiente in cui operano, come conferma il numero di infortuni registrati in ambito domestico. Le cause sono per lo più riconducibili alla disinformazione e a comportamenti imprudenti, all’uso di elettrodomestici, detergenti o prodotti chimici per l’igiene della casa. 

Inoltre, la ripetitività  delle azioni quotidiane per la cura delle case e delle persone può abbassare la soglia di attenzione e di conseguenza aumentare l’esposizione al rischio. Lo Stato italiano ha promosso la tutela del lavoro domestico e compie azioni di sensibilizzazione per favorire l’adozione di comportamenti responsabili e di adeguate misure di prevenzione per rendere la casa un luogo più sicuro. In particolare, due sono gli strumenti attraverso cui si intende garantire la tutela dei lavoratori domestici: 

• la prevenzione delle cause di nocività  e degli infortuni nelle abitazioni, anche attraverso un’adeguata campagna d’informazione; 

• l’istituzione di una forma assicurativa contro i rischi derivanti da lavoro svolto in ambito domestico per la tutela contro gli incidenti ora anche di minore gravità .

Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici - 2021Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici – 2021

Bando Innovazione digitale Anno 2020

Bando, la Camera di Commercio di Roma mette a disposizione delle imprese un plafond complessivo di € 5.000.000,00

bando avvisiLa Camera di Commercio di Roma per consentire la ripartenza post pandemia sostiene ed incentiva gli investimenti effettuati dalle micro, piccole e medie imprese di tutti i settori economici per l'adozione di tecnologie e strumenti digitali. Il Bando Innovazione digitale – Anno 2020 prevede contributi a fondo perduto per consulenza e/o formazione, acquisto di beni e servizi strumentali finalizzati all'introduzione di tecnologie in ambito Impresa 4.0.

Con l'edizione 2020 del Bando, la Camera di Commercio di Roma mette a disposizione delle imprese un plafond complessivo di € 5.000.000,00.

Il voucher copre il 70% delle spese ammissibili presentate fino all'importo massimo di € 10.000,00.

Per accedere al voucher è necessario effettuare una spesa minima di € 3.000,00.

Beneficiari

Possono beneficiare delle agevolazioni le micro, piccole o medie imprese aventi sede legale e/o unità  locali nella circoscrizione territoriale della Camera di Commercio di Roma. Le imprese devono essere attive, in regola con l'iscrizione al Registro delle Imprese e con il pagamento del diritto annuale.

Non possono partecipare le imprese che hanno ricevuto il contributo in una delle edizioni del Bando Voucher digitali Impresa 4.0 2017-2020.

Spese ammissibili

a) servizi di consulenza e/o formazione relativi a una o più tecnologie tra quelle previste dal Bando

b) acquisto di beni e servizi strumentali, inclusi dispositivi e spese di connessione, funzionali all'acquisizione delle tecnologie previste

Tecnologie

Gli ambiti tecnologici di innovazione digitale ricompresi nel presente Bando devono riguardare almeno una tecnologia dell'Elenco 1 con l'eventuale aggiunta di una o più tecnologie dell'Elenco 2.

Elenco 1 – Tecnologie principali

a) robotica avanzata e collaborativa;

b) interfaccia uomo-macchina;

c) manifattura additiva e stampa 3D;

d) prototipazione rapida;

e) internet delle cose (IOT) e delle macchine;

f) cloud, fog e quantum computing;

g) cyber security e business continuity;

h) big data e analytics;

i) intelligenza artificiale;

j) blockchain;

k) soluzioni tecnologiche per la navigazione immersiva, interattiva e partecipativa (realtà  aumentata, realtà  virtuale e ricostruzioni 3D);

l) simulazione e sistemi cyberfisici;

m) integrazione verticale e orizzontale;

n) soluzioni tecnologiche digitali di filiera per l'ottimizzazione della supply chain;

o) soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività  (ad es. ERP, MES, PLM, SCM, CRM, incluse le tecnologie di tracciamento, ad es. RFID, barcode, etc);

p) sistemi di e-commerce;

q) sistemi per lo smart working e il telelavoro;

r) soluzioni tecnologiche digitali per l'automazione del sistema produttivo e di vendita per favorire forme di distanziamento sociale dettate dalle misure di contenimento legate all'emergenza sanitaria da Covid-19;

s) connettività  a Banda Ultralarga.

Elenco 2 – Tecnologie accessorie

a) sistemi di pagamento mobile e/o via Internet;

b) sistemi fintech;

c) sistemi EDI, electronic data interchange;

d) geolocalizzazione;

e) tecnologie per l'in-store customer experience;

f) system integration applicata all'automazione dei processi;

g) tecnologie della Next Production Revolution (NPR);

Contributo

Il voucher consiste in un contributo a fondo perduto di massimo € 10.000,00.

L'importo del contributo è pari al 70% dei costi ammissibili al netto dell'IVA ove soggettivamente detraibile. Per accedere al contributo è necessario sostenere un investimento minimo di almeno € 3.000,00.

Si prevede una premialità  di ulteriori € 250 per le imprese in possesso del rating di legalità .

Modalità  di invio della domanda

Le domande devono essere trasmesse esclusivamente in modalità  telematica con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese” all'interno del sistema Webtelemaco Infocamere – Servizi e-gov, al seguente link http://webtelemaco.infocamere.it dalle ore 14:00 del 2 dicembre 2020 alle ore 14:00 del 31 dicembre 2020. Vengono automaticamente escluse le domande inviate prima e dopo tali termini.

Le domande vengono valutate secondo l'ordine cronologico di presentazione.

Ventilazione e aria condizionata durante la pandemia di coronavirus

La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro

Ventilazione e aria condizionata durante la pandemia di coronavirus

La legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoroLa legge richiede ai datori di lavoro di garantire un adeguato apporto di aria fresca sul posto di lavoro e questo non è cambiato durante la pandemia.

Una buona ventilazione, insieme alla distanza sociale, mantenendo il posto di lavoro pulito e lavarsi spesso le mani, può aiutare a ridurre il rischio di diffusione del coronavirus.

Questa guida ti aiuterà  a identificare le aree scarsamente ventilate del tuo posto di lavoro e fornisce misure che puoi intraprendere per migliorare la ventilazione. Si applicherà  nella maggior parte dei luoghi di lavoro.

·        Perché la ventilazione è importante

·        Bilanciare la ventilazione con il tenere al caldo le persone

·        Identificare aree scarsamente ventilate

·        Come migliorare la ventilazione

·        Ventilazione naturale

·        Ventilazione meccanica (inclusa l’aria condizionata)

·        Ventilatori e unità  di depurazione dell’aria

·        Ventilazione nei veicoli

Perché la ventilazione è importante

Una buona ventilazione riduce la concentrazione del virus nell’aria e quindi riduce i rischi di trasmissione per via aerea. Ciò accade quando le persone respirano piccole particelle (aerosol) nell’aria dopo che qualcuno con il virus ha occupato un’area chiusa.

Tuttavia, la ventilazione avrà  un impatto minimo o nullo sulle vie di trasmissione delle goccioline o dei contatti.

Dovresti prendere in considerazione la ventilazione insieme alle misure di controllo necessarie per ridurre il rischio di trasmissione come parte della sicurezza COVID del tuo posto di lavoro.

Bilanciare la ventilazione mantenendo le persone al caldo

Fornire una ventilazione adeguata non significa che i luoghi di lavoro debbano essere freddi.

Una buona ventilazione è un equilibrio tra assicurarsi che i luoghi di lavoro siano caldi ma mantenere un flusso d’aria che attraversa un’area.

E’ possibile adottare semplici passaggi, come l’apertura parziale delle finestre, per garantire il mantenimento della ventilazione. La ventilazione naturale può essere utilizzata con i sistemi di riscaldamento per mantenere una temperatura ragionevole sul posto di lavoro.

Bilanciare la ventilazione mantenendo le persone al caldo Fornire una ventilazione adeguata non significa che i luoghi di lavoro debbano essere freddi. Una buona ventilazione è un equilibrio tra assicurarsi che i luoghi di lavoro siano caldi ma mantenere un flusso d'aria che attraversa un'area. àˆ possibile adottare semplici passaggi, come l'apertura parziale delle finestre, per garantire il mantenimento della ventilazione. La ventilazione naturale può essere utilizzata con i sistemi di riscaldamento per mantenere una temperatura ragionevole sul posto di lavoro.SCARICA DOCUMENTO COMPLETO

 
Documento realizzato da Pellegrino Albanese Responsabile tecnico SICURWEB

AMIANTO, Scuola e trasporto, Lavoro Notturno, CONTRIBUTI

Banca dati Newsletter 37 del 10 Dicembre 2020
News sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE, Banca dati Newsletter 37 del 10 Dicembre 2020, AMIANTO, Scuola e trasporto, Lavoro Notturno, CONTRIBUTI. In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti a inviare una mail a mail@portaleconsulenti.it. Ricordiamo che l'accesso al Portale è Gratuito per l'utilizzo dell'intera Banca Dati.
E-learning_1.png ANALISI E GESTIONE DEI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTO
Documento INAIL 2020. L'estrazione, la produzione e la commercializzazione dell'amianto e dei Materiali Contenenti Amianto (MCA) sono state vietate in Italia con la legge 257/92. Successivamente sono stati emanati ulteriori dettami normativi volti a contenere il rischio di esposizione negli ambienti di lavoro e di vita.
E-learning_1.png SUPERFICI CONTENENTI AMIANTO
Documento INAIL 2020. La legislazione italiana (Legge 257/92) ha vietato l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto, di prodotti contenenti amianto.
E-learning_1.png scuola un focus sul trasporto pubblico locale
Covid-19, nel nuovo documento tecnico INAIL. Documento tecnico sulla gestione del rischio di contagio da Sars-Cov-2 nelle attività  correlate all'ambito scolastico con particolare riferimento al trasporto pubblico locale
E-learning_1.png Lavoro Notturno – Quadro Normativo e Sicurezza sul lavoro
A cura dell'ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uil Veneto Versione Dicembre 2020. Sono circa 3 milioni i lavoratori italiani che svolgono lavoro notturno. Il lavoro notturno è un fenomeno in crescita in quanto molte attività  richiedono oggi una turnazione di lavoro sul periodo notturno.
E-learning_1.png CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER I SETTORI ECONOMICI CON NUOVE RESTRIZIONI
GUIDA AGENZIA ENTRATE. Il decreto “Ristori” (decreto legge n. 137 del 28 ottobre 2020) e il decreto “Ristori bis” (decreto legge n. 149 del 9 novembre 2020) hanno introdotto numerose misure di sostegno destinate agli operatori economici interessati dalle nuove misure restrittive, disposte dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 ottobre 2020 e del 3 novembre 2020, per il contenimento della seconda ondata di contagio da Coronavirus.
E-learning_1.png fondo competenza
I contributi a fondo perduto del Fondo nuove competenze. I contributi a fondo perduto del Fondo nuove competenze sono destinati non solo alle imprese, ma a tutti i datori di lavoro privati – compresi i liberi professionisti – che hanno dipendenti e che applicano il CCNL.
E-learning_1.png DOSSIER SCUOLA, Bando Isi 2020, AGENTI INFETTIVI, PONTI MOBILI SVILUPPABILI
sicurezza ambiente qualità  E-learning HSE
E-learning_1.png APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO PERSONE
PONTI MOBILI SVILUPPABILI
E-learning_1.png DOSSIER SCUOLA 2020
Il livello di diffusione del Covid-19
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ANALISI E GESTIONE DEI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTO

Documento INAIL 2020

ANALISI E GESTIONE DEI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTO

ANALISI E GESTIONE DEI SUOLI CONTAMINATI DA AMIANTOL’estrazione, la produzione e la commercializzazione dell’amianto e dei Materiali Contenenti Amianto (MCA) sono state vietate in Italia con la legge 257/92. Successivamente sono stati emanati ulteriori dettami normativi volti a contenere il rischio di esposizione negli ambienti di lavoro e di vita.

 

Tuttavia, le attività  di caratterizzazione, campionamento ed analisi del suolo non risultano ancora suffi cientemente normate e pongono tuttora problematiche connesse alla sua composizione e struttura. 
 
Il suolo può risultare contaminato da amianto sia a causa di attività  antropiche (ex-stabilimenti di produzione di MCA, fenomeni di abbandono o interramento di Rifi uti Contenenti Amianto (RCA)) che di processi naturali di disgregazione di Pietre verdi (Natural Occurring Asbestos – NOA). Fenomeni naturali quali l’erosione, il trasporto, il dilavamento delle superfi ci, o attività  antropiche quali sbancamenti e attività  di scavo/estrazione possono contribuire all’alterazione del suolo ed alla sua contaminazione con tali minerali. La presenza di suoli contaminati da amianto è diff usa nel nostro Paese in maniera eterogenea, con hot-spot nelle aree industriali e nelle zone orogenetiche (Alpi e Appennini).
 
L’Inail è impegnato in contesti tecnici nazionali ed internazionali (UNI, ASTM, ISO, IWWG) per lo sviluppo di procedure volte alla caratterizzazione dei suoli contaminati da amianto; ciò al fine di stabilire l’effettivo grado di rischio e commisurare idonei interventi di bonifica. 
 
Il Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit) ha elaborato in proposito numerosi pareri tecnici a supporto della P.A., concernenti le procedure di caratterizzazione e bonifi ca per i Siti da bonifi care di Interesse Nazionale (SIN) e Regionale (SIR) altamente contaminati. 
 
Tra i casi più rilevanti, si ricordano i SIN di Broni, Bagnoli, Balangero, Biancavilla e il SIR del Fiume Sarno per i quali sono state stabilite le modalità  di gestione delle situazioni a rischio. 
Il Dit ha inoltre in corso attività  di ricerca volte alla defi nizione di protocolli analitici per la caratterizzazione di suoli con basse concentrazioni di amianto.
 
 
Il fact sheet, incentrato sui metodi analitici tradizionali e innovativi per l’analisi dei suoli contenenti amianto, rappresenta uno strumento utile innanzitutto per gli addetti al campionamento e alle analisi di laboratorio, ma anche per gli altri operatori addetti alla gestione di tali suoli e gli amministratori locali e i cittadini che vogliono informarsi su tale problematica.

SUPERFICI CONTENENTI AMIANTO

Documento INAIL 2020

SUPERFICI CONTENENTI AMIANTO

SUPERFICI CONTENENTI AMIANTOLa legislazione italiana (Legge 257/92) ha vietato l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto, di prodotti contenenti amianto. 
 
Vi sono poi disposizioni inerenti la mappatura dell’amianto sull’intero territorio nazionale (Legge n. 93/2001 e d.m. 101/03) che affi dano alle Regioni tale onere. 
 
Queste ultime, al fine di accelerare l’acquisizione dei dati su ampia scala, si stanno avvalendo sempre più di tecniche di telerilevamento per la geolocalizzazione di coperture in cemento amianto (Ca). Gli esiti fi no ad oggi registrati hanno evidenziato modalità  operative diff ormi da Regione a Regione
 
L’attività  di ricerca dell’Inail ha dedicato grande attenzione alla complessa tematica amianto e alla mappatura di aree contaminate da tale sostanza, ai fi ni dell’adozione di misure per il contenimento del rischio, la protezione dei lavoratori e la salvaguardia delle comunità  residenti. 
 
Prendendo atto degli studi e sperimentazioni di telerilevamento per il rilievo a distanza e la mappatura di coperture in Ca, l’Istituto ha promosso un Bando di Ricerca in Collaborazione (Bric 57/2016), con l’obiettivo di pervenire ad una valutazione delle diverse tecniche per l’identifi cazione e il riconoscimento delle superfi ci contenenti amianto sia di origine antropica che naturale, da immagini telerilevate. 
 
Il progetto, cui hanno partecipato l’Istituto Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr, l’Università  di Modena e Reggio Emilia, l’Istituto Nazionale Geofi sica e Vulcanologia e l’Università  degli Studi di Milano Bicocca, con il coordinamento del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), ha portato a defi nire lo stato dell’arte e i migliori approcci per il telerilevamento di superfi ci contenenti amianto. 
 
Sulla base di questa valutazione, sono state defi nite delle linee di indirizzo e procedure di riferimento, utilizzabili da parte degli enti preposti e dagli operatori del settore per l’estrazione di informazioni utili alla mappatura di coperture in Ca con queste tecniche. L’Inail ha inoltre investito in tale ambito procedendo alla formazione di personale qualifi cato, attraverso borse di studio e dottorati di ricerca (presso l’Università  degli Studi di Roma “La Sapienza”).