Inail – Regioni sulle malattie professionali

La rilevazione delle malattie professionali secondo il modello Malprof si basa su un flusso dati che dai servizi di Prevenzione delle Asl pervengono ad Inail Ricerca per poter costituire una base dati utile sia al monitoraggio delle patologie professionali nel territorio nazionale, sia nell’indicare le informazioni utili ai fini prevenzionali definendo le possibili correlazioni o “nessi di causa” tra l’attività lavorativa svolta (in termini di settori di attività economica e di professione lavorativa) e la patologia professionale.

Il fenomeno delle malattie professionali è per sua natura difficile da rappresentare in termini quantitativi, oltre che qualitativi, e per una sua migliore comprensione è necessario consolidare e valorizzare le fonti informative disponibili.

La necessità di potenziare e integrare i dati contenuti nei sistemi di rilevazione sulle malattie professionali è stata espressa anche dall’Ilo all’interno di due sue pubblicazioni dedicate alle modalità di rilevazione e analisi delle malattie professionali, dove è stato posto in luce tanto il problema della sotto-notifica di tali dati quanto la necessità di disporre di informazioni che aiutino a identificare le cause del fenomeno, non limitandosi solo a un conteggio statistico delle segnalazioni e delle denunce di malattia professionale.

Il sistema di sorveglianza Malprof, avviato nel 2000, registra le malattie correlate al lavoro rilevate dai dipartimenti di prevenzione del Servizio sanitario nazionale italiano, classificandole secondo il settore economico e la professione in cui è stata riconosciuta l’esposizione e consentendo, quindi, un’analisi dei dati anche in relazione alle attività che possono aver provocato l’insorgenza della malattia.

Il rapporto Malprof 2015-2016 rappresenta la nona edizione di una pubblicazione ormai standardizzata, risultato di un’attività di ricerca e di monitoraggio che coinvolge ad oggi 18 Regioni.

INAIL 2020

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Lavoro Notturno

Quadro Normativo e Sicurezza sul lavoro

ABC della Sicurezza ad uso dei lavoratori

A cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uil Veneto
Versione Dicembre 2020

Sono circa 3 milioni i lavoratori italiani che svolgono lavoro notturno. Il lavoro notturno è un fenomeno in crescita in quanto molte attività richiedono oggi una turnazione di lavoro sul periodo notturno.

La prestazione di lavoro notturno rappresenta un obbligo per il lavoratore che ne sia richiesto.

Tuttavia la legge (D.Lgs. 8 aprile 2003 n.66) individua espressamente alcune categorie di lavoratori che hanno diritto ad essere esclusi (su loro richiesta) dall’obbligo, rimettendo, altresì, alla contrattazione collettiva la facoltà di estensione della categoria dei soggetti esonerabili.

Le alterazioni del ciclo sonno veglia hanno degli effetti negativi di lungo periodo sull’organismo dei lavoratori, come un maggior rischio di malattie cardiovascolari e oncologiche, che aumenta in modo proporzionale al numero di anni spesi adottando ritmi sfasati.

Questo tipo di impiego non segue il convenzionale periodo lavorativo di 8 ore diurne, bensì è caratterizzato da turni notturni, turni a rotazione oppure da ritmi di lavoro irregolari per periodicità. Se paragonati con individui che lavorano le tipiche 8 ore diurne, i soggetti che lavorano a turni, hanno un maggiore rischio di problemi di salute.

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Blocco dei licenziamenti Covid – 19

ABC della Sicurezza ad uso dei lavoratori

A cura dell’ufficio Ambiente Salute e Sicurezza Uilm Nazionale
Versione Gennaio 2021 –Versione 1

Per fronteggiare le conseguenze dell’emergenza epidemiologica daCovid-19, il governo ha varato una serie di misure volte a tutelare i lavoratori dipendenti, tra cui i Decreti:
D.L. n. 18/2020 (Cura Italia) dal 17 Marzo al 17 Maggio 2020;
D.L. n. 34/2020 (Rilancio) dal 18 Maggio al 17 Agosto 2020;
D.L. n.104/2020 (Decreto Agosto) dal 18 Agosto fino al verificarsi di eccezioni
D.L. 137/2020 (Decreto Ristori) proroga il blocco dei licenziamenti sino al 31 gennaio 2021;
Legge 30 dicembre 2020 n. 178 (Legge di bilancio2021) proroga il blocco dei licenziamenti sino al 31 marzo2021

La differenza normativa con il passare dei mesi ha spostato l’effetto del blocco dei licenziamenti da generalizzato a flessibile. Il tutto ha avuto inizio dal 17 di Marzo al 17 di agosto con un blocco generalizzato valevole cioè per tutti i licenziamenti, collettivi e individuali, per motivi economici, ora invece il divieto diventa “flessibile”.

Decreto Cura Italia
Schema di illustrativo.

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