Risorse interventi aree crisi industriale complessa

Risorse interventi aree crisi industriale complessa

Risorse per gli interventi nelle aree di crisi industriale complessa

Cosa sono

Le aree di crisi industriale complessa riguardano territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale e con impatto significativo sulla politica industriale nazionale, non risolvibili con risorse e strumenti di sola competenza regionale. La complessità deriva da:

  • crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto
  • grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione sul territorio.

Normativa di riferimento

La materia è disciplinata dall’articolo 27, comma 8, del decreto-legge 83/2012 (“riordino della disciplina in materia di riconversione e riqualificazione produttiva di aree di crisi industriale complessa”) e, in sua attuazione, dal DM 31 gennaio 2013, che disciplina le procedure di riconoscimento di area di crisi industriale complessa e che prevede che il Ministero adotti i Progetti per la Riconversione e la Riqualificazione Industriale (PRRI).


Nota del Ministero

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, hanno firmato il decreto interministeriale con la ripartizione tra le Regioni delle risorse, a valere sul Fondo sociale per occupazione e formazione, previste dall’articolo 1, comma 325, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 per le aree di crisi industriale complessa.

Lo stanziamento di 70 milioni di euro complessivi finanzierà l’erogazione di ulteriori interventi di integrazione salariale straordinaria, di cui all’articolo 44, comma 11-bis, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, nonché di trattamenti di mobilità in deroga, di cui all’articolo 53-ter del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96.

Così la ripartizione dei fondi. Lazio: 19.207.318,82 euro; Campania: 10.391.221,44 euro, Sardegna: 9.052.691,22 euro; Toscana: 8.956.791,01 euro; Molise: 6.717.593, 25 euro; Puglia: 6.717.593,25 euro; Sicilia: 4.478.395,50 euro; Abruzzo: 2.239.197,75 euro; Umbria: 2.239.197,75 euro.

fonte ministero del lavoro

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