valori limite vigenti in materia di inquinamento acustico

Valori limite vigenti inquinamento acustico

Indagine sulle criticità relative all’applicazione dei valori limite vigenti in materia di inquinamento acustico.

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) è operativo dal 14 gennaio 2017, data di entrata in vigore della Legge 28 giugno 2016, n.132 “Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto superiore per la
protezione e la ricerca ambientale”.


Report SNPA n. 34/2023 – ISBN 978-88-448-1153-2

La complessa e tuttora incompleta normativa nazionale in materia di inquinamento acustico si presta, talora, ad interpretazioni diverse e, conseguentemente differenti risultano, in alcuni casi, anche le modalità di applicazione dei valori limite attualmente vigenti.

Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente ha avviato uno studio su questo tema, per indagare ed evidenziare gli aspetti critici e formulare, ove ritenuto opportuno, eventuali proposte di modifica normativa. Il Rapporto, che illustra i risultati dell’indagine condotta nell’ambito della Rete dei Referenti Tematici del Rumore, costituisce anche un interessante contributo alla futura definizione di modalità più chiare di applicazione della normativa.

INDAGINE SULL’APPLICAZIONE DEI VALORI LIMITE

La Legge Quadro n.447/1995, nello stabilire i principi fondamentali in materia di tutela dell’ambiente esterno e dell’ambiente abitativo dall’inquinamento acustico, introduce valori limite di emissione, di immissione assoluti e differenziali, di attenzione, di qualità, valori di immissione specifico secondo le definizioni di seguito riportate (art. 2, c.1, lettere e, f, g, h, h-bis; art.2, c.2):

– valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa;
– valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori. I valori limite di immissione sono distinti in:

a) valori limite assoluti, determinati con riferimento al livello equivalente di rumore ambientale;
b) valori limite differenziali, determinati con riferimento alla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo;

– valore di attenzione: il valore di immissione, indipendente dalla tipologia della sorgente e dalla classificazione acustica del territorio della zona da proteggere, il cui superamento obbliga ad un intervento di mitigazione acustica e rende applicabili, laddove ricorrono i presupposti, speciali forme di contenimento o di abbattimento delle emissioni sonore, disposte con provvedimento motivato dalle competenti autorità (L.Q. n.447/95, art.9);

– valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla legge;

– valore limite di immissione specifico: valore massimo del contributo della sorgente sonora specifica misurato in ambiente esterno ovvero in facciata al ricettore.

È necessario precisare che, ad oggi, non sono stati numericamente fissati e, pertanto, non risultano applicabili né il valore limite di immissione specifico, né il valore di attenzione, come definito a seguito della modifica normativa introdotta dal D.Lgs. n.42/2017.

Al proposito, è indispensabile sottolineare che, a seguito di tale modifica, si è venuta a creare una criticità, che auspicabilmente potrà essere risolta nell’ambito dei lavori di revisione dei decreti vigenti, in relazione alla mancata contestuale modifica dell’articolo 7 della L.Q. n. 447/1995: ad oggi, i Comuni continuano, da un punto di vista formale, ad avere l’obbligo di adottare un piano di risanamento nell’ipotesi di cui all’art. 4, comma 1 lett.a) e/o in caso di superamento dei valori di attenzione.

I decreti attuativi della Legge Quadro hanno in seguito delineato una complessa architettura legislativa, tuttora non completata, che definisce gli ambiti di applicazione e le modalità di misura dei valori limite vigenti.

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