Raccolta rifiuti organici: Interpello Legambiente al MASE

Interpello ai sensi dell’articolo 3-septies del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 – Chiarimenti sull’applicazione dell’articolo 182-ter del D.lgs. 152/2006 in materia di rifiuti organici.  Raccolta rifiuti organici: Interpello Legambiente al MASE.

QUESITO

Con l’istanza di interpello ambientale presentata ai sensi dell’articolo 3-septies del D.lgs. n.152/2006, l’associazione Legambiente ha chiesto alcuni chiarimenti in merito all’articolo 182-ter del D.lgs. n.152/2006 e, in particolare, “se la mancata adozione dell’atto ministeriale previsto dal comma 7 dell’art. 182-ter TUA possa giustificare a livello di amministrazioni locali (regolamenti comunali, piani provinciali di gestione rifiuti etc.), con specifico riferimento ai manufatti in bioplastica compostabile certificati ed opportunamente etichettati come richiesto dal comma 6 dell’art. 182-ter medesimo, deroghe alla gerarchia dei rifiuti e/o divieti del loro utilizzo ai fini della raccolta dell’umido urbano e/o divieti del loro conferimento in tale raccolta, con destinazione quindi a smaltimento/recupero energetico, invece che a riciclo organico, di tali flussi di rifiuti”.

CONSIDERAZIONI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA

Dal quadro normativo sopra riportato emerge quanto segue.

In linea con l’articolo 22 della Direttiva 2008/98/CE, così come da ultimo sostituito dalla Direttiva (UE) 2018/851, nel nostro ordinamento è stato introdotto, all’articolo 182-ter del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, l’obbligo di raccogliere in modo differenziato i rifiuti organici, anticipando la decorrenza di tale obbligo al 31 dicembre 2021 rispetto alla previsione stabilita a livello euro-unitario fissata al 31 dicembre 2023.

Nello specifico, la disposizione citata prevede, al comma 2, che “i rifiuti organici sono differenziati e riciclati alla fonte, anche mediante attività di compostaggio sul luogo di produzione, oppure raccolti in modo differenziato, con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002, senza miscelarli con altri tipi di rifiuti”.

Dalla lettura della disposizione sopra riportata emerge con chiarezza che, al fine di consentire una corretta raccolta dei rifiuti organici, gli stessi devono essere conferiti attraverso contenitori a svuotamento riutilizzabili o, in alternativa, utilizzando sacchetti compostabili certificati. Da ciò ne deriva che, in ottemperanza all’obbligo della raccolta differenziata di tale tipologia di rifiuti, l’utenza domestica può utilizzare sacchetti biodegradabili e compostabili per il conferimento dei propri rifiuti organici.


Raccolta rifiuti organici: Interpello Legambiente al MASE. CONSIDERAZIONI DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA
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Whistleblowing chi deve rispettare disciplina

Gli enti tenuti a rispettare la disciplina. Whistleblowing: significato, normativa e nuovi obblighi per le aziende. Whistleblowing chi deve rispettare disciplina?

SETTORE PRIVATO

La protezione dei segnalanti operanti nel settore privato, prevista dal D.lgs. n. 24/2023, impone l’obbligo di predisporre canali di segnalazione a carico di quegli enti del medesimo settore che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni:

  • hanno impiegato, nell’ultimo anno, la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati, con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
  • si occupano di alcuni specifici settori (servizi, prodotti e mercati finanziari e prevenzione del riciclaggio o del finanziamento del terrorismo, sicurezza dei trasporti e tutela dell’ambiente), anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato;
  • adottano i modelli di organizzazione e gestione di cui al decreto legislativo 231/2001, anche se nell’ultimo anno non hanno raggiunto la media di almeno cinquanta lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo indeterminato o determinato.

SETTORE PUBBLICO

L’obbligo di predisporre i canali di segnalazione interna grava altresì sui seguenti soggetti del settore pubblico:


Gli enti tenuti a rispettare la disciplina. Whistleblowing: significato, normativa e nuovi obblighi per le aziende. Whistleblowing chi deve rispettare disciplina
Whistleblowing chi deve rispettare disciplina

Il termine whistleblowing indica la rivelazione spontanea di un soggetto che segnala una violazione di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato.

In altre parole, il whistleblowing è un meccanismo di segnalazione di comportamenti illeciti o scorretti all’interno di un’organizzazione, che può essere effettuato da un dipendente o da un collaboratore esterno. L’obiettivo del whistleblowing è quello di prevenire o limitare eventuali danni all’organizzazione e alla società in generale, promuovendo la trasparenza e la legalità.

Il decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 individua all’interno dell’articolo 1 l’ambito di applicazione oggettivo nella protezione della persona che abbia segnalato, denunciato o divulgato violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione europea tali da ledere il bene interesse pubblico ovvero l’integrità dell’amministrazione pubblica o dell’ente privato, di cui sia venuta a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.


Amministrazioni pubbliche

  • Per amministrazioni pubbliche si intendono tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunita’ montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale.

  • Esempio autorità amministrative indipendenti di garanzia, vigilanza o regolazione

Consorzi per le opere idrauliche,
Università statali, gli istituti universitari statali, i consorzi per i lavori interessanti le università,
Istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza,
Istituti superiori scientifici e culturali, osservatori astronomici, astrofisici, geofisici o vulcanologici,
Enti di ricerca e sperimentazione,
Enti che gestiscono forme obbligatorie di previdenza e di assistenza,
Consorzi di bonifica,
Enti di sviluppo e di irrigazione,
Consorzi per le aree industriali,
Comunità montane,
Enti preposti a servizi di pubblico interesse,
Enti pubblici preposti ad attività di spettacolo, sportive, turistiche e del tempo libero,
Enti culturali e di promozione artistica.


  • «società a controllo pubblico», «società in house»

le società sulle quali un’amministrazione esercita il controllo analogo o più amministrazioni esercitano il controllo analogo congiunto