Aree critiche in sanità

Infezioni nelle aree critiche in sanità. Misure di sicurezza per le infezioni nelle aree critiche in sanità: tecnologie avanzate per l’impiego continuo di dpi e di disinfezione di nuova concezione. INAIL 2025

Le infezioni contratte negli ambienti delle strutture sanitarie correlate alle attività che si eseguono è da qualche anno un problema sempre più emergente in ambito internazionale ed anche in Italia. Gli esperti dello European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC) in un autorevole articolo su Lancet pubblicato nel 2019 avevano evidenziato che l’Italia era il Paese della UE con il più alto numero di decessi da infezione contratte in ambito nosocomiale ovvero 10.000/anno (Cassini A. et al, 2019).

Al riguardo lo stesso Ministero della Salute sottolinea che “le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) sono infezioni acquisite che costituiscono la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e possono verificarsi in ogni ambito assistenziale, incluso gli ospedali per acuti, il day-hospital/day-surgery, le strutture di lungodegenza, gli ambulatori, l’assistenza domiciliare, le strutture residenziali territoriali” (Ministero della Salute, 2022). Nel merito delle conseguenze che ne derivano il Ministero della Salute evidenzia anche che “In Europa, le ICA provocano ogni anno: 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi attribuibili, 110.000 decessi per i quali l’infezione rappresenta una concausa. I costi vengono stimati in approssimativamente 7 miliardi di euro, includendo solo i costi diretti”. (Ministero della Salute, 2022).

Sempre il Ministero indica la possibile trasmissione delle infezioni “da persona a persona o tramite gli operatori e l’ambiente. … omissis … Le persone a maggior rischio di contrarre una ICA sono gli assistiti; tuttavia, sono esposti e possono essere colpiti anche il personale e i visitatori.

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Le infezioni nelle aree critiche in sanità rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza dei pazienti e del personale sanitario. Le aree critiche comprendono reparti come le unità di terapia intensiva (UTI), le sale operatorie, le camere di isolamento e le unità di neonatologia, dove i pazienti sono particolarmente vulnerabili a infezioni a causa della gravità delle loro condizioni. La gestione delle infezioni in queste aree richiede misure di sicurezza rigorose e protocolli specifici.

In sintesi, la gestione delle infezioni nelle aree critiche è una priorità per garantire la sicurezza dei pazienti e ridurre al minimo i rischi. Adottando misure preventive come l’igiene delle mani, la protezione adeguata del personale, la gestione dei dispositivi medici e l’isolamento dei pazienti infetti, è possibile ridurre significativamente la diffusione delle infezioni in contesti sanitari. La formazione continua e l’aggiornamento delle pratiche sono altrettanto essenziali per mantenere un ambiente sicuro nelle aree critiche.

Radiazioni ionizzanti: analisi delle principali criticità

Le istruttorie condotte dall’Inail in ambito radiazioni ionizzanti: analisi delle principali criticità emerse. Il documento riporta un’estrema sintesi delle più diffuse criticità riscontrate nelle istruttorie RI condotte dall’Inail per il tramite della Sezione Supporto al SSN in materia di radiazioni, quale organo di consulenza del Ministero della Salute. INAIL 2024.

Per tali competenze ai sensi dell’art. 23 della legge 833/1978 il Ministero aveva assegnato tale compito all’ISPESL (confluito nel 2010 all’INAIL). La proposta che ne scaturisce va intesa quale risultato della volontà di condivisione degli autori delle esperienze e sensibilità professionali maturate sul campo, nell’auspicio di promuovere un sempre più alto ma anche sostenibile standard di sicurezza nonché un utile modello di confronto per gli esperti di radioprotezione.

Le principali attività di consulenza sinora svolte hanno riguardato l’espressione di pareri nell’ambito del rilascio di nulla osta di Cat. A, il decommissioning di siti nucleari e l’aggiunta intenzionale di materie radioattive nella produzione e manifattura di prodotti di consumo.

L’Inail, invece, è coinvolta direttamente, ai sensi del d. lgs. 101/2020, nell’iter per il conferimento della qualifica di sorgente di tipo riconosciuto e nel riconoscimento dell’idoneità dei servizi di dosimetria e organismi di misura.

L’ATTIVITÀ ISTRUTTORIA DELL’INAIL IN AMBITO RI

L’attività di consulenza viene svolta su richiesta di parere dal Ministero della salute per tutte le pratiche RI in cui, per rilevanza o complessità dell’istanza, è ritenuto strategico il coinvolgimento dell’Inail, eventualmente con lo svolgimento di un sopralluogo presso il soggetto istante.

CRITICITÀ RELATIVE AI LAVORATORI

Le principali criticità riscontrate in sede di istruttoria riguardano aspetti relativi alla gestione e alla classificazione del personale non direttamente coinvolto nei processi operativi, ma che accede e opera all’interno delle zone controllate per svolgere ‘attività al contorno’ quali pulizie, manutenzioni ordinarie e straordinarie e attività amministrative.

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TECNOLOGICA PER MANIPOLARE FARMACI PERICOLOSI

Misure di sicurezza, ricerca e innovazione tecnologica per manipolare farmaci pericolosi: garanzia di tutela con la norma in evoluzione. INAIL 2023.

Il 9 marzo 2022, l’Unione Europea ha pubblicato la direttiva 2022/431, un emendamento alla direttiva 2004/37/EC, con l’obiettivo di migliorare la protezione dei lavoratori da esposizioni ad agenti cancerogeni, mutageni e reprotossici.

INTRO

Il 9 marzo 2022 il Parlamento Europeo ed il Consiglio dell’Unione Europea hanno adottato la direttiva 2022/431 UE, che modifica la direttiva 2004/37/EC (CMD) sulla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione professionale ad agenti cancerogeni o mutageni. La direttiva n. 431 sottolinea anche l’obbligo di attuare la tutela nei confronti di sostanze tossiche per la riproduzione (c.d. reprotossiche) sul posto di lavoro e pone in evidenza, per la prima volta, i farmaci pericolosi, mettendo in risalto la necessità di ottimizzare la tutela della salute degli operatori negli ambienti lavorativi.

È necessario, quindi, procedere alla valutazione di tale rischio specifico, individuando ed attuando, conseguentemente, tutte le misure di prevenzione e protezione al fine di evitare la potenziale esposizione a tali farmaci pericolosi nelle strutture sanitarie od in qualsiasi altro ambiente nel quale si manipolino o si producano gli stessi. Al riguardo, si consideri quanto indicato, prima dell’art.1, al punto 9 della suddetta direttiva per le misure di sicurezza “Tali misure dovrebbero includere, per quanto tecnicamente possibile … il ricorso a un sistema chiuso o altre misure volte a ridurre il livello di esposizione dei lavoratori”.

Altresì, si evidenzia all’art.1 comma 6 punto 2 “i datori di lavoro provvedono affinché la produzione e l’utilizzazione degli agenti cancerogeni, mutageni o delle sostanze tossiche per la riproduzione avvengano in un sistema chiuso, sempre che ciò sia tecnicamente possibile.”

Per quanto concerne i farmaci pericolosi, nel comunicato stampa del 17/2/2022, relativo all’approvazione della sopra menzionata nuova direttiva, il Parlamento Europeo indica che nella UE si ritengono potenzialmente esposti a farmaci pericolosi 12,7 milioni di lavoratori e, nell’ambito di essi, 7,3 milioni appartengono al personale infermieristico. Gli Stati Membri dovranno mettere in atto le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alle indicazioni contenute nella direttiva entro il 5 aprile 2024.

È conoscenza acquisita come, da numerosi anni, la letteratura scientifica internazionale abbia posto in risalto l’elevata tossicità e, in alcuni casi, anche la cancerogenicità dei farmaci impiegati in oncologia, noti come chemioterapici antiblastici. Allo stato attuale delle conoscenze è importante notare che la dizione “farmaci pericolosi” è da attribuirsi anche ai farmaci che non sono definibili “chemioterapici antiblastici” ed è tale evidenza che si osserva nei contenuti della suddetta direttiva 2022/431/UE.

Misure di sicurezza, ricerca e innovazione tecnologica per manipolare farmaci pericolosi: garanzia di tutela con la norma in evoluzione
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Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.
Direttiva 2004/37/EC
Direttiva 2022/431/UE