Infortuni gomma, materie plastiche prodotti chimici

Infor.MO, Fattori causali e dinamiche infortunistiche nella fabbricazione di articoli in gomma, materie plastiche e prodotti chimici

Prodotto: Fact sheet Edizioni: Inail – 2023

DATI DESCRITTIVI

La scheda riporta l’analisi dei dati infortunistici registrati nei settori in studio con lo scopo di fornire un quadro più ampio possibile per facilitare le azioni di riduzione e gestione del rischio.

La prima parte della scheda presenta un approfondimento delle caratteristiche degli infortuni occorsi nei due settori di attività riferiti alla Fabbricazione di prodotti chimici e alla Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (rispettivamente codici C20 e C22 della classifi cazione Ateco 2007).

In Italia, secondo il Registro statistico delle imprese attive (ASIA) dell’Istat, al 2020 per il settore della Fabbricazione di prodotti chimici risultano attive 4.218 imprese, mentre per il settore della Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche si registrano, allo stesso anno, 9.881 imprese attive. I due settori considerati raffi gurano il 3,8% delle imprese dell’industria manifatturiera mentre in termini di fatturato ne rappresentano circa il 12,1%.

L’analisi temporale dell’andamento degli infortuni si riferisce al quinquennio 2016 – 2020. Per il calcolo della variazione percentuale nel periodo non si è però tenuto conto dell’anno evento 2020, interessato dall’evoluzione della pandemia da Covid-19 che, come ben noto, ha impattato fortemente sulle attività lavorative e sulla numerosità degli infortuni denunciati e riconosciuti dall’Inail. Per entrambi i settori in analisi nel periodo 2016 – 2019 si rileva una diminuzione degli eventi riconosciuti positivi con una contrazione però inferiore alla media del complesso di settori appartenenti al Manifatturiero.

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Nel dettaglio oltre a presentare l’andamento infortunistico dei dati di fonte assicurativa, in termini di frequenza ed indice di incidenza, vengono esaminate le caratteristiche delle modalità di accadimento e dei fattori causali degli infortuni analizzati. Sono poi indicate alcune delle principali misure di prevenzione e protezione da attuare per il contenimento e la riduzione del rischio infortunistico.

INAIL Relazione annuale 2021

I dati sull’andamento infortunistico e tecnopatico, i risultati economici conseguiti e le attività realizzate sui fronti della ricerca, della prevenzione, della riabilitazione e degli investimenti sono stati presentati a Palazzo Montecitorio dal presidente Franco Bettoni.

Al netto dei contagi da Covid-19 di origine professionale, gli infortuni “tradizionali” denunciati sono aumentati del 20% e i casi mortali di quasi il 10%


“La ripresa delle attività produttive dopo la pandemia deve proseguire in accordo con l’esigenza primaria di garantire la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”. Lo ha detto questa mattina a Roma il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, in occasione della presentazione a Palazzo Montecitorio della Relazione annuale 2021, alla presenza del vicepresidente Paolo Lazzara, dei consiglieri di amministrazione Teresa ArmatoCesare Damiano e Francesca Maione, del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, del direttore generale Andrea Tardiola e della presidente del Collegio dei sindaci, Daniela Carlà.

Illustrando alla Presidenza della Camera dei deputati, al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, e alle altre autorità presenti l’andamento di infortuni e malattie professionali che emerge dai dati dell’Istituto, le attività realizzate, i risultati economici conseguiti e gli obiettivi strategici per il futuro, Bettoni ha citato il Capo dello Stato, che ha più volte richiamato la necessità di azzerare le morti sul lavoro, sottolineando che “l’Inail è pronto a fare la sua parte, aumentando gli investimenti sulla sicurezza e avvalendosi dei progressi compiuti in questi anni dalla ricerca scientifica”.

“Per l’Italia – ha aggiunto – i fondi stanziati dall’Unione europea nell’ambito del programma Next Generation EU rappresentano un’occasione unica di sviluppo, investimenti e riforme”. Si tratta, infatti, di “un’opportunità imperdibile per rafforzare il processo di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, per potenziare le infrastrutture e le filiere produttive, e per migliorare la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, puntando su formazione e cultura della sicurezza”.

“L’iniziativa più rilevante finalizzata all’obiettivo di garantire la centralità della sicurezza nella fase di ripresa indotta dal Pnrr – ha spiegato il presidente dell’Istituto – riguarda l’avvio di collaborazioni strutturate e permanenti con aziende o grandi gruppi industriali del Paese, impegnati nell’esecuzione dei singoli interventi previsti dal Piano.

Le opere pubbliche

Le opere pubbliche che dovranno essere realizzate nel campo delle infrastrutture e dell’ammodernamento dei processi produttivi, verso le nuove frontiere energetiche, tecnologiche e di sostenibilità sociale, richiedono infatti di moltiplicare le azioni di prevenzione per un efficace contrasto del fenomeno infortunistico”.

Pnrr

L’accordo pilota siglato lo scorso aprile dall’Inail con le Ferrovie dello Stato italiane, che avranno un ruolo centrale nella realizzazione delle opere previste dal Pnrr con investimenti complessivi pari a circa 15 miliardi di euro, è destinato a fare da apripista per ulteriori collaborazioni con altri grandi gruppi industriali, con l’obiettivo di “fare dei cantieri collegati al Recovery Plan il più grande laboratorio in Europa di innovazione e ricerca per la sicurezza”.