Sicurezza stradale, via libera della Camera

Dopo il sì di Montecitorio, ora il testo passa al Senato. Tra le misure, divieto assoluto di bere alcolici per i giovani dai 18 ai 21 anni, per chi ha la patente da meno di 3 anni e per i conducenti professionisti. Fino a quindici anni di carcere per chi uccide guidando sotto l'effetto di alcol e stupefacenti

Approvate all'unanimità  da parte della commissione Trasporti della Camera, con due astenuti, le nuove norme sulla sicurezza stradale. Ora il testo passa al Senato, che potrebbe approvare la riforma in via definitiva prima della pausa estiva, in modo da rendere la normativa vincolante in tempo per l'esodo di agosto.

Tra le misure, arresto per almeno 6 mesi di chi guida sotto l'effetto di stupefacenti e revoca della patente nel caso in cui provochi un incidente; fino a 15 anni di carcere per chi uccide guidando sotto effetto di alcol e droghe; divieto assoluto di bere alcolici per i giovani dai 18 ai 21 anni, per chiunque abbia ottenuto la patente da meno di 3 anni, per chiunque guidi mezzi pesanti (oltre le 3,5 tonnellate) e per conducenti professionali; limite a 150 nei tratti autostradali con tre corsie serviti dal sistema Tutor.

E ancora, narcotest alla presenza di personale sanitario; buona parte dei proventi delle multe sarà  indirizzata al miglioramento della segnaletica, al rinnovo del manto stradale e all'intensificazione dei controlli; torna la targa personale; il foglio rosa, che consente la guida a chi si prepara all'esame di guida, potrà  essere concesso solo a chi ha già  superato l'esame teorico.Secondo le nuove disposizioni, inoltre, se un medico si accorge che un suo paziente e' affetto da una patologia che ne compromette la capacita' di guida, deve darne comunicazione scritta al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Viene poi introdotta in via sperimentale la “scatola nera” sui veicoli per cui e' necessaria la patente di guida C, D o E e del “casco elettronico” per chi viaggia su due ruote.

Il relatore Silvano Moffa (Pdl), presidente della commissione Lavoro: la normativa “è un atto di fiducia nei confronti dei giovani, che saranno chiamati ad un maggiore senso di responsabilità , e un omaggio alle famiglie che chiedevano norme rigorose, ma certe ed efficaci”.

Secondo quanto riportato dall'INAIL al 31 ottobre 2008, nel 2007 tutti gli infortuni mortali in ambito lavorativo occorsi sulla strada, sia quelli legati all'attività  lavorativa sia quelli in itinere, hanno provocato 629 decessi, pari al 52,1% del totale dei decessi sul lavoro e pari al 10% circa di tutti i morti per incidenti stradali rilevati dall'ISTAT.

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