Centrali idroelettriche analisi dei rischi. Problematiche gestionali connesse alle apparecchiature centrali idroelettriche.

Centrali idroelettriche analisi dei rischi

Analisi dei rischi e problematiche gestionali connesse alle apparecchiature delle centrali idroelettriche. INAIL 2023

Nell’ambito del Piano delle attività di Ricerca Inail per il triennio 2022-2024 il laboratorio V del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici (Dit), in collaborazione con la Unità Operativa Territoriale di Avellino, sta sviluppando un approfondimento sulla valutazione dei rischi a cui sono esposti i lavoratori delle centrali idroelettriche.

In Italia si contano più di 500 grandi dighe con sbarramenti alti più di 15 metri e/o con un invaso di oltre 1 milione di metri cubi (nel mondo sono oltre 40.000) e circa 10.000 piccole dighe. In passato ci sono stati catastrofici eventi legati agli sbarramenti e pertanto è necessario che queste strutture siano dotate di sistemi di sicurezza in grado di intervenire in caso di avaria ed evitando che fenomeni naturali o piccoli guasti possano provocare danni ai lavoratori o all’ambiente circostante.

Rispetto al passato è possibile monitorare in modo automatico la stabilità dei versanti, i livelli idrici ecc. attivando in caso di emergenza lo svuotamento controllato dell’invaso o altre attività di sicurezza, ma anche l’efficienza degli impianti può essere attentamente monitorata attraverso verifiche in autocontrollo o in occasione di verifiche previste per legge ad opera degli enti preposti tra cui l’Inail.

Nelle dighe sono presenti numerosi impianti ed attrezzature che richiedono la denuncia e la successiva verifica da parte dei tecnici Inail.

LA DIGA

Per le mutate visioni sul corretto uso dei suoli e le diverse esigenze energetiche si è ridotta notevolmente la realizzazione di nuovi invasi quindi abbiamo a che fare soprattutto con strutture già esistenti nelle quali si tende a migliorare le condizioni di sicurezza in base alle nuove conoscenze tecnologiche.

Nelle dighe, le acque di uno o più corsi d’acqua sono opportunamente accumulate in bacini artificiali per ottenere una riserva da utilizzare per uso irriguo e potabile o, se ci sono le condizioni altimetriche, per alimentare centrali idroelettriche.

L’uomo ha imitato probabilmente animali, come i castori, che da sempre costruiscono degli sbarramenti utilizzando rami ed altri materiali per ottenere un innalzamento del livello d’acqua e creare un habitat a loro confortevole. Le prime opere sono state realizzate per sfruttare l’energia cinetica dell’acqua e far funzionare gli opifici (mulini, ferriere ecc.).

Successivamente sono state realizzate opere più imponenti per creare riserve idriche per uso irriguo o potabile o per produrre energia elettrica. I bacini artificiali sono
diventati in alcuni casi riserve naturalistiche importanti attirando specie animali stanziali o migratorie.

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