EFFETTI SULLA SALUTE DI SPECIFICI RISCHI OCCUPAZIONALI

CONTRIBUTO DELL’INAIL ALLA PRODUZIONE DELLE STIME GLOBALI DEGLI EFFETTI SULLA SALUTE DI SPECIFICI RISCHI OCCUPAZIONALI


RISCHI OCCUPAZIONALI

La disponibilità di stime sanitarie accurate e trasparenti sull’impatto di malattie e infortuni lavoro-correlati è fondamentale per l’adozione di policy di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori a livello globale, nazionale e regionale.

In tale ottica, a partire dal 2016, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) hanno iniziato a lavorare insieme alla produzione delle prime stime congiunte sul carico delle malattie e degli infortuni lavoro-correlati (Who/Ilo Joint Estimates on the global burden of disease and injuries), che ha visto il coinvolgimento di un gruppo di 220 esperti di organizzazioni di ricerca appartenenti a 35 Paesi, con l’obiettivo di:
■ sviluppare nuovi metodi per l’identificazione di coppie prioritarie di fattori di rischio occupazionali e impatti sulla salute;
■ sviluppare una metodologia per stimare il numero di decessi e gli anni di vita vissuti con disabilità o persi per morte prematura (DALYs – disability-adjusted life years) legati al lavoro;

L’Oms e l’Oil

Le stime congiunte sono presentate a livello globale, nazionale e regionale e disaggregate per fattore di rischio occupazionale, per tipo di malattia, per sesso e per fascia di età.

L’Oms e l’Oil hanno prodotto dieci protocolli di revisione sistematica e condotto 15 revisioni sistematiche e meta-analisi, di cui 5 hanno riguardato studi sulle stime della prevalenza e/o livello di esposizione a fattori di rischio professionale e 10 studi sull’impatto dell’esposizione a selezionate coppie di fattori di rischio professionale ed effetti sulla salute.

Rischio professionale

Il fattore di rischio professionale con il maggior numero di decessi attribuibili è l’esposizione a orari di lavoro prolungati (≥ 55 ore settimanali).

Lo studio ha consentito di stimare che nel 2016 l’eccesso di ore di lavoro sia stato responsabile di quasi 750 mila decessi a livello globale per cardiopatia ischemica e ictus (+29% rispetto al 2000) e oltre 23 milioni di DALYs persi. Nel dettaglio, le morti causate da malattie cardiache dovute a orari di lavoro prolungati sono aumentate del 42% e quelle per ictus del 19%.

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