Sicurezza dati Censis: elevato il numero degli incidenti sul lavoro

 

Si muore di più sul lavoro o sulle strade che non a causa della criminalità o di episodi violenti. I morti sul lavoro, infatti, sono quasi il doppio degli assassinati e i decessi sulle strade otto volte più degli omicidi. A lanciare l'allarme è il Censis, secondo il quale, tuttavia, ''gran parte dell'attenzione pubblica si concentra sulla dimensione della sicurezza rispetto ai fenomeni di criminalità''.

Dati raccolti dal Censis: nel 2007, sono stati 1.170 i decessi per motivi di lavoro in Italia, di cui 609 per infortuni 'stradali', ovvero lungo il tragitto casa-lavoro ('in itinere') o in strada durante l'esercizio dell'attività lavorativa.

L'Italia, avverte il Censis, è di gran lunga il Paese europeo dove si muore di più sul lavoro: nel 2005 gli infortuni (esclusi quelli in strada, che non vengono rilevati in modo omogeneo) sono stati 918 in Italia, 678 in Germania, 662 in Spagna, 593 in Francia.

Più grave è la posizione italiana per gli incidenti stradali: nel 2006, in Italia, i decessi sulle strade sono stati 5.669, piu' che in Paesi anche piu' popolosi del nostro: Regno Unito (3.297), Francia (4.709) e Germania (5.091). Gli altri Paesi hanno fatto meglio di noi negli interventi tesi a ridurre i decessi sulle strade.

Mentre se si guarda agli omicidi, in Italia continuano a diminuire. In base ai dati delle fonti ufficiali disponibili elaborati dal Censis, sono passati da 1.042 casi nel 1995 a 818 nel 2000, fino a 663 nel 2006 (-36,4% in 11 anni). Sono molti di piu' negli altri grandi Paesi europei, dove pure si registra una tendenza alla riduzione: 879 casi in Francia (erano 1.336 nel 1995 e 1.051 nel 2000), 727 in Germania (erano 1.373 nel 1995 e 960 nel 2000), 901 casi nel Regno Unito (erano 909 nel 1995 e 1.002 nel 2000).

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