Qualità  dell’ambiente urbano 2015

XI Rapporto. Edizione 2015 ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

Qualità  dell'ambiente urbano 2015

rapporto_ambiente2015.jpgL'edizione 2015 del Rapporto propone un set di indicatori ambientali che sono rivisitati, aggiornati e arricchiti ogni anno per l'analisi della qualità  ambientale delle città  e che concorrono alla valutazione della qualità  della vita nelle aree urbane italiane” Era il 2003 quando si scelse di introdurre tra i compiti istituzionali dell'allora APAT, oggi ISPRA, il monitoraggio e la valutazione della qualità  dell'ambiente urbano, con la pubblicazione annuale di un Rapporto, giunto con la presente alla sua XI edizione. Quella scelta si è rivelata nel tempo strategica se ad occuparsi del rapporto città -ambiente ci sono istituzioni come le Nazioni Unite, l'ICLEI, l'Agenzia europea per l'ambiente, e se le stesse Nazioni Unite hanno dall'anno scorso istituito la Giornata mondiale delle città  (il 31 Ottobre di ogni anno). La dimensione urbana è diventata, oggi, centrale nell'analisi delle complesse dinamiche ambientali e nella sperimentazione di pratiche sostenibili, rappresentando al contempo sia una grande fonte di pressione ambientale, che la scala da cui partire per segnare il cambiamento. Da quel lontano 2003 molta strada è stata fatta, e molto è il patrimonio di conoscenza ambientale che è andato sviluppandosi e consolidandosi grazie al lavoro di condivisione svolto dalla rete costituita da ISPRA e dalle Agenzie ambientali Regionali (ARPA) e provinciali (APPA). Il percorso tracciato con l'iniziale analisi di otto realtà  metropolitane, ci permette oggi – con questa undicesima edizione del Rapporto – di fotografare la qualità  dell'ambiente in 85 tra le principali realtà  urbane del nostro
Paese.
L'analisi dell'ambiente alla scala urbana rappresenta una doppia sfida: sia sul piano tecnico-metodologico (uniformità  dei modelli/metodi di stima, validità  statistica del dato, etc.) che sul piano organizzativo e di coordinamento dei soggetti a vario titolo competenti. ISPRA ha raccolto questa duplice sfida, forte del grande patrimonio di conoscenza tecnica consolidatasi negli anni e alla mole di dati in possesso delle ARPA e delle APPA, i soggetti più vicini ai territori, e quindi più sensibili alla realtà  locale. Dal 2012 il Consiglio Federale del Sistema Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (SNPA), da me presieduto, ha attribuito al Rapporto il logo rappresentativo del SNPA che contraddistingue proprio quei prodotti editoriali frutto di attività  congiunte ISPRA/ARPA/APPA.
Il Rapporto è il frutto di sinergie non solo ISPRA/ARPA/APPA, ma anche tra ISPRA e gli altri soggetti che a livello nazionale producono dati ambientali, come ISTAT, ACI, Corpo Forestale dello Stato, nonché Regioni, Province e Comuni. Questo, a mio avviso, è il grande valore aggiunto di questo prodotto e ciò in ossequio alla profonda convinzione sull'indispensabile collaborazione e sinergia tra Enti ed Istituzioni: con ANCI è stato siglato un protocollo d'intesa sulle attività  relative alle aree urbane già  nel 2009 e con ISTAT abbiamo negli anni avviato un proficuo lavoro di confronto e arricchimento reciproco, attraverso Gruppi di lavoro interistituzionali come quello sul consumo di suolo e sul verde pubblico. Questi sono alcuni dei temi tipicamente “urbani” trattati nel Rapporto, che vuole rappresentare uno strumento di lavoro per i decisori.

Scarica la pubblicazione” (pdf – 29 mb)
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