La didattica elearning
Formazione tradizionale e e-learning I processi di apprendimento
La didattica elearning
I processi di apprendimento sono diventati più complessi a causa del sorgere di nuove tecnologie, in particolare Internet. Le possibilità di apprendimento collaborativo aperto e flessibile ha risvegliato l'interesse dei docenti e ricercatori a indagare e comprendere le condizioni e le caratteristiche che i nuovi metodi di apprendimento possono contribuire. Se come docenti possiamo essere soddisfatti circa le possibilità di un cambiamento pedagogico che l'e-learning può portare, non dobbiamo smettere di interrogarci sulla qualità di questi processi di istruzione e di apprendimento. Questo documento analizza i processi di comunicazione e didattica innovativa. Abbiamo pensato a un sistema di categorie che consente l'analisi dell'interazione didattica. E' importante sapere che gli elementi di comunicazione sociale, cognitiva e didattica saranno il nuovo sviluppo” dell'apprendimento in ambienti virtuali in modo sempre più efficace. Le nuove forme di comunicazione che coinvolgono la telematica sono una grande sfida, quando concettualizzare ciò che è stato tradizionalmente inteso come comunicazione in materia di istruzione. Uno dei temi più prolifici nella letteratura recente sulla comunicazione del contesto educativo, riguarda l'uso didattico delle nuove tecnologie e quindi non sorprende che una revisione della bibliografia specializzata, rivela molti riferimenti alla concetto di Computer Mediated Communication.
Nella progettazione del formato didattico, assumono grande rilevanza le decisioni relative alla definizione degli obiettivi didattici e dei relativi approcci metodologici, alla progettazione delle attività , dei contenuti e delle attività di valutazione. Sono da includere in questa categoria l'organizzazione dei discenti e la definizione delle figure professionali coinvolte nell'erogazione.
Gli obiettivi didattici devono essere specificati chiaramente e resi noti a tutto il gruppo di progetto. Il formato didattico viene progettato, di conseguenza, grazie ai dati raccolti durante lo studio di fattibilità , alle caratteristiche degli utenti e ai vincoli definiti a priori, descritti nel documento di avvio del progetto.
Gli obiettivi possono essere descritti a seconda della modalità più appropriata al contesto.
Una modalità molto diffusa è relativa alla tipica tassonomia “sapere, saper fare, saper essere“.
Un'altra modalità , invece, è legata all'identificazione degli obiettivi generali complessivi del corso, quindi degli obiettivi specifici dei singoli insegnamenti e, infine, degli obiettivi trasversali. Tale classificazione è basata, quindi, sulla tipologia di competenze da acquisire:
tecnico-professionali, legate all'apprendimento organizzativo, trasversali o meta competenze
Alla progettazione degli obiettivi didattici si collega la definizione degli approcci metodologici.
Gli approcci metodologici utilizzati nel campo dell'e-learning sono molteplici e possono essere analizzati focalizzando l'attenzione su differenti aspetti. Una modalità di descrizione efficace può essere quella che analizza le metodologie didattiche in base al livello di interattività tra gli attori in gioco, al livello di regia didattico-organizzativa, al grado di strutturazione e di flessibilità che esse consentono. Seguendo questa linea e procedendo con una necessaria semplificazione, si possono definire tre principali modelli rappresentativi.
1. Il primo modello, definibile come apprendimento individuale, si basa su attività didattiche che prevedono lo studio individuale da parte dei discenti. La tipologia di interazione è collegata alla fruizione dei contenuti e degli strumenti a supporto delle attività . I discenti possono eventualmente interagire con i tutor e i docenti che forniscono loro supporto e assistenza (tecnica, sui contenuti e sulla metodologia). Tale modello prevede un basso intervento in termini di gestione didattica e permette un alto grado di libertà e flessibilità nella gestione dei ritmi di fruizione (ogni discente procede su un percorso individuale quindi secondo le proprie capacità , necessità e volontà ) e dei percorsi che possono essere sia pre-selezionati, che liberi. L'apprendimento individuale assegna grande rilevanza alla progettazione di attività individuali strutturate e di contenuti a supporto di tali attività . Tale modello viene prevalentemente applicato nello sviluppo di competenze di base e, in parte, di competenze tecnico-professionali.
2. Il secondo modello, definibile come apprendimento collaborativo (wrap around), prevede lo sviluppo di attività di collaborazione e cooperazione all'interno di gruppi di discenti: le persone interagiscono per conseguire un obiettivo comune e, di conseguenza, l'apprendimento individuale è concepito come il risultato di un processo di gruppo. In questo caso la “mediazione didattica” è totalmente affidata a risorse umane qualificate e il focus dell'attività si sposta verso la costruzione di interazione tra i soggetti coinvolti, cioè tra discenti, tutor, docenti ed esperti. Flessibilità e libertà risiedono, in questo caso, nell'organizzazione delle attività all'interno dei gruppi e nella fruizione dei contenuti che diventano un supporto alle attività e possono essere più o meno consultati dal gruppo di discenti a seconda della necessità . La progettazione, l'organizzazione e la selezione delle attività e dei contenuti deve essere guidata dalla necessità di attivare processi di scambio e di collaborazione tra le persone. Il modello dell'apprendimento collaborativo si applica prevalentemente allo sviluppo di competenze tecnico-professionali e, in parte, all'apprendimento di competenze trasversali.
3. Il terzo modello didattico, basato sulle interazioni di gruppo (team-based o community-based), è caratterizzato da bassa regia didattico-organizzativa e da elevata interazione tra gli attori in gioco (tra i quali si sviluppano meccanismi di interdipendenza e reciprocità ). Il focus della progettazione è quindi incentrato sui meccanismi di interazione sociale tra le persone e sui ruoli che devono presidiare l'intero sistema. Le attività da progettare sono slegate dalla presenza di contenuti strutturati e devono stimolare la creazione di una comunità attiva che interagisca costantemente e produca conoscenza sulla base dell'interazione. I contenuti, prevalentemente interni all'organizzazione, in quanto derivano da esperienze locali, casi e pratiche di successo, sono spesso inseriti nel sistema sotto forma di pillole di conoscenza intorno alle quali innescare il dibattito e attivare un processo di socializzazione orientato al problem-solving. Gli esiti di tali attività , previa codifica, vanno ad alimentare con nuove pillole la base di conoscenza iniziale: il contenuto costituisce in questo caso l'input e l'output del processo. Questo modello si applica soprattutto nello sviluppo di competenze trasversali e nelle situazioni in cui occorre stimolare un apprendimento organizzativo.
L'altro aspetto metodologico su cui è importante prendere una decisione è legato alla modalità di erogazione del corso: è necessario stabilire cioè se il corso verrà sviluppato completamente online oppure in formato blended (con un mix di attività in presenza e a distanza). La scelta può essere effettuata sulla base della distribuzione degli utenti sul territorio, della disponibilità di tempo e dei costi per gli spostamenti, della durata del percorso e della tipologia di attività da svolgere. È utile, inoltre, considerare i costi delle attività in presenza e la disponibilità di strutture necessarie allo svolgimento delle stesse….
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