In risposta ai rilievi della UE è necessario modificare il Codice Appalti

In vista della scadenza del 30 giugno 2008, dopo la quale non sarà più possibile modificare il Codice degli appalti, il Governo prova a prendere tempo e, con un emendamento al DL 59/2008 (legge comunitaria), recante “disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari”, ha proposto un articolo aggiuntivo e precisamente l'articolo 8-bis che modifica la legge delega n. 62/2005 e con cui il termine per procedere alle modifiche al codice originariamente previsto in due anni (Art. 8-bis All'articolo 25, comma 3, della legge 18 aprile 2005, n. 62, le parole: «Entro due anni» sono sostituite dalle seguenti: «Entro tre anni») e, quindi, scadente il 30 giugno prossimo, diventa di tre anni con una nuova scadenza il 30 giugno del 2009.

Propone, quindi, di posticipare al 30 giugno 2009 la scadenza, per evitare la procedura di infrazione comunitaria che seguirebbe alla Lettera del 4 febbraio 2008 con la quale la Commissione europea ha sollevato dubbi sulla conformità del Codice degli appalti alle direttive europee.

In questo modo il Governo potrebbe rispondere alla Commissione europea modificando il Codice (e, di conseguenza, il Regolamento attuativo) e apportando, eventualmente, anche altre correzioni che riterrà opportune.

Nel corso di un convegno organizzato dall'Istituto Grandi Infrastrutture (IGI) del 22 APRILE 2008, è stata distribuita una nuova bozza di decreto correttivo che è stato messo a punto dai tecnici del Ministero delle Infrastrutture sviluppando il testo del terzo decreto correttivo, che contiene le prime indicazioni sulle risposte che il Governo dovrebbe dare alle censure della Commissione europea.

La censura più significativa mossa dalla Commissione, ha riguardato il diritto di prelazione in favore del promotore, il quale nella procedura negoziata poteva adeguare la sua proposta a quella giudicata più conveniente dall'amministrazione, e risultare così aggiudicatario della concessione. La Commissione aveva censurato il diritto di prelazione perché in grado di violare il principio della par condicio dei concorrenti nel corso della procedura negoziata.

La bozza di decreto correttivo modifica profondamente la finanza di progetto, adeguandola alle osservazioni formulate dalla Commissione. Inoltre, la bozza di decreto prevede una maggiore flessibilità, consentendo agli operatori di presentare proposte di realizzazione di lavori non previsti in strumenti di programmazione, che peraltro non comportano alcun obbligo di esame e valutazione per l'amministrazione.

Intanto, il REGOLAMENTO ATTUATIVO del Codice, approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri il 21 dicembre 2007, è in dirittura d'arrivo.

Il Regolamento, che entrerà in vigore 180 giorni dopo la pubblicazione, sbloccherà numerosi istituti: il dialogo competitivo, l'appalto integrato di progettazione e lavori e le aste elettroniche.

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