Il Registro Nazionale dei Tumori Naso-Sinusali

Evidenze epidemiologiche, quadro di riferimento, risultati dell'attività  di sorveglianza

Il Registro Nazionale dei Tumori Naso-Sinusali

Il Registro Nazionale dei Tumori Naso-SinusaliPubblicazione realizzata da INAIL Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale. Autori presenti nel file PDF.
La ricerca epidemiologica sull'eziologia dei tumori ha prodotto storicamente risultati rilevanti per la sanità  pubblica e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. I tumori delle cavità  nasali e dei seni paranasali rappresentano, con i mesoteliomi maligni associati all'esposizione ad amianto, le neoplasie per le quali è maggiore il peso della componente di origine professionale responsabile della loro insorgenza. Il ruolo causale dell'inalazione di polvere di legno e di cuoio, oltre all'esposizione a formaldeide, nichel e cromo, è ben documentato. Esiste tuttavia un ampio margine di lavoro per l'informazione e la formazione dei lavoratori che consente di ridurre il rischio di esposizione e di svolgere quel ruolo di ricerca e prevenzione dei rischi che sono fra i compiti istituzionali dell'Istituto.
Per queste ragioni, e per la possibilità  di documentare i parametri epidemiologici e l'ampio ventaglio dei settori di attività  industriale coinvolti, è auspicabile che l'attività  di sorveglianza epidemiologica dei tumori naso-sinusali si sviluppi, a partire dalle esperienze riportate in questo I Rapporto del ReNaTuNS, e si diffonda su tutto il territorio nazionale. I tumori maligni naso-sinusali (TuNS) rappresentano meno dell'1% di tutti i tumori e sono caratterizzati da un ampio ventaglio di tipi istologici compatibili (fra cui il carcinoma squamocellulare e l'adenocarcinoma sono i più frequenti) con specifiche modalità  di evoluzione clinica e di sopravvivenza media. Si tratta quindi di una neoplasia rara con un rischio di insorgenza nella popolazione generale molto basso. La grande attenzione di sanità  pubblica, prevenzione e ricerca occupazionale su questa malattia deriva dalla circostanza di un rischio elevato nelle popolazioni degli esposti agli agenti causali presenti nei luoghi di lavoro.
La ricerca e gli studi sperimentali ed epidemiologici sui TuNS condotti a partire dai primi decenni del secolo scorso hanno consentito di evidenziare alcuni agenti chimici ed esposizioni lavorative causalmente associati a questa patologia.
Sulla base delle evidenze disponibili l'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) ha valutato la produzione di alcol isopropilico, i composti del nichel, il fumo di tabacco, il radio-226 e 228 e i prodotti del loro decadimento, le polveri di cuoio e le polveri di legno come gli agenti o le circostanze di esposizione con evidenza certa di cancerogenicità  per l'uomo per la sede TuNS, così come le attività  di carpenteria e falegnameria, i composti del cromo esavalente, la formaldeide e le lavorazioni tessili gli agenti causali o le circostanze di esposizione con evidenza limitata.

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