Comunicazione RLS INAIL

La comunicazione all’INAIL, a cadenza annuale, deve essere effettuata per la singola azienda ovvero per ciascuna unità produttiva in cui si articola la azienda stessa nella quale opera/no il/i Rappresentante/i e deve riferirsi alla situazione in essere al 31 dicembre dell’anno precedente.

L’INAIL ha predisposto una apposita procedura per la segnalazione in oggetto, procedura on line accessibile dal sito dell’Istituto attraverso Punto Cliente.

L’inserimento in procedura potrà essere effettuato fino al 31 marzo di ciascun anno; in sede di prima applicazione la scadenza della comunicazione per il 2009 (che esprime la situazione in essere al 31 dicembre 2008) è fissata al 16 maggio 2009.

Per gli anni successivi, se non sono intervenute variazioni, l’utente avrà la possibilità di confermare la situazione già presente in archivio; altrimenti dovrà procedere ad una nuova segnalazione.

Scarica Modulo RLS

DATA CERTA

 

Per la data certa occorre fare riferimento disciplina civilistica in materia di prove documentali e, in particolare, agli artt. 2702- 2704, c.c., che hanno riportato un elenco non esaustivo degli strumenti idonei per attribuire la data certa al documento. Questa disciplina consente di provare tale data anche con riferimento a ogni «fatto che stabilisca in modo egualmente certo l'anteriorità della formazione del documento»

(art. 2704, c.c. Art. 2704, Codice civile «Data della scrittura privata nei confronti dei terzi»

«La data della scrittura privata della quale non è autenticata la sottoscrizione non è certa e computabile riguardo ai terzi, se non dal giorno in cui la scrittura è stata registrata o dal giorno della morte o della sopravvenuta impossibilità fisica di colui o di uno di coloro che l'hanno sottoscritta o dal giorno in cui il contenuto della scrittura è riprodotto in atti pubblici o, infine, dal giorno in cui si verifica un altro fatto che stabilisca in modo egualmente certo l'anteriorità della formazione del documento. La data della scrittura privata che contiene dichiarazioni unilaterali non destinate a persona determinata può essere accertata con qualsiasi mezzo di prova. Per l'accertamento della data nelle quietanze il giudice, tenuto conto delle circostanze, può ammettere qualsiasi mezzo di prova.»).

Non esiste quindi un vincolo per ottenere la data certa ma, al contrario,sono possibili molteplici soluzioni; ne consegue un'ampia autonomia nella scelta dello strumento da utilizzare per ottenere la data certa, che trova una sua conferma anche nella formulazione stessa del comma 2, art. 28, D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 TESTO UNICO SULLA SICUREZZA (che non specifica alcun mezzo).

Di seguito sono elencati alcuni strumenti:
 

Strumento

Procedura

Autoprestazione

Apposizione presso un ufficio postale del

timbro direttamente sul documento di

valutazione dei rischi avente corpo unico,

anziché sull'involucro che lo contiene.

Posta

elettronicacertificata

(PEC)

Il documento di valutazione dei rischi in

formato PDF è inviato a se stessi

utilizzando una casella di posta

elettronica certificata (PEC). La

trasmissione del documento informatico

per via telematica equivale alla

notificazione per mezzo della posta e ha

valore legale.

Marca temporale

(digital time stamp)

Consente di datare in modo certo e

opponibile a terzi un oggetto digitale

(file). L'apposizione di una marca

temporale produce l'effetto giuridico di

attribuire a uno o a più documenti

informatici una data e un orario opponibili

ai terzi. Questo sistema prevede

l'apposizione, da parte del datore di

lavoro, della firma digitale e successiva

apposizione della marca temporale.

Spedizione del DVR

Spedizione a mezzo raccomandata allo

stesso mittente del documento di

valutazione con l'apposizione del timbro

postale.

Atto deliberativo

Per le pubbliche amministrazioni la

certificazione della data può avvenire

mediante l'adozione di un atto

deliberativo di cui sia certa la data in

base alla disciplina della formazione, della

numerazione e della pubblicazione

dell'atto.

tra gli altri strumenti: Apposizione di autentica, deposito del documento o vidimazione di un verbale, in conformità alla legge notarile; formazione di un atto pubblico; registrazione o produzione del documento a norma di legge presso un ufficio pubblico.

Modifiche al Dlgs 81 e prossime scadenze

 

MODIFICHE E PROROGHE DLGS 81/08

Come è noto, lo scorso 27 marzo è stato approvato dal consiglio dei Ministri il decreto correttivo al Dlgs 81/08.

Infatti, il tempo utile per la presentazione di decreti correttivi al Testo unico che è entrato in vigore il 15 maggio 2008, è il 16 maggio 2009 (un anno dall'entrata in vigore dello stesso).

Poiché l'iter di approvazione del decreto correttivo richiede dei passaggi alle Commissioni competenti, è stato necessario uno slittamento de decreto correttivo: è prevista la pubblicazione del decreto correttivo per il prossimo 16 Agosto.

Intanto, il 29 aprile scorso è stata convocata la conferenza Stato Regioni avente nell'elenco dell'ordine del giorno:

PARERE SULLO SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO RECANTE DISPOSIZIONI INTEGRATIVE E CORRETTIVE SUL DECRETO LEGISLATICO 9 APRILE 2008, N.81 IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO (LAVORO SALUTE E POLITICHE SOCIALI- INFRASTRUTTURE E TRASPORTI, SVILUPPO ECONOMICO)

Parere ai sensi dell'articolo 1, comma 4, della legge 3 agosto 2007, n.123.

Nel frattempo si ricorda che il 16 maggio si avvicina e si ricordano gli adempimenti  (ultime proroghe stabilite dalla legge 14 febbraio 2009 conversione del Milleproroghe):

•√       comunicazione INAIL infortuni sul lavoro della durata superiore ad un giorno

•√       entrata in vigore delle visite mediche in fase pre-assuntiva

•√       valutazione STRESS DA LAVORO CORRELATO

•√       data certa

Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro

“Ogni 15 secondi un lavoratore muore per incidente o malattia professionale, ogni giorno circa un milione di lavoratori subiscono un infortunio e ogni giorno si possono verificare oltre 5.500 incidenti mortali”. E' questo il bilancio stimato dall'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) nel rapporto “Health and life at work: a basic human Right”, pubblicato oggi in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro.

Un bilancio, purtroppo, in continuo peggioramento. Secondo l'organizzazione dell'Onu, ogni anno muoiono 2,3 milioni di lavoratori per incidenti sul lavoro o malattie professionali. E, oltre ai casi di incidenti letali, sono circa 280 milioni gli infortuni sul lavoro non mortali e 180 milioni i nuovi casi di malattie professionali che si verificano ogni anno. Tutto questo ha un costo altissimo, non solo sociale ma anche economico, che si aggira intorno al 5% del prodotto nazionale lordo mondiale.

Proprio per questo il rapporto dell'Ilo richiama l'attenzione di istituzioni, datori e lavoratori sulla necessità di attuare un efficace sistema di gestione dei pericoli e dei rischi negli ambienti professionali, a favore della tutela di tutti i soggetti coinvolti nel processo produttivo. Molteplici i fattori di criticità che, secondo l'Ilo, possono pregiudicare il benessere psico-fisico e sociale dei lavoratori: dalle innovazioni tecnologiche (che modificano in tutti i settori dell'economia le caratteristiche dell'organizzazione delle imprese) alle relazioni lavorative, alla composizione della forza lavoro; dall'andamento demografico e occupazionale (che condiziona il tipo e la natura dei rischi negli ambienti di lavoro) alla crisi economica mondiale che, incidendo sulla struttura organizzativa delle imprese, compromette le misure di sicurezza e provoca una maggiore compromissione dei fattori psico-sociali e un aumento dei costi umani ed economici legati al fenomeno degli infortuni.

“La salute e la sicurezza sul lavoro è un diritto umano e parte integrante di un'agenda per lo sviluppo incentrata sull'individuo”, afferma, così, il direttore generale dell'Ilo, Juan Somavia. “Un lavoro non sicuro è una tragedia umana, una preoccupazione quotidiana: la povertà aumenta laddove le malattie o gli infortuni riducono o eliminano la capacità di lavorare. Molte di queste tragedie che interessano ogni anno milioni di lavoratori rimangono sconosciute e lontane dalle prime pagine dei giornali. Eppure, si potrebbe fare molto per prevenirle. Ci guadagnano tutti ad avere un ambiente di lavoro sicuro e salubre. I lavoratori e le loro famiglie, i governi, le imprese, le società e le economie hanno dei vantaggi a ridurre gli incidenti sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali”.

 

fonte inail

VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORO CORRELATO

L'operazione di valutazione di un rischio e delle conseguenti misure di prevenzione e di protezione è un'operazione complessa che va da generale al particolare e per questo può richiedere più livelli di approfondimento. A questa logica non sfugge la valutazione del rischio stress correlato al lavoro.

Anzi, proprio per la particolarità di questo tipo di rischio per il quale i segnali “oggettivi” non sono così evidenti e certi, come invece avviene, in genere, nel caso dei rischi fisici, il percorso di valutazione può richiedere passaggi successivi che, una volta evidenziata la presenza di potenziali fonti di rischio, permettano di identificarne con precisione la genesi e, quindi, anche i possibili effetti dannosi sui soggetti esposti.

Non si deve infatti trascurare il fatto che, a differenza di quanto accade per i rischi fisici per i quali gli effetti sono simili per tutti i soggetti esposti, nel caso dei rischi da stress lavoro-correlati sia la percezione del rischio, sia, a maggiore ragione, l'esperienza di stress possono essere assai diverse da persona a persona anche se le stesse operano nella medesima condizione e, dunque, sono esposte al medesimo stressor.

Di qui la necessità di procedere ad identificare la presenza di potenziali rischi da stress a livello collettivo, per arrivare poi a identificarne gli effetti a livello di singoli soggetti. Questo percorso richiede l'utilizzo di strumenti e metodi di indagine differenziati, mano a mano che ci si sposta dal rischio stress allo stress come effetto e alle conseguenze dello stress sulla salute del singolo soggetto esposto. Altrettanto complessa e articolata può essere anche l'attività da sviluppare per correggere i malfunzionamenti che generano il rischio di stress e per evitarne l'insorgenza in futuro. In proposito è bene ricordare che lo stress correlato al lavoro è la conseguenza di un problema esistente nell'organizzazione e non l'effetto di una debolezza dell'individuo. In base alle indicazioni contenute nell'Accordo europeo, una volta accertata l'esistenza di un rischio di stress correlato al lavoro, occorre intervenire per eliminarlo o, nel caso ciò non fosse possibile, per ridurlo e tenerlo sotto controllo in modo che non possa produrre conseguenze negative sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. In proposito l'Accordo europeo del 2004 indica la necessità per le aziende di dotarsi di una politica antistress. In entrambi i casi il punto di partenza è una valutazione del rischio che permetta di identificare le fonti generatrici di rischio e di valutarne gli effetti dannosi sui lavoratori esposti. Dalla valutazione devono anche scaturire le misure di prevenzione e di protezione da adottare. Sotto questo aspetto il rischio stress non presenta differenze rispetto ai rischi fisici.

La valutazione del rischio stress mediante il software Rischio Stress l.c.

La valutazione del rischio effettuata con l'ausilio del software Rischio Stress l.c., consente di realizzare il primo fondamentale passo del percorso di indagine, ossia quello che permette di individuare se esistono fattori generatori di un potenziale rischio di stress lavoro correlato e l'intensità con cui lo stesso è avvertito dai lavoratori esposti. Il prodotto è costruito in modo da consentire immediatamente di accertare, attraverso l'esame di dettaglio condotto su quattro aree di rischio potenziale, indicate dall'Accordo europeo del 2004, quali fattori possono essere all'origine delle criticità riscontrate e di fornirne una valutazione del rischio potenziale associato. Da questa valutazione scaturiscono le indicazioni circa le criticità da controllare e correggere e le misure di prevenzione da adottare. Rischio Stress l.c. effettua la valutazione attraverso l'esame di tre parametri tra loro correlati: livello soggettivo di rischio percepito, condizioni di rischio oggettive, livello dei parametri occupazionali critici. La ricerca viene infatti effettuata esaminando sia le caratteristiche oggettive delle condizioni dei luoghi di lavoro interessati, sia la valutazione fatta dai soggetti delle condizioni di lavoro su una scala di rischio di tipo qualitativo, desunta dai documenti Ue sulla valutazione del rischio, composta di 6 valori, ciascuno dei quali esprime un dato di sintesi contenente contestualmente il riferimento alla frequenza di esposizione e alla possibile entità del danno. A completamento vengono anche presi in considerazione quei parametri occupazionali che possono avere correlazioni con la presenza di condizioni di stress lavoro correlato. Pertanto il software Rischio Stress l.c. presenta tutti i requisiti per effettuare un percorso di valutazione del rischio che consente di ottenere tutti i parametri richiesti per il documento di valutazione del rischio di cui all'art. 28. La scelta di utilizzare una scala qualitativa di valutazione del rischio e non la matrice di rischio espressa dalla formula R=FxM (o PxD) comunemente utilizzata per i rischi fisici, deriva dal fatto che per il rischio stress è alquanto problematico stabilire un nesso di causalità certo tra esposizione al rischio, tipo di danno e gravità del danno. In particolare risulta difficile stabilire con la necessaria obiettività il valore di M, ossia la gravità delle conseguenze del rischio stress sulla salute dei soggetti esposti. Per ovviare a questo inconveniente si è dunque preferito adottare per il software Rischio stress l.c., una valutazione del rischio basata su una scala di valutazione qualitativa, desunta dalle linee guida europee sulla valutazione del rischio, che offre un dato di sintesi del prodotto dei due valori (PxD) associato agli effetti del livello di rischio trovato, cui si accompagna una sintetica indicazione degli effetti e delle misure da adottare.

Azioni conseguenti alla valutazione preliminare del rischio stress

L'indicazione di “valutazione preliminare” utilizzato per il Prodotto Rischio Stress ha il significato di qualificare il primo livello di intervento da effettuare, quello svolto per individuare e valutare la presenza di fattori o aree di rischio stress a livello del funzionamento del sistema organizzativo, a valle della quale potrebbero essere necessari ulteriori tipi di intervento, nel caso fosse individuata la presenza di livelli di rischio significativi. Al termine di questa prima fase di valutazione si possono verificare due possibilità: a) non vi sono rischi apprezzabili (valori di rischio fino a 2 e, in relazione alle criticità anche con il livello 3); b) vengono rilevati dei rischi con valori significativi, da 4 a 6 e, in relazione alla criticità anche con livello3.

Nel caso a) non sono necessari ulteriori approfondimenti ma si dovrà tenere monitorato il sistema con una periodicità definita (diciamo almeno una o due volte all'anno).

Nel caso b), invece, occorre avviare un approfondimento della ricerca che richiederà un'indagine sviluppata su vari piani. Il primo passo che viene suggerito di fare a valle della valutazione preliminare è di avviare una nuova indagine utilizzando il metodo Querti-SLC, messo a punto da Studio Frasca e basato su un questionario più complesso, che consente di valutare i 12 fattori di rischio individuati dai documenti Ue, tra cui la recente guida PRIMA-EF, mediante il quale è possibile ottenere una più precisa indicazione dei fattori potenziali di rischio e soprattutto delle criticità che generano il rischio stesso. Questo Servizio è disponibile anche in modalità on-line e può essere richiesto tramite il sito di Consorzio Infotel sul quale è presente un link che permette di accedere alla pagina con le indicazioni per ottenere il servizio, le sue modalità di esecuzione ed i relativi costi. Proseguendo nella valutazione del rischio, il successivo passaggio consiste nell'agire sui fattori individuati come potenziali generatori di rischio stress e per questo è richiesto un intervento da effettuare nell'ambito aziendale avente un obiettivo più mirato. Questo intervento successivo è effettuato da psicologi e prevede l'utilizzo di metodi qualitativi come colloqui individuali e di gruppo e, eventualmente il ricorso a sistemi di misurazione che consentano di valutare il potenziale di stress sperimentato dai singoli soggetti esposti al rischio.

Patch Lavoro System 3.1.2

PATCH LAVORO SYSTEM 3.1.2

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La Patch e' per chi possiede Lavoro System le versioni 3.0 – 3.1 – 3.1.1

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