Lo stress da lavoro correlato nei cantieri edili

 

Anche la sicurezza nell'edilizia è interessata dallo stress da lavoro correlato: non solo la manovalanza, ma la direzione e il coordinamento dei lavori deve poter avvenire in un clima favorevole.

Il d lgs 81 ha introdotto l'obbligo della valutazione dello stress, ma in realtà la valutazione di tutti i rischi era già alla base del dlgs 626.

Cioè per definizione, la sicurezza nei luoghi di lavoro deve considerare tutti gli aspetti: il datore di lavoro deve individuare i pericoli esistenti nell'ambiente lavorativo, specificare i rischi e la relativa analisi degli stessi e, conseguentemente, stabilire le misure di prevenzione e di protezione.

Il Testo Unico sulla sicurezza ha intenzionalmente precisato e sottolineato l'importanza della valutazione dello stress da lavoro correlato,

Quali possono essere i fattori stressanti nell'edilizia?

Per individuare i fattori di stress, bisogna far riferimento all'Accordo Europeo sullo stress sul lavoro richiamato dallo stesso d lgs 81 :

•√       Congruenza/incongruenza tra mansioni e competenze

•√       Responsabilità/autonomia nella gestione del tempo e del lavoro

•√       Flessibilità

•√       Possibilità di apprendimento

•√       Carico di lavoro

•√       Ambiente di lavoro: qualità dell'ambiente fisico di lavoro

•√       Ruolo e obiettivi

•√       Chiarezza rispetto alla stabilità/instabilità di lavoro

•√       Percorsi di carriera e possibilità di sviluppo e crescita professionale

•√       Qualità della relazione (chiarezza delle comunicazioni)

•√       Ruolo sociale dell'impresa

•√       Retribuzione

La conoscenza, da parte del datore di lavoro, dei fattori di rischio dello stress e la loro corretta gestione, facilitano la salute e il benessere dei lavoratori, migliorandone, inoltre, produttività e rendimento. Considerare e valutare tutti i fattori di rischio, consente quindi di migliorare le prestazioni dei lavoratori edili (compresa la riduzione dei costi per la salute) e migliorano il mercato stesso del lavoro con conseguenti vantaggi sia per i datori di lavoro che per i lavoratori.

D Lgs 81: STRESS DA LAVORO CORRELATO

Chek-List di Valutazione “STRESS DA LAVORO CORRELATO” 
 

Individuazione del rischio

Misure di prevenzione

Atmosfera

Si ha la sensazione di dover lavorare di più per mantenere il proprio posto di lavoro o per essere promossi?

Il problema dello stress è considerato una debolezza o viene preso sul serio?

Il lavoro ed i suggerimenti forniti vengono apprezzati?

Si avverte una sensazione costante di pressione per fare di più e più velocemente?

Atmosfera

È opportuno cercare di proporre delle idee costruttive su come migliorare la situazione in generale.

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Individuazione del rischio

Misure di prevenzione

Atmosfera

Si ha la sensazione di dover lavorare di più per mantenere il proprio posto di lavoro o per essere promossi?

Il problema dello stress è considerato una debolezza o viene preso sul serio?

Il lavoro ed i suggerimenti forniti vengono apprezzati?

Si avverte una sensazione costante di pressione per fare di più e più velocemente?

Atmosfera

È opportuno cercare di proporre delle idee costruttive su come migliorare la situazione in generale.

Richieste

È stato assegnato troppo lavoro da fare in troppo poco tempo?

Si ritiene che il lavoro assegnato sia troppo difficile?

Il lavoro assegnato soddisfa?

Il lavoro assegnato è noioso?

Il posto di lavoro è troppo rumoroso?

La temperatura è adeguata?

Come sono la ventilazione e l'illuminazione?

Si è preoccupati per i pericoli inerenti la stabilità del posto di lavoro, quali ad esempio l'uso di sostanze chimiche?

Si ritiene che vi sia il rischio di subire violenza da parte di clienti o, più in generale, da parte del pubblico?

Richieste

È opportuno assegnare delle priorità al proprio lavoro e, nel caso in cui la mole di lavoro sia eccessiva, verificare cosa si potrebbe tralasciare, lasciare in sospeso o passare ad altri colleghi senza chiedere a costoro di compiere degli sforzi eccessivi.

Riferire al proprio superiore, al sindacato o ad un altro rappresentante dei lavoratori, se si sta cominciando ad avere la sensazione di non essere più in grado di affrontare la situazione, e suggerire come poterla migliorare.

Individuare nuove mansioni che si potrebbero svolgere se si desidera un lavoro più variegato.

Se si è preoccupati, è opportuno chiedere informazioni in merito ai pericoli ed alle precauzioni da prendere nel posto di lavoro.

È opportuno uniformarsi a delle linee di condotta appropriate, se esse sono previste.

Controllo

E' possibile influire sul modo in cui si svolge il proprio lavoro?

Si è coinvolti nel processo decisionale?

Controllo

È opportuno chiedere di avere maggiore responsabilità nella pianificazione del proprio lavoro.

È opportuno chiedere di essere coinvolti nel processo decisionale relativo al proprio ambito di lavoro.

Rapporti

Il rapporto con il superiore è buono?

Com'è il rapporto con i colleghi, oppure con i subordinati, se si ricopre una posizione manageriale?

Nel posto di lavoro, si è vittime di atti di mobbing; ad esempio, si è insultati od offesi dal proprio superiore, oppure questàultimo abusa del suo potere?

Si subiscono delle molestie per il colore della pelle, per il sesso, le origini etniche, per un eventuale handicap ecc.?

Rapporti

Se si ritiene di essere vittime di episodi di mobbing, è opportuno agire subito parlando con il proprio direttore, con il rappresentante dei lavoratori o con un altro collega che possa fornire il suo appoggio. Se il diretto superiore è parte integrante del problema, sarà necessario conferire con il suo responsabile.

È necessario essere preparati a fornire delle prove a sostegno delle proprie rimostranze; ciò può comportare che sia necessario annotare in dettaglio tutte le vessazioni subite.

È necessario assicurarsi che il proprio comportamento verso gli altri sia sempre esemplare.

Cambiamenti

Si è tenuti al corrente in merito ai cambiamenti nel posto di lavoro?

Si è coinvolti nei cambiamenti che riguardano l'attività lavorativa?

Si è appoggiati nel portare a termine questi cambiamenti?

Si ha la sensazione che i cambiamenti siano eccessivi o, al contrario, che non siano di sufficiente portata?

Cambiamenti

È opportuno chiedere informazioni in merito agli eventuali cambiamenti: in che modo vi riguarderanno, qual è il calendario e quali sono i possibili vantaggi e svantaggi.

Compiti

Si è ben compreso quali sono le mansioni e le responsabilità affidate?

Si devono svolgere dei compiti che si ritiene non facciano parte del proprio ambito di competenza?

Capita mai di trovarsi in situazioni conflittuali?

Funzioni

È opportuno conferire con il proprio superiore se le responsabilità del proprio lavoro non sono ben definite; in alternativa può essere opportuno chiedere l'assegnazione di un posto di lavoro con un nuovo profilo.

Sostegno

Si può contare sul supporto del diretto superiore e dei colleghi?

Si viene apprezzati quando si fa un buon lavoro?

Si ricevono dei commenti costruttivi oppure si ha la sensazione di ricevere solamente delle critiche?

Sostegno

È opportuno richiedere un feedback sul modo in cui si svolge il proprio lavoro.

Se si riceve una critica, è necessario che vengano forniti dei suggerimenti affinché si possa migliorare.

Formazione

Si possiedono le capacità necessarie per svolgere le mansioni affidate?

Si è incoraggiati a sviluppare le proprie abilità?

Formazione

Se si ha la sensazione che sia necessario sviluppare la proprie capacità, è opportuno suggerire come lo si potrebbe fare.

La valutazione dello stress nel d lgs 81

 

Uno dei fattori che incide maggiormente sulla sicurezza è lo stress, causa di danni diretti (es. fenomenologia legata ad eccessivo carico di lavoro) o danni indiretti (es. in attività manuali lo stress può condurre a disattenzioni fatali sui luoghi di lavoro).

La crescente enfasi al tema è un fenomeno europeo: l'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (OSHA) ha condotto uno studio nel quale si precisa che il 20% dei lavoratori europei teme per la propria incolumità fisica per lo stress legato al lavoro. Non solo, ma l'analisi dei costi derivanti dallo stress e dalla sicurezza hanno ancor più reso evidente la grandezza del problema: lo stress lavoro-correlato è stato identificato ai livelli internazionali, europei e nazionali come preoccupazione sia per i datori di lavoro che per i lavoratori.

Di conseguenza, lo stress e la sicurezza nelle economie evolute sono diventate voci di spesa molto importanti.

Il D.Lgs.81/2008 (Testo unico Sicurezza) contiene un richiamo espresso allo stress lavoro correlato ed all'Accordo europeo dell'8 ottobre 2004.

L'articolo 28, comma 1 del Testo Unico prevede, infatti, che la valutazione del rischio, obbligo non delegabile del datore di lavoro, debba riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori “ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo dell'8 ottobre 2004″.

Ogni valutazione dei rischi dovrà considerare il rischio da stress lavoro-correlato e quindi contenere le misure di prevenzione e protezione individuate e le procedure per attuarle, attenendosi ai contenuti dell'Accordo.

Lo stress viene definito dall'Accordo, come uno stato che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali e che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L'individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, ma, di fronte ad un'esposizione prolungata a forti pressioni, avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, la risposta individuale è estremamente variabile: persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili ed una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a contesti simili. Anche se lo stress non è una malattia, un'esposizione prolungata allo stress può ridurre l'efficienza sul lavoro e causare problemi di salute.

Lo stress può potenzialmente interessare tutti i posti di lavoro e qualunque lavoratore, indipendentemente dalla dimensione dell'azienda, dal campo di attività, o dalla tipologia del contratto o del rapporto di occupazione.

Il primo passo per affrontare un problema particolarmente complesso ed a rischio a volte di astrazione come quello dello stress, è saperlo riconoscere e, cioè, identificare un problema di stress-lavoro, il che comporta un'analisi di fattori tra i quali:

  • l'organizzazione del lavoro e i processi (disposizioni di orario di lavoro, grado di autonomia, abilità e requisiti professionali dei lavoratori, carico di lavoro, ecc.),
  • condizioni di lavoro ed ambiente (esposizione a comportamenti negativi, rumore, calore, sostanze pericolose, ecc.),
  • comunicazione (incertezza circa che cos'è previsto sul lavoro, prospettive di carriera, cambiamenti, ecc.)
  • fattori soggettivi (pressioni emotive e sociali, incapacità di fare fronte alle richieste,..)

Tutti questi fattori mescolandosi variamente possono contribuire a creare una condizione di stress.

Una volta individuato il problema, si devono specificare le misure di prevenzione e di protezione che possono essere collettive, individuali o entrambe.

La responsabilità di stabilire le misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro. Queste misure saranno attuate con la partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti.

La valutazione del rischio riguardante lo stress richiede l'adozione degli stessi principi e processi basilari di altri pericoli presenti sul luogo di lavoro: identificare le fonti di stress, decidere quali azioni è necessario intraprendere, comunicare i risultati della valutazione e revisionarli a intervalli appropriati.

In conclusione, affrontare lo stress sul lavoro (valutarlo come rischio e, conseguentemente adottare tutte le misure preventive e protettive necessarie) può condurre ad un miglioramento della salute e sicurezza, a benefici sociali ed economici conseguenti per le aziende, i lavoratori e la società, nell'insieme.

Software Denuncia di infortunio INAIL

LA DENUNCIA

La nuova versione della denuncia di infortunio prevede le seguenti innovazioni:

  • eliminazione del doppio login di accesso all'applicazione;
  • inserimento del settore lavorativo ‘Pubblica Amministrazione', con relativi sotto settori e mansioni/qualifiche professionali, per i datori di lavoro che, pur operando in tale settore, sono titolari di specifico rapporto assicurativo con l'Istituto (ossia di Posizione Assicurativa Territoriale);
  • possibilità di scegliere la tipologia di retribuzione ‘Convenzionale' tra quelle previste nella sezione ‘Dati retributivi'.

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Schema di decreto correttivo

Lo schema di decreto correttivo, approvato dal Consiglio dei ministri in prima lettura apporta notevoli modifiche al decreto legislativo 81/2008 sotto il profilo sanzionatorio. Il testo resta, come sottolineato dal Governo, aperto alla concertazione, ma è già possibile cogliere alcune linee di tendenza.

Relazione di accompagnamento alle “disposizioni integrative e correttive”, ex articolo 1, comma 6, della legge 3 agosto 2007, n. 123, al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81

Scarica La relazione tecnica allo schema di decreto correttivo

SICUREZZA LAVORO SI CAMBIA, SANZIONI PENALI SOLO PER VIOLAZIONI GRAVI

Ecco le indicazioni del governo sulle principali novità che vengono introdotte nelle norme sulla sicurezza sul lavoro dal decreto legislativo.

SANZIONI PENALI E AMMINISTRATIVE
– Con l'obiettivo di assicurare una migliore corrispondenza tra infrazioni e sanzioni, si favorisce l'utilizzo di procedure di estinzione dei reati e degli illeciti amministrativi mediante regolarizzazione da parte del soggetto inadempiente. Così la prescrizione obbligatoria, per la messa in sicurezza degli ambienti di lavoro, viene estesa ai reati puniti con la sola ammenda ed un analogo istituto viene introdotto per le violazioni punite con sanzione pecuniaria amministrativa. La sanzione penale, invece, è riservata alle sole inadempienze sostanziali e non a quelle formali (come la trasmissione di documentazione, notifiche etc). L'arresto del datore di lavoro, senza possibilitá di pena sostitutiva pecunaria, viene mantenuto solamente per il caso di omessa valutazione del rischio nelle aziende ad alato tasso di pericolositá.

ENTITÀ DELLE SANZIONI
– Viene introdotta una rivisitazione dell'importo da corrispondere. Le ammende e le sanzioni vengono correlate all'aumento dei prezzi al consumo (base Istat), dal 1994 ad oggi. Il governo ha stabilito una maggiorazione del 50% rispetto a quanto indicato nella 626/94.

SOSPENSIONE DELL'IMPRESA
– La chiusura di un'impresa rimane una procedura straordinaria che si aggiunge alle sanzioni per lavoro nero o per violazioni in materia di salute e sicurezza. Il parametro per la sospensione adottato nel decreto 81/08 (T.U. varato dal governo Prodi), di «reiterazione» viene sostituito con quello di «violazione plurime», che consente la sospensione fin dal primo accesso ispettivo. Allo scopo di rafforzare la cogenza del meccanismo, viene eliminata qualsiasi discrezionalitá dell'organo di vigilanza nell'applicazione della norma. Alle microimprese (che occupano 1 solo lavoratore) si applicano le sole sanzioni ordinarie, senza obbligo di chiusura.


ENTI BILATERALI E UNIVERSITÀ
– Lo schema di decreto individua nella bilateralitá e nelle universitá gli strumenti di ausilio alle imprese e ai lavoratori per il corretto adempimento degli obblighi, ad esempio attraverso la certificazione dei modelli di organizzazione della sicurezza in azienda.

INTEGRAZIONE TRA SERVIZIO SANITARIO E INAIL – Viene valorizzato il ruolo dell'Inail soprattutto per quel che riguarda la riabilitazione delle vittime di infortuni sul lavoro. Un intervento importante in quanto i costi sociali degli infortuni sono stati quantificati dall'Inail stesso nel Rapporto Ufficiale 2007, con riferimento al 2005, in oltre 45 mld di euro, pari al 3,21% del Pil.

Approvato dal Consiglio dei Ministri uno schema di decreto che modifica il TESTO UNICO SULLA SICUREZZA

 

Il Consiglio  il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 9,45 a Palazzo Chigi ed ha approvato  tra gli altri il seguente provvedimento:

su proposta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dei Ministri del lavoro, salute e politiche sociali, Maurizio Sacconi, delle infrastrutture, Altero Matteoli, e dello sviluppo economico, Claudio Scajola:

  • uno schema di decreto legislativo che modifica ed integra in maniera incisiva la normativa vigente in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, proseguendo il processo di complessiva rivisitazione e ammodernamento delle regole sulla sicurezza iniziato con la legge delega n. 123 del 2007 e culminato nel decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (testo unico in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro). Il provvedimento apporta al corpo normativo in vigore alcune significative modifiche che recepiscono le prime criticità emerse nei primi mesi di applicazione del testo unico e migliora le regole stesse sulla sicurezza. in un'ottica che tende a favorire la chiarezza del dato normativo quale presupposto per favorirne l'applicazione corretta ed efficace. Le principali novità introdotte riguardano, quindi, oltre alla semplificazione formale di alcuni documenti fondamentali (quali ad esempio la valutazione dei rischi), una generalizzata razionalizzazione delle sanzioni penali ed amministrative conseguenti alle violazioni degli obblighi da parte di datori di lavoro, dirigenti e personale preposto. Ulteriori novità consistono nella migliore definizione del ruolo degli organismi paritetici e nel potenziamento del ruolo degli enti bilaterali che, in quanto espressione di competenze tecniche adeguate, certificano i modelli di organizzazione della sicurezza in azienda, al fine di incentivare la diffusione di tali strumenti di tutela della salute e della sicurezza. Il testo, che sarà sottoposto alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, riceverà quindi il parere della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari.

(Fonte governo.it)