LE RADIAZIONI UV

Chi trascorre molto tempo sotto il sole presenta un rischio maggiore di sviluppare un epitelioma. Ecco come proteggersi.

Tutte le persone sono esposte quotidianamente a una certa dose di radiazioni ultraviolette (UV), in gran parte derivanti dal Sole, ma anche da fonti artificiali in campo industriale, commerciale o nel tempo libero. Le radiazioni UV coprono quella porzione dello spettro elettromagnetico con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nanometri (nm) e si dividono in tre categorie principali:

UVA (315-400 nm)
UVB (280-315 nm)
UVC (100-280 nm).

Sulla base della letteratura scientifica, l’Oms ha identificato nove malattie strettamente legate all’esposizione a radiazioni ultraviolette:

melanoma cutaneo, tumore maligno dei melanociti, cellule della pelle che producono il pigmento cutaneo (melanina)
carcinoma squamoso della pelle, tumore maligno che, rispetto al melanoma, ha un’evoluzione più lenta ed è associato a minore morbilità e mortalità
carcinoma basocellulare (basalioma), tumore cutaneo che si sviluppa prevalentemente in età avanzata e si diffonde lentamente e localmente
carcinoma squamoso della cornea o della congiuntiva, raro tumore oculare
cheratosi, malattie croniche della pelle che in rare occasioni possono generare lesioni pretumorali
scottature
cataratta corticale, degenerazione del cristallino, che diventa sempre più opaco fino a compromettere la vista e che, in certi casi, può portare anche alla cecità
pterigio, inspessimento della congiuntiva che porta a opacizzazione della cornea o a una limitazione dei movimenti oculari
riattivazione dell’herpes labiale, a causa dell’immunosoppressione indotta dall’eccesso di UV.

La pelle è l’organo più grande del corpo umano e può essere danneggiata da un’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti.

La quantità di tempo trascorso all’aperto è senz’altro importante, ma per stabilire il grado di pericolosità dei raggi UV nel singolo caso occorre considerare anche altri fattori, tra cui la stagione, l’ora del giorno e l’altitudine alla quale viene eseguito il lavoro. Una superficie bianca o metallica, ad esempio, riflette la radiazione intensificando l’effetto dei raggi UV. Inoltre è bene iniziare per tempo a utilizzare una protezione solare, ma anche in questo caso si commettono diversi errori: molti ad esempio non sanno che i raggi UV, già a maggio, presentano un’intensità equivalente a quella di agosto. Oppure ignorano che i raggi nocivi colpiscono la superficie terrestre anche se il cielo è parzialmente nuvoloso.

Un casco da cantiere dotato di visiera con protezione per la nuca protegge le parti del corpo a rischio, ossia fronte, naso, labbra, orecchie e nuca. Sia la visiera che la protezione per la nuca sono concepite in modo da non restringere il campo visivo.

Alcune regole di comportamento semplici ed efficaci

Per chi lavora all’aperto:

Coprirsi il più possibile con indumenti adeguati.
Applicare la crema solare su tutte le parti del corpo scoperte. Non dimenticare di proteggere labbra e orecchie.
Adottare accorgimenti aggiuntivi nei mesi di giugno e luglio per una maggiore protezione: spostarsi all’ombra o, se non si può fare a meno di lavorare al sole, indossare un copricapo (casco, berretto) con visiera e protezione per la nuca. Viso, testa, orecchie e nuca sono le parti del corpo più a rischio di sviluppare epiteliomi.

Per i datori di lavoro:

Laddove praticabile e opportuno, fare in modo che i posti di lavoro siano ombreggiati nei mesi di giugno e luglio.
Fornire ai dipendenti che lavorano all’aperto crema solare e i necessari dispositivi di protezione individuale .
Se possibile, modificare gli orari dei turni per evitare di lavorare sotto il sole cocente.
Attenzione: è importante proteggersi dai raggi UV per l’intero periodo da aprile a settembre.

Effetti positivi degli UV

L’esposizione ai raggi UV non ha però soltanto effetti negativi. Queste radiazioni hanno infatti un ruolo importante nella sintesi organica di vitamina D, sostanza coinvolta nello sviluppo dello scheletro e in grado di proteggere le ossa da malattie quali il rachitismo, l’osteomalacia e l’osteoporosi. In generale, basta una minima esposizione ai raggi UV per ottenere questi effetti protettivi.

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