AI Pact, il patto europeo sull’intelligenza artificiale
Sotto il patto europeo per l’intelligenza artificiale, l’AI Pact, non c’è la firma di Meta. Ma ci sono quelle di OpenAI, Microsoft, Amazon, Google, Ibm. Tra le 115 aziende che hanno aderito all’AI Pact, il patto volontario con cui la Commissione europea vuole spingere ad adeguarsi in anticipo ad alcuni principi dell’AI Act, il suo regolamento sull’intelligenza artificiale, si trovano anche i nomi di Booking, Aleph Alpha (startup tedesca che sta sviluppando un grande modello linguistico) e Palantir, la controversa società statunitense di tecnologie per la difesa. La lista completa è stata diffusa da Bruxelles qualche ora prima dell’avvio di un evento dedicato proprio alla presentazione dell’AI Pact.
Un palcoscenico su cui la Commissione voleva salire brandendo i nomi di grandi sviluppatori di sistemi di intelligenza artificiale, per dimostrare di avere ottenuto il loro appoggio alla carta di impegni. Risultato ottenuto, vista la lista di firmatari.
A cosa si impegnano le imprese firmatarie dell’AI Pact
L’AI Pact, lo ricordiamo, è un patto volto a sostenere tutti quegli impegni volontari che consistono nell’assumersi le responsabilità nell’iniziare ad applicare i principi dell’AI Act fin da ora, credendo nella compliance AI.
Secondo i primi recenti risultati effettuati dalla Commissione europea quanto mai attenta su questi temi, ci sono già più di cento imprese che si sono impegnate a rispettare una compliance, anticipata e volontaria — nonostante ci siano ancora un paio di anni dalla piena attuazione e quindi cogenza dell’AI Act — sulla AI.
Quindi, non solo una visione prospettica che si rivela vincente, ma anche un modo per rafforzare “l’impegno tra l’Ufficio dell’UE per l’IA e tutti i portatori di interessi pertinenti, compresi l’industria, la società civile e il mondo accademico”, scrive nel comunicato stampa la Commissione.
Le tre azioni da intraprendere per la compliance AI
Gli impegni volontari del patto della UE per l’IA, dice sempre la Commissione, “invitano le imprese sottoscriventi a impegnarsi per almeno tre azioni fondamentali:
- Strategia di governance dell’IA per promuovere l’adozione dell’IA nell’organizzazione e adoperarsi per la futura conformità alla legge sull’IA.
- Mappatura dei sistemi di IA ad alto rischio: individuare i sistemi di IA che potrebbero essere classificati come ad alto rischio ai sensi della legge sull’IA.
- Promuovere l’alfabetizzazione e la consapevolezza in materia di IA tra il personale, garantendo uno sviluppo etico e responsabile dell’IA”.
Quindi, aderire all’AI Pact significa avere una buona governance strategica, un solido censimento dei sistemi di AI “pericolosi” se non vietati, con robuste consapevolezze in termini di compliance che come già scritto più volte, non è la mera conformità normativa, ma quell’atteggiamento mentale acquiescente.