Bergamo un milione di euro di contributi per le imprese

Il bando di concorso mette a disposizione un fondo di un milione di euro: beneficiarie dei contributi le imprese con unità  produttive in provincia di Bergamo di tutti i settori (esclusi pesca, produzione primaria di prodotti agricoli e carboniero), regolarmente iscritte nel Registro delle imprese e in regola con il pagamento del diritto camerale.

Le tipologie di contratto di lavoro che potranno beneficiare del contributo sono a tempo indeterminato o apprendistato (tempo pieno o parziale per almeno il 50%) o a tempo determinato, con le stesse condizioni, della durata di almeno 9 mesi. L'entità  della dote va dai 3.500 euro per i contratti a tempo determinato ai 7 mila per i contratti a tempo indeterminato o apprendistato.

Nonostante il numero delle domande di partecipazione, che possono essere inviate solo per via telematica a promozione@bg.legalmail.camcom.it fino alle 24 del 30 settembre 2013, siano di molto superiori alle previsioni dalla Camera di Commercio invitano le aziende a continuare a presentare le proprie domande fino alla scadenza del bando: tutte le richieste, infatti, passeranno al vaglio dell'ente camerale che ne verificherà  i requisiti.

“Quando abbiamo istituito il bando eravamo senza dubbio fiduciosi – osserva il presidente della Camera di commercio Paolo Malvestiti – ma siamo andati al di là  di ogni più rosea aspettativa. Ora bisogna vedere in che termini riusciremo a soddisfare le richieste perché la cifra di un milione di euro, raccolta con un grande sforzo dall'ente camerale, sarà  bruciata in brevissimo tempo. È un segnale forte che la Camera di commercio ha voluto dare in un momento di difficoltà  sul fronte del lavoro giovanile”.

“a crisi c'è ancora, inutile illudersi – continua Malvestiti – ma forse si stanno versando più lacrime del necessario. Forse questo è il segnale che ci indica come a Bergamo ci sia più lavoro che da altre parti e come una buona parte delle aziende stia uscendo dal tunnel. Da tempo sentivamo questa volontà  di assumere da parte delle aziende ma, chiaramente, sono molte quelle che hanno aspettato la pubblicazione del bando. Abbiamo dimostrato che quando le istituzioni iniziano a lavorare di praticità  e non di fantasia possono incrociare facilmente le richieste del mondo imprenditoriale”.

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