decreto del fare , eccesso di deregolazione

Nel cosiddetto 'decreto del fare' recentemente varato dal governo ''abbiamo riscontrato un eccesso di deregolazione piuttosto che di semplificazione'' in materia di sicurezza del lavoro.

Lo ha detto Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera la quale ha ''dovuto correggere in corso d'opera il decreto''.

Nello specifico ''abbiamo cambiato nel parere che daremo come commissione Lavoro alcune normative'' ha indicato Damiano a margine della presentazione a Montecitorio della Relazione annuale 2012 del presidente dell'Inail, Massimo De felice.

In tale occasione, ''il ministro Giovannini ha sottolineato la differenza tra semplificazione burocratica e deregolamentazione delle tutele, speriamo che sia ben chiaro'', ha auspicato Damiano.

Sempre in riferimento al 'decreto del fare', il presidente della commissione Lavoro ha infine riferico che ''abbiamo anche introdotto una considerazione sul tema degli appalti al massimo ribasso: per noi e' molto importante lo scorporo del costo del lavoro per combattere il lavoro nero''.

Trovare il giusto equilibrio tra ambiente e lavoro“, tra “inutile burocrazia e irrinunciabile sicurezza nel lavoro“, dal decreto Ilva, in discussione in queste ore al prossimo 'decreto del fare', che la Camera affronterà  nei prossimi giorni.

Marina Sereni, vice presidente della Camera dei deputati, salutando i vertici dell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail) alla presentazione del rapporto 2012, ha marcato l'accento sui compiti delle Camere e, ricordando l'attenzione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha condiviso il suo appello a “non abbassare la guardia”.

Tutti avvertiamo la necessità  di un atteggiamento non schizofrenico da parte del legislatore“, ha detto rispondendo alle preoccupazioni sorte in queste settimane circa il fatto che alcune semplificazioni previste dal decreto del fare rispetto al (DUVRI), possano comportare il rischio di un allentamento pericoloso delle norme a tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.

“Se da un lato dobbiamo alleggerire di adempimenti burocratici le imprese, soprattutto le piccole, per favorire la ripresa – ha spiegato – dall'altro non possiamo in alcun modo mandare un segnale di sottovalutazione o peggio di deregulation sul versante della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Citando, dalle cronache, le oltre 300 morti bianche del 2013, ha concluso: “Non sono certo le scartoffie o gli appesantimenti burocratici a prevenire gli infortuni sul lavoro, ma non si può mettere a rischio la salute o la vita di nessuno, in nome dell'emergenza economica che tutti vogliamo aggredire. Si tratta di trovare il giusto equilibrio. Stiamo cercando di farlo oggi, in aula, dove discutiamo di Ilva, coniugando ambiente e lavoro, faremo altrettanto a proposito del Durc e del Duvri”.

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