Lavoro e formazione 2023

Lavoro e formazione 2023

Lavoro e formazione. Previsti 26,6 miliardi entro il 2027. La quota più alta per giovani, donne e #lavoro.

I prossimi quattro anni vedranno risorse cospicue per lavoro e formazione. Non ci sarà solo il PNRR .

A dare linfa vitale ai programmi per favorire il lavoro e l’occupazione saranno : 14,81 miliardi di risorse europee (il nuovo Fondo sociale europeo – Fse+, 2021-27) e i restanti 13,83 miliardi di risorse nazionali.

Sono previste ingenti risorse finanziarie in arrivo entro il 2027

È in arrivo, fino al 2027, un ingente incremento di risorse da investire sul lavoro e sulla formazione. La somma di cui si parla è abbastanza importante: 28,6 miliardi di euro in totale di cui 15,81 miliardi di risorse europee e altri 13,83 miliardi di cofinanziamento nazionale. Tali fondi dovranno finanziare 21 programmi regionali e sei nazionali. Protagonista di queste iniziative rimane il programma “giovani, donne e lavoro” la cui somma è di oltre 5 miliardi di euro. Mentre, per quanto riguarda il programma “scuola e competenze” sono stati messi a disposizione 2,8 miliardi di euro. Per “inclusione e lotta alla povertà” previsti 3,5 miliardi di euro.

Gestione delle risorse?

Tali risorse dovranno essere gestite adeguatamente insieme a quelle del PNRR. I 28,6 miliardi, infatti, sono stati suddivisi a livello nazionale e regionale, di cui 131 miliardi indirizzati alle amministrazioni centrali, mentre gli altri 15 miliardi sono destinati alle Regioni. In sostanza, le PA centrali dovranno gestire il 46% delle risorse mentre le regioni il 54%. Coloro che invece che disciplineranno i vari programmi sono rispettivamente: il Ministero del Lavoro “Inclusione e lotta alla povertà”, il Ministero dell’Istruzione “scuola e competenza” e l’ANPAL “giovani, donne, lavoro”, ma sono solo una parte di quelli complessivi.

Le regioni

Le regioni che invece hanno ricevuto più risorse sono Lazio, Sicilia e Lombardia, tutte collocate in tre specifiche categorie: più sviluppate, in transizione e meno sviluppate in base al livello di PIL. Le regioni che al momento risultano meno sviluppate delle altre sono Sicilia, Calabria e Umbria, le quali riceveranno un importo abbastanza elevato. Di contro, le regioni che investono di più per promuovere l’occupazione sono il Veneto, l’Umbria e l’Emilia Romagna, quelle che investono più fondi all’struzione sono Piemonte, Sicilia, Friuli Venezia Giulia e, infine, le più attente all’inclusione sociale sono la Toscana, l’Umbria e la Basilicata.

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