Allergie da pollini
Allergie da pollini: esposizione in ambito occupazionale – manuale informativo. INAIL 2025. Le allergie rappresentano patologie che hanno raggiunto una diffusione epidemica al punto che il 30-40% della popolazione mondiale soffre almeno di una forma di allergia. Approccio integrato e multidisciplinare.
Prevenzione, intersettorialità, interazione ambiente-salute, centralità della persona, promozione della salute sono alcuni aspetti fondanti di tematiche condivise a livello nazionale e internazionale.
L’Agenda 2030 delle Nazioni unite per lo Sviluppo sostenibile promuove, attraverso i 17 obiettivi, l’integrazione e l’interconnessione quali azioni necessarie per guidare il percorso attuativo delle strategie nazionali. Il Piano nazionale della prevenzione 2020 – 2025 promuove azioni di sistema, acquisizione di competenze nuove, formazione, comunicazione, integrazione attraverso un approccio multidisciplinare.
La Strategia europea per la salute e sicurezza 2021 – 2027 prevede anche la riduzione dell’incidenza e della mortalità delle patologie croniche non trasmissibili entro il 2030 attraverso la promozione della salute e la prevenzione in numerosi e diversificati settori.
Uno degli obiettivi trasversali fondamentali per i prossimi anni è il miglioramento della prevenzione delle malattie professionali anche attraverso la riduzione delle fonti di inquinamento ambientale in grado di incidere sulla salute dei lavoratori.
L’inquinamento atmosferico quale rischio ambientale per la salute è tra le principali cause per lo sviluppo, l’acutizzazione o la cronicizzazione di patologie croniche non trasmissibili a cui concorrono i fattori di rischio individuali e comportamentali.
Il cambiamento climatico, gli eventi estremi, gli incrementi delle temperature con il conseguente aumento della produzione pollinica e del prolungamento delle fioriture impattano notevolmente sull’ecosistema, sulle patologie allergiche e asmatiche.
Tra le priorità individuate dalle linee guida sulla qualità dell’aria pubblicate nel 2021 dall’Organizzazione mondiale della sanità vi è quella di effettuare studi multiespositivi che considerino gli effetti additivi, sinergici o antagonisti, includendo la presenza di pollini o di altri allergeni aerodispersi.
Il PNRR include quale misura di salvaguardia della qualità dell’aria lo sviluppo di boschi urbani e periurbani con la realizzazione di foreste urbane che dovranno tener conto anche del potere allergenico delle varie specie polliniche.
