Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnico

Volume Edizioni: Inail – 2017

Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnico

Indicazioni operative per le aziende del settore pirotecnicoIl settore dei prodotti pirotecnici, sebbene costituisca un comparto circoscritto in termini di numero di aziende e addetti, rientra tra quelli più rischiosi nel quale si sono verificati incidenti con infortuni quasi sempre mortali, anche plurimi. L'opuscolo – frutto della collaborazione tra l'Inail, il Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, la Direzione armamenti terrestri del Segretariato generale della Difesa/DNA e il Dipartimento della Pubblica sicurezza, Ufficio per l'amministrazione generale del Ministero dell'interno – alla luce dell'analisi delle principali criticità , intende dunque fornire alcune indicazioni sulla gestione dei rischi più rilevanti e sull'attuazione degli aspetti normativi in termini di salute e sicurezza dei lavoratori, inclusa l'implementazione delle specifiche norme di prevenzione incendi.

Il settore dei prodotti pirotecnici, sebbene costituisca un comparto circoscritto, in termini di numero di aziende e addetti, va sicuramente annoverato tra quelli più rischiosi e nel quale si sono verificati infortuni mortali, anche plurimi. Secondo i dati della Consulenza statistico attuariale dell'Inail, nel quinquennio 2012- 2016, risulta pervenuto (alla data di rilevazione 30.04.17) un totale di 65 denunce d'infortunio (mediamente 15 l'anno), di cui ben 20 con esito mortale. Da sottolineare, in particolare, il verificarsi di casi mortali plurimi, con 4 infortuni mortali nel 2013 a Città  SantàAngelo (Pescara), 3 nel 2014 a Tagliacozzo (AQ), 10 a Modugno (Bari) e 4 a Giugliano (Napoli) nel 2015.
Tali incidenti hanno reso evidenti notevoli criticità  nella gestione della sicurezza, imputabili
a una molteplicità  di fattori, quali ad esempio:
• scarsa coerenza delle varie normative di sicurezza e prevenzione che regolano il settore, contribuendo a non fornire regole chiare e inequivocabili ai datori di lavoro;
• parziale o totale inadeguatezza degli ambienti di lavoro;
• ricorrente carenza nella formazione e nell'addestramento delle maestranze utilizzate;
• complessità  nella classificazione e gestione di sostanze e miscele manipolate o prodotte;
• insufficiente selezione e verifica della qualifica dei fornitori di sostanze e miscele.

A rendere il quadro più complesso è la peculiarità  del settore produttivo, costituito per lo più da piccole imprese artigiane che non sempre hanno una struttura organizzativa adeguata a gestire la complessa e articolata normativa in materia, che include sia gli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro che quelli di pubblica sicurezza e di sicurezza antincendi (d.lgs.81/2008 e s.m.i., regio decreto 773 del 18 giugno 1931 e s.m.i – cosiddetto Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza regio decreto 635 del 6 maggio 1940, cosiddetto RETULPS, d.lgs. 151/2011, d.lgs. 105/2015, ecc.).

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