Il rischio psicosociale in Europa e l’attività  di vigilanza

Pubblichiamo in allegato il nuovo numero della newsletter medico-legale curata dall'INCA CGIL

Il rischio psicosociale in Europa e l'attività  di vigilanza

INCA CGILAll'inizio del mese di settembre si è tenuto il terzo seminario sul rischio psicosociale organizzato dall'ETUI (Centro Studi di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro del Sindacato europeo). Newsletter Numero 35″°/2015

I lavori del seminario sono stati aperti dal Ministro del dialogo Sociale maltese che nel suo intervento ha ben sintetizzato il quadro attuale della salute e sicurezza quando ha affermato che in questi anni ci si preoccupa di più del numero dei lavoratori e dei posti di lavoro che non della qualità  del lavoro. I temi all'ordine del giorno del seminario oltre ad una analisi dell'impatto della crisi sulle condizioni di lavoro e sulla intensificazione del lavoro erano:

1) i rischi psicosociali e la medicina del lavoro

2) i rischi psicosociali e l'ispezione del lavoro

3) i rischi psicosociali e la giurisprudenza dei diversi paesi europei

Sono state inoltre presentate alcune esperienze nazionali fra cui una indagine sullo stress condotta fra le insegnanti del Regno Unito che sarà  oggetto, stante l'interesse anche per la nostra attività  di tutela, di uno specifico approfondimento Sul tema dell'ispezione del lavoro in tema di rischio psicosociale nel corso del seminario si è avuta la presenza di Velazquez, ispettore del lavoro spagnolo che ha coordinato il gruppo di esperti dell' ILO/BIT. Dopo la campagna SLIC del 2012, nel 2014 l'ILO/BIT ha avviato un progetto, conclusosi nello mese di dicembre finalizzato a definire una guida per l'ispezione in tema di rischio psicosociale
Il gruppo ILO/BIT nell'elaborazione della sua guida ha ritenuto che la definizione migliore di rischio psicosociale sia quella individuate dalla normative belga che si incentra sul lavoro, sul suo contenuto, sull'ambiente di lavoro e sul modo di vita al lavoro. La legge belga del 2014 relativa alla prevenzione dei rischi psicosociali sul lavoro all'articolo 2 afferma: “rischi psicosociali sul lavoro: la probabilità  che uno o più lavoratori subiscano un danno psichico che può egualmente accompagnarsi ad un danno fisico, in seguito all'esposizione a dei componenti dell'organizzazione del lavoro, del contenuto del lavoro, delle condizioni del lavoro, delle condizioni di vita al lavoro e delle relazioni interpersona – li sul lavoro, su cui il datore di lavoro svolge un ruolo e che comportano obiettivamente un pericolo”. Come è noto il ruolo degli ispettori viene definito esclusivamente dalla Convenzione 81 dell'ILO che affianca ad una attività  di controllo delle previsioni legislative anche quella di fornitura di consigli , informazioni tecniche su come rispondere alle nozioni di legge, su come conformarsi alle disposizioni di legge. L'idea condivisa dalle Ispezioni del Lavoro Europee, è che la valutazione dei rischi psico – sociali è un elemento essenziale per la gestione generale dei rischi e che la stessa deve essere integrata nella gestione generale della prevenzione dell'azienda e non deve essere gestita separatamente da questa. La valutazione dei rischi psicosociali contribuisce all'identificazione dei problemi e al miglioramento generale delle condizioni di lavoro e le routine di controllo che si sviluppano nelle aziende devono contemplare sempre questi aspetti, poiché dall'organizzazione e ordine del lavoro derivano in ultima istanza l'immensa maggioranza degli infortuni del lavoro come risulta dalla maggior parte degli studi e delle inchieste che portano a termine gli organismi tecnici per la sicurezza e salute del lavoro.

sicurezza_lavoroNewsletter 35 2015

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