SICUREZZA SUL LAVORO MADE IN SUEDTIROL

SICUREZZA SUL LAVORO MADE IN SUEDTIROL

di Franco Mugliari

SICUREZZA SUL LAVORO MADE IN SUEDTIROLE' con questo titolo che i media locali hanno dato voce alla proposta di introdurre,”  a livello provinciale, una nuova disciplina per le”  ispezioni sul lavoro. La proposta presentata dall'Assessora provinciale Martha Stocker”  verrà  inserita in una legge “omnibus” di prossima discussione in Consiglio provinciale.

Tutto il progetto è teso a “razionalizzare e semplificare” l'attività  di controllo per la sicurezza sul lavoro. Che obiettivo finale della riforma sia però quello di potenziare l'attività  di vigilanza, al fine di ridurre il numero degli infortuni, è tutto da dimostrare.

D'altro canto, dopo aver portato la provincia di Bolzano ai primi posti per numero di infortuni in Italia, doppiando la vicina provincia di Trento con lo smantellamento del sistema di vigilanza per la prevenzione degli infortuni, che altro attendersi?

Ad anticipare il provvedimento ci ha pensato la stessa assessora nei suoi incontri con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali che,”  dopo anni di proteste contro gli adempimenti per la sicurezza sul lavoro giudicati inutili procedure burocratiche, plaudono all'iniziativa, incuranti del numero di morti e feriti sul lavoro che si registrano nella nostra provincia.

Oltre alle solite frasi fatte tipiche di ogni documento programmatico (razionalizzazione, programmazione, trasparenza, efficienza, semplificazione”  ecc…) ci sono alcuni passaggi davvero “originali” del documento in esame che ci aiutano a comprendere immediatamente dove si vuole andare a parare:

  • concentrazione su violazioni sostanziali… con minor intralcio all'attività  di impresa;
  • ispezioni con preavviso;
  • collaborazione e supporto nei rapporti con le imprese;
  • ridefinizione del ruolo degli ispettori del lavoro.

In sintesi meno controlli, meno sanzioni, più collaborazione e supporto, in una parola “consulenza, termine che in tutto il documento ci si è ben guardati dall'utilizzare. E il motivo è presto detto.

L'art. 13 del D.Lgs. 81/2008, il c.d. testo unico delle norme per la salute e la sicurezza sul lavoro, regolamenta la vigilanza, vietando espressamente, ed in ogni parte del territorio nazionale, l'attività  di consulenza. Basterebbe questo per prendere il progetto di disciplina provinciale e buttarlo nel cestino. Ma c'è di più. L'attività  degli ispettori del lavoro, che ricordo essere ufficiali di polizia giudiziaria (UPG), è regolamentata dal Codice di procedura penale. Materia che, ai sensi dell'art. 117 della Costituzione, attiene alla competenza esclusiva dello Stato. Ciò significa che la Provincia autonoma di Bolzano non può intervenire in tale materia nonostante lo Statuto d'autonomia. Men che meno per regolamentare l'attività  degli ispettori del lavoro.

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