Piattaforma per l’eliminazione dell’asbesto e la cura degli ex esposti

Piattaforma per l'eliminazione dell'asbesto e la cura degli ex esposti

Cgil, Cisl e Uil Campania

Piattaforma per l'eliminazione dell'asbesto e la cura degli ex esposti

Cgil, Cisl e Uil Campania lanciano la piattaforma per l'eliminazione dell'asbesto e la cura degli ex esposti

A distanza di 23 anni dall'introduzione della Legge n”°257/92, che ha vietato l'utilizzo dell'amianto su tutto il territorio nazionale, continua ad aumentare il numero di ammalati per malattie correlate al contatto di amianto sia di lavoratori ex esposti che di cittadini abitanti nelle zone limitrofe ai siti produttivi.

Infatti, tra l'esposizione all'asbesto e i suoi esiti nefasti, in particolare il mesotelioma, possono trascorrere più di 40 anni.

In Italia, considerando oltre ai mesoteliomi anche i tumori del polmone, della laringe e dell'ovaio, indotti da esposizione ad amianto, è possibile dimensionare il fenomeno oltre i 3000 casi l'anno. E' una gravissima emergenza nazionale ed il numero dei decessi per amianto è superiore ogni anno rispetto agli infortuni mortali sul lavoro.

Studi e ricerche ci dicono che il peggio deve ancora avvenire e che nei prossimi decenni, stante il lungo periodo di latenza della malattia, si avrà , anche in Italia, un ulteriore forte incremento dei decessi provocati dall'amianto, incremento che raggiungerà  l'apice intorno al 2025. Ancora poco si investe e si spende nella ricerca sul mesotelioma, nonché sulla gestione del “Rifiuto Amianto” nella sua filiera (handling, raccolta, e smaltimento). Fino ad oggi gli studi hanno portato al dato che nella grande maggioranza dei casi di tumori pleurici, la causa principale è l'esposizione a fibre di asbesto derivanti dall'utilizzo industriale di questo prodotto e le occasioni di esposizione sono in ordine di importanza quella lavorativa e quella ambientale, con un progressivo aumento di questàultima.

Un ruolo strategico nel contrasto all'esposizione di amianto è svolto dall'Inail nazionale, che finanzia sia progetti di ricerca che progetti che mirano ad eliminare l'amianto nei luoghi di lavoro.

Il tema della ricerca, dei progetti a sostegno con adeguate risorse mirate e non a pioggia, va posto all'INAIL della Regione Campania.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità  ha stimato in 176.000 le vittime dell'amianto, di queste il 60% in Europa con 106.000 morti.

Secondo l'Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO), sono circa 120.000 i decessi causati nel mondo ogni anno da tumori provocati dall'esposizione all'amianto e sono circa 4.000 quelli risultanti in Italia.

L'Italia si classifica al sesto posto con 10,3 morti ogni milione di abitanti, dopo l'Islanda con 24,5 ogni milione, seguita da Malta (21,3), Regno Unito (18,3), Olanda (15,9).

Il 14 Marzo 2013 è stata approvata a larga maggioranza una Risoluzione del Parlamento Europeo al fine di mappare la presenza dell'amianto su tutto il territorio europeo, per predisporre adeguati piani di gestione dei rischi, informare sui rischi i lavoratori ed i cittadini che vi potrebbero entrare in contatto al fine di un censimento a livello di Stati Membri. Tutto ciò con l'obiettivo finale di cancellare definitivamente ogni presenza di amianto in Europa entro il 2028. Pertanto si rende necessaria ed indispensabile una moratoria mondiale per la produzione e lavorazione dell'amianto e la sua totale e definitiva messa al bando.

E' per questo motivo che il Sindacato Confederale è fortemente impegnato per sensibilizzare le forze politiche e l'opinione pubblica per far emergere ancora di più il problema ed indirizzare la politica e le Istituzioni competenti nella determinazione di misure efficaci di ricerca e smaltimento.

Gli obiettivi della presente piattaforma, che le Confederazioni CGIL, CISL e UIL intendono presentare al tavolo della “governance amianto”, sono riconducibili a:

1. La tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini;
2. La tutela ambientale;
3. La tutela assicurativa e previdenziale.

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