La radiazione solare ultravioletta

un rischio per i lavoratori all'aperto documento INAIL

La radiazione solare ultravioletta

In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza dINAIL – Direzione centrale
pianificazione e comunicazione
P.le Giulio Pastore 6 – 00144 Roma
dcpianificazione-comunicazione@inail.it

In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d'onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall'occhio umano, e immediatamente superiore a quella dei raggi X. Il nome significa “oltre il violetto” (dal latino ultra, “oltre”), perché il violetto è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile dello spettro percepito dall'uomo, cioè quello con la lunghezza d'onda più corta. La luce ultravioletta viene prodotta da una vasta gamma di sorgenti artificiali e naturali tra cui, in primis, il Sole.
I raggi solari devono essere considerati a tutti gli effetti un rischio di natura professionale per tutti i lavoratori che lavorano all'aperto. La permanenza al sole per un periodo più o meno prolungato, specie se la pelle non è abbronzata, può provocare la comparsa dell'eritema solare: arrossamento della pelle, spesso accompagnato da bruciore e/o gonfi ore della zona interessata. Se l'esposizione è stata particolarmente intensa possono anche comparire ustioni.
Oltre a questi fenomeni, la prolungata esposizione ai raggi solari è responsabile dell'invecchiamento precoce e di malattie, anche gravi, quali diversi tipi di tumore cutaneo, a carico della pelle.
Non tutti abbiamo la stessa pelle ed è importante sapere a quale fototipo apparteniamo: più basso è il fototipo e maggiore sarà  il rischio di malattie della pelle a seguito di una lunga e non protetta esposizione ai raggi solari.
Fototipo 1 Capelli rossi o biondi. Pelle lattea, spesso con efelidi.
Si scotta sempre. Non si abbronza mai.
Fototipo 2 Capelli biondi o castano chiari. Pelle chiara.
In genere si scotta. Si abbronza con diffi coltà .
Fototipo 3 Capelli castani. Pelle chiara con minimo colorito.
Si scotta frequentemente. Si abbronza con difficoltà .
Fototipo 4 Capelli bruni o castano scuri. Pelle olivastra.
Si scotta raramente. Si abbronza con facilità .
Fototipo 5 Capelli neri. Pelle olivastra.
Non si scotta mai. Abbronzatura facile e molto scura.
Fototipo 6 Capelli neri. Pelle nera.
Non si scotta mai.
Che cosa influenza la radiazione ultravioletta sulla terra
La frazione di radiazione ultravioletta che raggiunge la superficie terrestre è influenzata da vari fattori. Tra questi i più importanti sono:
Copertura nuvolosa. La copertura nuvolosa, se spessa, può bloccare la radiazione UV. Una nuvolosità  fine o intervallata permette il passaggio quasi totale della radiazione UV. Se la nuvolosità  è costituita da nubi isolate tipiche di condizioni di bel tempo, è possibile che la radiazione UV che raggiunge il suolo in un certo punto sia addirittura maggiore che in condizioni di cielo sereno.
Ozono. L”´ozono assorbe la radiazione UV. Maggiori quindi sono le concentrazioni di ozono, minore è la quantità  di radiazione che raggiunge il suolo. Esso è presente sia nella troposfera (strato di atmosfera compreso tra il suolo e 10 km di quota) che nella stratosfera (strato di atmosfera compreso tra 10 e 40 km di quota). I livelli di ozono troposferico possono variare a seconda dell”´ora del giorno, da giorno a giorno e da stagione a stagione. Diverso è il discorso per l”´ozono stratosferico che è caratterizzato da variazioni molto più lente e in parte legate a mutazioni indotte dall”´uomo. Si è infatti ormai certi che la riduzione dello strato di ozono stratosferico osservata negli ultimi decenni sia causata dai composti del fluoro, del cloro e del bromo, gas denominati Clorofluorocarburi (CFC) e Idrofluoruri (HCFC). Tali gas, prodotti ed immessi in atmosfera dall”´uomo, sono capaci di distruggere le molecole di ozono anche a distanza di molti anni data la loro stabilità . Il primo effetto della distruzione dello strato di ozono è un aumento della radiazione UVB di origine solare che raggiunge la bassa atmosfera e la superficie terrestre. Grazie ai provvedimenti adottati a livello internazionale il problema della riduzione dello strato di ozono è in via di soluzione. ” 
Altitudine. La radiazione UV aumenta di circa il 10-12% ogni 1000 m a causa del minore spessore dell”´atmosfera. ” 
Ora del giorno, latitudine e stagione. L”´elevazione del sole è la causa comune dell”´influenza dell”´ora del giorno, della latitudine e della stagione sulla quantità  di radiazione UV che raggiunge il suolo. Come per l”´altitudine, il diverso assorbimento della radiazione UV è legato al diverso spessore dello strato di atmosfera che i raggi solari si trovano ad attraversare prima di raggiungere il suolo. I valori massimi di radiazione UV si registrano di conseguenza ai tropici, in estate e verso mezzogiorno.
Caratteristiche della superficie. Per valutare i valori di esposizione dell”´uomo alla radiazione UV si deve tener conto, oltre che della radiazione che arriva direttamente dall”´atmosfera, anche di eventuali contributi dovuti a fenomeni di riflessione che dipendono dalle caratteristiche della superficie: i prati, il suolo nudo e l”´acqua riflettono meno del 10% della radiazione incidente, la sabbia arriva ad un 25%, mentre la neve può arrivare anche all”´80%.

In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza dLa radiazione solare ultravioletta

Sicurezza, Qualità, GDPR, HACCP, Medicina del lavoro, E-learning, Videoconferenza, Qualifica Fornitori, CRM...