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Covid-19 e tutela dei lavoratori
Plos One uno studio Inail per la classificazione del rischio nei luoghi di lavoro
Covid-19 e tutela dei lavoratori
L’andamento dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus Sars-CoV-2 ha evidenziato l’importanza del fattore lavorativo come elemento sostanziale da considerare sia nell’implementazione di strategie volte a contenere il contagio sia nella definizione delle azioni necessarie per una ripresa economica sostenibile.
In questo contesto, i ricercatori del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) hanno sviluppato una metodologia per valutare il rischio di infezione da Sars-CoV-2 negli ambienti di lavoro.
Una procedura che integra complessivamente l’analisi del processo lavorativo e la prossimità tra i dipendenti, il rischio di infezione connesso al tipo di attività svolta e il coinvolgimento di soggetti terzi con conseguente aggregazione sociale.
Citazione: Iavicoli S, Boccuni F, Buresti G, Gagliardi D, Persechino B, Valenti A, et al. (2021) Valutazione del rischio sul lavoro e strategie di prevenzione su COVID-19 in Italia. PLoS ONE 16 (3): e0248874. doi: 10.1371 / journal.pone.0248874
Editore: Khin Thet Wai, consulente freelance, Myanmar, MYANMAR
Ricevuto: 28 luglio 2020; Accettato: 11 febbraio 2021; Pubblicato: 19 marzo 2021
Copyright: © 2021 Iavicoli et al. Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della licenza di attribuzione Creative Commons , che consente l’uso, la distribuzione e la riproduzione senza restrizioni con qualsiasi mezzo, a condizione che l’autore e la fonte originali siano accreditati.
Disponibilità dei dati: tutti i dati rilevanti si trovano all’interno del documento e dei suoi file di informazioni di supporto.
Finanziamento: gli autori non hanno ricevuto alcun finanziamento specifico per questo lavoro.
Interessi in competizione: gli autori hanno dichiarato che non esistono interessi in competizione
La pandemia COVID-19 si è diffusa in tutto il mondo segnalando oltre 16 milioni di persone infette in oltre 200 paesi alla data del presente lavoro, con notevoli impatti sulla salute pubblica e socio-economici che stanno anche seriamente compromettendo la salute e la sicurezza dei lavoratori, così come la loro stabilità occupazionale.
A questo proposito, la maggior parte dei paesi ha adottato misure di contenimento, tra cui l’allontanamento sociale, il telelavoro e la sospensione di diverse attività lavorative non essenziali.
Rischio da radiazioni UV
Lucia Miligi, Lucia Bramanti
Ma quali sono gli effetti sulla salute dell’esposizione a Radiazione Solare (RS)
SS di Epidemiologia dell’ambiente e del lavoro,SC Epidemiologia dei Fattori di Rischio e degli Stili di Vita, ISPRO Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica
UF di Prevenzione, Igiene e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, zona Versilia. Dipartimento di Prevenzione AUSL Toscana Nord Ovest
In fisica la radiazione ultravioletta (UV o raggi ultravioletti o luce ultravioletta) è un intervallo della radiazione elettromagnetica, appartenente allo spettro elettromagnetico, con lunghezza d’onda immediatamente inferiore alla luce visibile dall’occhio umano e immediatamente superiore a quella dei raggi X.
Infatti, il termine significa “oltre il violetto” (dal latino ultra, “oltre”), poiché il violetto è il colore con frequenza più elevata nello spettro visibile dall’uomo (quindi, con la lunghezza d’onda più corta).
La radiazione ultravioletta costituisce circa il 10% della luce emessa dal Sole e viene inoltre prodotta da gas ionizzati e particolari lampade (lampade a vapori di mercurio e lampade di Wood). Essa a lunghezze d’onda elevate può causare delle reazioni chimiche, come bagliori o fenomeni di fluorescenza.
Le classificazioni della IARC L’Organizzazione mondiale della sanità, tramite lo l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro -IARC, classifica agenti sostanze e circostanze di esposizione, valutandone la cancerogenicità per l’uomo, secondo criteri generali condivisi dalla comunità scientifica internazionale e basati su studi epidemiologici e/o studi sugli animali e sui meccanismi di cancerogenesi.
La IARC pubblica le sue valutazione in Monografie tematiche.
Il programma delle monografie della IARC, iniziato nei primi anni settanta, costituisce il corpo informativo più rilevante attualmente disponibile a sostegno della prevenzione.
valutazione del rischio Microclima
La valutazione del rischio Microclima:
la sezione Microclima del PAF, stato dell’arte, criticità, le FAQ del Coordinamento Interregionale
INAIL Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale (DiMEILA) Laboratorio di Ergonomia e Fisiologia
Interazione uomo-ambiente termico Scambi termici
L’uomo è OMEOTERMO: tende a mantenere costante la sua temperatura interna (37°C)
attraverso continui scambi termici con l’ambiente.
Soggetti particolarmente sensibili all’ambiente termico
– Donne in gravidanza
– Minori
– Persone con malattie croniche
– Persone ipertese e cardiopatiche
– Persone con diabete
– Persone con insufficienza renale e/o dializzate
– Persone affette da disturbi psichici
– Persone che assumono regolarmente alcuni tipi di farmaci
Esposizione ad ambienti severi caldi
Crampi da calore
Squilibri idrominerali
Sincope dovuta a calore
Esaurimento della termoregolazione
Alterazioni della pelle e delle ghiandole sudoripare
Con il termine microclima si intende il complesso di parametri ambientali che caratterizzano localmente l’ambiente in cui l’individuo vive e lavora e che congiuntamente a parametri individuali quali l’attività metabolica correlata al compito lavorativo, la resistenza termica del vestiario determinata dalle caratteristiche dell’abbigliamento indossato, condizionano gli scambi termici tra soggetto e ambiente circostante.
L’approccio al problema, la metodologia d’indagine e le relative norme di riferimento, dipendono dalla tipologia di ambiente termico in questione.
Rischio incendio ed esplosione in agricoltura
La pubblicazione si inserisce nell’ambito di una collaborazione tra Inail e Corpo Nazionale dei Vigili dei fuoco, finalizzata a incidere sulla riduzione degli infortuni sul lavoro e ad implementare la necessaria cultura della sicurezza nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, tra i più rischiosi e con il più alto indice infortunistico in termini di frequenza e gravità.