Rifiuti sicurezza e infortuni

Problematiche di sicurezza e dinamiche infortunistiche nel settore rifiuti

Nell’Unione europea ogni anno si usano quasi 16 tonnellate di materie pro capite, di cui 6 si trasformano in rifiuti, la metà dei quali finiscono in discarica, e una parte è destinata al recupero tramite il riutilizzo e il riciclo.

La scheda riporta l’analisi dei dati infortunistici registrati nel settore con lo scopo di fornire un quadro più ampio possibile per facilitare le azioni di riduzione e gestione del rischio.

Le informazioni ricavabili dai cosiddetti Flussi informativi Inail-Regioni consentono una disamina quantitativa del fenomeno e delle modalità di accadimento.

Nell’ultimo quinquennio disponibile i casi effettivamente riconosciuti dall’Inail come infortuni occorsi in occasione di lavoro (con l’esclusione di quelli in itinere) ammontano a più di 36 mila nel comparto dei rifiuti, inteso come somma dei settori Ateco ‘38’ (Raccolta, trattamento, smaltimento di rifi uti e recupero di materiali), ‘39’ (Rimozione di amianto ed altri risanamenti) e ‘46.77.101’ (Commercio all’ingrosso di rottami metallici).

Tale numero corrisponde a più del 2% di tutti gli infortuni riconosciuti, per un comparto con 151 mila addetti. La frequenza infortunistica media (2014 – 2017) registrata per mille addetti nelle attività economiche oggetto di analisi è pari a 51,0 per Raccolta, trattamento, smaltimento di rifiuti e recupero di materiali, 31,4 per Rimozione di amianto ed altri risanamenti, 25,9 per Commercio all’ingrosso di rottami metallici rispetto al dato per l’insieme Industria e servizi che risulta essere 17,2.

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La distribuzione dei fattori di rischio secondo la categoria di appartenenza evidenzia il maggior contributo nel comparto rifiuti delle procedure di terzi (15,0%) rispetto al complesso degli infortuni mortali in banca dati (9,7%).

Questo dato è riconducibile a scorrette modalità operative nella gestione del rischio di interferenza tra mezzi/attrezzature/uomo/lavorazioni nelle varie fasi del ciclo.

La distribuzione dei fattori di rischio secondo la categoria di appartenenza
 

PROBLEMATICHE DI SICUREZZA E DINAMICHE INFORTUNISTICHE
NEL SETTORE RIFIUTI.

MUD modello unico ambientale anno 2021

MUD – DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 dicembre 2020

Approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l’anno 2021. (21A00773) (GU n.39 del 16-2-2021 – Suppl. Ordinario n. 10 )

1. Il modello unico di dichiarazione ambientale allegato al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 24 dicembre 2018 e’ integralmente sostituito dal modello e dalle istruzioni allegati al presente decreto.
2. Il modello di cui al presente decreto sara’ utilizzato per le dichiarazioni da presentare entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento all’anno precedente, come disposto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70.
3. L’accesso alle informazioni contenute nel modello unico di dichiarazione ambientale e’ disciplinato dal decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195.

Il presente decreto e’ inviato ai competenti organi di controllo e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

ARTICOLAZIONE DEL MODELLO UNICO DI DICHIARAZIONE AMBIENTALE (MUD)

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale e’ articolato in Comunicazioni che devono essere presentate dai soggetti tenuti all’adempimento.
Il presente provvedimento contiene il modello e le istruzioni per la
presentazione delle seguenti Comunicazioni:
1. Comunicazione Rifiuti
2. Comunicazione Veicoli Fuori Uso
3. Comunicazione Imballaggi, composta dalla Sezione Consorzi e dalla Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio.
4. Comunicazione Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
5. Comunicazione Rifiuti Urbani, assimilati e raccolti in convenzione
6. Comunicazione Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

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