Infortuni in agricoltura Covid e tecnologica

infortuni in agricoltura tra effetto Covid e innovazione tecnologica

Infortuni, agricoltura e Covid

ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO E DELLE MALATTIE PROFESSIONALI

Dall’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale sugli open data mensili dell’Istituto emerge un calo del 19,6% delle denunce registrate nel 2020 rispetto all’anno precedente in questo comparto, che occupa oltre 900mila lavoratori e contribuisce per il 2,2% al valore aggiunto prodotto dall’economia italiana

Nei primi giorni di quest’anno è stato avviato dall’Istat il settimo Censimento Nazionale
dell’Agricoltura, che aggiornerà moltissimi dati strutturali e di flusso riguardo le aziende del comparto, gli addetti, i macchinari, l’uso e la produzione di energia rinnovabile e molto altro ancora; i risultati saranno rilasciati presumibilmente nel corso del 2022.

L’anno 2020 è stato un anno particolarmente difficile anche per il settore economico delle attività agricole, forestali, di allevamento e pesca.

L’Istituto di statistica ci informa, infatti che la produzione totale agricola è diminuita del 3,3% in volume, il valore aggiunto è diminuito del 6,0% a 31,3 miliardi di euro (l’Italia è comunque al primo posto nella UE27, davanti ai 30,2 miliardi della Francia e ai 29,3 miliardi della Spagna) e le unità di lavoro annue standard utilizzate sono diminuite del 2,3%, mentre le ore lavorate hanno mostrato una contrazione del 2,6%.

Per quanto riguarda la produzione, un calo particolarmente pronunciato si è verificato nella produzione di olio (-18%, dopo il +32% del 2019) mentre quella di vino ha mostrato solo un modesto declino di quasi due punti percentuali (-1,9%).

In pesante difficoltà le attività secondarie non agricole, come ad esempio l’attività di ospitalità in agriturismi o la cura di parchi e giardini, diminuite del 18,9%, ma anche la produzione florovivaistica, scesa di otto punti percentuali.

Nel comparto zootecnico la produzione invece è leggermente aumentata (+0,3%). Un buon aumento si è registrato per la produzione di patate (+5,2%).

Per quanto riguarda invece l’occupazione, oltre ai dati già ricordati delle Ula e delle ore lavorate, tratti dalla Contabilità Nazionale, secondo la Rilevazione Continua delle Forze di Lavoro.

Si può notare che, mentre nel complesso dell’economia il numero di occupati è diminuito di due punti percentuali (456mila in meno), nel comparto in esame tale numero ha evidenziato addirittura un modesto incremento (+0,4%), passando dalle 909 migliaia del 2019 alle 912 migliaia del 2020.

Questo numero rappresenta il 4% del totale degli occupati, che ammonta a 22.904 migliaia.

Nel comparto agricolo, un occupato su quattro è donna, mentre poco più di uno su due ha una posizione professionale da dipendente. Rispetto al 2019 gli occupati dipendenti sono aumentati del 2,7%, mentre quelli indipendenti sono diminuiti del 2,3%.

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Dall’analisi condotta dalla Consulenza statistico attuariale sugli open data mensili dell’Istituto emerge un calo del 19,6% delle denunce registrate nel 2020 rispetto all’anno precedente in questo comparto, che occupa oltre 900mila lavoratori e contribuisce per il 2,2% al valore aggiunto prodotto dall’economia italiana

Riammissione lavoratori dopo assenza Covid, indicazioni Ministero Salute

Rifiuto vaccino anti Covid-19

Nota INAIL 18.2.2021

Tutela assicurativa Inail e rifiuto di sottoporsi a vaccino anti Covid-19 da parte del personale infermieristico.

Si riscontra la nota del 18.2.2021 (all.1-3), con cui è stato trasmesso il quesito formulato con PEC del 17.2.2021 dall’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, per chiarire quanto segue.

Nel quesito si chiede all’Inail se e quali provvedimenti debbano essere adottati riguardo al personale infermieristico che non abbia aderito al piano vaccinale anti-Covid-19, considerato che, pur in assenza di una specifica norma di legge che stabilisca l’obbligatorietà della vaccinazione, la mancata adesione al piano vaccinale nazionale potrebbe comportare da un lato responsabilità del datore di lavoro in materia di protezione dell’ambiente di lavoro (sia per quanto riguarda i lavoratori, che i pazienti) e dall’altro potrebbe esporre lo stesso personale infermieristico a richieste di risarcimento per danni civili, oltre che a responsabilità per violazione del codice deontologico.

Nel quesito si chiede in particolare se la malattia infortunio sia ammissibile o meno alla tutela Inail nel caso in cui il personale infermieristico (ma non solo), che non abbia aderito alla profilassi vaccinale, contragga il virus.

In merito a quanto richiesto relativamente alla tutela infortunistica si chiarisce che l’assicurazione (obbligatoria e pubblica) gestita dall’Istituto opera al ricorrere dei presupposti previsti direttamente dalla legge.

Si tratta di attività vincolata sottratta alla disponibilità delle parti, intendendosi con ciò non solo il lavoratore e il datore di lavoro, ovvero il soggetto assicurante su cui grava l’obbligo di versare i premi assicurativi, ma lo stesso Istituto assicuratore.

La tutela assicurativa è così intensa da operare anche indipendentemente dall’eventuale inadempimento dell’obbligo assicurativo da parte del soggetto assicurante.

L’articolo 67 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124 stabilisce che Gli assicurati hanno diritto alle prestazioni da parte dell’Istituto assicuratore anche nel caso in cui il datore di lavoro non abbia adempiuto agli obblighi stabiliti nel presente titolo (principio di automaticità delle prestazioni).

Ne deriva che la tutela assicurativa non può essere sottoposta a ulteriori condizioni oltre quelle previste dalla legge.

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Covid-19 e tutela dei lavoratori

Plos One uno studio Inail per la classificazione del rischio nei luoghi di lavoro

Covid-19 e tutela dei lavoratori

L’andamento dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del virus Sars-CoV-2 ha evidenziato l’importanza del fattore lavorativo come elemento sostanziale da considerare sia nell’implementazione di strategie volte a contenere il contagio sia nella definizione delle azioni necessarie per una ripresa economica sostenibile.

In questo contesto, i ricercatori del Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila) hanno sviluppato una metodologia per valutare il rischio di infezione da Sars-CoV-2 negli ambienti di lavoro.

Una procedura che integra complessivamente l’analisi del processo lavorativo e la prossimità tra i dipendenti, il rischio di infezione connesso al tipo di attività svolta e il coinvolgimento di soggetti terzi con conseguente aggregazione sociale.

Citazione: Iavicoli S, Boccuni F, Buresti G, Gagliardi D, Persechino B, Valenti A, et al. (2021) Valutazione del rischio sul lavoro e strategie di prevenzione su COVID-19 in Italia. PLoS ONE 16 (3): e0248874. doi: 10.1371 / journal.pone.0248874

Editore: Khin Thet Wai, consulente freelance, Myanmar, MYANMAR

Ricevuto: 28 luglio 2020; Accettato: 11 febbraio 2021; Pubblicato: 19 marzo 2021

Copyright: © 2021 Iavicoli et al. Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della licenza di attribuzione Creative Commons , che consente l’uso, la distribuzione e la riproduzione senza restrizioni con qualsiasi mezzo, a condizione che l’autore e la fonte originali siano accreditati.

Disponibilità dei dati: tutti i dati rilevanti si trovano all’interno del documento e dei suoi file di informazioni di supporto.

Finanziamento: gli autori non hanno ricevuto alcun finanziamento specifico per questo lavoro.

Interessi in competizione: gli autori hanno dichiarato che non esistono interessi in competizione

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La pandemia COVID-19 si è diffusa in tutto il mondo segnalando oltre 16 milioni di persone infette in oltre 200 paesi alla data del presente lavoro, con notevoli impatti sulla salute pubblica e socio-economici che stanno anche seriamente compromettendo la salute e la sicurezza dei lavoratori, così come la loro stabilità occupazionale.

A questo proposito, la maggior parte dei paesi ha adottato misure di contenimento, tra cui l’allontanamento sociale, il telelavoro e la sospensione di diverse attività lavorative non essenziali.

Indicazioni ad interim sulle misure di prevenzione e controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in tema di varianti e vaccinazione anti-COVID-19.

Data as received by WHO from national authorities, as of 21 February 2021, 10 am CET