Correttivo codice appalti
Correttivo codice appalti, 2025. Il 31 dicembre 2024 è stato approvato il decreto correttivo al Codice appalti, necessario per accelerare il raggiungimento degli obiettivi del PNNR, soprattutto sulla digitalizzazione.
Il correttivo al codice dei contratti pubblici
Il decreto correttivo al D.lgs. 36/2023 introduce nuove disposizioni per garantire maggiore uniformità e trasparenza nelle gare di appalto. Tra le novità più rilevanti:
- Soglia non ribassabile oltre i 140.000 euro:
- Per le gare di importo superiore a 140.000 euro, il compenso e le spese non possono essere ribassati oltre il 65% dell’importo stimato. Il restante 35% è invece ribassabile, anche integralmente.
- Limite al ribasso sotto soglia fiduciaria:
- Per gli affidamenti di importo inferiore a 140.000 euro, il ribasso massimo consentito è pari al 20% dell’importo stimato.
- Maggiore attenzione alla verifica di congruità:
- Le stazioni appaltanti devono adottare criteri rigorosi per accertare la sostenibilità economica delle offerte, in particolare per quanto riguarda le spese e gli oneri accessori.
Il decreto correttivo ha modificato 5 articoli cruciali per la digitalizzazione tra i 18 rilevanti, cercando di rispondere alle critiche e difficoltà operative segnalate dagli operatori del settore. La riforma ha interessato oltre 80 disposizioni del Codice, integrando nuovi articoli e allegati con l’intento di migliorare i processi di procurement pubblico.
Correttivo 2025 al Codice appalti in vigore dal 31/12/2024
Dopo l’approvazione nel Consiglio dei Ministri n. 109 del 23 dicembre, il D.Lgs. 209/2024 recante le nuove disposizioni integrative e correttive al Codice dei Contratti Pubblici è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31 dicembre 2024, data a partire dalla quale il provvedimento è in vigore.
Il decreto legislativo approvato intende semplificare e razionalizzare il quadro normativo, rispondendo a criticità emerse durante l’applicazione del codice e alle richieste di modifica da parte dell’Unione Europea. Analizziamo nel dettaglio le principali modifiche:
Il provvedimento interviene nei seguenti ambiti:
- la tutela dell’equo compenso nelle gare di progettazione;
- il meccanismo di revisione dei prezzi;
- la digitalizzazione dei contratti pubblici e BIM;
- tutela della micro, piccole e medie imprese (MPMIP)
- le tutele lavoristiche;
- la qualificazione delle stazioni appaltanti;
- uso delle attestazioni SOA nei subappalti:
- nomina esterna del RUP;
- incentivi tecnici anche per dirigenti e servizi di rilevanza;
- tempistica delle procedure di appalto e di concessione;
- affidamenti diretti e deroga al principio di rotazione;
- garanzie a corredo dell’offerta;
- accordi quadro;
- silenzio-assenso nella verifica dei requisiti.
Nella relazione illustrativa del decreto correttivo vengono evidenziati i 10 temi sostanziali ritenuti prioritari sui quali si è maggiormente concentrata la novella, che nel complesso modifica o sostituisce integralmente oltre 80 disposizioni, tra articoli del Codice e allegati, inserendo ex novo 3 articoli e 3 allegati.
Tra questi macrotemi prioritari vi è anche la digitalizzazione, come era ovviamente prevedibile considerando sia l’oggettiva centralità che la stessa riveste nell’evoluzione dei processi di procurement pubblico, sia le difficoltà operative che l’entrata in vigore delle relative disposizioni aveva determinato e che erano state segnalate dagli operatori del settore, sia, infine la scadenza – proprio coincidente con il primo gennaio 2025 – del termine a partire dal quale il ricorso alle metodologie di building information modelling (il BIM) sarebbe divenuto obbligatorio per tutti i progetti di importo superiore a 1 milione di euro.
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 305 in data 31 dicembre 2024 (SO 45)