Stress termico, Gestione RAEE, I dati sanitari, Balneazione

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News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 29 del 01 Agosto 2022, Stress termico, Gestione RAEE, I dati sanitari, Balneazione.

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I dati sanitari elettronici

 

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News sicurezza, ambiente, qualità,  E-learning, Formazione,  Competenze. Newsletter 28 del 20 Luglio 2022, Polveri inalabili, End of waste, Clima, Rischi. In caso di difficoltà  nel recupero credenziali, non esiti a …LEGGI TUTTO


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Newsletter 29 del 01 Agosto 2022

Stress termico, Gestione RAEE, I dati sanitari, Balneazione

Balneazione acque italiane

L’Italia è il Paese europeo con il maggior numero di acque di balneazione: 5.511 totali ( circa un quarto del totale di quelle europee), di cui 4.867 marine e 644 interne. Segue la Francia con 3.331 e la Germania con 2.296 (soprattutto acque interne).

La stagione estiva è in corso e anche quest’anno le acque di balneazione (sono oltre 6.000 i km monitorati) vengono sottoposte a periodici controlli per garantire la salute dei bagnanti.


Sul portale Acque di Balneazione del Ministero della Salute, il cittadino potrà accedere facilmente a tutte le informazioni relative alla qualità delle acque di balneazione italiane in tempo reale.

PORTALE ACQUE


Il monitoraggio viene effettuato quasi ovunque dal personale delle Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente, gli enti pubblici che, insieme a Ispra, formano il Sistema nazionale di protezione ambientale.

In totale ogni anno vengono effettuate le analisi su circa 30.000 campioni prelevati nei mari e nei laghi italiani.

I dati del quadriennio 2018-2021 – pubblicati sui siti delle diverse Arpa/Appa, sul portale acque del Ministero della Salute e dalla Agenzia Europea dell’ambiente, che ha realizzato anche una mappa interattiva – hanno portato al giudizio che resterà in vigore per tutta la stagione balneare 2022: da scarso (meno del 2% dei casi) a eccellente (89%), ogni singolo tratto di costa mantiene per tutta l’estate la classificazione che testimonia il recente andamento di quel tratto.

Discorso diverso invece per la balneabilità durante tutto il periodo estivo: raccolti e analizzati in laboratorio almeno una volta al mese, i campioni prelevati servono a verificare l’assenza o la presenza (sopra una certa soglia) di due parametri, Escherichia coli ed enterococchi intestinali.

Tornando alla classificazione e al sistema di controllo, a livello nazionale anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%.

In particolare, si evidenziano i risultati in Puglia (99% di acque eccellenti), Sardegna (97,6%) e Toscana (96%).

I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti.

Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).

Nell’ambito dei controlli della balneazione si svolge anche il monitoraggio che riguarda le alghe potenzialmente tossiche, presenti negli ambienti acquatici: la loro ricerca serve anche per capire eventuali correlazioni con il riscaldamento globale.

Sono organismi unicellulari che vivono soprattutto in specifici punti a scarso ricambio idrico, caratterizzati da piccole insenature, presenza di scogli, ciottoli, barriere artificiali, oltre ad altre macroalghe.

I cianobatteri, ricercati anche nelle acque di balneazioni lacustri, e lungo le coste marine in particolare Ostreopsis ovata, possono, in particolari condizioni favorevoli, dare luogo ad evidenti fioriture – i cosiddetti bloom – fenomeni di riproduzione esponenziale fino a milioni di cellule per litro d’acqua.

fonte https://www.snpambiente.it/


i dati principali nelle diverse regioni e province autonome.

Dati PDF mare Italia

la balneazione in Italia

Da aprile a settembre gli 8.300 km di coste italiane sono campionati oltre 32.000 volte. E a farlo quasi ovunque è il personale delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, gli enti pubblici che, insieme a Ispra, formano il Sistema nazionale di protezione ambientale.

I dati del quadriennio 2017-2020 – pubblicati sui siti delle diverse Arpa/Appa, sul portale acque del Ministero della Salute e dalla Agenzia Europea dell’ambiente, che ha realizzato anche una mappa interattiva – hanno portato al giudizio che resterà in vigore per tutta la stagione balneare 2021: da scarso (meno del 2% dei casi) a eccellente, ogni singolo tratto di costa mantiene per tutta l’estate la classificazione che testimonia il recente andamento di quel tratto.

Discorso diverso invece per la balneabilità durante tutto il periodo estivo: raccolti e analizzati in laboratorio almeno una volta al mese, i campioni  prelevati servono a verificare l’assenza o la presenza (sopra una certa soglia) di due parametri, Escherichia coli ed enterococchi intestinali.

Tornando alla classificazione e al sistema di controllo, sono sei le regioni italiane con oltre 300 punti di balneazione da gestire: Liguria, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.

A livello nazionale, la maggior parte delle regioni presenta quest’anno quasi il 90% di acque in classe eccellente; sommando anche le buone, il 90% viene superato praticamente ovunque, arrivando a livello nazionale al 94%.

I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono addirittura il 100% di acque eccellenti.

Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).

Nell’ambito dei controlli della balneazione si svolge anche il monitoraggio che riguarda le alghe potenzialmente tossiche, presenti negli ambienti acquatici: la loro ricerca serve anche per capire eventuali correlazioni con il riscaldamento globale. Sono organismi unicellulari che vivono soprattutto in specifici punti a scarso ricambio idrico, caratterizzati da piccole insenature, presenza di scogli, ciottoli, barriere artificiali, oltre ad altre macroalghe.  I cianobatteri, ricercati anche nelle acque di balneazioni lacustri, e lungo le coste marine in particolare Ostreopsis ovata, possono, in particolari condizioni favorevoli, dare luogo ad evidenti fioriture – i cosiddetti bloom – fenomeni di riproduzione esponenziale fino a milioni di cellule per litro d’acqua.

fonte: https://www.snpambiente.it/